La notte bianca di Firenze dello scorso 30 aprile è stata definita dallo staff di Patrizia Pepe "un'occasione sociale", quasi una sorta di visione speculare del mondo dei social media rispetto alla vicenda che ha visto il brand protagonista di una crisi innescata dai fan e sfuggita di mano ai social media manger del marchio.
Se vi manca qualche passaggio, potete riprendere il filo della vicenda rileggendo il post "Patrizia Pepe, quando la brand reputation passa per una foto su Facebook" che parla delle critiche ricevute dal marchio su una foto che, a detta dei fan, ha per protagonista una modella troppo magra. Dopo un paio di giorni di "crisi" e di botta e risposta serrato tra i fan e l'azienda, è stato diramata una nota di scuse sul blog di Patrizia Pepe e lo staff ha accettato di rilasciare un'intervista a Ninja Marketing "Patrizia Pepe, dal crisis management un'opportunità per ripartire" nella quale si annunciavano proprio iniziative incentrate sui social media e la partecipazione 2.0
#PPwhiteNite è stata la prima della serie, sfruttando l'onda lunga del lancio dell'app Where is Patrizia? per iPhone, che consente di geolocalizzarsi nelle boutique del marchio e nei luoghi "caldi" di una città, condividendo contemporaneamente status, foto con gli amici di Facebook. E accumulando punti che danno diritto a particolari benefit, come sconti e promozioni. Durante la notte bianca di Firenze, tutti i tweet con l'hashtag #PPwhiteNite sono stati proiettati sul videowall allestito per l'occasione in una delle vetrine della boutique Patrizia Pepe di Via degli Strozzi.
Per integrare il tutto con il mondo del fashion blogging, sono stati invitati 5 blogger che si occupano a vario titolo di moda e stile - tra cui io, ribattezzata per l'occasione "la fashioninja". Scatti, tweet e una notte passata a Firenze, tra musei, locali e party di strada, documentata minuto per minuto su Twitter anche dallo staff social media di Patrizia Pepe, che ci ha accompagnati per tutta la notte in giro per la città. Un impegno notevole per la crew, che ha retwittato instancabilmente fino alle 3 del mattino tutti i tweet che comparivano sul videowall.
Il bilancio da insider
Quanto è successo nel mese passato ha sicuramente portato l'azienda a investire molto sulla riuscita dell'evento social, mobilitando fisicamente, oltre che virtualmente, tutto lo staff che si occupa della comunicazione, che - ad onor del vero - è riuscito a passare insieme a noi una serata lavorativa ma divertente allo stesso modo. Sicuramente lo spirito di gruppo di Patrizia Pepe ne è uscito ancor più rinsaldato, usando come collante un atteggiamento positivo.
Il numero di tweet generati è stato notevole: il buzz prodotto da noi bloggers è stato amplificato dai rispettivi follower e dallo staff di Patrizia Pepe. Anche su Facebook, l'utilizzo dell'app ufficiale ha dato risalto all'evento, anche se l'impossibilità per gli amici di vedere la foto allegata alla geolocalizzazione è stata un po' penalizzante. Lo stesso dicasi per la contingenza geografica e temporale dell'evento: il picco dei tweet generati da altri utenti si è avuto nel pomeriggio e nella prima serata; un sabato sera poco si addice ad un'iniziativa 2.0 anche se questo, chiaramente, non è imputabile all'azienda.
Il social wall installato in boutique ha avuto un buon impatto visivo: presidiandolo per un paio d'ore in diversi momenti della serata abbiamo appurato che l'idea della vetrina video, seppur non nuovissima, ha attirato l'attenzione dei passanti, specialmente delle fasce d'età più giovani, che si sono soffermati a lungo. Oltre che a rendere noto l'evento, il wall ha fatto da "traino" alle vetrine classiche della boutique.
Sicuramente è un primo passo che fa ritornare Patrizia Pepe sulla strada di una comunicazione friendly e giocosa, modaiola ma "di intrattenimento" (come lo staff stesso ha definito la pagina Facebook). Sulla scia della app - che sicuramente subirà qualche piccolo aggiustamento - e che andrebbe sviluppata anche per Android e Ovi, Patrizia Pepe riparte sul web. I presupposti ci sono.