Nei giorni scorsi sulla homepage di Foursquare è comparso un nuovo video di presentazione per dare un'idea agli utenti del tipo di servizio offerto dal social network.
Molto di ciò che Foursquare rappresenta però non viene menzionato: nel nuovo video la parola "check-in" compare solo una volta e oltretutto in riferimento allo sblocco degli specials, diversamente da quanto accadeva nel video presentato ad aprile 2010 dove la parola era citata almeno 5 volte (e altre volte ancora presente implicitamente).
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Il nuovo video espone i benefici agli utenti del tenersi in contatto con gli amici e del condividere foto e commenti, nonchè degli special price contenuti nelle offerte in ristoranti e business locali di vario genere; viene inoltre enfatizzata la caratteristica delle raccomandazioni di Foursquare che permettono agli utenti di ricevere consigli su dove andare.
In effetti il social network ha annunciato poche settimane fa l'ultimo aggiornamento della funzione "Esplora", che integrerà gli 1.5 miliardi di check-in con le nuove raccomandazioni personalizzate per gli utenti. Come se questo non bastasse ad attirare gli utenti a riscoprire le città attraverso la nuova caratteristica delle raccomandazioni, Foursquare ha deciso di integrare le descrizioni delle venue con la pubblicazione del menù dei prezzi per oltre 250.000 imprese locali attraverso 13.000 mercati degli Stati Uniti.
I dati sui menù sono stati raccolti dalla start up newyorkese SinglePlatform e verranno aggiornati in tempo reale e integrati con foto, eventi e specials: tutto ciò grazie alle centinaia di partnership con alberghi, guide turistiche, siti di recensioni e sviluppatori di applicazioni.
Queste informazioni non solo saranno disponibili direttamente su Foursquare, ma i menu dei prezzi saranno presto disponibili su centinaia di applicazioni alimentate da Foursquare API, una piattaforma che permette di accedere alla banca dati utilizzata dalle applicazioni mobile di Fourquare.
Con il nuovo video, Foursquare ha dunque voluto prendere un po' le distanze dai check-in, che originariamente lo hanno reso famoso come un "servizio check in" o un "gioco basato sulla geolocalizzazione". Il filmato vuole invece riprendere l'idea originale dei fondatori: una guida 2.0 delle città.
Guardando i due video, sembra che i fondatori abbiamo voluto eliminare la caretteristica più ingegnosa del loro social network, ma non è così. Check-in, punti, badge e majorship non erano altro che un espediente per convincere gli utenti a entrare nel mondo di Foursquare, mentre la società metteva insieme una banca dati enorme di cui aveva bisogno per alimentare le raccomandazioni e le altre feature lanciate quest'anno.
Fa dunque tutto parte di una strategia che, partendo proprio dai check-in, è riuscita ad attirare milioni di utenti che hanno contribuito a mettere insieme la banca dati necessaria per una guida social delle città e, come recitano entrambi i video, un vademecum per "rendere la tua città più facile da usare".
Certo i badge e le mayorships sono un aspetto divertente, ma il vero cuore di Foursquare sono i consigli e le raccomandazioni che è in grado di fornire. Foursquare non metterà mai da parte l'aspetto ludico dell'applicazione, ma tale aspetto ricoprirà una posizione sempre meno importante.
Senza dubbio i check-in rimarranno un'importante parte del servizio, continuando a contribuire all'aggiornamento della banca dati costruita finora. Foursquare dovrà però trovare un modo per renderli un'azione più naturale e spontanea perchè l'utente continui a farli anche in futuro. Ce la farà? Crediamo proprio di sì :-)