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Dentsu gaming: come coinvolgere 3 miliardi di giocatori in tutto il mondo

Ieri Dentsu Group annuncia il lancio di dentsu gaming, una soluzione integrata che unisce l’ampia competenza nell’ambito del gaming presente storicamente nel network di dentsu japan, con la scala globale e le capacità specialistiche presenti all’interno di dentsu international. 

La soluzione dentsu gaming sarà accessibile a livello globale sia tramite le sigle dell’area Media, sia tramite le agenzie creative e CXM, oltre che tramite il Content Business Design Center (CBDC) presente all’interno di dentsu Inc. Essendo una soluzione globale, dentsu gaming dà accesso a strategie specialistiche, attivazione e sviluppo della proprietà intellettuale (IP) originale, per i brand che vogliono connettersi e navigare nell’ecosistema del gaming.

Alla guida del lancio globale di dentsu gaming, Keiichi Yoshizaki, Executive Officer, Dentsu Inc., commenta:

La nostra filosofia è che il gaming è più di una semplice pubblicità: si tratta di creare, amplificare e dare slancio alla cultura e all’industria in generale. Con dentsu gaming lo facciamo attraverso i nostri studi di gaming interni, le iniziative imprenditoriali innovative, investendo in start-up di gaming e attraverso partnership strategiche su scala globale e questo ci distingue da tutti gli altri. La nostra eredità relativa al gaming, unica nel mercato giapponese, unita alla scala globale del nostro business internazionale, garantisce che dentsu gaming sia il modo ideale in cui siamo in grado di compiere progressi autentici e significativi per il miglioramento della community del gaming, dei nostri clienti, dei nostri partner e, naturalmente, delle nostre persone e della loro passione per il gioco.

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In Italia, il punto di riferimento per la soluzione dentsu gaming sarà Elisa Presutti, Business Development Director di MKTG, che racconta le caratteristiche del progetto italiano e l’importanza del progetto globale di dentsu:

Il mondo del gaming continua a mantenere trend di forte crescita anche in Italia. Una crescita che va ben al di là della popolarità che questo mondo ha conosciuto durante i recenti lockdown. Dentsu Gaming è un progetto per noi bellissimo e importante: una entusiasmante opportunità di unire le competenze globali di dentsu con le nostre esperienze locali per portare i nostri progetti verso un next level. L’Italia è nel gruppo dei primi paesi a lanciare la soluzione gaming, grazie a un team cross-agencies già rodato, con una storia già ricca di progetti di successo in questo ambito. Gillette, Vodafone, Pringles, Fonzies, Vigorsol, Benetton sono alcuni dei brand che abbiamo supportato con successo, grazie alle sinergie derivanti dalle expertise verticali di diverse sigle del nostro gruppo.

Attraverso il suo network di agenzie e di team presenti in tutto il mondo, dentsu ora è in grado di offrire sviluppo di giochi/IP su misura, in-game advertising, game commerce, consumer promotion, native game integration, Realtà Aumentata (AR), Realtà Virtuale (VR), attivazione di talenti, esport ed experience design, tra le capacità principali di dentsu gaming.

Peter Huijboom, Global CEO, Media and Global Clients, dentsu international e uno dei principali fautori del lancio di dentsu gaming, aggiunge:

In dentsu abbiamo un modello di business veramente integrato e senza confini che garantisce una continua condivisione di insight, profonda conoscenza e specializzazioni a beneficio dei nostri clienti indipendentemente dalla loro area geografica: dentsu gaming ne è un perfetto esempio. Riunendo il talento eccezionale e la profonda esperienza di tutto il gruppo per il gaming, questa nuova soluzione globale rende più facile per clienti e partner sfruttare il potenziale del gaming per la crescita del business, attraverso le agenzie dentsu presenti nel mercato locale che già conoscono e di cui si fidano.

Con un’eredità di oltre 35 anni nel settore del gaming e dell’intrattenimento, dentsu lavora con brand pionieristici sin dagli esordi dell’industria del gaming, continuando ad innovare e ad aprire nuovi orizzonti. Ad esempio, per il “TOKYO GAME SHOW”, dentsu ha rappresentato uno dei partner principali di sviluppo nel portare una parte dell’evento di quest’anno nel mondo virtuale, producendo in collaborazione con ambr, tutta l’ambientazione virtuale (VR) del TOKYO GAME SHOW VR 2021.

Grazie a migliaia di specialisti appassionati in tutto il mondo, dentsu gaming è guidato da un coinvolgimento diretto e autentico all’interno della community del gaming. Dentsu è al fianco dei creator e dei giocatori, per rendere il futuro del gaming rappresentativo, inclusivo e accessibile a tutti.

Per ulteriori informazioni su dentsu gaming e su come dentsu porta la propria expertise nel gaming sul mercato globale e locale.

Personal Branding: pianificare la tua crescita in azienda e nel mercato

Quattordicesimo appuntamento con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.

L’argomento di questa puntata è il Personal Branding: ne abbiamo discusso con il Prof. Luigi Centenaro, autore del libro Digital You, Personal Branding Strategist e Managing Partner di BigName, gli specialisti dell’Innovazione Professionale nelle aziende

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • L’impatto della carriera sul Personal Branding: min 09,00
  • Applicazioni del Personal Branding in azienda: min 12,50
  • Il Modello Canvas: min 22,30

Il Prof. Luigi Centenaro ha regalato alla community Ninja un estratto del libro Digital You!

 

Ecco come sono diventate grandi YouTube, LinkedIn, Facebook e Instagram

Ecco come sono diventate grandi YouTube, LinkedIn, Facebook e Instagram

Storie sui social network.

Non parliamo del celebre formato che un po’ tutte le grandi piattaforme hanno adottato, rincorrendosi nella copia spudorata da quando Snapchat le ha introdotte, nell’ormai lontano 2013.

Parliamo proprio dell’epopea dei nuovi titani, i colossi del web che stanno dominando l’epoca della comunicazione fatta di bit e caroselli, di post e like.

Molti di noi li utilizzano per lavoro, indirettamente per rimanere in contatto con i colleghi, magari in smart working, o direttamente come strumenti per la promozione aziendale o per attività commerciali.

In ogni caso, siamo talmente abituati a scorrere il feed su Facebook, a “cuoricinare” la foto degli amici al mare, a guardare il video della festa di compleanno sul nostro schermo, che diamo per scontato che questi strumenti siano sempre esistiti.

Invece queste enormi aziende, capaci di polarizzare il tempo di attenzione delle persone a livello globale, da qualche parte hanno iniziato. Alcuni, come leggenda vuole, in sedi provvisorie e spartane (come dimenticare il celebre garage di Apple?); altri sono partiti dalle intuizioni di professionisti già affermati e con grandi successi alle spalle.

Vediamo insieme il percorso che hanno fatto fino ad oggi Instagram, Facebook, YouTube e LinkedIn.

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La storia di YouTube

Mentre ancora lavoravano in PayPal, Chad Hurley, Steve Chen e Jawed Karim hanno fondato YouTube, stabilendo la prima sede sopra una pizzeria e un ristorante giapponese di San Mateo, California.

L’idea iniziale era di creare un servizio di incontri online, che non ebbe successo pur potendo contare su una piattaforma di caricamento video dalle prestazioni eccezionali.

Grazie al “famigerato incidente” dell’Halftime show di Justin Timberlake e Janet Jackson, i tre si resero conto che il punto di forza poteva essere individuato nelle funzioni di video sharing.

youtube

L’idea della nuova società era che i non esperti di computer potessero essere in grado di pubblicare, caricare e visualizzare video in streaming attraverso un browser web utilizzando un’interfaccia semplice e intuitiva.

In definitiva, puntavano alla creazione di una piattaforma di streaming video facile da usare che non avrebbe stressato i nuovi utenti di internet dei primi anni 2000, ancora poco “smanettoni”.

Il primo video di YouTube, intitolato “Me at the zoo“, è stato caricato il 23 aprile 2005, e mostra il co-fondatore Jawed Karim allo zoo di San Diego. Attualmente conta oltre 120 milioni di visualizzazioni e quasi 5 milioni di like.

I finanziamenti e la crescita di YouTube

Nel novembre 2005, la società di venture capital Sequoia Capital ha intravisto le prospettive di crescita del prodotto investendo 3,5 milioni di dollari nell’azienda.

Roelof Botha (un partner della società ed ex direttore finanziario di PayPal) è poi entrato nel consiglio di amministrazione di YouTube e, nell’aprile 2006, Sequoia e Artis Capital Management hanno investito altri 8 milioni di dollari nella società, che aveva già registrato una crescita significativa.

Sei mesi dopo il lancio, il sito ospitava ben oltre due milioni di spettatori al giorno. Nel marzo 2006 contava più di 25 milioni di video caricati e generava circa 20.000 upload al giorno. Durante l’estate dello stesso anno, YouTube era uno dei siti in più rapida crescita sul World Wide Web e registrava più di 65.000 nuovi upload.

L’era della pubblicità nei video

La prima pubblicità mirata è arrivata nel febbraio 2006 sotto forma di annunci video, che erano video a sé stanti e offrivano agli utenti la possibilità di visualizzare contenuti esclusivi cliccando sull’annuncio.

Il primo prodotto di questo tipo fu per lo show della Fox “Prison Break” e apparve esclusivamente sopra i video del canale di Paris Hilton.

Quando gli annunci furono introdotti, nell’agosto 2006, il CEO di YouTube Chad Hurley aveva respinto l’idea di espandersi in aree della pubblicità viste come meno user-friendly. Tuttavia, YouTube ha iniziato a proporre annunci in-video nell’agosto 2007, per introdurre successivamente i preroll nel 2008.

L’arrivo di Google

sede di Google

I crescenti problemi di violazione del copyright e la mancanza di commercializzazione di YouTube portarono infine all’esternalizzazione a favore di Google, che non era riuscita a incidere significativamente sul mercato con la sua piattaforma “Google Video“.

L’acquisizione del 2006 ha dato il via all’ascesa di YouTube verso il titolo di “dominatore globale dei media“, creando un business multimiliardario che ha superato la maggior parte delle emittenti televisive e altri mercati dei media, contribuendo al successo di molti YouTubers.

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La storia di Instagram

Nel 2009, Kevin Systrom, un ventisettenne laureato all’Università di Stanford, stava lavorando per Nextstop, una startup di raccomandazioni di viaggio.

Kevin aveva precedentemente lavorato in Google e aveva all’attivo uno stage in Odeo, la società che si sarebbe poi evoluta in Twitter .

Sebbene Systrom non avesse una formazione informatica, ha iniziato a studiare e scrivere codice di notte e nei fine settimana, realizzando la beta di un’app per amanti del Whisky e del Bourbon.

L’app Burbn permetteva agli utenti di fare il check-in e condividere foto e, anche se all’epoca le applicazioni di check-in basate sulla posizione erano molto popolari, la funzione di condivisione delle foto era abbastanza peculiare.

Grazie all’incontro con due venture capitalist di Baseline Ventures e Andreessen Horowitz, Systrom decise di lasciare il suo lavoro in Nextstop e concentrarsi su Burbn: nel giro di due settimane, aveva infatti già raccolto 500.000 dollari in finanziamenti seed.

instagram screenshot

Il finanziamento iniziale consentì a Systrom di iniziare a costruire un team di persone per sostenere la sua impresa; il primo a unirsi a lui fu il 25enne Mike Krieger, con il quale Kevin decise di concentrarsi principalmente su una cosa: le fotografie scattate specificamente su dispositivi mobile, studiando attentamente le app leader nella categoria della fotografia in quel momento.

Da Burbn a Instagram

L’app Hipstamatic li colpì particolarmente per la possibilità di applicare filtri alle fotografie. Systrom e Krieger hanno visto il potenziale nella costruzione di un’app che collegasse Hipstamatic e una piattaforma di social media come Facebook.

Hanno fatto un passo indietro e hanno spogliato Burbn fino alle sue funzioni basilari di foto, commenti e “mi piace”. Così è nato il nome Instagram, dalla combinazione tra le parole “instant e telegram”.

Per migliorare l’esperienza utente, hanno puntato su un’app minimalista il cui punto forte dovesse essere la semplicità di condivisione. Da lì in poi, è stato un successo continuo: l’applicazione per iOS, lanciata il 6 ottobre 2010, ha raccolto 25.000 utenti in un giorno.

Alla fine della prima settimana, Instagram era stata scaricata 100.000 volte e, a metà dicembre, il numero di utenti aveva raggiunto il milione di iscritti.

L’arrivo di Facebook

mark zuckerberg

Dopo soli due anni, nell’aprile 2012, Facebook ha fatto un’offerta per comprare Instagram al prezzo di 1 miliardo di dollari in contanti e azioni; una disposizione chiave era che la società sarebbe rimasta gestita in modo indipendente.

Mark Zuckerberg ha quindi acquisito la società che è entrata a far parte dell’universo della società di Palo Alto e oggi può contare su un vasto campionario di funzioni e formati: dai più recenti Reels ai video, alle storie, confermandosi come una delle piattaforme sociali più utilizzate al mondo.

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La storia di LinkedIn

LinkedIn, il social network orientato esplicitamente al business, è stato fondato nel dicembre 2002 da Reid Hoffman e dai membri del team fondatore di PayPal e Socialnet.com (Allen Blue, Eric Ly, Jean-Luc Vaillant, Lee Hower, Konstantin Guericke, Stephen Beitzel, David Eves, Ian McNish, Yan Pujante, Chris Saccheri). Il sito web fu poi lanciato nel 2003.

A differenza di altri social network come ad esempio Facebook, che ha un approccio puramente ricreativo, LinkedIn enfatizza le connessioni professionali delle persone.

linkedin

Gli iscritti creano pagine di profilo che hanno una struttura simile a un curriculum, dove possono riassumere la loro carriera, pubblicizzare le loro skill e rendere pubbliche alcune informazioni rilevanti per gli HR, come l’istruzione e il percorso professionale.

Le connessioni si formano quando un utente accetta l’invito di un altro a unirsi alla sua rete. L’iscrizione è gratuita; tuttavia, è previsto un piano servizio premium che garantisce funzioni più ampliate nella visualizzazione dei profili e nei risultati di ricerca.

All’inizio, la crescita della piattaforma è stata piuttosto lenta, anche se, nel 2003, Sequoia Capital aveva già guidato un investimento di Serie A nella società.

Nel 2005, LinkedIn ha introdotto i servizi che permettevano alle aziende di pubblicare annunci di lavoro e di cercare nella rete potenziali dipendenti.

Oltre a questi servizi professionali, LinkedIn ha introdotto le funzioni pubblicitarie per le aziende, diventando finalmente redditizio nel 2007. Nel febbraio 2008 ha poi lanciato una versione mobile della piattaforma.

A quel punto, LinkedIn poteva contare su più di 15 milioni di membri perfettamente in target, superando i 100 milioni di membri in tutto il mondo nel 2011. L’offerta pubblica iniziale di LinkedIn dello stesso anno ha poi raccolto 353 milioni di dollari.

Le azioni di LinkedIn sono salite fino al 171% nel primo giorno di scambi alla Borsa di New York e hanno chiuso a 94,25 dollari, più del 109% sopra il prezzo di IPO. Poco dopo l’IPO, l’infrastruttura di base del sito è stata rivista per consentire cicli di revisione-rilascio accelerati.

Nel 2011, LinkedIn ha guadagnato 154,6 milioni di dollari solo in entrate pubblicitarie, superando Twitter. Nel quarto trimestre 2011, i guadagni della società sono saliti alle stelle: l’azienda impiegava a quel punto circa 2.100 dipendenti a tempo pieno rispetto ai 500 del 2010.

La svolta con l’acquisto da parte di Microsoft

bill gates

Nel 2016, LinkedIn è stato acquisito da Microsoft per circa 26 miliardi di dollari. L’anno seguente è cresciuto fino a raggiungere più di 500 milioni di membri in circa 200 paesi del mondo.

Nel 2019 ha lanciato a livello globale la funzione Open for Business che permette ai freelance di essere scoperti sulla piattaforma. LinkedIn Events è stato lanciato nello stesso anno.

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La storia di Facebook

Si tratta forse della storia più conosciuta dal grande pubblico: FaceMash, una versione primordiale di Facebook, fu messo online nel 2003.

Mark Zuckerberg aveva scritto il codice mentre frequentava il secondo anno di college e la piattaforma era poco più di una sorta di gioco per gli studenti di Harvard: il sito permetteva ai visitatori di confrontare le foto di due studentesse una accanto all’altra e di decidere quale fosse più attraente.

FaceMesh fu chiuso pochi giorni dopo dall’amministrazione di Harvard e Zuckerberg rischiò l’espulsione con le accuse (poi ritirate) di violazione della sicurezza, violazione del copyright e violazione della privacy.

mark zuckerberg

Nel gennaio 2004, Mark cominciò a scrivere il codice per un nuovo sito web, noto come “TheFacebook”, investendo 1000 dollari insieme a Eduardo Saverin, un altro studente di Harvard che fece lo stesso.

Le prime grane legali

Appena sei giorni dopo il lancio del sito, tre studenti dell’Università di Harvard, Cameron Winklevoss, Tyler Winklevoss e Divya Narendra, accusarono Zuckerberg di averli intenzionalmente ingannati facendogli credere che li avrebbe aiutati a costruire un social network chiamato HarvardConnection.com, ma di aver invece utilizzato la loro idea per costruire un prodotto concorrente. Alla fine, intentarono una causa che si risolse con un risarcimento.

L’inizio della crescita

Nell’estate del 2004, il venture capitalist Peter Thiel ha investito di 500.000 dollari nel social network  per il 10,2% della società ed è entrato nel consiglio di amministrazione. Si tratta del primo investimento esterno in Facebook.

L’adesione a TheFacebook era inizialmente limitata agli studenti dell’Università di Harvard. Entro il primo mese, più della metà della popolazione universitaria di Harvard era iscritta al servizio.

Gradualmente, raggiunse la maggior parte delle università degli Stati Uniti e del Canada. Nel giugno 2004, Facebook spostò la sua base operativa a Palo Alto, California eliminando il “The” dal suo nome, dopo aver acquistato il dominio facebook.com nel 2005 per 200.000 dollari.

Nell’aprile 2005, Accel Partners ha investito un capitale di rischio di 12,7 milioni di dollari in un affare che ha fatto raggiungere a Facebook la valutazione di 98 milioni di dollari.

Nel dicembre 2005, la neonata Facebook poteva già contare su 6 milioni di utenti.

La svolta mainstream e il trasferimento in Irlanda

La svolta è arrivata quando Facebook è diventato disponibile per tutte le persone dai 13 anni in su con un indirizzo email valido, il 26 settembre 2006.

Alla fine del 2007, Facebook registrava 100.000 pagine aziendali, che permettevano alle aziende di attirare potenziali clienti e raccontare se stesse. La prima versione del servizio era organizzata come un gruppo, ma presto venne elaborato e diffuso il concetto di pagina aziendale.

Nell’ottobre 2008, Facebook annunciò che avrebbe stabilito la sua sede internazionale a Dublino, in Irlanda.

A febbraio 2011, Facebook è diventato il più grande host di foto online e, a partire da ottobre 2011, oltre 350 milioni di utenti accedevano alla piattaforma attraverso i loro smartphone: ben il 33% di tutto il traffico della compagnia!

Tutto sul nuovo Design del sito di Facebook

L’IPO dell’azienda

Facebook ha presentato un’offerta pubblica iniziale (IPO) il 1º febbraio 2012. Il prospetto preliminare affermava che la società stava cercando di raccogliere 5 miliardi di dollari e il documento annunciava che la società poteva contare su 845 milioni di utenti attivi mensili e il suo sito web presentava 2,7 miliardi di like e commenti giornalieri.

Dopo l’IPO, Zuckerberg ha mantenuto una quota di proprietà del 22% di Facebook con il 57% delle azioni con diritto di voto.

Facebook Lite e Dating

Sulla base dell’aumento del traffico da dispositivi mobile, Facebook ha sviluppato un’altra app per Android chiamata Facebook Lite, che utilizza meno dati e permette l’accesso anche a una grossa fetta della popolazione mondiale che non è servita in modo efficiente dagli operatori di telefonia e internet.

Nel maggio 2018, la società ha anche annunciato il proprio servizio di incontri, chiamato Facebook Dating.

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‘Sound Up’: 1° edizione italiana di Spotify a favore dell’uguaglianza

È arrivato in Italia Sound Up, il programma globale di Spotify teso a supportare la produzione di show originali da parte di aspiranti podcaster che fanno parte di categorie sotto rappresentate nel mondo dei contenuti audio.

Mentre continua la crescita di offerta e consumo di podcast nel panorama dell’intrattenimento digitale in Italia, con sempre più utenti che scoprono e ascoltano quotidianamente questi contenuti audio, allo stesso tempo Spotify rileva come siano ancora presenti notevoli disuguaglianze all’interno dell’industria dell’audio

Podcast

I dati Spotify, infatti, mostrano che solo il 22% dei podcast presenti nella classifica top 100 italiana è condotto da donne, mentre il 64% dei titoli di maggior successo sono condotti da uomini. Nel 10% dei casi è invece presente sia una voce femminile che una maschile. Quasi il 60% dei podcast nella top 100 a conduzione femminile appartengono a due sole categorie: Salute e Benessere (32%) ed Educazione (27%), temi particolarmenti amati dal pubblico over 35.

Solo il 14% delle podcaster italiane conduce show su temi più ampi di Società e cultura – in assoluto il genere più seguito dagli utenti italiani – oppure di Attualità e politica. Sono ancora meno le podcaster che raccontano Storie (9,1%) o producono True Crime (4,5%), due generi in forte ascesa, soprattutto negli interessi della Gen Z. Questi dati – meno di un podcast su quattro nella top 100 condotto da una donna e molti dei generi più popolari ancora poco esplorati dalle podcaster italiane – mostrano quanto il gap da colmare sia ancora profondo. 

Sound Up

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È dunque necessario muoversi concretamente per rendere l’industria dell’audio ogni giorno più inclusiva, a cominciare proprio dalla presenza femminile. Spotify ha deciso di dedicare la prima edizione italiana di Sound Up a formare e supportare le podcaster, contribuendo così a sviluppare uno spazio per nuove voci e prospettive.

Le candidature al programma sono state inaugurate sul sito da lunedì 13 settembre, e saranno aperte fino a domenica 10 ottobre a chiunque si identifichi come donna e abbia un’idea originale per un nuovo podcast. Verranno dunque selezionate 10 partecipanti per l’ammissione al programma virtuale che si svolgerà nel corso di 4 settimane a partire dal 15 novembre, durante il quale potranno imparare tutto il necessario per creare un podcast, dall’ideazione alla produzione, tramite corsi video live, lezioni registrate, test e incontri individuali con il team di Spotify, tutor ed esperti nel settore. Alle 10 aspiranti podcaster sarà inoltre fornito un registratore, un computer, cuffie e accesso a internet.

Il programma è condotto in collaborazione con Sabrina Tinelli, responsabile dei contenuti editoriali per Chora Media e Rossella Pivanti, producer indipendente, in qualità di facilitatori che affiancheranno le 10 aspiranti selezionate lungo tutto il percorso.

Siamo orgogliosi di lanciare Sound Up finalmente anche in Italia. Sound Up è una importantissima iniziativa tramite cui stiamo cercando di affrontare le disuguaglianze nel mondo del podcasting. Questo programma offrirà a donne creative e di talento le giuste risorse e il supporto per far sentire la loro voce. Abbiamo visto emergere incredibili storie di successo in tutto il mondo da quando Sound Up è stato lanciato nel 2018, e non vedo l’ora di scoprire quanto di buono potrà succedere anche in Italia.

Commenta Eduardo Alonso, Head of Studios, Sud Est Europa di Spotify. “

Il programma

intelligenza musicale

Per partecipare al programma, devi:

  • Identificarti come donna;
  • Avere almeno 18 anni;
  • Essere residente in Italia;
  • Essere appassionata di podcasting e avere una tua idea da sviluppare;
  • Non è richiesta alcuna esperienza precedente – stiamo cercando le idee migliori. Le partecipanti sono tenute a prendere parte a tutte le 4 settimane di durata del programma virtuale, così come a presentare un portfolio finale.

Per verificare tutti i requisiti di ammissibilità,  invitiamo a consultare i Termini e Condizioni del Programma.

Quanto costa

La partecipazione al programma è gratuita.

Cosa comprende

Fase 1 (2021): 4 settimane di formazione virtuale part-time – un mix di lezioni virtuali in diretta, video registrati e compiti a casa. Questa fase occuperà circa 8-10 ore a settimana. Tutte le lezioni programmate si svolgeranno di sera, così da non incidere sulla settimana lavorativa, mentre le restanti attività sono flessibili.

Fase 2 (2022): Fino a 10 partecipanti della Fase 1 saranno selezionate per partecipare insieme a noi ad una seconda fase di formazione, virtuale e in presenza nel corso del 2022, compresa 1 settimana di workshop, panels e attività relative al mondo del podcasting, che si terrà in presenza, con la guida di esperti e professionisti del settore. Il viaggio fino alla località italiana dove si svolgerà il workshop. Qualora dovessimo ritenere che per motivi di sicurezza la Fase 2 non potrà svolgersi in presenza, ci riserviamo il diritto di organizzare la Fase 2 in modalità virtuale.

Ulteriori dettagli e le informazioni qui

campagne da cui prendere ispirazione

7 campagne digital di successo per trovare la giusta ispirazione

I brand nel tempo hanno acquisito una comunicazione di livello superiore con il proprio pubblico.

Il flusso comunicativo non è più solo unidirezionale: l’introduzione dei social e di diverse tecnologie hanno portano le aziende ad interfacciarsi con utenti che sentono la necessità di interagire direttamente con i brand. Esprimere preferenze, abbracciare valori condivisi, compiere azioni in prima persona.

Per un’azienda, comunicare a livello digital, è dunque fondamentale per poter raggiungere in modo più diretto il suo pubblico. Le campagne digital ottengono facilmente risultati migliori rispetto a quelle tradizionali perché il pubblico è dinamico: parla con il brand, interagisce e condivide contenuti, instaurando relazioni durature.

Ecco 7 campagne digital di successo che dovremmo ricordare.

Durex – My Sex My Way

Essere LGBTQ+ è molto più del semplice sesso. Ma in che modo l’intimità fisica può influire sulla sicurezza della propria identità? Se lo chiede Durex che nel Regno Unito ha avviato un sondaggio sul sesso rivolto esclusivamente alla comunità LGBTQ+.

Nella sua campagna di sensibilizzazione #MySexMyWay il brand intende raccogliere storie, pensieri, frustrazioni e testimonianze per realizzare la sua missione di promuovere nel Paese l’accettazione di ogni diverso sé sessuale. Educazione sessuale, salute, appuntamenti, espressione della propria sessualità sono i temi e le sfide che Durex affronta insieme alla comunità per infondere maggiore fiducia e superare i limiti personali e sociali.

La campagna, tutta digital e ideata da Havas London, è in partnership con le app di incontri Her e Grindr, comparendo prevalentemente negli spazi LGBTQ+.

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Rolling Stone – Rockin’ Mamas

“Ecco l’unica vera rockstar dell’anno”. Per la festa della mamma Rolling Stone ha regalato un’anima da rockstar a tutte le madri. Sostenere infatti ritmi incessanti e frenetici è difficile e in questi due ultimi anni, causa pandemia, lo è stato ancora di più.

Reale ma anche ironica, la campagna firmata dall’agenzia VMLY&R Italy è stata lanciata sui canali social, mettendo in risalto la forza delle mamme. Il brand pone l’accento sulla necessità di equità dei ruoli in famiglia, invitando a riconoscere alla donna i suoi spazi, tra privato e professionale.

Infatti, sebbene queste vengano viste dalla società come entità dai superpoteri, sarebbe più giusto mostrarle come icone rock sempre pronte a salire sul palco (delle responsabilità).

Zurich – Stop Cat Calling

Forse non se ne parla ancora abbastanza ma l’84% delle donne subisce il cat-calling: fischi, avances e commenti sessuali da parte degli uomini, come per strada così sui social. In Italia non esiste ancora una legge capace di tutelare le donne da queste offese.

Zurich, nella sua campagna digital per la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne si è fatto avanti, attivando la prima difesa cross-nazionale contro le molestie verbali. L’agenzia DDB Group Italy ha creato per l’occasione un falso profilo social, intercettando i commenti negativi attraverso l’invito a cliccare su un link esca.

I molestatori, una volta atterrati su un sito registrato in Francia, hanno realizzato come i loro comportamenti fossero perseguibili penalmente. Ma eliminare i commenti volgari non basta: a sostegno della campagna è stata infatti aperta una raccolta firme per far sì che il cat-calling sia identificato come un reato anche in Italia.

Zurich Connect – Cat Calling from Gruppo DDB Italia on Vimeo.

Kraft Heinz – Heinz on Film

In occasione della notte degli Oscar del 2020, Heinz Tomato Ketchup ha lanciato una campagna al fine di ottenere ufficialmente i crediti per le sue apparizioni in moltissimi film, tra cui Harry ti presento Sally e Pulp Fiction. Il brand ha creato così sul sito open source IMDb, dedicato ai database dei film, un suo profilo personale.

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IMDb non contento di questa improvvisazione di Heinz, ha rimosso il suo profilo. Il brand, in collaborazione con l’agenzia Rethink si è così rivolto agli utenti social, chiedendo loro di pubblicare clip video in cui chiaramente la bottiglia Heinz compariva come comparsa.

In cambio, ketchup gratis. La campagna digital è stata un successo ed Heinz non solo ha aumentato la sua awareness ma ha ottenuto i riconoscimenti desiderati attraverso la creazione di una filmografia social realizzata dagli utenti.

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Unga Lukas – Orc Therapy

La salute mentale degli adolescenti è un argomento che desta preoccupazione in ogni parte del mondo, particolarmente in Svezia. Aiutare i giovani in questo disagio non è facile. Per cercare di risolvere questo problema, l’organizzazione no-profit Unga Lukas si mette in gioco, letteralmente.

In collaborazione con l’agenzia BBDO Nordics, la campagna promuove il supporto psicologico nelle piazze online più frequentate dagli adolescenti, come quella di World of Warcraft.

Gli psicologi (nonché giocatori esperti) si trasformano in orchi e offrono supporto emotivo, invitando i giovani a raccontarsi in anonimo. Ogni giocatore può scegliere sul sito l’orco (e relativa indole) con cui vorrebbe relazionarsi durante il gioco.

 

Burger King – Smoke Trails

È possibile seguire dallo smartphone le tracce del profumo dei whopper?

Agenzia BBH London

Barilla – Playlist Timer

Vincitrice insieme a Publicis Italy di 4 bronzi nell’ultima edizione dei Cannes Lions, questa campagna si rivolge a chi ha difficoltà a monitorare il tempo di cottura della pasta. Dopo le divertenti provocazioni di pasta Garofalo con i suoi pack in cui il soggetto principale è il tempo di cottura (per alcuni introvabile), Barilla risolve il problema a ritmo di musica.

In collaborazione con Spotify, ha ideato 8 diverse playlist lunghe quanto il tempo di cottura di ogni diverso formato.

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Spotify presenta la seconda edizione di Radar Italia e tutti gli artisti protagonisti

A un anno dalla prima edizione torna in Italia Radar, il programma globale di Spotify nato per supportare i talenti emergenti nei vari paesi.

Da quando la pandemia ha stravolto le nostre abitudini, passiamo molto più tempo online. Ciò ha influito anche sul modo in cui ascoltiamo la musica: siamo passati dalla scoperta dei nuovi artisti dal vivo, attraverso concerti, passaparola e socialità, a quella in streaming, attraverso Spotify.

In questo contesto si inserisce Radar, programma che vuole far conoscere agli utenti la storia e l’essenza degli artisti selezionati dentro e fuori la piattaforma, attraverso una playlist dedicata, i canali editoriali, e un piano marketing personalizzato, dando la possibilità agli ascoltatori di scoprire nuovi talenti e nuova musica.

Il team di Spotify ha combinato considerazioni editoriali con un’ampia analisi dei dati degli ascolti sulla piattaforma, tenendo conto del potenziale di questi giovani talenti di raggiungere un pubblico ampio nei prossimi mesi.

Radar Italia 2020, un anno dopo

Ma iniziamo dando uno sguardo all’edizione del 2020. Spotify ha selezionato una serie di giovani artisti che nei mesi a seguire si sono confermati delle promesse assolutamente mantenute, arrivando in diversi casi anche al successo presso il grande pubblico. 

Alcuni fra i risultati più eclatanti:

  • BLANCO ha registrato in un anno una crescita di oltre il 7.500% degli ascoltatori mensili (+ di 4,5 milioni) e del 30.000% di quelli giornalieri. Il suo primo album “Blu Celeste” conta più di 155 milioni di stream ad oggi e nel giorno d’uscita i 13 brani hanno occupato tutte le prime 13 posizioni nelle chart Spotify.
    Inoltre, da 3 mesi è stabilmente alla #1 posizione tra gli artisti più ascoltati in Italia.
  • ARIETE ha aumentato del 560% i propri follower e ha conquistato il disco di platino con la canzone “L’ultima notte” e 4 dischi d’oro per ‘Diecimilavoci, ‘Mille Guerre‘, Pillole eTatuaggi.
  • Gli ascolti giornalieri su Spotify di Rondodasosa e Il Tre sono cresciuti rispettivamente del 470% e 560% in un anno.
  • Mara Sattei è stata l’artista Spotify EQUAL del mese di settembre 2021 ed è stata la quarta artista donna più ascoltata in Italia nel 2020.
  • Venerus dopo l’uscita del suo album “Magica Musica” ha visto una crescita del 430% degli stream giornalieri.
  • Speranza, Radical e CARA sono gli artisti più “scoperti” negli ultimi 3 mesi con più di 300mila nuovi ascolti  ciascuno.

Radar Italia 2021

La selezione di Radar Italia 2021 è specchio di un momento di grande cambiamento della musica italiana e globale, che avviene nel nome della diversità e dell’inclusione, temi che caratterizzano la nostra epoca. 

Inoltre, i cambiamenti nel mondo musicale hanno evidenziato l’assottigliamento dei confini tra i diversi generi e il ritorno, tra le nuove generazioni, di canzoni del passato, grazie anche alla condivisione online.

Spotify è particolarmente attenta alla crescita degli artisti e Radar Italia 2021 ne è l’ennesima dimostrazione. La nostra priorità sarà sempre quella di aumentare la connessione tra i creator e i loro fan, oltre che aiutarli a conquistare un nuovo pubblico. L’obiettivo del programma è offrire visibilità ai talenti emergenti anche a livello internazionale e valorizzare tutti i generi musicali culturalmente rilevanti in Italia, in quanto Spotify riflette le diverse culture musicali del paese.

Ha dichiarato Melanie Parejo, Head of Music di Spotify per il Sud Europa.

Ecco i 10 artisti coinvolti nella seconda edizione italiana: 

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L’unicità di Rhove deriva dal suo stile distintivo, sia nella musica, sia nell’estetica. Il suo suono è fortemente ispirato alla scena rap francese e nei suoi testi mescola francese e italiano, passamontagna e mute da surf completano l’immaginario estetico dell’artista. 

Classe 1998, sangue romano e palestinese, Laila Al Habash cresce con il mito di Raffaella Carrà, di Ornella Vanoni e di Mina, suoi punti di riferimento tanto stilistici quanto musicali, che mescola nelle canzoni con influenze più contemporanee come Kali Uchis, Baustelle e Devendra Banhart. Nel 2021 entra a far parte dell’etichetta Undamento e pubblica il suo primo ep “Moquette”, prodotto da Niccolò Contessa e Stabber. Laila è stata anche la nostra EQUAL AOM (Artist Of Month) di luglio.

Cantante pop-R&B di eccezionale talento, vanta diversi endorsement dal mondo rap, a partire da Rkomi (una delle più grandi storie di successo rap-to-pop crossover degli ultimi anni in Italia), che lo ha sostenuto fin dal primo giorno. Negli ultimi mesi si è confermato come una delle voci più interessanti del momento grazie al nuovo singolo “Come i Grandi” prodotto da Shablo.

Nata a Torino e cresciuta tra Parigi e Bruxelles, Epoque ha dato forma a un suo stile personale con sonorità afro in cui la melodia R’n’B si alterna al rap. Dopo essere stata scoperta da Spotify Italia, che l’ha inserita in New Music Friday con il suo primo singolo “Petite“, ha firmato per Virgin Records (Universal Music Italia), con cui ha pubblicato il suo secondo singolo “Boss (Io & Te)”. 

BigMama, nome d’arte di Marianna Mammone, nasce nel 2000 ad Avellino e dal 2019 vive a Milano. All’interno di una scena Urban fortemente dominata dal genere maschile, solo pochi artisti non conformi riescono a diventare nomi noti. BigMama spera di essere una di loro: le sue canzoni si distinguono per un carattere forte, anche quando tratta argomenti intimi e spicca la padronanza che ha nel rap tra flow, wordplay e storytelling.

Tenth sky è un giovane artista romano classe 2005. Inizia il suo percorso cominciando a registrare i primi brani nel 2016 e pubblicandoli a partire dal 2017. Nel corso degli anni ha sperimentato vari generi fino a giungere a sonorità Gen Z pop. È stato scelto dall’artista di RADAR 2020 Ariete per aprire i concerti del suo tour estivo.

Caffellatte è il nome d’arte di Giorgia Groccia, classe ’94 cantautrice, attrice, scrittrice e speaker di origini pugliesi, trapiantata a Roma. Rappresenta la scena R&B emergente in Italia. Ha esplorato anche suoni più indie in passato, ma le sue pubblicazioni future sono destinate a consolidarla nel mondo R&B.

Fondato nel 2019 a Villanova, una frazione in provincia di Firenze, bnkr44 è un collettivo di menti dedite all’arte in ogni sua forma. La forte necessità di esplorare e scoprire le sonorità dei tempi moderni e futuri ha fatto sì che le musiche prendessero vita in maniera spontanea, mescolando in modo omogeneo i vari stili di provenienza degli artisti.

Il progetto “chiamamifaro” ha il volto di Angelica Gori, 19 anni appena compiuti, bergamasca ma con una forte passione per i luoghi esotici, i cactus, la ginnastica ritmica e lo yoga.  Uno dei pochi artisti della Gen Z i cui testi e il cui sound si ispirano profondamente al cosiddetto “it-pop”, un’era di successo per la musica indie in Italia iniziata nel 2015.L’artista ha ricevuto anche il supporto di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari per la produzione dei suoi brani.

Federica Ferracuti aka Hu (classe 1994), è una cantante, producer e polistrumentista italiana la cui musica scorre fluida attraverso nette definizioni di genere. Nell’estate del 2020 esce “Neon” il singolo che apre il nuovo percorso musicale di Hu che, nel settembre dello stesso anno, entra a far parte di Warner Music Italy. Musicista il cui talento è ampiamente riconosciuto all’interno dell’industria musicale italiana, vanta già un tour con Emma Marrone, una delle più grandi cantanti pop italiane.

Radar in 3D a Milano

In occasione del lancio di Radar Italia è stata realizzata uno speciale video in 3D presso i Navigli di Milano. Grazie a un accordo con Urban Vision, la media company concessionaria dello spazio digital out of home, e in collaborazione con BCN Visuals, ha preso vita il Cubo Radar. Il cubo è un simbolo che unisce  semplicità e complessità, celebrando la curiosità umana e la gioia di giocare con infinite combinazioni. I dieci protagonisti di Radar 2021 rappresentano i vari lati del cubo che ruota e si sporge fuori dallo schermo in un effetto 3D.

Ascolta la playlist Radar Italia 2021 per scoprire le migliori canzoni degli artisti inclusi nel programma. La playlist verrà aggiornata periodicamente con nuove uscite.

TikTok: oltre 1 miliardo di utenti attivi mensili in tutto il mondo

La mission di TikTok è ispirare creatività e portare allegria.

Celebrazione per la community globale di TikTok

Oltre 1 miliardo di persone in tutto il mondo arrivano ogni mese su TikTok per divertirsi mentre imparano, ridono o scoprono qualcosa di nuovo. L’azienda si dice onorata di essere diventata una vera casa per la community così estremamente variegata e diversificata, composta da famiglie, piccole imprese e creator che sono diventati le nostre star preferite.

TikTok è entrato nella vita di tantissime persone in tutto il mondo grazie alla creatività e all’autenticità dei creator. Alla community globale della piattaforma va il grande merito di essere riuscita a raggiungere milioni di persone, di tutte le generazioni.

@tiktok_it✨1 miliardo✨di persone su TikTok! Grazie alla nostra community globale ?♬ original sound – TikTok Italia

Che si tratti di musica, cibo, bellezza, moda, arte, cause sociali o qualsiasi altro tema, la cultura inizia su TikTok.

Che tu sia a Singapore, San Paolo, Stoccolma o Seattle, si celebra TE – i creator che ci ispirano, gli artisti che presentano nuovi album e scalano le classifiche, i brand che ci permettono di scoprire e connetterci con i prodotti che amiamo, le community che  sostengono e tutte le persone che continuano a farci ridere e ballare.

Twitter estende Tips a tutti gli utenti: chiunque potrà finanziare i content creator

A partire da oggi, Twitter aprirà a tutti la possibilità di finanziare il lavoro dei content creator sulla piattaforma. La funzione delle “mance” – precedentemente conosciuta come Tip Jar – si chiamerà Tips, e da oggi verrà estesa a tutti gli utenti, offrendo maggiori modalità di pagamento criptovalute incluse. 

Le persone su Twitter inseriscono già nelle bio e nei loro Tweet i link ai rispettivi profili di pagamento per richiedere denaro, ma con Tips questa attività sarà più comoda e semplice. Sul profilo di ogni utente, infatti, ci sarà uno spazio apposito in cui inserire i link ai propri account Cash App, Patreon, Venmo e ad altre piattaforme per poter effettuare pagamenti e donazioni

Con Tips sarà possibile inviare una piccola somma di denaro per finanziare un account particolarmente apprezzato, manifestare il proprio sostegno ad un comico emergente per i suoi Tweet divertenti, aiutare un piccolo imprenditore in un momento difficile, donare per una causa importante e sostenere qualsiasi persona o progetto si voglia. 

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Inizialmente disponibile solo su Twitter per iOS, Tips verrà esteso agli utenti Android nel corso delle prossime settimane.

Come funziona Tips?

Gli account che hanno attivato Tips visualizzeranno un’icona accanto al pulsante “Segui” sul proprio profilo. Cliccando sull’icona verranno elencati i servizi o le piattaforme di pagamento che l’utente ha attivato, potendo così scegliere quale utilizzare per la donazione. Qui di seguito, i servizi di pagamento attualmente disponibili:

  • Bandcamp 
  • Cash App 
  • Chipper 
  • Patreon 
  • Razorpay 
  • Wealthsimple Cash 
  • Venmo

Twitter sta aggiungendo alcuni metodi di pagamento alla lista: GoFundMe, una piattaforma di raccolta fondi online e PicPay, una piattaforma di pagamento da mobile brasiliana.

Una volta scelto il servizio che si desidera utilizzare, l’utente sarà reindirizzato da Twitter all’app selezionata per il pagamento. Con questo servizio Twitter non tratterrà alcuna percentuale.

Fare una donazione in Bitcoin sul Lightning Network

Oltre ai servizi attualmente abilitati per Tips, le persone potranno ora inviare una piccola somma di denaro senza soluzione di continuità in Bitcoin usando Strike, un’applicazione di pagamento basata sul Lightning Network che permette alle persone di inviare e ricevere Bitcoin. Strike assicura pagamenti istantanei e gratuiti a livello globale. 

Strike è disponibile per gli utenti in El Salvador e negli Stati Uniti – Hawaii e New York esclusi. Le persone nei mercati registrati dovranno avere un account Strike e aggiungere il loro nome utente Strike per ricevere mance in Bitcoin sul Lightning Network. È possibile utilizzare qualsiasi portafoglio Bitcoin Lightning per inviare donazioni agli altri utenti Strike. 

L’obiettivo di Twitter è di fare in modo che tutti sulla piattaforma abbiano la possibilità di ricevere pagamenti. Le valute digitali – incoraggiando sempre più persone a partecipare all’economia globale e aiutando le persone ad inviare pagamenti internazionali senza attriti – sono un ulteriore strumento utile per raggiungere questo obiettivo.

Aggiungere il proprio indirizzo Bitcoin su Tips

Dopo aver abilitato Tips, l’utente potrà aggiungere anche il suo indirizzo Bitcoin. Le persone, quindi, copiandolo e incollandolo in un portafoglio Bitcoin a loro scelta, potranno effettuare direttamente un pagamento. 

È possibile consultare il centro assistenza di Twitter per la guida step-by-step su come attivare la nuova funzione Tips e come inviare le mance. 

Per attivare Tips o inviare una donazione a qualcuno bisogna essere maggiorenni e accettare la nuova General Tipping policy di Twitter, pensata per garantire la sicurezza delle persone che utilizzeranno il servizio. Questa policy guiderà le azioni esecutive di Twitter e, come per tutte le regole sulla piattaforma, verrà rinnovata continuamente e in modo pubblico man mano che più persone in tutto il mondo useranno Tips.

facebook advertising

Mini guida step by step per l’advertising su Facebook

I social media, di fatto, affiancano gli strumenti analogici nelle campagne pubblicitarie, riuscendo a ottenere risultati più immediati e diretti sul pubblico.

Per raggiungere questo obiettivo è però necessario massimizzare la funzionalità degli strumenti.

Tra i social network il posto d’onore, in termini di utilizzo per l’advertising, spetta ancora a Facebook, nonostante la diffusione di altri strumenti, soprattutto fra i giovanissimi.

schermata Facebook

Nel Rapporto sullo stato del Marketing condotto da Hubspot nel 2021, si afferma che Facebook è il canale che consente di realizzare un miglior ritorno sull’investimento, posizionandosi al primo posto nell’investimento tra i social media come piattaforma più scelta dalle aziende per effettuare pubblicità online.

Perché gli annunci su Facebook sono popolari?

Facebook consente di individuare il giusto cliente, nuovo o interessato, incoraggiandolo all’interazione e al dialogo nel corso del tempo.

Gli annunci hanno formati e posizionamenti adatti ad ogni pubblico, non vi sono costi fissi, il budget è personalizzabile e consente una precisa targettizzazione, la campagna è modificabile in corso (a differenza dei media tradizionali come la TV dove, una volta lanciata una pubblicità non è possibile modificarla con tempestività). Inoltre consente un’analisi dei risultati in tempo reale.

facebook logo con sfondo tipo matrix

Il social di Mark Zuckerberg, promette una pubblicità “sicura”, accettando solo aziende affidabili e in possesso della Blue Print Certification, nel rispetto delle politiche pubblicitarie decise dal social.

I formati pubblicitari per l’advertising su Facebook

  • foto: un formato semplice che permette di aggiungere testo per comunicare chi sei, cosa fai. Molto utile per attirare nuovi clienti. Uno studio condotto da Facebook, ha dimostrato che una foto ha la possibilità di ottenere prestazioni migliori rispetto ad altri formati nell’aumentare il traffico online e la notorietà del brand;
  • video: sono disponibili in formati diversi, in termini di durata (da 5 secondi a 10 minuti) e di stile. Da utilizzare per migliorare l’awareness del brand;
  • storie: sono visibili a schermo intero verticale sugli smartphone, è un formato particolarmente apprezzato dagli utenti: il 62% degli intervistati negli Stati Uniti ha dichiarato che le utilizzerà ancora di più nel futuro;
  • Messenger: consente di avviare interazioni e conversazioni tra consumatori e azienda, per questo è il formato più adatto per creare e mantenere una relazione con il cliente. Permette di aggiungere funzioni interattive personalizzate;
  • inserzioni riproducibili: offrono delle anteprime delle app, generalmente molto utilizzate nell’ambito dei videogiochi;
  • carosello: permette di raccontare una storia attraverso lo scorrimento di 10 immagini o video all’interno di un’unica inserzione, con il link per ogni singolo prodotto mostrato;
  • slideshow: sono delle clip in movimento, con audio e testo, che permettono di raccontare una storia. Si caricano velocemente e sono fruibili indipendentemente dalla velocità di connessione, si creano in pochi minuti pur offrendo i vantaggi di un video più elaborato;
  • raccolte: rappresentano uno dei modi migliori per far conoscere i propri prodotti. Ogni inserzione contiene delle immagini più piccole, disposte a griglia, che riportano i prodotti dell’azienda, con il link per l’acquisto. Consentono di dar vita ad un’esperienza interattiva senza abbandonare la pagina Facebook.

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Come creare un annuncio di successo

Effettua l’analisi del tuo pubblico: prima di realizzare un annuncio è fondamentale capire qual è il nostro pubblico di riferimento per poter poi costruire una strategia intorno ad esso. Prima di creare l’annuncio, ascolta il pubblico.

Determina l’obiettivo: Facebook offre una gamma di obiettivi pubblicitari tra i quali optare, in coerenza con gli obiettivi aziendali.

Si può puntare ad aumentare le interazioni al post, o il numero di like, indirizzare al sito web, trovare nuovi contatti e migliorare la notorietà del brand. Per capire al meglio quale seguire, si può effettuare un A/B Test che permette di confrontare due opzioni al fine di valutare quale è più adatta al tuo pubblico.

Gli obiettivi cambiano nel corso del tempo e del ciclo di vita del prodotto/servizio. Ad esempio, in una prima fase si può optare per un aumento della notorietà, per poi spingere all’acquisto.

Compila le informazioni chiave: scrivi dettagliatamente gli obiettivi, il target e il tipo di annuncio scelto.

Progetta l’annuncio: l’obiettivo è di catturare immediatamente l’interesse del pubblico per battere la concorrenza, quindi è necessario che il messaggio sia gradevole. Dedica del tempo al testo e dai spazio a creatività e chiarezza, in modo che nessuno debba domandarsi cosa stai promuovendo.

Mira al tuo pubblico: individua le sue caratteristiche (posizione, reddito, età) sulla base dell’obiettivo individuato, che non va mai perso di vista.

Scegli i posizionamenti: determina dove verrà visualizzato l’annuncio (app di messaggistica, storie). Se non hai ancora deciso, puoi affidarti al posizionamento automatico di Facebook che, per ottimizzare il budget, indirizza l’annuncio nelle aree meno costose ma che offrono una prestazione migliore.

Imposta il budget: Facebook fornisce una stima del rendimento dell’annuncio in base al budget e alla pianificazione. Affidati a questo strumento.

Monitora le prestazioni: misura le prestazioni delle inserzioni, attraverso metriche e strumenti statistici, forniti dal social. Automaticamente, ti verranno inviate delle email con feedback in merito alla prestazione dell’inserzione. Più annunci crei, più dati avrai a disposizione per annunci futuri.

La strategie di targeting

Elemento fondamentale è quello di individuare le caratteristiche del pubblico a cui ci rivolgiamo e, solo in un secondo momento, individuare il prodotto ideale da presentare.

Se all’inizio Facebook era considerato un social adatto allo svago e al tempo libero, le cose sono cambiate a partire dal 2013, quando ha dato inizio a partnership con broker del calibro di Epsilon, Acxiom e Datalogix, che dispongono di database di milioni di consumatori.

Gli inserzionisti hanno così captato la nuova opportunità, andando oltre i propri database di CRM, e rendendo il social media uno dei più fruttuosi a livello commerciale.

Facebook ha la particolarità di effettuare una “targettizzazione” seguendo anche gli eventi della vita (lauree, matrimoni, trasferimenti) che gli utenti stessi registrano sui profili personali.

Se non hai un valido database clienti puoi utilizzare la funzione “Pubblico Simile”, che permetterà  a Facebook di trovare gli utenti con caratteristiche simili alla tipologia di pubblico scelto. I criteri di targettizzazione possono sovrapporsi per creare un pubblico ad hoc per l’azienda e valutare le combinazioni di comportamento in relazione all’età anagrafica.

Evita di sovrastimare il target, cioè scegliere un campione troppo ampio, sia da un punto di vista anagrafico, con un range di età troppo ampio, che sotto il profilo geografico, indicando un’intera nazione.

Il ruolo attivo del pubblico

La chiave del successo nella pubblicità su Facebook è il pubblico: oltre al coinvolgimento e all’interazione, è importante infatti fare la massima attenzione a non creare messaggi unidirezionali.

Promuovi la community, incoraggia a commentare e condividere, e soprattutto chiedi il permesso di condividere i contenuti creati dai follower.

Il pubblico infatti è un creatore di contenuti, il possibile consumatore diventa produttore del valore aziendale, proprio attraverso i media digitali, esprimendo così quello che è il principale desiderio dell’acquirente post-moderno: avere un rapporto interattivo con l’impresa ed essere ascoltato.

Consenti alle persone di sentirsi apprezzate rendendole dei decisori: attraverso una storia, per esempio, puoi lanciare un quiz sulle caratteristiche del prodotto preferito, puoi indire un concorso per decidere il nome di un nuovo prodotto, o ancora, creare un forum per esprimere opinioni in modo da raccogliere informazioni preziose che possono essere riassunte in un video.

WPP inaugura il suo nuovo campus a Milano

WPP questa mattina ha inaugurato ufficialmente il suo nuovo Campus di Milano, un hub innovativo e moderno che riunisce in un’unica sede più di 35 agenzie e oltre 2.000 dipendenti. Il WPP Campus di Milano mette a disposizione spazi di co-creazione unici ed è stato progettato proprio per favorire e incoraggiare maggiore collaborazione e creatività trasversali a tutti i team a beneficio dei suoi clienti. 

Situato all’interno dello storico quartiere di San Cristoforo, il WPP Campus di Milano rappresenta un importante progetto di riqualificazione urbana di un’area industriale dismessa in cui, un tempo, sorgeva una delle più importanti fabbriche della città: la ex Richard Ginori, rinomata produttrice di ceramiche. Il Campus si estende per una superficie complessiva di 27.000 metri quadri (1,4 volte superiore a quella della Torre Velasca; 1,6 volte quella di Piazza Duomo e pari a quattro campi da calcio) e la sua costruzione ha mantenuto, recuperato e valorizzato uno dei patrimoni storici e identitari del quartiere meneghino. 

Mark Read, CEO di WPP, ha commentato: 

Il Campus di Milano è stato ideato per le persone che vogliono lavorare nel futuro e progettato per inspirarle a fare al meglio il loro lavoro, a collaborare e imparare gli uni dagli altri. È dotato delle ultime tecnologie e degli standard ambientali più elevati. Il nostro più recente Campus in Europa ha riqualificato una ex area industriale di Milano, trasformandola in un luogo di eccellenza e di attrazione per il talento creativo in Italia, consentendo ai clienti di accedere più facilmente alle nostre migliori idee e tecnologie.

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Durante la conferenza stampa di inaugurazione del Campus, a cui hanno partecipato Mark Read, CEO di WPP, Simona Maggini, WPP Country Manager in Italia, e Massimo Beduschi, WPP Chairman in Italia, è stata presentata la ricerca condotta da The European House – Ambrosetti che mette in luce il contributo di WPP all’economia italiana.

Sono orgogliosa che un edificio simbolo dell’industria milanese sia diventato la nuova casa dei tanti talenti che lavorano nelle agenzie WPP. Il Campus rappresenta un progetto ambizioso di riqualificazione volto a valorizzare un’importante area urbana che, grazie all’investimento WPP, creerà nuove opportunità e avrà un significativo impatto a livello economico, occupazionale, sociale e ambientale.

Commenta Simona Maggini, WPP Country Manager in Italia. 

La riqualificazione del Campus, ideato dallo studio di architettura e di design BDG (del Gruppo WPP) e creato dal partner locale 967arch, mette la sostenibilità al centro mantenendo l’impronta architettonica unica dell’edificio esistente e migliorando le sue performance di impatto ambientale. Precedentemente dislocate in nove diverse sedi, le agenzie avranno accesso a spazi innovativi di lavoro e socialità, dotati delle tecnologie di ultima generazione e di numerosi servizi – tra cui un ristorante, un supermercato, un bancomat e una farmaci dinamica. 

Hub della creatività

La sostenibilità è uno dei fiori all’occhiello e dei principi ispiratori del Campus, in linea con l’impegno di WPP a raggiungere emissioni zero di CO2 entro il 2025 per tutto il Gruppo e, per tutta la catena di fornitura entro il 2030. Riqualificando un edificio già esistente, WPP eviterà l’emissione di carbonio incorporato, equivalente a più del 30% delle emissioni prodotte dall’edificio stesso nel corso della sua vita.

La nuova sede, oltre ad essere plastic free e paper less, si caratterizza per una illuminazione LED con un approvvigionamento energetico che proviene completamente da fonti 100% rinnovabili. Su base annua, ci si aspetta che la riduzione dell’impatto ambientale sia di 12.000 MWh di energia risparmiati, 6.900 tonnellate di CO2 evitate, 15 tonnellate di rifiuti in meno e un risparmio di 13 milioni di litri d’acqua. In linea con i WPP Campus di tutto il mondo, il nuovo headquarter ambisce ad ottenere la certificazione BREEAM – metodologia di valutazione ambientale ideata per monitorare, valutare e certificare la sostenibilità degli edifici – ad oggi riconosciuta a meno di 50 stabili nella città di Milano.  

La giornata dedicata all’opening del nuovo Campus si concluderà con un evento serale dove il CEO di WPP Mark Read ospiterà il sindaco di Milano Giuseppe Sala, rappresentanti delle istituzioni regionali e cittadine, clienti e partner di WPP. 

La realizzazione del WPP Campus a Milano conferma ancora una volta la nostra competitività internazionale e la capacità di attrarre investimenti e lavoro. Nonostante la pandemia questa attitudine non è cambiata e ci ha portato oggi a celebrare qui, in questo complesso che si affaccia sul Naviglio Grande, il trasferimento di tutte le agenzie del Gruppo e un nuovo grande segnale di ripresa. In questi spazi totalmente ripensati, pur mantenendo la struttura originaria della vecchia fabbrica, si lavorerà bene e ad altissimi livelli nel campo della comunicazione, del marketing e della pubblicità. Il WPP Campus come altri importanti headquarters nati su aree ex industriali sta cambiando il volto della Milano produttiva, ma non la sua attitudine a essere sempre il centro di ciò che accade nel nostro Paese.

Ha dichiarato il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

I 4 pillar della ricerca condotta da The European House Ambrosetti: 

La ricerca condotta da The European House – Ambrosetti, in occasione dell’evento di inaugurazione del WPP Campus di Milano, mette in risalto il contributo di WPP in Italia nella creazione di valore per la città di Milano e per il sistema Paese. Il focus della ricerca si focalizza su quattro pillar principali: 

  • CAPITALE ECONOMICO: il WPP Campus di Milano rappresenta un nuovo polo della creatività e della cultura per Milano, un’operazione di social impact in grado di attrarre e generare valore economico e finanziario a beneficio non solo della città ma per tutto il Paese. 
  • CAPITALE AMBIENTALE: dal punto di vista della sostenibilità il WPP Campus di Milano adotterà delle politiche che consentiranno la riduzione delle esternalità ambientali negative, permettendo di mantenere l’integrità del territorio e dell’ecosistema (riduzione consumi di acqua ed energia, riduzione emissioni inquinanti, ottimizzazione dei rifiuti, etc.…). 
  • CAPITALE SOCIALE E CULTURALE: WPP in Italia, già uno dei principali employer del settore con una quota di dipendenti con contratto a tempo indeterminato superiore ai benchmark, continuerà a contribuire in termini di occupazione. Inoltre, l’azienda pone crescente attenzione alla valorizzazione dell’occupazione femminile, anche nei ruoli di vertice, (basti pensare che 6 occupati su 10 sono donne) e ai giovani under-35. La company, infine, si impegna alla conciliazione tra vita e lavoro dei suoi dipendenti di Milano e al benessere delle loro famiglie (es.70% lavoro in presenza, 30% smart working, servizi interni al Campus).
  • CAPITALE COGNITIVO: il WPP Campus genererà importanti ricadute positive a livello cognitivo non solo per il business del Gruppo ma anche per l’attrattività della zona (es. insediamento di nuove attività). Inoltre, lo sviluppo dell’hub creativo darà vita a nuove sinergie strategiche tra le diverse agenzie del Gruppo, abilitando la cross-contaminazione di idee, know-how e creatività.