Sotto-tag Specialist di Personas

annunci stampa settembre

KitKat, Netflix e Oreo: i migliori annunci stampa di settembre

Non tutti i problemi sono davvero “gravi”. Ad esempio, ci sono nutrite fazioni contrapposte di fan che si confrontano (e a volte litigano) sulla director cut di un regista, sull’ultimo singolo dell’artista tanto amato e anche su quale sia il modo giusto di consumare uno snack.

Sebbene alcune persone possano considerarle questioni di lana caprina, un certo peso devono averlo, se i brand non possono evitare di pronunciarsi sulle diatribe e intervengono per dirimere le spinose questioni.

E come lo fanno? Naturalmente, con lo strumento più rapido, potente e convincente di tutti, tra quelli a loro disposizione: la creatività.

Godiamoci gli annunci stampa del mese di settembre selezionati per voi dai Ninja.

LEGGI ANCHE: Diamonds Factory, Bisco e McDonald’s: i migliori annunci stampa di agosto

Amnesty International – Seniors’ rights

Esiste un’età in cui è giusto rinunciare ai propri diritti? Si stima che 7 anziani su dieci siano vittime di pregiudizi a causa della loro età: il fenomeno è noto come “ageismo“, a causa del quale le persone più adulte vengono considerate inefficienti e lente.

È una violenza inaccettabile, per questo la campagna invita a non aspettare di diventare “vecchi” per difendere i diritti degli anziani.

Amnesty Senior resized

Advertising Agency: Bonjour, Bruxelles, Belgium
Creative Director: Marine Vincent
Creative: Maxim Deliège
Designer: Pierre Jadot
Photographer: Phil Van Duynen

KitKat – Have a Bite

Siamo davanti a un momento storico: Nestlé sta finalmente prendendo coscienza del dibattito appassionato che imperversa da anni su internet: qual è il modo corretto di mangiare un KitKat?

Se è impossibile dimenticare lo slogan storico del prodotto (Have a Break) che invita a “spezzare” le barrette di cioccolato dalla tavoletta, l’azienda rilancia un nuovo motto, Have a Byte (Tira un morso) per “difendere” tutte quelle persone che ostentano con orgoglio il loro approccio innovativo al consumo dello snack.

La campagna è diventata virale anche su TikTok, dove tanti influencer si sono pronunciati rispondendo alla domanda: “È sbagliato mangiarlo così?”.

Se sei una di quelle persone che hanno dato un morso gigante a tutte e quattro le strisce o rosicchiato gli strati di cioccolato, per Nestlé va bene, a patto che tu faccia una pausa per godertelo.

kit kat have a byte 03

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Advertising Agency: Wunderman Thompson Australia
Chief Creative Officer: João Braga
Associate Creative Director: Simon Koay
Associate Creative Director: Steven Hey
Senior Copywriter: Steve May
National Chief Strategy Officer: Angela Morris
Senior Strategist: Carnelian Easton-Jones
Partner: Ana Lynch
Group Engagement Lead: Laura Hawdon

Quebec Association of Magazine Publishers – Free your mind with a magazine

Libera la mente, abbandona like, cuoricini e commenti.

In che modo? Rilassandoti ricominciando a leggere una rivista in formato cartaceo. La campagna di Quebec Association of Magazine Publishers punta proprio ai nostalgici della carta e dell’impagabile effetto che produce tra le mani dei lettori.

Quebec Publishers advertising

Advertising Agency: Havas, Montreal, Canada

Netflix – Schumacher

Netflix ci ha abituato a campagne di successo e non ha mai perso l’occasione di fare le cose in grande. Quando l’obiettivo è la promozione del documentario su uno dei più grandi campioni (e uomini) del nostro tempo, il risultato è il murales 3D per il film “Schumacher”.

Attraverso interviste esclusive e filmati di repertorio, questo documentario ricostruisce un ritratto intimo del sette volte campione di Formula 1.

murales 3D schumaker

murales 3D schumaker

Advertising Agency: Heimat Active, Berlin, Germany
Executive Creative Director: Denis Rätzel
Managing Director: Daniela Strauß
Senior Art Director: Stefano Dessi
Senior Copywriter: Jan Roters
Junior Art Director: Sophia Cordes
Copywriter: Paul Zürker
Client Service Director: Lisa Währer
Senior Account Manager: Meltem Colak
Senior Marketing Manager Netflix DACH: Flo Hoffmann
Title Lead Films Marketing Netflix DACH: Silke Lakeit

OreoHavaianas – Oreo + Havaianas

Havaianas e Oreo hanno molto in comune: e tutti li vogliono, contano su legioni di fan super fidelizzati e su un successo incomparabile.

Così, si sono messi insieme per creare una capsule collection unica, super speciale e limitata.

Hai mai immaginato un infradito con un aroma di cioccolato? Bene, questo è ciò che Havaianas e Oreo hanno creato insieme.

Il modello Havaianas + Oreo TOP della collezione non solo ha le cinghie che profumano di cioccolato, ma presenta una stampa “cioccolatosa” sulla suola, che replica gli strati del biscotto Oreo.

oreo 01

 

Oreo 03

 

Advertising Agency: Leo Burnett Tailor Made, Brazil

Aumentare la quota di mercato con le inserzioni

Come far crescere le tue quote di mercato tutelando la privacy delle persone

Mentre l’Europa inizia a riaprire, dobbiamo ancora comprendere appieno quali cambiamenti sociali verranno dall’era Covid.

È però chiaro che il mondo è cambiato rapidamente, con l’uso della tecnologia che ha fatto un balzo in avanti di cinque o dieci anni in altrettanti mesi.
L’industria pubblicitaria sta affrontando un periodo unico nella sua storia. Ora più che mai, le persone prestano grande attenzione alla propria privacy e le norme che la regolano stanno cambiando.

Per anni, il settore pubblicitario ha dato per scontato che le persone fossero disposte a fornire i propri dati personali in cambio dell’accesso senza costi a contenuti di qualità e della possibilità di poter mostrare loro annunci pertinenti.

Ora le persone vogliono essere certe che questo scambio vada a loro vantaggio e richiedono un maggiore controllo su come i loro dati personali vengono utilizzati online.

Method of data collection

Per far fronte a questa nuova sfida, l’intero ecosistema è chiamato a dover ripensare al futuro del marketing digitale.

La tutela della privacy online è diventata essenziale e la disponibilità delle persone a condividere i loro dati va di pari passo con la condizione che i brand siano trasparenti su quali dati raccolgono, come vengono utilizzati e quali vantaggi può portare loro.

Se senza privacy il futuro per la pubblicità digitale è a rischio, in che modo gli attori in campo possono quindi soddisfare le aspettative delle persone e guadagnare la loro fiducia?

L’approccio delle 3 M

Il consiglio che diamo agli inserzionisti è di adottare il cosiddetto approccio delle tre M: rendere la condivisione dei dati “meaningful“, “memorable” e “manageable“. Per renderla meaningful, significativa, è necessario rendere chiaro alle persone che la condivisione dei propri dati permette di restituire loro annunci pubblicitari pertinenti e vicini a ciò che è di loro interesse mentre navigano online, così come quali sono gli ulteriori benefici nella fruizione di un sito o di un servizio online.

Per renderla memorable, memorabile, le persone devono ricordare di aver condiviso i dati su cui sono basati i contenuti di marketing che vedono. È necessario conoscere le modalità e i motivi della raccolta dei dati e spiegarli alle persone in modo chiaro ed esplicito, con un linguaggio semplice.

Infine, per renderla manageable, gestibile, è necessario assicurarsi che gli utenti comprendano come avviene la condivisione dei loro dati e offrire loro strumenti di controllo adeguati, semplici da usare e facili da trovare.

Utilizzando l’approccio delle tre M si crea un ambiente sostenibile per la realizzazione e la misurazione dei contenuti di marketing, senza compromettere la privacy delle persone. L’adozione di questo approccio apre la strada a un tipo di marketing incentrato sul rispetto della privacy e in grado di infondere maggiore fiducia negli utenti, con conseguenti risultati finali migliori.

Parlando di approccio e risultati, abbiamo recentemente presentato due nuovi studi di riferimento, commissionati da Google e realizzati in collaborazione con Ipsos e Boston Consulting Group (BCG).

Queste ricerche hanno fornito approfondimenti inediti sugli atteggiamenti spesso complessi e contraddittori che i consumatori hanno nei confronti della privacy online, e sulle opportunità a disposizione dei brand per riconciliare queste tendenze contrapposte.

Le ricerche hanno anche mostrato come i professionisti di marketing più esperti dal punto di vista digitale siano più pronti nel rispondere a queste dinamiche mutevoli del consumatore: hanno il doppio delle probabilità di far crescere la loro quota di mercato in un periodo di 12 mesi rispetto a chi presenta una minore esperienza in questo campo.

Questi studi rappresentano un modello per le aziende che vogliono soddisfare il crescente desiderio di tutela della privacy del pubblico e, a loro volta, costruire relazioni più profonde e significative con i loro clienti.

Google - Upfit in brand equity

Gli atteggiamenti degli utenti nei confronti della privacy online, spesso complessi e contraddittori, non sono una novità: secondo una ricerca condotta lo scorso anno da Google insieme a Euroconsumers, più di due terzi degli utenti europei online ritiene che la quantità di dati personali raccolti renda difficile proteggere la privacy.

Solo un utente su cinque sente di avere il controllo sui dati personali che vengono raccolti.

google euroconsumer research

Allo stesso tempo, la nuova ricerca realizzata in collaborazione con Ipsos ci rivela oggi dati interessanti. In particolare, le persone dichiarano di essere favorevoli a condividere alcuni dati, a patto che possano capire e controllare le modalità di utilizzo e abbiano vantaggi evidenti nel farlo.

In questo caso, la ricerca afferma che vi è il triplo di probabilità in più che gli utenti reagiscano positivamente alla pubblicità e che, nel doppio dei casi, la trovino pertinente.

Il vecchio approccio di pubblicare annunci basandosi su cookie di terze parti sta per scomparire.

Questo cambiamento non è banale, richiede una profonda modifica nel modo in cui le aziende si avvicinano al marketing online, ma è comunque possibile. Ed è un cammino che intendiamo affrontare al fianco del settore pubblicitario, ascoltandone le richieste.

L’anno scorso abbiamo annunciato che in futuro Chrome non avrebbe più supportato i cookie di terze parti. Molti attori dell’industria digitale ci hanno comunicato
che avevano bisogno di più tempo per prepararsi al cambiamento, così Chrome ha esteso la scadenza fino al 2023.

Ci è stata inoltre richiesta una maggiore trasparenza nella pianificazione così Chrome ha iniziato a condividere mensilmente (su privacysandbox.com) una timeline aggiornata con lo stato di sviluppo delle diverse proposte tecnologiche contenute all’interno di Privacy Sandbox, un’iniziativa aperta e collaborativa che vede coinvolti esperti del web e di computer science, insieme ad aziende, associazioni di categoria, publisher e autorità di regolamentazione, con l’obiettivo di definire nuovi
standard comuni per il web e per la pubblicità digitale.

Focalizzando insieme l’attenzione sulla protezione di ciò che conta per le persone con strumenti appositamente creati per generare più opportunità per il domani, possiamo creare un web che tuteli la privacy di tutti, dove le persone sono informate e detengono il controllo dei propri dati personali, e dove gli inserzionisti possono finanziare contenuti di qualità che poggiano su un rapporto di fedeltà e fiducia con il pubblico, ottenendo risultati ottimali con la precisione e la responsabilizzazione adeguate.

La tecnologia digitale ci offre una grande opportunità aiutandoci nella ripresa e nella crescita e rendendoci più inclusivi, più veloci e migliori di prima grazie a strumenti aperti e convenienti.

Coloro che plasmano il mondo digitale devono collaborare per mettere al primo posto la privacy. Siamo qui per lavorare insieme proprio per raggiungere questo scopo.

Le competenze che ti servono per lavorare nel Social Media Marketing

Lavorare nel Social Media Marketing, oggi, è una sfida sempre più ambiziosa, che richiede competenze trasversali e costantemente aggiornate. 

I Social Media sono ormai entrati in una fase matura e il livello di complessità si sta alzando sempre di più. Per portare risultati c’è bisogno di una preparazione continua, tecnica e verticale.

La necessità di colmare il gap con persone che facciano upskilling e reskilling ha fatto esplodere la domanda di formazione.

Diventa assolutamente necessario alzare il livello delle competenze strategiche e tecniche, di processo e di tool per permettere ai Digital marketer di fare la differenza. 

Il Social Media Bootcamp di Ninja Academy

Per questi motivi, Ninja Academy ha lanciato un nuovo ciclo di incontri ancora più specifici e più pratici con alcuni dei migliori esperti di Social Media Marketing in circolazione: un concentrato di competenze Social rivolte a studenti e imprenditori, manager e freelance che hanno la necessità di essere sempre aggiornati ricevendo nuovi input da grandi professionisti del settore. 

Social Media Bootcamp Ninja Academy

Il 27 e il 28 settembre i migliori guerrieri Ninja hanno dispensato consigli e illustrato best practice per misurarsi con le proprie competenze attuali nel Social Media Marketing e con quelle da integrare per essere un professionista a 360°.

Ecco cosa abbiamo imparato dall’appuntamento:

  • Come pianificare strategie social a prova di crisi con Mariano Tredicini, Head of Social Communication & Web Analysis TIM
  • Come attrarre clienti su LinkedIn con contenuti ingaggianti con Cristiano Carriero, Storyteller & Brand Journalist
  • Come acquisire contatti con le Lead ADS di Facebook con Veronica Gentili, Facebook Marketing Expert & Influencer
  • Come sfruttare i Reels per crescere su Instagram con Orazio Spoto, Instagram Expert & Presidente di Instagramers Italia
  • Come fare lead generation con Telegram con Mario Di Girolamo, Growth Marketer Zero
  • Come vendere via WhatsApp con il conversational commerce con Alessandra e Maria Rosaria Gallucci, WhatsApp Marketing Expert

Come recuperare la diretta del Social Media Bootcamp

Non hai potuto seguire gli interventi da vivo? Nessun problema! Li ripercorriamo insieme.

Ecco un breve recap delle due giornate, con i video per vedere o rivedere gli interventi integrali:

Day 1

Mariano Tredicini, Head of Social Communication & Web Analysis TIM

Con Mariano Tredicini ci siamo lasciati ispirare dai migliori case study per progettare una Social Media Strategy a prova di crisi, a partire dall’esempio di Tim e della gestione del “caso Dazn”, abbiamo conosciuto i trucchi per una Social Media Policy inattaccabile e i migliori tool e consigli per un’analisi dei dati e dei competitor davvero utile.

Cristiano Carriero, Storyteller & Brand Journalist

Con Cristiano Carriero abbiamo conosciuto i segreti per fare Content Marketing su LinkedIn e realizzare contenuti davvero ingaggianti; abbiamo preso spunto dai migliori case study per creare sia contenuti istituzionali che più emozionali; abbiamo imparato come conquistare autorevolezza con il personal branding e sostenere la mission aziendale anche come membri.

Veronica Gentili, Facebook Marketing Expert & Influencer

Con Veronica Gentili abbiamo appreso le best practice per realizzare Facebook Lead Ads efficaci e per padroneggiare nuove funzionalità, personalizzazioni e formati specifici; e abbiamo scoperto come si conciliano le attività di acquisizione contatti con la gestione corretta della normativa in materia di privacy.

Day 2

Orazio Spoto, Instagram Expert & Presidente di Instagramers Italia

Grazie a Orazio Spoto abbiamo imparato come sfruttare le potenzialità di uno degli strumenti social oggi più performanti, gli Instagram Reels, prendendo spunto da alcuni dei più interessanti case study per far crescere le nostre pagine nonché per vendere prodotti; e abbiamo scoperto in cosa si differenziano gli IG Reels da altri micro contenuti come gli YouTube Shorts e perché gli youtuber li stanno preferendo sempre di più.

 

Mario Di Girolamo, Growth Marketer Zero

Con Mario Di Girolamo abbiamo capito quali sono i passaggi fondamentali per utilizzare Telegram in modo completamente nuovo, sfruttandolo per fare lead generation e ottenere nuovi clienti; abbiamo visto alcuni dei migliori esempi di acquisizione contatti mediante Telegram, e in particolare con funzioni come AD/POST per traffico alla landing page e attività di conversione e notifiche eventi.

Alessandra e Maria Rosaria Gallucci, WhatsApp Marketing Expert

Con “Le Gallucci” abbiamo appreso alcuni segreti per far crescere il nostro business e aumentare le vendite attraverso WhatsApp; abbiamo esplorato i motivi del successo del conversational commerce, come la ricerca da parte degli utenti di esperienze personalizzate e di risposte rapide ai propri bisogni; e abbiamo attinto spunti preziosi da alcuni dei brand pionieri di questa nuova frontiera dell’online commerce.

>> Il Social Media Bootcamp ti è piaciuto? Entra in profondità nei temi trattati: scopri il Nuovo Master in Social Media Marketing e mettiti alla prova con la Social Media Factory realizzando un project work per X Factor <<

Personal Branding: pianificare la tua crescita in azienda e nel mercato

Quattordicesimo appuntamento con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.

L’argomento di questa puntata è il Personal Branding: ne abbiamo discusso con il Prof. Luigi Centenaro, autore del libro Digital You, Personal Branding Strategist e Managing Partner di BigName, gli specialisti dell’Innovazione Professionale nelle aziende

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • L’impatto della carriera sul Personal Branding: min 09,00
  • Applicazioni del Personal Branding in azienda: min 12,50
  • Il Modello Canvas: min 22,30

Il Prof. Luigi Centenaro ha regalato alla community Ninja un estratto del libro Digital You!

 

Ecco come sono diventate grandi YouTube, LinkedIn, Facebook e Instagram

Ecco come sono diventate grandi YouTube, LinkedIn, Facebook e Instagram

Storie sui social network.

Non parliamo del celebre formato che un po’ tutte le grandi piattaforme hanno adottato, rincorrendosi nella copia spudorata da quando Snapchat le ha introdotte, nell’ormai lontano 2013.

Parliamo proprio dell’epopea dei nuovi titani, i colossi del web che stanno dominando l’epoca della comunicazione fatta di bit e caroselli, di post e like.

Molti di noi li utilizzano per lavoro, indirettamente per rimanere in contatto con i colleghi, magari in smart working, o direttamente come strumenti per la promozione aziendale o per attività commerciali.

In ogni caso, siamo talmente abituati a scorrere il feed su Facebook, a “cuoricinare” la foto degli amici al mare, a guardare il video della festa di compleanno sul nostro schermo, che diamo per scontato che questi strumenti siano sempre esistiti.

Invece queste enormi aziende, capaci di polarizzare il tempo di attenzione delle persone a livello globale, da qualche parte hanno iniziato. Alcuni, come leggenda vuole, in sedi provvisorie e spartane (come dimenticare il celebre garage di Apple?); altri sono partiti dalle intuizioni di professionisti già affermati e con grandi successi alle spalle.

Vediamo insieme il percorso che hanno fatto fino ad oggi Instagram, Facebook, YouTube e LinkedIn.

LEGGI ANCHE: TikTok: oltre 1 miliardo di utenti attivi mensili in tutto il mondo

>> Vuoi imparare a padroneggiare le principali piattaforme social? Scopri la Social Media Factory e il Nuovo Master Online in Social Media Marketing di Ninja Academy <<

La storia di YouTube

Mentre ancora lavoravano in PayPal, Chad Hurley, Steve Chen e Jawed Karim hanno fondato YouTube, stabilendo la prima sede sopra una pizzeria e un ristorante giapponese di San Mateo, California.

L’idea iniziale era di creare un servizio di incontri online, che non ebbe successo pur potendo contare su una piattaforma di caricamento video dalle prestazioni eccezionali.

Grazie al “famigerato incidente” dell’Halftime show di Justin Timberlake e Janet Jackson, i tre si resero conto che il punto di forza poteva essere individuato nelle funzioni di video sharing.

youtube

L’idea della nuova società era che i non esperti di computer potessero essere in grado di pubblicare, caricare e visualizzare video in streaming attraverso un browser web utilizzando un’interfaccia semplice e intuitiva.

In definitiva, puntavano alla creazione di una piattaforma di streaming video facile da usare che non avrebbe stressato i nuovi utenti di internet dei primi anni 2000, ancora poco “smanettoni”.

Il primo video di YouTube, intitolato “Me at the zoo“, è stato caricato il 23 aprile 2005, e mostra il co-fondatore Jawed Karim allo zoo di San Diego. Attualmente conta oltre 120 milioni di visualizzazioni e quasi 5 milioni di like.

I finanziamenti e la crescita di YouTube

Nel novembre 2005, la società di venture capital Sequoia Capital ha intravisto le prospettive di crescita del prodotto investendo 3,5 milioni di dollari nell’azienda.

Roelof Botha (un partner della società ed ex direttore finanziario di PayPal) è poi entrato nel consiglio di amministrazione di YouTube e, nell’aprile 2006, Sequoia e Artis Capital Management hanno investito altri 8 milioni di dollari nella società, che aveva già registrato una crescita significativa.

Sei mesi dopo il lancio, il sito ospitava ben oltre due milioni di spettatori al giorno. Nel marzo 2006 contava più di 25 milioni di video caricati e generava circa 20.000 upload al giorno. Durante l’estate dello stesso anno, YouTube era uno dei siti in più rapida crescita sul World Wide Web e registrava più di 65.000 nuovi upload.

L’era della pubblicità nei video

La prima pubblicità mirata è arrivata nel febbraio 2006 sotto forma di annunci video, che erano video a sé stanti e offrivano agli utenti la possibilità di visualizzare contenuti esclusivi cliccando sull’annuncio.

Il primo prodotto di questo tipo fu per lo show della Fox “Prison Break” e apparve esclusivamente sopra i video del canale di Paris Hilton.

Quando gli annunci furono introdotti, nell’agosto 2006, il CEO di YouTube Chad Hurley aveva respinto l’idea di espandersi in aree della pubblicità viste come meno user-friendly. Tuttavia, YouTube ha iniziato a proporre annunci in-video nell’agosto 2007, per introdurre successivamente i preroll nel 2008.

L’arrivo di Google

sede di Google

I crescenti problemi di violazione del copyright e la mancanza di commercializzazione di YouTube portarono infine all’esternalizzazione a favore di Google, che non era riuscita a incidere significativamente sul mercato con la sua piattaforma “Google Video“.

L’acquisizione del 2006 ha dato il via all’ascesa di YouTube verso il titolo di “dominatore globale dei media“, creando un business multimiliardario che ha superato la maggior parte delle emittenti televisive e altri mercati dei media, contribuendo al successo di molti YouTubers.

>> Impara a sfruttare le potenzialità di YouTube per il Video Marketing con la Social Media Factory  e il Nuovo Master Online in Social Media Marketing di Ninja Academy <<

La storia di Instagram

Nel 2009, Kevin Systrom, un ventisettenne laureato all’Università di Stanford, stava lavorando per Nextstop, una startup di raccomandazioni di viaggio.

Kevin aveva precedentemente lavorato in Google e aveva all’attivo uno stage in Odeo, la società che si sarebbe poi evoluta in Twitter .

Sebbene Systrom non avesse una formazione informatica, ha iniziato a studiare e scrivere codice di notte e nei fine settimana, realizzando la beta di un’app per amanti del Whisky e del Bourbon.

L’app Burbn permetteva agli utenti di fare il check-in e condividere foto e, anche se all’epoca le applicazioni di check-in basate sulla posizione erano molto popolari, la funzione di condivisione delle foto era abbastanza peculiare.

Grazie all’incontro con due venture capitalist di Baseline Ventures e Andreessen Horowitz, Systrom decise di lasciare il suo lavoro in Nextstop e concentrarsi su Burbn: nel giro di due settimane, aveva infatti già raccolto 500.000 dollari in finanziamenti seed.

instagram screenshot

Il finanziamento iniziale consentì a Systrom di iniziare a costruire un team di persone per sostenere la sua impresa; il primo a unirsi a lui fu il 25enne Mike Krieger, con il quale Kevin decise di concentrarsi principalmente su una cosa: le fotografie scattate specificamente su dispositivi mobile, studiando attentamente le app leader nella categoria della fotografia in quel momento.

Da Burbn a Instagram

L’app Hipstamatic li colpì particolarmente per la possibilità di applicare filtri alle fotografie. Systrom e Krieger hanno visto il potenziale nella costruzione di un’app che collegasse Hipstamatic e una piattaforma di social media come Facebook.

Hanno fatto un passo indietro e hanno spogliato Burbn fino alle sue funzioni basilari di foto, commenti e “mi piace”. Così è nato il nome Instagram, dalla combinazione tra le parole “instant e telegram”.

Per migliorare l’esperienza utente, hanno puntato su un’app minimalista il cui punto forte dovesse essere la semplicità di condivisione. Da lì in poi, è stato un successo continuo: l’applicazione per iOS, lanciata il 6 ottobre 2010, ha raccolto 25.000 utenti in un giorno.

Alla fine della prima settimana, Instagram era stata scaricata 100.000 volte e, a metà dicembre, il numero di utenti aveva raggiunto il milione di iscritti.

L’arrivo di Facebook

mark zuckerberg

Dopo soli due anni, nell’aprile 2012, Facebook ha fatto un’offerta per comprare Instagram al prezzo di 1 miliardo di dollari in contanti e azioni; una disposizione chiave era che la società sarebbe rimasta gestita in modo indipendente.

Mark Zuckerberg ha quindi acquisito la società che è entrata a far parte dell’universo della società di Palo Alto e oggi può contare su un vasto campionario di funzioni e formati: dai più recenti Reels ai video, alle storie, confermandosi come una delle piattaforme sociali più utilizzate al mondo.

>> Vuoi conoscere le funzionalità più avanzate per fare Instagram Marketing, dai Reels alle live? Scopri la Social Media Factory e il Nuovo Master Online in Social Media Marketing di Ninja Academy << 

La storia di LinkedIn

LinkedIn, il social network orientato esplicitamente al business, è stato fondato nel dicembre 2002 da Reid Hoffman e dai membri del team fondatore di PayPal e Socialnet.com (Allen Blue, Eric Ly, Jean-Luc Vaillant, Lee Hower, Konstantin Guericke, Stephen Beitzel, David Eves, Ian McNish, Yan Pujante, Chris Saccheri). Il sito web fu poi lanciato nel 2003.

A differenza di altri social network come ad esempio Facebook, che ha un approccio puramente ricreativo, LinkedIn enfatizza le connessioni professionali delle persone.

linkedin

Gli iscritti creano pagine di profilo che hanno una struttura simile a un curriculum, dove possono riassumere la loro carriera, pubblicizzare le loro skill e rendere pubbliche alcune informazioni rilevanti per gli HR, come l’istruzione e il percorso professionale.

Le connessioni si formano quando un utente accetta l’invito di un altro a unirsi alla sua rete. L’iscrizione è gratuita; tuttavia, è previsto un piano servizio premium che garantisce funzioni più ampliate nella visualizzazione dei profili e nei risultati di ricerca.

All’inizio, la crescita della piattaforma è stata piuttosto lenta, anche se, nel 2003, Sequoia Capital aveva già guidato un investimento di Serie A nella società.

Nel 2005, LinkedIn ha introdotto i servizi che permettevano alle aziende di pubblicare annunci di lavoro e di cercare nella rete potenziali dipendenti.

Oltre a questi servizi professionali, LinkedIn ha introdotto le funzioni pubblicitarie per le aziende, diventando finalmente redditizio nel 2007. Nel febbraio 2008 ha poi lanciato una versione mobile della piattaforma.

A quel punto, LinkedIn poteva contare su più di 15 milioni di membri perfettamente in target, superando i 100 milioni di membri in tutto il mondo nel 2011. L’offerta pubblica iniziale di LinkedIn dello stesso anno ha poi raccolto 353 milioni di dollari.

Le azioni di LinkedIn sono salite fino al 171% nel primo giorno di scambi alla Borsa di New York e hanno chiuso a 94,25 dollari, più del 109% sopra il prezzo di IPO. Poco dopo l’IPO, l’infrastruttura di base del sito è stata rivista per consentire cicli di revisione-rilascio accelerati.

Nel 2011, LinkedIn ha guadagnato 154,6 milioni di dollari solo in entrate pubblicitarie, superando Twitter. Nel quarto trimestre 2011, i guadagni della società sono saliti alle stelle: l’azienda impiegava a quel punto circa 2.100 dipendenti a tempo pieno rispetto ai 500 del 2010.

La svolta con l’acquisto da parte di Microsoft

bill gates

Nel 2016, LinkedIn è stato acquisito da Microsoft per circa 26 miliardi di dollari. L’anno seguente è cresciuto fino a raggiungere più di 500 milioni di membri in circa 200 paesi del mondo.

Nel 2019 ha lanciato a livello globale la funzione Open for Business che permette ai freelance di essere scoperti sulla piattaforma. LinkedIn Events è stato lanciato nello stesso anno.

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La storia di Facebook

Si tratta forse della storia più conosciuta dal grande pubblico: FaceMash, una versione primordiale di Facebook, fu messo online nel 2003.

Mark Zuckerberg aveva scritto il codice mentre frequentava il secondo anno di college e la piattaforma era poco più di una sorta di gioco per gli studenti di Harvard: il sito permetteva ai visitatori di confrontare le foto di due studentesse una accanto all’altra e di decidere quale fosse più attraente.

FaceMesh fu chiuso pochi giorni dopo dall’amministrazione di Harvard e Zuckerberg rischiò l’espulsione con le accuse (poi ritirate) di violazione della sicurezza, violazione del copyright e violazione della privacy.

mark zuckerberg

Nel gennaio 2004, Mark cominciò a scrivere il codice per un nuovo sito web, noto come “TheFacebook”, investendo 1000 dollari insieme a Eduardo Saverin, un altro studente di Harvard che fece lo stesso.

Le prime grane legali

Appena sei giorni dopo il lancio del sito, tre studenti dell’Università di Harvard, Cameron Winklevoss, Tyler Winklevoss e Divya Narendra, accusarono Zuckerberg di averli intenzionalmente ingannati facendogli credere che li avrebbe aiutati a costruire un social network chiamato HarvardConnection.com, ma di aver invece utilizzato la loro idea per costruire un prodotto concorrente. Alla fine, intentarono una causa che si risolse con un risarcimento.

L’inizio della crescita

Nell’estate del 2004, il venture capitalist Peter Thiel ha investito di 500.000 dollari nel social network  per il 10,2% della società ed è entrato nel consiglio di amministrazione. Si tratta del primo investimento esterno in Facebook.

L’adesione a TheFacebook era inizialmente limitata agli studenti dell’Università di Harvard. Entro il primo mese, più della metà della popolazione universitaria di Harvard era iscritta al servizio.

Gradualmente, raggiunse la maggior parte delle università degli Stati Uniti e del Canada. Nel giugno 2004, Facebook spostò la sua base operativa a Palo Alto, California eliminando il “The” dal suo nome, dopo aver acquistato il dominio facebook.com nel 2005 per 200.000 dollari.

Nell’aprile 2005, Accel Partners ha investito un capitale di rischio di 12,7 milioni di dollari in un affare che ha fatto raggiungere a Facebook la valutazione di 98 milioni di dollari.

Nel dicembre 2005, la neonata Facebook poteva già contare su 6 milioni di utenti.

La svolta mainstream e il trasferimento in Irlanda

La svolta è arrivata quando Facebook è diventato disponibile per tutte le persone dai 13 anni in su con un indirizzo email valido, il 26 settembre 2006.

Alla fine del 2007, Facebook registrava 100.000 pagine aziendali, che permettevano alle aziende di attirare potenziali clienti e raccontare se stesse. La prima versione del servizio era organizzata come un gruppo, ma presto venne elaborato e diffuso il concetto di pagina aziendale.

Nell’ottobre 2008, Facebook annunciò che avrebbe stabilito la sua sede internazionale a Dublino, in Irlanda.

A febbraio 2011, Facebook è diventato il più grande host di foto online e, a partire da ottobre 2011, oltre 350 milioni di utenti accedevano alla piattaforma attraverso i loro smartphone: ben il 33% di tutto il traffico della compagnia!

Tutto sul nuovo Design del sito di Facebook

L’IPO dell’azienda

Facebook ha presentato un’offerta pubblica iniziale (IPO) il 1º febbraio 2012. Il prospetto preliminare affermava che la società stava cercando di raccogliere 5 miliardi di dollari e il documento annunciava che la società poteva contare su 845 milioni di utenti attivi mensili e il suo sito web presentava 2,7 miliardi di like e commenti giornalieri.

Dopo l’IPO, Zuckerberg ha mantenuto una quota di proprietà del 22% di Facebook con il 57% delle azioni con diritto di voto.

Facebook Lite e Dating

Sulla base dell’aumento del traffico da dispositivi mobile, Facebook ha sviluppato un’altra app per Android chiamata Facebook Lite, che utilizza meno dati e permette l’accesso anche a una grossa fetta della popolazione mondiale che non è servita in modo efficiente dagli operatori di telefonia e internet.

Nel maggio 2018, la società ha anche annunciato il proprio servizio di incontri, chiamato Facebook Dating.

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‘Sound Up’: 1° edizione italiana di Spotify a favore dell’uguaglianza

È arrivato in Italia Sound Up, il programma globale di Spotify teso a supportare la produzione di show originali da parte di aspiranti podcaster che fanno parte di categorie sotto rappresentate nel mondo dei contenuti audio.

Mentre continua la crescita di offerta e consumo di podcast nel panorama dell’intrattenimento digitale in Italia, con sempre più utenti che scoprono e ascoltano quotidianamente questi contenuti audio, allo stesso tempo Spotify rileva come siano ancora presenti notevoli disuguaglianze all’interno dell’industria dell’audio

Podcast

I dati Spotify, infatti, mostrano che solo il 22% dei podcast presenti nella classifica top 100 italiana è condotto da donne, mentre il 64% dei titoli di maggior successo sono condotti da uomini. Nel 10% dei casi è invece presente sia una voce femminile che una maschile. Quasi il 60% dei podcast nella top 100 a conduzione femminile appartengono a due sole categorie: Salute e Benessere (32%) ed Educazione (27%), temi particolarmenti amati dal pubblico over 35.

Solo il 14% delle podcaster italiane conduce show su temi più ampi di Società e cultura – in assoluto il genere più seguito dagli utenti italiani – oppure di Attualità e politica. Sono ancora meno le podcaster che raccontano Storie (9,1%) o producono True Crime (4,5%), due generi in forte ascesa, soprattutto negli interessi della Gen Z. Questi dati – meno di un podcast su quattro nella top 100 condotto da una donna e molti dei generi più popolari ancora poco esplorati dalle podcaster italiane – mostrano quanto il gap da colmare sia ancora profondo. 

Sound Up

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È dunque necessario muoversi concretamente per rendere l’industria dell’audio ogni giorno più inclusiva, a cominciare proprio dalla presenza femminile. Spotify ha deciso di dedicare la prima edizione italiana di Sound Up a formare e supportare le podcaster, contribuendo così a sviluppare uno spazio per nuove voci e prospettive.

Le candidature al programma sono state inaugurate sul sito da lunedì 13 settembre, e saranno aperte fino a domenica 10 ottobre a chiunque si identifichi come donna e abbia un’idea originale per un nuovo podcast. Verranno dunque selezionate 10 partecipanti per l’ammissione al programma virtuale che si svolgerà nel corso di 4 settimane a partire dal 15 novembre, durante il quale potranno imparare tutto il necessario per creare un podcast, dall’ideazione alla produzione, tramite corsi video live, lezioni registrate, test e incontri individuali con il team di Spotify, tutor ed esperti nel settore. Alle 10 aspiranti podcaster sarà inoltre fornito un registratore, un computer, cuffie e accesso a internet.

Il programma è condotto in collaborazione con Sabrina Tinelli, responsabile dei contenuti editoriali per Chora Media e Rossella Pivanti, producer indipendente, in qualità di facilitatori che affiancheranno le 10 aspiranti selezionate lungo tutto il percorso.

Siamo orgogliosi di lanciare Sound Up finalmente anche in Italia. Sound Up è una importantissima iniziativa tramite cui stiamo cercando di affrontare le disuguaglianze nel mondo del podcasting. Questo programma offrirà a donne creative e di talento le giuste risorse e il supporto per far sentire la loro voce. Abbiamo visto emergere incredibili storie di successo in tutto il mondo da quando Sound Up è stato lanciato nel 2018, e non vedo l’ora di scoprire quanto di buono potrà succedere anche in Italia.

Commenta Eduardo Alonso, Head of Studios, Sud Est Europa di Spotify. “

Il programma

intelligenza musicale

Per partecipare al programma, devi:

  • Identificarti come donna;
  • Avere almeno 18 anni;
  • Essere residente in Italia;
  • Essere appassionata di podcasting e avere una tua idea da sviluppare;
  • Non è richiesta alcuna esperienza precedente – stiamo cercando le idee migliori. Le partecipanti sono tenute a prendere parte a tutte le 4 settimane di durata del programma virtuale, così come a presentare un portfolio finale.

Per verificare tutti i requisiti di ammissibilità,  invitiamo a consultare i Termini e Condizioni del Programma.

Quanto costa

La partecipazione al programma è gratuita.

Cosa comprende

Fase 1 (2021): 4 settimane di formazione virtuale part-time – un mix di lezioni virtuali in diretta, video registrati e compiti a casa. Questa fase occuperà circa 8-10 ore a settimana. Tutte le lezioni programmate si svolgeranno di sera, così da non incidere sulla settimana lavorativa, mentre le restanti attività sono flessibili.

Fase 2 (2022): Fino a 10 partecipanti della Fase 1 saranno selezionate per partecipare insieme a noi ad una seconda fase di formazione, virtuale e in presenza nel corso del 2022, compresa 1 settimana di workshop, panels e attività relative al mondo del podcasting, che si terrà in presenza, con la guida di esperti e professionisti del settore. Il viaggio fino alla località italiana dove si svolgerà il workshop. Qualora dovessimo ritenere che per motivi di sicurezza la Fase 2 non potrà svolgersi in presenza, ci riserviamo il diritto di organizzare la Fase 2 in modalità virtuale.

Ulteriori dettagli e le informazioni qui

campagne da cui prendere ispirazione

7 campagne digital di successo per trovare la giusta ispirazione

I brand nel tempo hanno acquisito una comunicazione di livello superiore con il proprio pubblico.

Il flusso comunicativo non è più solo unidirezionale: l’introduzione dei social e di diverse tecnologie hanno portano le aziende ad interfacciarsi con utenti che sentono la necessità di interagire direttamente con i brand. Esprimere preferenze, abbracciare valori condivisi, compiere azioni in prima persona.

Per un’azienda, comunicare a livello digital, è dunque fondamentale per poter raggiungere in modo più diretto il suo pubblico. Le campagne digital ottengono facilmente risultati migliori rispetto a quelle tradizionali perché il pubblico è dinamico: parla con il brand, interagisce e condivide contenuti, instaurando relazioni durature.

Ecco 7 campagne digital di successo che dovremmo ricordare.

Durex – My Sex My Way

Essere LGBTQ+ è molto più del semplice sesso. Ma in che modo l’intimità fisica può influire sulla sicurezza della propria identità? Se lo chiede Durex che nel Regno Unito ha avviato un sondaggio sul sesso rivolto esclusivamente alla comunità LGBTQ+.

Nella sua campagna di sensibilizzazione #MySexMyWay il brand intende raccogliere storie, pensieri, frustrazioni e testimonianze per realizzare la sua missione di promuovere nel Paese l’accettazione di ogni diverso sé sessuale. Educazione sessuale, salute, appuntamenti, espressione della propria sessualità sono i temi e le sfide che Durex affronta insieme alla comunità per infondere maggiore fiducia e superare i limiti personali e sociali.

La campagna, tutta digital e ideata da Havas London, è in partnership con le app di incontri Her e Grindr, comparendo prevalentemente negli spazi LGBTQ+.

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Rolling Stone – Rockin’ Mamas

“Ecco l’unica vera rockstar dell’anno”. Per la festa della mamma Rolling Stone ha regalato un’anima da rockstar a tutte le madri. Sostenere infatti ritmi incessanti e frenetici è difficile e in questi due ultimi anni, causa pandemia, lo è stato ancora di più.

Reale ma anche ironica, la campagna firmata dall’agenzia VMLY&R Italy è stata lanciata sui canali social, mettendo in risalto la forza delle mamme. Il brand pone l’accento sulla necessità di equità dei ruoli in famiglia, invitando a riconoscere alla donna i suoi spazi, tra privato e professionale.

Infatti, sebbene queste vengano viste dalla società come entità dai superpoteri, sarebbe più giusto mostrarle come icone rock sempre pronte a salire sul palco (delle responsabilità).

Zurich – Stop Cat Calling

Forse non se ne parla ancora abbastanza ma l’84% delle donne subisce il cat-calling: fischi, avances e commenti sessuali da parte degli uomini, come per strada così sui social. In Italia non esiste ancora una legge capace di tutelare le donne da queste offese.

Zurich, nella sua campagna digital per la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne si è fatto avanti, attivando la prima difesa cross-nazionale contro le molestie verbali. L’agenzia DDB Group Italy ha creato per l’occasione un falso profilo social, intercettando i commenti negativi attraverso l’invito a cliccare su un link esca.

I molestatori, una volta atterrati su un sito registrato in Francia, hanno realizzato come i loro comportamenti fossero perseguibili penalmente. Ma eliminare i commenti volgari non basta: a sostegno della campagna è stata infatti aperta una raccolta firme per far sì che il cat-calling sia identificato come un reato anche in Italia.

Zurich Connect – Cat Calling from Gruppo DDB Italia on Vimeo.

Kraft Heinz – Heinz on Film

In occasione della notte degli Oscar del 2020, Heinz Tomato Ketchup ha lanciato una campagna al fine di ottenere ufficialmente i crediti per le sue apparizioni in moltissimi film, tra cui Harry ti presento Sally e Pulp Fiction. Il brand ha creato così sul sito open source IMDb, dedicato ai database dei film, un suo profilo personale.

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IMDb non contento di questa improvvisazione di Heinz, ha rimosso il suo profilo. Il brand, in collaborazione con l’agenzia Rethink si è così rivolto agli utenti social, chiedendo loro di pubblicare clip video in cui chiaramente la bottiglia Heinz compariva come comparsa.

In cambio, ketchup gratis. La campagna digital è stata un successo ed Heinz non solo ha aumentato la sua awareness ma ha ottenuto i riconoscimenti desiderati attraverso la creazione di una filmografia social realizzata dagli utenti.

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Unga Lukas – Orc Therapy

La salute mentale degli adolescenti è un argomento che desta preoccupazione in ogni parte del mondo, particolarmente in Svezia. Aiutare i giovani in questo disagio non è facile. Per cercare di risolvere questo problema, l’organizzazione no-profit Unga Lukas si mette in gioco, letteralmente.

In collaborazione con l’agenzia BBDO Nordics, la campagna promuove il supporto psicologico nelle piazze online più frequentate dagli adolescenti, come quella di World of Warcraft.

Gli psicologi (nonché giocatori esperti) si trasformano in orchi e offrono supporto emotivo, invitando i giovani a raccontarsi in anonimo. Ogni giocatore può scegliere sul sito l’orco (e relativa indole) con cui vorrebbe relazionarsi durante il gioco.

 

Burger King – Smoke Trails

È possibile seguire dallo smartphone le tracce del profumo dei whopper?

Agenzia BBH London

Barilla – Playlist Timer

Vincitrice insieme a Publicis Italy di 4 bronzi nell’ultima edizione dei Cannes Lions, questa campagna si rivolge a chi ha difficoltà a monitorare il tempo di cottura della pasta. Dopo le divertenti provocazioni di pasta Garofalo con i suoi pack in cui il soggetto principale è il tempo di cottura (per alcuni introvabile), Barilla risolve il problema a ritmo di musica.

In collaborazione con Spotify, ha ideato 8 diverse playlist lunghe quanto il tempo di cottura di ogni diverso formato.

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Spotify presenta la seconda edizione di Radar Italia e tutti gli artisti protagonisti

A un anno dalla prima edizione torna in Italia Radar, il programma globale di Spotify nato per supportare i talenti emergenti nei vari paesi.

Da quando la pandemia ha stravolto le nostre abitudini, passiamo molto più tempo online. Ciò ha influito anche sul modo in cui ascoltiamo la musica: siamo passati dalla scoperta dei nuovi artisti dal vivo, attraverso concerti, passaparola e socialità, a quella in streaming, attraverso Spotify.

In questo contesto si inserisce Radar, programma che vuole far conoscere agli utenti la storia e l’essenza degli artisti selezionati dentro e fuori la piattaforma, attraverso una playlist dedicata, i canali editoriali, e un piano marketing personalizzato, dando la possibilità agli ascoltatori di scoprire nuovi talenti e nuova musica.

Il team di Spotify ha combinato considerazioni editoriali con un’ampia analisi dei dati degli ascolti sulla piattaforma, tenendo conto del potenziale di questi giovani talenti di raggiungere un pubblico ampio nei prossimi mesi.

Radar Italia 2020, un anno dopo

Ma iniziamo dando uno sguardo all’edizione del 2020. Spotify ha selezionato una serie di giovani artisti che nei mesi a seguire si sono confermati delle promesse assolutamente mantenute, arrivando in diversi casi anche al successo presso il grande pubblico. 

Alcuni fra i risultati più eclatanti:

  • BLANCO ha registrato in un anno una crescita di oltre il 7.500% degli ascoltatori mensili (+ di 4,5 milioni) e del 30.000% di quelli giornalieri. Il suo primo album “Blu Celeste” conta più di 155 milioni di stream ad oggi e nel giorno d’uscita i 13 brani hanno occupato tutte le prime 13 posizioni nelle chart Spotify.
    Inoltre, da 3 mesi è stabilmente alla #1 posizione tra gli artisti più ascoltati in Italia.
  • ARIETE ha aumentato del 560% i propri follower e ha conquistato il disco di platino con la canzone “L’ultima notte” e 4 dischi d’oro per ‘Diecimilavoci, ‘Mille Guerre‘, Pillole eTatuaggi.
  • Gli ascolti giornalieri su Spotify di Rondodasosa e Il Tre sono cresciuti rispettivamente del 470% e 560% in un anno.
  • Mara Sattei è stata l’artista Spotify EQUAL del mese di settembre 2021 ed è stata la quarta artista donna più ascoltata in Italia nel 2020.
  • Venerus dopo l’uscita del suo album “Magica Musica” ha visto una crescita del 430% degli stream giornalieri.
  • Speranza, Radical e CARA sono gli artisti più “scoperti” negli ultimi 3 mesi con più di 300mila nuovi ascolti  ciascuno.

Radar Italia 2021

La selezione di Radar Italia 2021 è specchio di un momento di grande cambiamento della musica italiana e globale, che avviene nel nome della diversità e dell’inclusione, temi che caratterizzano la nostra epoca. 

Inoltre, i cambiamenti nel mondo musicale hanno evidenziato l’assottigliamento dei confini tra i diversi generi e il ritorno, tra le nuove generazioni, di canzoni del passato, grazie anche alla condivisione online.

Spotify è particolarmente attenta alla crescita degli artisti e Radar Italia 2021 ne è l’ennesima dimostrazione. La nostra priorità sarà sempre quella di aumentare la connessione tra i creator e i loro fan, oltre che aiutarli a conquistare un nuovo pubblico. L’obiettivo del programma è offrire visibilità ai talenti emergenti anche a livello internazionale e valorizzare tutti i generi musicali culturalmente rilevanti in Italia, in quanto Spotify riflette le diverse culture musicali del paese.

Ha dichiarato Melanie Parejo, Head of Music di Spotify per il Sud Europa.

Ecco i 10 artisti coinvolti nella seconda edizione italiana: 

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L’unicità di Rhove deriva dal suo stile distintivo, sia nella musica, sia nell’estetica. Il suo suono è fortemente ispirato alla scena rap francese e nei suoi testi mescola francese e italiano, passamontagna e mute da surf completano l’immaginario estetico dell’artista. 

Classe 1998, sangue romano e palestinese, Laila Al Habash cresce con il mito di Raffaella Carrà, di Ornella Vanoni e di Mina, suoi punti di riferimento tanto stilistici quanto musicali, che mescola nelle canzoni con influenze più contemporanee come Kali Uchis, Baustelle e Devendra Banhart. Nel 2021 entra a far parte dell’etichetta Undamento e pubblica il suo primo ep “Moquette”, prodotto da Niccolò Contessa e Stabber. Laila è stata anche la nostra EQUAL AOM (Artist Of Month) di luglio.

Cantante pop-R&B di eccezionale talento, vanta diversi endorsement dal mondo rap, a partire da Rkomi (una delle più grandi storie di successo rap-to-pop crossover degli ultimi anni in Italia), che lo ha sostenuto fin dal primo giorno. Negli ultimi mesi si è confermato come una delle voci più interessanti del momento grazie al nuovo singolo “Come i Grandi” prodotto da Shablo.

Nata a Torino e cresciuta tra Parigi e Bruxelles, Epoque ha dato forma a un suo stile personale con sonorità afro in cui la melodia R’n’B si alterna al rap. Dopo essere stata scoperta da Spotify Italia, che l’ha inserita in New Music Friday con il suo primo singolo “Petite“, ha firmato per Virgin Records (Universal Music Italia), con cui ha pubblicato il suo secondo singolo “Boss (Io & Te)”. 

BigMama, nome d’arte di Marianna Mammone, nasce nel 2000 ad Avellino e dal 2019 vive a Milano. All’interno di una scena Urban fortemente dominata dal genere maschile, solo pochi artisti non conformi riescono a diventare nomi noti. BigMama spera di essere una di loro: le sue canzoni si distinguono per un carattere forte, anche quando tratta argomenti intimi e spicca la padronanza che ha nel rap tra flow, wordplay e storytelling.

Tenth sky è un giovane artista romano classe 2005. Inizia il suo percorso cominciando a registrare i primi brani nel 2016 e pubblicandoli a partire dal 2017. Nel corso degli anni ha sperimentato vari generi fino a giungere a sonorità Gen Z pop. È stato scelto dall’artista di RADAR 2020 Ariete per aprire i concerti del suo tour estivo.

Caffellatte è il nome d’arte di Giorgia Groccia, classe ’94 cantautrice, attrice, scrittrice e speaker di origini pugliesi, trapiantata a Roma. Rappresenta la scena R&B emergente in Italia. Ha esplorato anche suoni più indie in passato, ma le sue pubblicazioni future sono destinate a consolidarla nel mondo R&B.

Fondato nel 2019 a Villanova, una frazione in provincia di Firenze, bnkr44 è un collettivo di menti dedite all’arte in ogni sua forma. La forte necessità di esplorare e scoprire le sonorità dei tempi moderni e futuri ha fatto sì che le musiche prendessero vita in maniera spontanea, mescolando in modo omogeneo i vari stili di provenienza degli artisti.

Il progetto “chiamamifaro” ha il volto di Angelica Gori, 19 anni appena compiuti, bergamasca ma con una forte passione per i luoghi esotici, i cactus, la ginnastica ritmica e lo yoga.  Uno dei pochi artisti della Gen Z i cui testi e il cui sound si ispirano profondamente al cosiddetto “it-pop”, un’era di successo per la musica indie in Italia iniziata nel 2015.L’artista ha ricevuto anche il supporto di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari per la produzione dei suoi brani.

Federica Ferracuti aka Hu (classe 1994), è una cantante, producer e polistrumentista italiana la cui musica scorre fluida attraverso nette definizioni di genere. Nell’estate del 2020 esce “Neon” il singolo che apre il nuovo percorso musicale di Hu che, nel settembre dello stesso anno, entra a far parte di Warner Music Italy. Musicista il cui talento è ampiamente riconosciuto all’interno dell’industria musicale italiana, vanta già un tour con Emma Marrone, una delle più grandi cantanti pop italiane.

Radar in 3D a Milano

In occasione del lancio di Radar Italia è stata realizzata uno speciale video in 3D presso i Navigli di Milano. Grazie a un accordo con Urban Vision, la media company concessionaria dello spazio digital out of home, e in collaborazione con BCN Visuals, ha preso vita il Cubo Radar. Il cubo è un simbolo che unisce  semplicità e complessità, celebrando la curiosità umana e la gioia di giocare con infinite combinazioni. I dieci protagonisti di Radar 2021 rappresentano i vari lati del cubo che ruota e si sporge fuori dallo schermo in un effetto 3D.

Ascolta la playlist Radar Italia 2021 per scoprire le migliori canzoni degli artisti inclusi nel programma. La playlist verrà aggiornata periodicamente con nuove uscite.

TikTok: oltre 1 miliardo di utenti attivi mensili in tutto il mondo

La mission di TikTok è ispirare creatività e portare allegria.

Celebrazione per la community globale di TikTok

Oltre 1 miliardo di persone in tutto il mondo arrivano ogni mese su TikTok per divertirsi mentre imparano, ridono o scoprono qualcosa di nuovo. L’azienda si dice onorata di essere diventata una vera casa per la community così estremamente variegata e diversificata, composta da famiglie, piccole imprese e creator che sono diventati le nostre star preferite.

TikTok è entrato nella vita di tantissime persone in tutto il mondo grazie alla creatività e all’autenticità dei creator. Alla community globale della piattaforma va il grande merito di essere riuscita a raggiungere milioni di persone, di tutte le generazioni.

@tiktok_it✨1 miliardo✨di persone su TikTok! Grazie alla nostra community globale ?♬ original sound – TikTok Italia

Che si tratti di musica, cibo, bellezza, moda, arte, cause sociali o qualsiasi altro tema, la cultura inizia su TikTok.

Che tu sia a Singapore, San Paolo, Stoccolma o Seattle, si celebra TE – i creator che ci ispirano, gli artisti che presentano nuovi album e scalano le classifiche, i brand che ci permettono di scoprire e connetterci con i prodotti che amiamo, le community che  sostengono e tutte le persone che continuano a farci ridere e ballare.

Twitter estende Tips a tutti gli utenti: chiunque potrà finanziare i content creator

A partire da oggi, Twitter aprirà a tutti la possibilità di finanziare il lavoro dei content creator sulla piattaforma. La funzione delle “mance” – precedentemente conosciuta come Tip Jar – si chiamerà Tips, e da oggi verrà estesa a tutti gli utenti, offrendo maggiori modalità di pagamento criptovalute incluse. 

Le persone su Twitter inseriscono già nelle bio e nei loro Tweet i link ai rispettivi profili di pagamento per richiedere denaro, ma con Tips questa attività sarà più comoda e semplice. Sul profilo di ogni utente, infatti, ci sarà uno spazio apposito in cui inserire i link ai propri account Cash App, Patreon, Venmo e ad altre piattaforme per poter effettuare pagamenti e donazioni

Con Tips sarà possibile inviare una piccola somma di denaro per finanziare un account particolarmente apprezzato, manifestare il proprio sostegno ad un comico emergente per i suoi Tweet divertenti, aiutare un piccolo imprenditore in un momento difficile, donare per una causa importante e sostenere qualsiasi persona o progetto si voglia. 

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Inizialmente disponibile solo su Twitter per iOS, Tips verrà esteso agli utenti Android nel corso delle prossime settimane.

Come funziona Tips?

Gli account che hanno attivato Tips visualizzeranno un’icona accanto al pulsante “Segui” sul proprio profilo. Cliccando sull’icona verranno elencati i servizi o le piattaforme di pagamento che l’utente ha attivato, potendo così scegliere quale utilizzare per la donazione. Qui di seguito, i servizi di pagamento attualmente disponibili:

  • Bandcamp 
  • Cash App 
  • Chipper 
  • Patreon 
  • Razorpay 
  • Wealthsimple Cash 
  • Venmo

Twitter sta aggiungendo alcuni metodi di pagamento alla lista: GoFundMe, una piattaforma di raccolta fondi online e PicPay, una piattaforma di pagamento da mobile brasiliana.

Una volta scelto il servizio che si desidera utilizzare, l’utente sarà reindirizzato da Twitter all’app selezionata per il pagamento. Con questo servizio Twitter non tratterrà alcuna percentuale.

Fare una donazione in Bitcoin sul Lightning Network

Oltre ai servizi attualmente abilitati per Tips, le persone potranno ora inviare una piccola somma di denaro senza soluzione di continuità in Bitcoin usando Strike, un’applicazione di pagamento basata sul Lightning Network che permette alle persone di inviare e ricevere Bitcoin. Strike assicura pagamenti istantanei e gratuiti a livello globale. 

Strike è disponibile per gli utenti in El Salvador e negli Stati Uniti – Hawaii e New York esclusi. Le persone nei mercati registrati dovranno avere un account Strike e aggiungere il loro nome utente Strike per ricevere mance in Bitcoin sul Lightning Network. È possibile utilizzare qualsiasi portafoglio Bitcoin Lightning per inviare donazioni agli altri utenti Strike. 

L’obiettivo di Twitter è di fare in modo che tutti sulla piattaforma abbiano la possibilità di ricevere pagamenti. Le valute digitali – incoraggiando sempre più persone a partecipare all’economia globale e aiutando le persone ad inviare pagamenti internazionali senza attriti – sono un ulteriore strumento utile per raggiungere questo obiettivo.

Aggiungere il proprio indirizzo Bitcoin su Tips

Dopo aver abilitato Tips, l’utente potrà aggiungere anche il suo indirizzo Bitcoin. Le persone, quindi, copiandolo e incollandolo in un portafoglio Bitcoin a loro scelta, potranno effettuare direttamente un pagamento. 

È possibile consultare il centro assistenza di Twitter per la guida step-by-step su come attivare la nuova funzione Tips e come inviare le mance. 

Per attivare Tips o inviare una donazione a qualcuno bisogna essere maggiorenni e accettare la nuova General Tipping policy di Twitter, pensata per garantire la sicurezza delle persone che utilizzeranno il servizio. Questa policy guiderà le azioni esecutive di Twitter e, come per tutte le regole sulla piattaforma, verrà rinnovata continuamente e in modo pubblico man mano che più persone in tutto il mondo useranno Tips.