Dopo il successo dei test effettuati in alcuni paesi, oggi annunciamo le Inserzioni di Reels a livello globale. Reels è il luogo migliore per farsi notare dalle persone che non ti conoscono e rappresenta un palcoscenico sempre più popolare dove poter scoprire brand e creator.
Le Inserzioni di Reels aiuteranno le aziende a raggiungere un pubblico più vasto, consentendo alle persone di scoprire nuovi e interessanti contenuti creati da brand e da creator.
Le inserzioni appariranno nelle sezioni più popolari dei contenuti reel come la tab Reels, le Storie, tra i reel in Esplora e nel Feed. Come le inserzioni nelle Storie, anche le inserzioni di Reels saranno a schermo intero e verticali, e appariranno a intervalli tra i singoli reel, con una durata fino a 30 secondi. Le persone potranno commentare, mettere “mi piace”, visualizzare, salvare e anche condividere tutte le inserzioni di Reels.
Reels è un ottimo modo per scoprire nuovi contenuti su Instagram, ecco perchè le inserzioni vanno in questa direzione. Per i brand, questo significa avere a disposizione una nuova modalità creativa per interagire con il proprio pubblico.
Afferma Justin Osofsky, Chief Operating Officer di Instagram.
Proprio come per qualsiasi altra inserzione su Instagram, forniremo alle persone la possibilità di controllare anche quelle che compaiono come Reels dando, ad esempio, la possibilità di saltare, nascondere o segnalare un’inserzione non gradita.
Avere una visione forte di lungo periodo, trovare un obiettivo, scegliere il proprio destino.
Ce lo spiega Francesco Tassi, founder di Vois, realtà attiva nel mondo del branded podcast e autore del podcast “Io Credo”, raggiunto a Modena dal CEO Ninja Mirko Pallera durante il percorso di N-Conference sul Ninja Van.
Il motto di Francesco è: having strong views, loosely held. Visioni forti, con mano morbida.
Avere una visione forte di lungo periodo sapendo che il come arrivarci potrebbe cambiare durante il percorso e avere la prontezza di capire quanto tempo ancora insisterci e quando lasciar perdere. Il podcast si sta rilevando un trend interessante per il futuro. In Vois, durante il periodo del primo lockdown, Francesco e il suo staff di remote working, si sono trovati in difficoltà, alla ricerca di nuovi stimoli creativi.
L’Italia non era pronta al podcast
La mission di Vois è produrre podcast a 360°: branded podcast, original podcast, podcast advertising. Nel 2017 Francesco Tassi, lavora in America come ingegnere, e lì inizia ad avvicinarsi e appassionarsi al mondo dell’audio:
Mi sono letteralmente innamorato, ho conosciuto questo mondo nuovo, diverso e affascinante. In America il podcast era in voga da un po’, così ho deciso di trasferirne l’uso in Italia. Ho lasciato tutto, sono tornato a casa e ho iniziato subito due percorsi di accelerazione.
Ma qualcosa non ha funzionato, era troppo presto, l’Italia non era pronta all’uso del podcast.
Nel 2019 ha prodotto un’applicazione, che non ha riscosso troppo successo, le numeriche non si sono rilevate interessanti per gli investitori. Si sceglieva il podcast in base agli interessi, era una sorta di radio personalizzata che mescolava podcast e musica, selezionando dall’ ID Apple e da Spotify la musica preferita, per poi realizzare un’unica playlist che riproducesse podcast emusica preferita.
Vois si basa molto sul manifesto dancing hip hop, Francesco è un ballerino di break dance e si porta dietro un bagaglio culturale di vita molto particolare, il manifesto è: Love Unity and Having Fun, e riporta molto al concetto di community, con un pizzico di divertimento.
Nel 2019 iniziamo a rilasciare molti prodotti, tra cui anche skill per Alexa, ma di nuovo tutti i sogni si infrangono. Successivamente vinciamo un bando di Torino e chiudiamo una collaborazione con l’azienda BMW per l’applicazione. Quindi creiamo l’app a Monaco, ma ci siamo resi conto che mancavano i contenuti, quindi ci buttiamo alla ricerca di investitori per il progetto. Ci siamo messi sotto, e insieme ad Andrea, è rinato Vois. Il nome precedente era Fortune, poi abbiamo fatto rebranding, abbiamo cambiato logo e abbiamo iniziato ad essere una start up degna di nota.
Sindrome del cubo
È importante inseguire le proprie passioni, ma non ci si deve fermare lì, bisogna avere il coraggio di rincorrerle. Il vero momento non è quando butti tutto, ma quando ci si lavora sù.
Ci sono molte idee per la creazione di start up, ma molti hanno paura di validare l’idea, il prodotto deve essere venduto. Questa è la sindrome del cubo: inseguire un sogno dalle 9 alle 17, e poi chiudere.
Vois ha creato l’influencer marketing sui podcast, aiutano i brand a fare pubblicità e gestiscono un network di milioni di impression al mese di creator di podcaster.
Siamo abituati a credere che esista il tuo lavoro, la tua passione e la tua chiamata, in realtà viviamo in un mondo multi potenziale e tante persone si riconoscono in questa fase. Fai una cosa, ti diverte tantissimo ma dopo un po’ ti stanca, sempre meno tempo dedichiamo a qualcosa che ci appassiona.
Il segreto di Francesco
È sufficiente trovare 3 cose che ci piacciono, ed essere il 25% tra i più bravi delle 3 cose: mescolando si rientra nelle proprie passioni e si avrà una buona chance di arrivarci fino in fondo.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/1_tassi.jpg10801920Rossella Pisaturohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRossella Pisaturo2021-06-17 17:06:202021-07-26 11:09:13Podcast marketing: come una startup sta rivoluzionando il settore
Si chiama Greenroom ed è la nuova social app audio lanciata da Spotify. Disponibile in versione mobile per tutti i dispositivi iOS ed Android in 135 Paesi del mondo, è la risposta a Clubhouse, ma si contraddistingue per la possibilità di interagire attraverso una chat di messaggistica dal vivo incorporata, che l’host può attivare o disattivare ogni volta che lo desidera, e di trasformare le conversazioni in podcast. La competizione tra le big tech per il primato del social audio diventa sempre più serrata, a colpi di innovazioni, con la possibilità per i nuovi competitor in campo di disporre, però, di una platea di pubblico già consolidata, come nel caso di Spotify, leader nello streaming audio, con un ecosistema che supera i 350milioni di utenti nel mondo.
Per “parlare di musica, sport e cultura dal vivo”, sottolinea l’azienda. La nuova app permette, infatti, di creare stanze, di ascoltare o parlare dal vivo, di aprire forum e dibattiti.
“Sii tu il creator”: l’invito di Spotify
“Stanze dal vivo uniche. Su Greenroom troverai conversazioni con i migliori artisti, atleti e persone informate”, garantisce Spotify, ma anche “creare Live Rooms e iniziare conversazioni su qualsiasi argomento, selezionando un gruppo”.
Oltre a consentire agli utenti di Spotify di tutto il mondo di partecipare o ospitare sale audio dal vivo e tradurle in podcast, Spotify annuncia anche un Fondo per i creator che contribuirà ad alimentare la nuova app con più contenuti in futuro.
Lo scorso marzo, Spotify aveva annunciato l’acquisizione di “Locker Room”, un’app in cui gli appassionati di sport potevano incontrarsi, per accelerare il suo ingresso nel mercato dell’audio dal vivo. Infatti Spotify Greenroom si sviluppa dal codice esistente di Locker Room, in un evidente restyling, sebbene l’interfaccia utente sia molto simile a quella delle attuali social audio esistenti (Clubhouse, Twitter Spaces, Facebook e LinkedIn), ma con font, iconografia e tavolozza colori identificativi di Spotify. Ogni profilo avrà la possibilità di inserire, inoltre, link di rimando a Twitter e YouTube.
I creator della stanza con relativi altoparlanti sono visualizzati nella parte superiore con icone di profilo arrotondate, mentre la platea di ascoltatori in basso con icone più piccole. Anche le funzionalità sono le stesse, con la possibilità di mutarsi, con il controllo moderazione e l’opzione di portare sul palco l’audience. Le room potranno ospitare fino a 1.000 persone, numero che Spotify pensa di allargare in seguito. La funzione di chat di testo dal vivo può essere attivata o disattivata dall’host ogni volta che lo desidera. Al momento, però, è disponibile solo in lingua inglese.
Per garantire una certa attendibilità ai profili, nascono le Gems, ovvero delle “gemme” (simili a diamanti), una sorta di applauso virtuale, una funzionalità ereditata “dallo spogliatoio” di Looker Room. Il numero di gemme guadagnate da un relatore viene visualizzato accanto all’immagine del profilo durante una sessione, ma al momento non è previsto un valore monetario associato.
Privacy e Codice Etico: le session Greenroom registrate da Spotify
Se la privacy è stata una delle principali difficoltà sperimentata da app come Clubhouse, nella Greenroom le sessioni audio dal vivo saranno registrate dallo stesso Spotify. La società afferma, infatti, che “la registrazione ha scopo di moderazione”: una sfida, quindi, per le piattaforme audio live. Se un utente segnala qualcosa in una sala audio Greenroom, Spotify può tornare a esaminare la questione, per determinare quale tipo di azioni intraprendere, magari chiudendo room audio che violano il suo Codice di condotta. La moderazione dei contenuti, gestita dal suo team dedicato esistente, è tesa, quindi, ad evitare abusi o distorsioni come misoginia e razzismo, come è accaduto invece su Clubhouse, costretta a chiudere delle room per antisemitismo e incitamento all’odio.
Spotify Creator Fund
“Greenroom è l’evoluzione naturale delle prospettive che Spotify ha già precedentemente fissato per il proprio impegno nel mondo dei podcast”, spiega l’azienda che ha anche annunciato lo Spotify Creator Fund, che aiuterà i creatori di audio negli Stati Uniti a generare entrate per il loro lavoro. La società, tuttavia, ha rifiutato di condividere qualsiasi dettaglio su questo fronte, come la dimensione del fondo, i tempi per le distribuzioni, i criteri di selezione o altri fattori. La finalità degli incentivi servirà ad incoraggiare nella creazione di contenuti originali ed imporsi come player di riferimento per il settore del podcasting.
Spotify Greenroom sarà inoltre commercializzata per gli artisti attraverso i suoi canali Spotify for Artists, per stimolare sull’app contenuti incentrati sulla musica. Secondo indiscrezioni, le testate giornalistiche affiliate potranno avere un badge da visualizzare sull’avatar del profilo come brand identity.
Per utilizzare l’app, gli utenti di Spotify accederanno con le informazioni del loro account Spotify attuale. Verranno quindi guidati attraverso un’esperienza di “on boarding” progettata per collegarli ai loro interessi.
Il processo di ricerca di programmi audio da ascoltare si basa principalmente sugli utenti che si uniscono ai gruppi all’interno dell’app. Spotify, però, chiarisce che il piano (a lungo termine) è che Greenroom sfrutti la tecnologia di personalizzazione di Spotify per connettere meglio gli utenti ai contenuti che vorrebbero ascoltare (anche grazie alla aapacità interna di targetizzazione della propria audience per mood di ascolto). Ad esempio, potrebbe inviare notifiche agli utenti se un podcaster già seguito su Spotify è in diretta su Greenroom.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/greenroom.jpg10801920Barbara Landihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngBarbara Landi2021-06-17 11:53:502021-07-21 15:11:30Greenroom, la nuova social app di Spotify che sfida Clubhouse
Quando nel 2019 è nata Ninja PRO Information, l’idea era quella di fornire ai lettori di Ninja un’esperienza ancora più completa di informazione sui temi del Tech, del Digital e del Marketing, con una selezione quotidiana di notizie, ma anche con Insight e Analisi degli esperti.
Accanto ai testi è subito arrivato anche l’audio, con la versione speakerata ogni giorno della Morning PRO e con i Webinar PRO, un trend intercettato dal CEO di Ninja Mirko Pallera, che è poi esploso anche nel settore social media, con dati e previsioni incredibili.
Oggi siamo ancora più sicuri di aver intrapreso un viaggio importante e centrato sui lettori e la community Ninja, che si è arricchito sempre di più di contenuti utili e interessanti e di contributi autorevoli.
Per questo vogliamo celebrare insieme a tutti voi la puntata 400 di Ninja PRO Information. Un bel traguardo, ma anche un punto di partenza per offrirvi contenuti sempre più ricchi e coinvolgenti.
Dedichiamo questa occasione ai tanti abbonati di Ninja PRO, ma anche a chi ancora non conosce la subscription Ninja e vuole iniziare a testarla ora. A chi ama seguirci su Apple Podcast, Google Podcast, Spotify, Spreaker e gli altri servizi di podcasting, con la nostra versione audio free quotidiana. E ancora, a chi proprio non può cominciare la giornata se prima non ha ascoltato le Ninja News con la skill di Alexa dedicata.
Ninja PRO News: le puntate memorabili
400 puntate sono lunghe da ripercorrere, ma ci sono alcuni episodi tratti dalla nostra Ninja News nella versione free che non possiamo non citare.
La prima puntata
Speakerata da Mirko Pallera, la prima puntata raccontava un’iniziativa di VISA dedicata all’imprenditoria femminile. Ma parlavamo anche di Uber e delle sue auto a guida autonoma, un settore poi parzialmente abbandonato dalla compagnia, che proprio alla fine dello scorso anno ha ceduto la sua divisione self driving.
Elettrico e food delivery, tra gli altri trend seguiti già a partire dalla puntata n. 1.
3 febbraio 2020
Lo scorso anno, a inizio pandemia, le notizie dal mondo di Ninja News ci hanno permesso di comprendere subito che qualcosa di sconvolgente stava per avvenire. Gli uffici delle Big Tech in Cina cominciavano a chiudere e la voce di Alessio Galea iniziava a raccontarci uno scenario di cronaca destinato a investire salute, business, consumi, e più in assoluto la vita delle persone. Abbiamo assistito con le nostre newsletter quotidiane all’esplosione globale dell’eCommerce, ma anche al lancio di nuovi servizi di streaming come Disney+ e ancora a quello che nel marketing è stato inizialmente definito come New Normal.
E abbiamo parlato tanto anche di remote e smart working, con approfondimenti e guide su Ninja PRO.
29 maggio 2020
“Il terremoto Trump” si intitolava la puntata che ha dato inizio a un nuovo capitolo nella storia dei social media, ponendo interrogativi importanti sul ruolo delle aziende nella moderazione dei contenuti e degli utenti. Devono essere considerate a tutti gli effetti media responsabili dei contenuti che su di esse vengono pubblicati o devono essere considerate solo come piattaforme? Insomma abbiamo cercato di seguire e vederci chiaro su una vicenda che è culminata con il ban di Trump dai social, ma anche con quello di alcune piattaforme come Parler dai server su cui erano collocate.
Il fenomeno NFT
Abbiamo iniziato a parlare di crypto e blockchain da subito nella Ninja PRO Information, ma quest’anno in particolare abbiamo seguito l’esplosione del fenomeno NFT (una bolla, secondo qualcuno), che ha coinvolto addirittura una parrocchia italiana, il cui sacerdote ha deciso di trasformare il patrimonio artistico della chiesa in token non fungibili, con lo scopo di tutelarlo.
Clubhouse e l’opinione di Fernando Machado
Nell’ultimo anno, infine, abbiamo assistito all’ascesa di un nuovo social audio, Clubhouse, che ha aperto la strada a decine di sperimentazioni copia su tutte le maggiori piattaforme, da Twitter a Facebook. Abbiamo atteso con ansia l’apertura anche agli utenti Android e ora ne seguiamo i numeri per capire la strada che prenderà l’audio nel prossimo futuro. A commentare ai nostri microfoni il nuovo modello di social, un ospite di eccezione: Fernando Machado, all’epoca CMO di Burger King, oggi passato ad Activision Blizzard.
Per seguirne gli sviluppi più da vicino abbiamo anche aperto un Club Ninja su Clubhouse e ogni mattina alle ore 9 commentiamo insieme alla redazione le notizie della Morning di Ninja PRO Information.
5 buoni motivi per non perderti mai più una puntata e diventare PRO
Insomma, come vedi ogni giorno attraverso le notizie selezionate per Ninja PRO Information raccontiamo l’evoluzione del settore Tech, Digital e Marketing, ma in sintesi analizziamo tutto quello che sta accadendo nel mondo con la lente di ingrandimento del business e del digitale tipica di Ninja.
Se l’audio è il trend del momento non è un caso: ascoltare significa avere le mani libere da ogni ingombro per poter fare contemporaneamente altro. Le notizie della Morning PRO arrivano nella tua casella di posta ogni mattina alle 5, corredate del formato audio con l’inconfondibile voce del nostro Alessio Galea. In circa 3 minuti ascolterai il meglio delle news del giorno.
2. Il plus del podcast Ninja News
Testo, immagini e audio. Tre ingredienti indispensabili oggi per avere tutto, ma proprio tutto quello che ti serve per essere informato. Il podcast quotidiano, infatti, ti permetterà di arricchire l’esperienza di ciò che puoi leggere nella tua mail, grazie a musica, suoni e imperdibili quote audio direttamente dai protagonisti delle news.
3. Gli insight di Ninja PRO Information
Ma Ninja PRO Information non è solo Morning! Oltre alle notizie infatti, potrai accedere a una sezione del sito, Ninja PRO, interamente dedicata a te, con articoli di approfondimento ricchi di informazioni, dati e analisi utili per il tuo lavoro.
4. Le raccolte di fonti
Tra i contenuti a disposizione nella Ninja PRO, anche un repository con la raccolta di tutti i più interessanti report dell’anno su Social Media, Business, Marketing, Digital, e tanto altro.
5. I tool utili per il tuo lavoro e gli eventi della settimana
Ogni giorno, oltre alle notizie più importanti, riceverai direttamente nella nostra newsletter anche i tool consigliati da Ninja per te, e ogni lunedì i tre eventi imperdibili della settimana.
Se vuoi essere sempre al passo e non perderti mai una notizia dal mondo del Tech, del Digital e del Marketing, scegli Ninja.
Ti auguriamo una felice puntata 400 insieme a Ninja PRO Information!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/ninja_400_6.jpg10801920Daria D'Acquistohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngDaria D'Acquisto2021-06-16 08:56:292021-06-16 15:07:09Audio & subscription: le 400 puntate di Ninja PRO Information
Quando si pensa al mondo del business e ai modelli di comunicazione ad esso collegati si ragiona spesso su forme di relazione formali e pompose, che si regolano su protocolli rigidi e ingessati.
Niente, almeno apparentemente, farebbe pensare che in realtà qualcosa sta cambiando… e molto in fretta.
Alla formalità delle email e le lungaggini delle videocall si è affiancata infatti una modalità forse sottovalutata ma perfettamente in linea con i trend più attuali: quello della messaggistica istantanea.
Proprio così: anche nel B2B sembra che l’inviare e ricevere dei messaggi (SMS o Whatsapp, poco importa), tutto ciò che rientra nel mondo dell’Instant Mobile Messaging, stia prendendo piede.
Considerato come nel nostro paese (ma non solo) il device più diffuso sia lo smartphone (35 milioni di utenti attivi) non era forse difficile prevederlo: diverso il discorso sulle numeriche che la messaggistica può generare. Si calcola infatti che le imprese italiane abbiano inviato nel solo 2020 ben 5 miliardi e 300 milioni di messaggi istantanei, con un tasso di apertura del 93,3%: avete capito bene, amici lettori, ben 93,3%. Mica male, no?
Instant Mobile Messaging: migliorare le strategie d’ingaggio
È evidente che con questi KPI l’attenzione delle aziende verso questo canale sia aumentata. A confermarlo è una ricerca realizzata da Esendex, leader in Europa per le soluzioni di messaggistica istantanea per il business, in collaborazione con PWC su un campione di 4.300 aziende in Europa, UK e Asia (area del Pacifico). La ricerca è stata pubblicata in occasione dello sbarco in Italia di Esendex, la piattaforma per le aziende che permette di lavorare con SMS, soluzioni di rich messaging come Whatsapp Business, chatbot e landing page: tutte quelle soluzioni, insomma, ottimizzate per creare conversazioni e realizzare transazioni via mobile.
Molte delle declinazioni che questo approccio può consentire sono ben raccontate sul blog di Esendex, anche se è interessante soffermarsi su alcune evidenze presenti nella ricerca per circoscrivere un fenomeno sempre più rilevante.
I dati che emergono dal report infatti sono molto interessanti: ben il 47% dei soggetti intervistati hanno dichiarato di adottare servizi di Instant mobile messaging nelle proprie strategie (52% in Italia), con una prevalenza fra quelle aziende con più di 250 dipendenti rispetto alle PMI (la proporzione è 62% vs 45%).
In che logica però si inserisce lo strumento della messaggistica instantanea?
La parola chiave che guida è di quelle che viene spesso citata ma mai veramente esplorata fino in fondo: multicanalità.
Capire come distribuire i touchpoint di marca è da sempre una sfida, a maggior ragione se diventa necessario metrificare i risultati raggiungendo dei KPI predefiniti per capire l’efficacia di un’azione.
Nel caso specifico la messaggistica istantanea garantisce come abbiamo visto dei volumi interessanti, in grado di giustificare lo sforzo di sviluppare delle azioni efficaci.
Proprio in capire “quanto” effettivamente sia questa efficacia basta guardare la ricerca proposta da Esendex e PWC, concentrandosi sugli impieghi che si fa di SMS e simili: privilegiando l’interazione one-to-one come forma d’interazione, vediamo come i messaggi diretti coprano l’intero parco dei processi aziendali, dall’invio di avvisi e comunicazioni di emergenza (utilizzati dal 21% degli intervistati), le notifiche e i promemoria per i clienti (19%), la gestione di processi aziendali (19%) e le campagne di marketing (19%).
Un focus a parte merita l’SMS, che è uno strumento ormai “vecchiotto” per età ma giovanissimo per risultati: il 25% degli intervistati lo indica come strumento molto efficace e il 22% lo preferisce per la capacità di personalizzare. D’altronde, è uno strumento essenzialmente noto a tutti, che supera le barriere tecnologiche e di piattaforma e che tutti possono ricevere, è altamente customizzabile con call to action semplici e immediate: cosa c’è di meglio?
Un evento per scoprirne di più
Della crescita della messaggistica mobile ci ha parlato il report confezionato dal Gruppo Commify, ma le occasioni di condivisione non finiscono.
Lo sbarco della suite Esendex in Italia, infatti, è anche l’occasione per portare anche nel nostro paese un appuntamento imperdibile: Esendex LIVE!, il format gratuito organizzato sul tema della Digital Transform-Action che nella sua prima edizione italiana si propone di indagare uno degli aspetti più vicini al mondo dell’Instant Mobile Messaging, “The Human Side of Technology”. All’evento interverranno speaker di altissimo livello come Rudy Bandiera, Andrea Barchiesi, Cinzia Bertoli, Angela Sebastianelli, Linda Serra e Dario Cardile, distribuendosi su tre diversi palchi dedicati a verticali diverse: “Digital Room”, “Technology Room” e “Human Room”.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/Rox_01.jpg10801920Ninja Partnerhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNinja Partner2021-06-14 12:58:272021-11-16 15:49:28Come l’Instant Mobile Messaging sta cambiando la comunicazione B2B
Lo sappiamo bene: ci sono giornate stressanti, in cui tutto sembra andare storto. Questo capita tanto nella sfera personale della vita, quanto in quella professionale.
A fare la differenza, può essere un approccio positivo. Una buona abitudine è ringraziare ogni giorno per quello che abbiamo: ci permette più facilmente di renderci conto che, ogni problema è tuttavia superabile e possiamo riprendere a vivere con serenità la nostra vita.
Certo, qualche piccolo aiuto in ufficio non guasta: oggi vi presentiamo alcuni strumenti per migliorare l’aspetto grafico delle presentazioni e dei fogli di calcolo, ma anche strumenti per non dimenticare nessun appuntamento importante.
In più, un diario per annotare quotidianamente perché dovremmo essere felici ogni giorno.
Vuoi migliorare le tue presentazioni, ravvivare i tuoi fogli o coinvolgere i lettori dei tuoi documenti di Google? Le icone sono sempre la risposta giusta! Con Icons8 puoi aggiungere centinaia di immagini in stili differenti ai tuoi file, per renderli riconoscibili e accattivanti.
Un coach per le conference-call
Non ti senti abbastanza sicuro durante le riunioni in diretta? Anche questa abilità va allenata e puoi farlo con Poised, un “personal trainer” di comunicazione digitale che fornisce un feedback in tempo reale durante le riunioni online. Il tool funziona con Zoom, Slack, Microsoft Teams e Google Meet.
Lascia il segno
Per dare un tocco in più alle tue presentazioni e trasformare diapositive statiche di vendita e marketing in bellissimi slideshow interattivi, puoi provare Storydoc. Aumenterai il coinvolgimento dei clienti e i tassi di conversione, senza aver bisogno di sviluppare nuove competenze di design o coding.
Ricorrenze virtuali
Sei sei super organizzato ma ti capita spesso di dimenticare compleanni o anniversari che vorresti celebrare, KOYA è il tool che fa per te. Puoi programmare messaggi personali che includano ricordi, url e addirittura regali digitali. Per fare sempre bella figura anche online.
Felici a partire da quello che si ha
Essere grati e ringraziare l’universo può avere incredibili benefici per la salute fisica e mentale.
Aumenta la felicità, aiuta a dormire meglio e allevia la depressione. Ci sono molti modi per praticare allenarsi a provare gratitudine ogni giorno, ma il diario quotidiano è uno dei modi più semplici ed efficaci. Per questo scopo, esiste Daily Gratitude Journal.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/tool.jpg7331303Redazionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRedazione2021-06-13 10:05:342021-06-14 09:57:42Storydoc, Icons8 e Daily Gratitude Journal: i digital tool della settimana
Nono appuntamentocon i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.
Tema della puntata: Digital health ecosystem, ne abbiamo parlato con Roberto Ascione, Ceo & Founder di Healthware Group, company di digital health che da quasi 25 anni offre alle grandi aziende dei settori life sciences e insurance un insieme unico di servizi e competenze in consulenza strategica, comunicazione, tecnologia e innovazione per guidare la trasformazione digitale della salute.
Non perderti i punti salienti dell’intervista:
Le applicazioni della Digital Health: min 1,20
Come migliorare la gestione della salute: min 16,55
I benefici dell’adozione dei sistemi digitali: min 26,40
Le principali applicazioni della telemedicina: min 31,20
I dati della trasformazione digitale: min 34,05
Come sta cambiando il mondo della salute: min 36,00
Il prossimo futuro della Digital Health: min 40,00
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/articolo-Roberto-Ascione.jpg10801920Rossella Pisaturohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRossella Pisaturo2021-06-11 17:57:492021-07-26 11:08:31Come la Digital Health sta cambiando il mondo della salute
Così come il cambiamento dei gusti e delle abitudini dei consumatori è da sempre il punto di partenza del marketing, intento a monitorare e anticipare le innovazioni della società, allo stesso modo il terremoto che sta per avvenire nell’ambito della pubblicità televisiva non può certo passare inosservato agli occhi dei marketer.
La diffusione della televisione ha rappresentato uno step importante nella nostra cultura, è entrata a far parte dell’ambiente domestico, e come sottolineato dal sociologo Joshua Meyrowitz, ha svolto il compito di far entrare la società esterna all’interno delle case, diventando un grande potenziale da sfruttare per la pubblicità.
Dal 1941, anno del primo spot televisivo, l’industria pubblicitaria della tv è stata inarrestabile e in continua crescita, fino ad ora, momento nel quale lotta per mantenere il proprio posto privilegiato accanto ai media digitali.
La diffusione delle Connected TV
La televisione rimane a tutt’oggi il device più utilizzato, seppur con delle sostanziali differenze di fruizione da parte del pubblico, che mostra necessità e gusti diversi rispetto al passato.
Accanto al termine di tv generalista si sente ora sempre più parlare delle connected tv.
Quali sono le differenze?
La tv lineare, la cosiddetta televisione tradizionale, permette allo spettatore di guardare un programma nel momento in cui viene trasmesso, o di registrarlo per visualizzarlo in un secondo momento;
la connected tv (CTV), è un dispositivo che consente alla tv di connettersi ad Internet per visualizzare contenuti video in streaming. Il dispositivo può essere interno, come nel caso delle Smart Tv (già predisposte per la distribuzione di contenuti video streaming), o esterno, ad esempio le console di gioco come Xbox, Playstation, o dispositivi come Apple Tv, Roku).
La CTV non è dunque una sostituzione del precedente media, ma un’evoluzione dello stesso, a sottolineare la continua validità del concetto di “Remediation” coniato da Jay David Bolter e Richard Grusin, nato da una definizione di Marshall McLuhan, il contenuto di un medium è sempre un altro medium.
I media interagiscono continuamente tra loro, per cui un media non viene soppiantato da una nuova tecnologia ma si adatta a nuovi formati, proprio come accade nel passaggio dai media analogici a digitali;
l’over the top (OTT) è invece il meccanismo di distribuzione dei contenuti video tramite i meccanismi di CTV. I contenuti vengono distribuiti online in modalità streaming gratuiti grazie alla pubblicità, come nel caso di Youtube, o in modalità video on demand (VOD), tramite abbonamento, come nel caso delle piattaforme Netflix, Amazon Prime, e così via.
A partire dallo scorso anno, ed in particolare in questi primi mesi del 2021, stiamo assistendo ad un boom dello sviluppo dei dispositivi CTV e dei meccanismi OTT, complice anche la pandemia, che ci ha costretti a restare in casa e ad occupare anche quella parte di tempo libero che generalmente avremmo trascorso all’aperto.
Si tende a privilegiare la scelta del contenuto, rispetto ad una fruizione passiva.
Se la tv tradizionale è vista come un’abitudine, la CTV è definibile come una scelta, effettuata con consapevolezza dal consumatore, che esige per questo un contenuto originale, di qualità, che consenta un’esperienza personalizzata e non più lineare.
Siamo più lontani dalla “Teoria del proiettile magico” degli anni ’40, che considera la comunicazione del media come un processo diretto di stimolo-risposta, in grado di colpire la massa passiva, che reagirà nella stessa maniera. Oggi sappiamo che il pubblico è tutt’altro che inerme, e gli studi di marketing sono concentrati proprio sull’analisi delle differenze del target.
Secondo la ricerca di Parks Associates, nel dicembre 2020 il 56% delle famiglie statunitensi possedeva una smart Tv, e il 43% un lettore multimediale, in aumento rispettivamente del 50% e 39% rispetto al terzo trimestre dell’anno precedente.
La pubblicità del futuro sarà sulle CTV
Storicamente, la televisione detiene la quota dominante della spesa pubblicitaria, iniziata nel 1940 con le concessioni di licenze della Federal Communication in Usa alle varie stazioni televisive, dando il via a quello che è poi diventato il colosso dell’industria pubblicitaria.
Con le nuove tecnologie digitali lo scenario va però modificandosi: oggi il pubblico consuma una più ampia alternativa di contenuti, cosa che gli operatori del marketing non possono ignorare. Sulla base dei dati Oracle ID Graph in USA, ogni consumatore utilizza fino a 6 diversi device, anche per una questione lavorativa, accentuata ancora una volta dalla situazione pandemica.
La ricerca pubblicata da SpotX a Luglio 2020 evidenzia che nel Regno Unito e in Italia il 60% degli spettatori guarda tv connessa almeno una volta al mese, e in Spagna il 56% dichiara di guardarla regolarmente.
La stessa ricerca sottolinea inoltre che in Italia 86% degli spettatori ha un’età compresa tra 18-24 anni, ma il trend sembra in crescita anche tra i soggetti di maggiore età, considerando l’accelerazione massiccia dei media digitali causato nell’ultimo anno dal lockdown dovuto al Covid-19, che ci ha reso tutti un po’ più connessi.
Diminuisce dunque il numero di consumatori che fruiscono della pubblicità tradizionale, secondo un sondaggio IAB Europe Attitudes to digital video advertising, le tv connesse sono la chiave per la pubblicità del futuro.
I sistemi CTV e i meccanismi OTT stanno portando ad un minor numero di sottoscrizioni degli abbonamenti via cavo, definito come il fenomeno “cord-cutting”, entro il 2023 si prevede un aumento degli abbonati OTT da 133 milioni del 2019 fino a 159 milioni.
La pubblicità televisiva rimane sempre un ottimo mercato, ma bisogna lavorare per innovarla: utilizzando i dati del pubblico connesso è possibile indirizzare i messaggi pubblicitari solo agli interessati. Il mercato tv della pubblicità tradizionale si restringe per lasciare spazio a quella del digitale, un mercato ancora giovane e da esplorare.
Con le CTV, gli advertiser hanno la possibilità di rivolgersi in modo personale e più coinvolgente nei confronti dei telespettatori, di adattare il messaggio pubblicitario al pubblico e sfruttare quindi la possibilità di ottenere un maggior ritorno sulla spesa pubblicitaria stessa.
Se l’advertisement della tv tradizionale si riferisce alla massa perché non prevede un lavoro a monte di profilazione del target, la pubblicità delle tv connesse parte proprio dalla capacità di analizzare e comprendere il target, grazie ai dati ottenuti dalla rete.
Se partiamo dal presupposto che il pubblico connesso è più attivo rispetto alla massa tradizionale, dobbiamo presupporre che sarà anche più attento ai messaggi pubblicitari: di solito si guardano i contenuti OTT in modo più attento, senza distrazioni, come invece spesso accade con i contenuti della tv generalista, soprattutto nei momenti in cui viene trasmesso l’annuncio pubblicitario.
I brand individuano ora la possibilità di interagire con il pubblico al momento giusto.
La pubblicità sulle CTV viene indicata come il futuro della pubblicità televisiva, la naturale evoluzione di quella tradizionale, in quanto risulta essere mainstream, fruibile da un pubblico più ampio, anche in considerazione del fatto che può migliorare l’aspetto social dell’utente, consentendo la nascita di conversazioni online sulle stesse.
Favorisce il coinvolgimento con il brand ma anche tra gli utenti stessi, e sappiamo bene che il passaparola online positivo è la migliore arma che un’azienda possa avere dalla sua parte.
Come cogliere questa opportunità
Ad avvantaggiarsi di questo trend in crescita saranno senza dubbio, oltre i fornitori di intrattenimento (Netflix è diventato un colosso che sta conquistando il panorama tv), anche i produttori di hardware.
Secondo i dati degli analisti di IHS Markit, negli ultimi tre anni l’acquisto di dispositivi connessi e degli adattatori per supporti digitali ha avuto una costante crescita. La chiave del successo, probabilmente, è la collaborazione, anche a livello europeo, tra produttori hardware ed emittenti, al fine di condividere costi, tecnologie, e dati del target, realizzando in tal modo una maggiore trasparenza.
Come realizzare una campagna pubblicitaria vincente sulle CTV
Per alcuni aspetti le tv connesse appaiono simili alle televisioni tradizionali, per tale motivo la costruzione di una campagna può rispettare, almeno in partenza, alcuni punti salienti, ai quali si aggiungono elementi particolari, tenendo presente che la CTV advertising è pensata essenzialmente per lo schermo televisivo:
Determinare l’obiettivo di marketing è il primo fondamentale passo. Per farlo è opportuno seguire dei criteri che ci aiutino a visualizzarlo con chiarezza: ogni obiettivo deve indicare espressamente ciò che ci si aspetta di ottenere; deve essere misurabile per permettere di valutare la campagna stessa; deve essere rilevante, cioè correlato direttamente alla funzione principale dell’azienda; e deve rispettare un limite di tempo per il suo raggiungimento.
Determinare il target di riferimento è elemento prioritario di ogni attività di marketing, individuare il giusto segmento di mercato permette di incrementare le vendite in modo sostanzioso. Nello specifico, la connessione Internet permette di raggiungere un audience curated di massa, estremamente dettagliato. Altrettanto fondamentale è mantenere un attento monitoraggio del comportamento online/offline del pubblico di riferimento.
Raccontare una storia avvincente, trovare la propria voce e continuare con lo stesso tono lungo l’intero periodo della campagna, perché la coerenza è la caratteristica necessaria per costruire la fiducia nel cliente. Il posizionamento del brand va mantenuto nel tempo, possono innovarsi le tattiche a breve termine ma non le strategie di lungo termine, come spiegano Al Ries e Jack Trout, coniatori dell’idea stessa del positioning.
Scoprire come coinvolgere il pubblico, in quanto molti stanno abbandonando la tv lineare proprio perché alla ricerca di un maggiore coinvolgimento. A tal fine è necessario creare video di alta qualità, espressi in una varietà linguistica tale da permettere una visione globale.
Misurare come il pubblico reagisce e interagisce con gli elementi della campagna, tramite le metriche. Se non si conosce l’esatto rendimento della campagna non si è in grado di apportare miglioramenti e sviluppi per il futuro. Potrebbe risultare utile, ad esempio, ottimizzare il canale, o la piattaforma, o migliorare la creatività, o ancora modificare il pubblico stesso.
Tra le principali metriche standard di misurazione troviamo il numero di clic per annuncio e il numero di conversazioni generate; quelle avanzate riguardano l’analisi del traffico non valido (generato da bot), la visibilità (se l’annuncio viene visualizzato e per quanto tempo), e l’analisi del ROI (return of investiment) sulle vendite.
Per creare una buona campagna pubblicitaria occorre farsi due domande puntuali:
Quali dispositivo copre la tua misurazione?
Riesci ad individuare esattamente il traffico umano e il traffico non valido?
Non ha senso misurare l’impatto di un annuncio su un bot, è necessario assicurarsi che raggiunga persone reali. Solo a quel punto sarà utile misurare la quantità di persone che ha guardato l’annuncio e il totale del numero di ore della visualizzazione
Il ruolo degli advertiser
Nella vasta giungla di possibilità offerte dalla pubblicità connessa, il marketer dovrà prestare particolare attenzione al termine della sicurezza, relativa al proprio brand e al consumatore.
In primis, sarà necessario monitorare che il proprio brand pubblicizzato non compaia associato ad altri contenuti definiti indesiderati che potrebbero influenzare negativamente gli utenti e di conseguenza ledere l’immagine del marchio stesso.
In secondo luogo, occorrerà prestare particolare premura nella difesa della privacy dei consumatori. Per molti utenti della grande rete, infatti, l’idea che i propri comportamenti online vengano studiati dalle aziende è ancora fonte di reale preoccupazione.
Sebbene un ricerca di Magnite abbia dimostrato che il 77% degli spettatori di CTV advertisement ha poi intrapreso materialmente un’azione tangibile successivamente alla fruizione del messaggio pubblicitario, bisogna tenere presente che l’utilizzo delle tv connesse, anche se in crescita, avviene comunque senza abbandonare definitivamente la tv tradizionale, quindi è opportuno che gli advertiser continuino a prestare attenzione ad entrambi i settori.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/connected-TV.jpg7311301Ilenia Vallerianihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngIlenia Valleriani2021-06-11 11:47:242021-06-14 14:42:40Come le Connected TV stanno cambiando il settore della pubblicità televisiva
All’avvio ufficiale di EURO 2020, Just Eat, app leader per ordinare online cibo a domicilio in tutta Italia e nel mondo, e parte di Just Eat Takeaway.com, leader mondiale nel mercato della consegna di cibo a domicilio, ha condotto un’indagine* svelando una serie di previsioni sul cibo che accompagnerà le partite di quest’anno. Un italiano su due si è detto in trepidante attesa per l’inizio delle competizioni e l’84% ha dichiarato come il cibo sia un elemento fondamentale, con la pizza in testa per seguire il torneo da casa con amici.
Italiani e calcio: la nuova normalità agli UEFA EURO 2020
Il torneo di quattro settimane, che prende il via oggi, vede il 43% degli italiani pronti a guardare tutte le competizioni di EURO 2020, una percentuale che cresce se si guarda alla fascia maschile (53%). Dopo un anno di ritardo, gli EURO 2020 rappresentano un momento emozionante per i fan del calcio in tutto il continente e in Italia. Infatti, oltre il 47% degli italiani ha dichiarato di seguire il calcio in modo frequente e il 39% riferisce che le restrizioni non hanno influenzato le abitudini, ma di aver guardato la stessa quantità di partite. Questo vale soprattutto per i più giovani, con le fasce 18-24 anni (20,5%) e 25-34 (18%) che dichiarano di averne guardate di più. Il 26,5% degli intervistati ha invece ammesso di averne guardate addirittura il doppio.
Ma dove si godranno le partite gli italiani? Quasi il 90% ha dichiarato che le seguirà comodamente da casa, ma non manca chi sta programmando di recarsi a casa di amici e parenti (26%) o al bar (21%) per aumentare lo spirito di squadra e socialità. Inoltre, il 51% prevede di passare le sere dei match con gli amici, percentuale che cresce se si guarda alle fasce più giovani (73%), mentre il 46% ha dichiarato che vedrà le partite con il partner, tendenza che vale soprattutto per le donne (55%).
Tra gli aspetti più importanti per gli italiani in relazione al calcio e alla visione delle partite spicca l’atmosfera generale (18,5%). Per il 20% degli intervistati, celebrare per le strade insieme a connazionali e altri tifosi rappresenta una delle esperienze che più mancheranno rispetto agli eventi sportivi vissuti gli anni precedenti la pandemia. E se il 34% non organizzerà nulla per compensare questa mancanza, il 19% dichiara che si connetterà online con altre persone per condividere in tempo reale impressioni ed emozioni, percentuale che cresce se si guarda alle donne (22,5%) e alle fasce 18-24 e 25-34 anni (24%). Altri piani per godersi al meglio le partite degli EURO 2020, includono per il 35% invitare degli amici a casa, mentre il 31% guarderà più partite del solito e il 25% ordinerà cibo a domicilio.
L’indagine condotta da Just Eat ha infatti evidenziato come il cibo giochi un ruolo centrale nell’esperienza di visione del torneo. Nonostante i tifosi italiani non abbiano una specifica tradizione per quanto riguarda gli snack (93%), l’84% dichiara che il cibo è un elemento imprescindibile durante la visione di una partita di calcio, da gustare principalmente prima del calcio d’inizio (30%) o durante il primo tempo (29,5%). La scelta ricade principalmente su snack veloci (26%), seguiti da qualcosa di casalingo preparato in anticipo (20%) o di ordinato grazie al food delivery (15%).
Gli appassionati di calcio italiani si affidano al cibo a domicilio soprattutto perché questo permette loro di rilassarsi e focalizzarsi sulla partita (33%), evitando di dover lasciare casa (30%) e quindi perdere momenti salienti della partita (23%). Quando si guarda una partita, il 32% conferma come la cosa più importante sia il gusto del cibo scelto, seguito dalla necessità di goderselo prendendosi il proprio tempo (21%), dalla qualità (19%) e dalla possibilità di condividerlo (17%).
Mentre l’Italia si prepara ai match con Turchia, Svizzera e Galles, la ricerca di Just Eat ha svelato che gli italiani sono particolarmente patriottici quando si parla di cibo. L’89% dei tifosi italiani non ha nessun dubbio nell’affermare che la propria cucina sia la migliore, con la pizza in cima al podio delle scelte sia in caso di vittoria (40,5%) sia di sconfitta come comfort food (27%). La pizza rappresenta il piatto ideale da ordinare per il 67%, percentuale che sale tra le donne (71%), seguita dalle patatine fritte (32%), amate soprattutto dai più giovani (42,5%), e da un bell’hamburger (24%), che risulta essere il preferito dagli uomini (28%). I cibi contenenti carne sono inoltre i preferiti dal 73% degli intervistati quando si guarda una partita. Riguardo invece le bevande, per il 67% la birra rappresenta il perfetto accompagnamento, seguita dall’acqua (36%), dalle bibite (26%) e da un bicchiere di vino (16%).
Rivelando i risultati del report, Tiziana Bernabè, Senior Marketing Lead Just Eat Italia, ha dichiarato:
Mentre l’eccitazione continua a crescere per gli EURO 2020 di quest’anno, è bello vedere quante persone siano appassionate come noi quando si tratta di cibo e calcio. Quello che ci hanno riferito i nostri consumatori in tutta Europa è che riunirsi per guardare le squadre competere, gustandosi del cibo delizioso a casa, è davvero un abbinamento perfetto. Siamo orgogliosi di sponsorizzare EURO 2020 e non vediamo l’ora di vedere cosa succederà nelle prossime settimane.
L’Italia aprirà il torneo questo venerdì e si potranno guardare le partite comodamente da casa mentre l’Italia compete in questi match: venerdì 11 Giugno con Turchia vs Italia (ore 21:00, Roma), mercoledì 16 Giugno con Italia vs Svizzera (ore 21.00, Roma) e domenica 20 Giugno con Italia vs Galles (ore 18:00, Roma).
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/just-eat-2.jpg10801920Company Newshttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngCompany News2021-06-10 15:53:232021-07-26 12:47:00A tavola e con gli amici, così gli italiani seguiranno UEFA EURO 2020
“Un’immagine vale più di mille parole”. Una frase che abbiamo sentito dire così tante volte che sembra aver perso il suo reale significato.
Chi lavora nel mondo della creatività sa benissimo cosa significa questa espressione: le immagini sono strumenti d’espressione così evocativi da essere essenziali in ogni forma di comunicazione. Le immagini però bisogna sceglierle con cura, altrimenti il messaggio non avrà l’effetto desiderato.
Ci affidiamo con leggerezza a strumenti che troviamo in rete, come le immagini Stock, senza rifletterci troppo. In fondo sono lì, a disposizione di tutti e per tutti, perché non approfittarne? Proprio perché possono essere utilizzate da tutti non sono contenuti personalizzati ma stereotipati e di conseguenza, messaggio e immagine non saranno coerenti.
Immagini autentiche per una comunicazione efficace
Quante volte vi è capitato, curiosando in rete, di non leggere un articolo e di passare oltre perché vi eravate già imbattuti nell’immagine di quel contenuto? A volte ci sembra di leggere sempre le stesse cose perché ricordiamo più le immagini che le parole.
E infatti succede che un’immagine diventa più famosa degli stessi brand e prodotti che pubblicizza.
Chi non ha mai visto in rete pubblicità di aziende e servizi promossi dalla fascinosa ragazza asiatica dai lunghi capelli setosi e il sorriso rassicurante? Ormai è diventata una vera e propria icona del web, e magari anche noi abbiamo utilizzato una delle sue immagini in stock per qualche nostro post senza farci caso.
Un problema che potrebbe penalizzare qualunque agenzia, anche la vostra. Immaginate di dover pianificare una campagna per il lancio di un nuovo prodotto. Oltre a un testo chiaro e conciso, vi serviranno delle foto professionali che andranno ad accompagnare le parole in modo tale da rappresentare a 360° sia il servizio offerto che il vostro brand.
Volete davvero affidarvi a immagini già viste in giro e che non raccontano nulla della vostra identità?
Un errore che può sembrarci banale e insignificante ma che in realtà non ci consente di veicolare in modo personalizzato ciò che avevamo intenzione di comunicare. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che magari non solo noi, ma anche i nostri competitor potrebbero usufruire della stessa foto in Stock su cui abbiamo fatto affidamento, confondendo ulteriormente chi ci ascolta e legge.
Se le immagini sono davvero così potenti, perché dovremmo accontentarci delle trite e ritrite foto Stock per rappresentare il nostro brand?
C’è bisogno di una comunicazione visiva personalizzata per farsi riconoscere subito. Creare una forte visual identity è fondamentale e le immagini devono essere fatte apposta per noi.
Abbiamo bisogno d’immagini e video su misura, che siano evocative e che accompagnino le parole per essere comprese e ricordate. Non dobbiamo solo stupire i clienti con foto accattivanti, ma dobbiamo essere veri per avvicinare le persone al nostro marchio.
Un brand per non essere dimenticato e distinguersi rispetto agli altri deve avere un’identità riconoscibile. In un mondo pullulante d’immagini, l’uso di foto originali e coerenti è diventato sempre più indispensabile per emergere.
Insomma, come deve essere un’immagine per catturare l’attenzione di chi la guarda?
Attraente e bilanciata, l’occhio vuole sempre la sua parte;
Coerente nell’insieme per essere capita;
Incisiva, così intensa da emozionare ed essere indimenticabile.
Set-Up: il servizio da conoscere per avere immagini originali
Se anche voi siete convinti che le immagini di repertorio non bastino e volete affidarvi a un servizio mirato e ad hoc, allora dovete dare un’occhiata a Set-Up.
Stiamo parlando della prima realtà in Italia di produzione contenuti social, sia foto che video, pensata e dedicata alle esigenze di art director, creativi e professionisti della comunicazione che sono alla ricerca di una valida alternativa ai materiali Stock. Set-Up mette a disposizione un team di professionisti pronti a realizzare le vostre idee e i vostri progetti grazie a contenuti di qualità realizzati in tempi brevi ma a un prezzo accessibile.
Il bisogno di essere autentici per essere compresi
Un servizio personalizzato può davvero cambiare la nostra strategia di comunicazione. Contenuti con immagini e parole pensate appositamente per il nostro brand aiutano a descrivere e mostrare chi siamo e di cosa ci occupiamo in modo originale ed efficace.
Se la fiducia è alla base di ogni rapporto, lo stesso discorso vale tra aziende e clienti. Ecco perché ricorrere a immagini che ci riguardano e che parlino di noi e per noi, e non pescate da un catalogo sul web, ci aiuta a distinguerci in un mercato sempre più affollato.
Basta impazzire dietro immagini Stock che non possono parlare per noi. Lasciamo spazio a quelle reali. Facciamo largo alla vera essenza del nostro brand!
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