Sotto tag Manager di Personas

Twitter estende Tips a tutti gli utenti: chiunque potrà finanziare i content creator

A partire da oggi, Twitter aprirà a tutti la possibilità di finanziare il lavoro dei content creator sulla piattaforma. La funzione delle “mance” – precedentemente conosciuta come Tip Jar – si chiamerà Tips, e da oggi verrà estesa a tutti gli utenti, offrendo maggiori modalità di pagamento criptovalute incluse. 

Le persone su Twitter inseriscono già nelle bio e nei loro Tweet i link ai rispettivi profili di pagamento per richiedere denaro, ma con Tips questa attività sarà più comoda e semplice. Sul profilo di ogni utente, infatti, ci sarà uno spazio apposito in cui inserire i link ai propri account Cash App, Patreon, Venmo e ad altre piattaforme per poter effettuare pagamenti e donazioni

Con Tips sarà possibile inviare una piccola somma di denaro per finanziare un account particolarmente apprezzato, manifestare il proprio sostegno ad un comico emergente per i suoi Tweet divertenti, aiutare un piccolo imprenditore in un momento difficile, donare per una causa importante e sostenere qualsiasi persona o progetto si voglia. 

LEGGI ANCHE: Mini guida step by step per l’advertising su Facebook

Inizialmente disponibile solo su Twitter per iOS, Tips verrà esteso agli utenti Android nel corso delle prossime settimane.

Come funziona Tips?

Gli account che hanno attivato Tips visualizzeranno un’icona accanto al pulsante “Segui” sul proprio profilo. Cliccando sull’icona verranno elencati i servizi o le piattaforme di pagamento che l’utente ha attivato, potendo così scegliere quale utilizzare per la donazione. Qui di seguito, i servizi di pagamento attualmente disponibili:

  • Bandcamp 
  • Cash App 
  • Chipper 
  • Patreon 
  • Razorpay 
  • Wealthsimple Cash 
  • Venmo

Twitter sta aggiungendo alcuni metodi di pagamento alla lista: GoFundMe, una piattaforma di raccolta fondi online e PicPay, una piattaforma di pagamento da mobile brasiliana.

Una volta scelto il servizio che si desidera utilizzare, l’utente sarà reindirizzato da Twitter all’app selezionata per il pagamento. Con questo servizio Twitter non tratterrà alcuna percentuale.

Fare una donazione in Bitcoin sul Lightning Network

Oltre ai servizi attualmente abilitati per Tips, le persone potranno ora inviare una piccola somma di denaro senza soluzione di continuità in Bitcoin usando Strike, un’applicazione di pagamento basata sul Lightning Network che permette alle persone di inviare e ricevere Bitcoin. Strike assicura pagamenti istantanei e gratuiti a livello globale. 

Strike è disponibile per gli utenti in El Salvador e negli Stati Uniti – Hawaii e New York esclusi. Le persone nei mercati registrati dovranno avere un account Strike e aggiungere il loro nome utente Strike per ricevere mance in Bitcoin sul Lightning Network. È possibile utilizzare qualsiasi portafoglio Bitcoin Lightning per inviare donazioni agli altri utenti Strike. 

L’obiettivo di Twitter è di fare in modo che tutti sulla piattaforma abbiano la possibilità di ricevere pagamenti. Le valute digitali – incoraggiando sempre più persone a partecipare all’economia globale e aiutando le persone ad inviare pagamenti internazionali senza attriti – sono un ulteriore strumento utile per raggiungere questo obiettivo.

Aggiungere il proprio indirizzo Bitcoin su Tips

Dopo aver abilitato Tips, l’utente potrà aggiungere anche il suo indirizzo Bitcoin. Le persone, quindi, copiandolo e incollandolo in un portafoglio Bitcoin a loro scelta, potranno effettuare direttamente un pagamento. 

È possibile consultare il centro assistenza di Twitter per la guida step-by-step su come attivare la nuova funzione Tips e come inviare le mance. 

Per attivare Tips o inviare una donazione a qualcuno bisogna essere maggiorenni e accettare la nuova General Tipping policy di Twitter, pensata per garantire la sicurezza delle persone che utilizzeranno il servizio. Questa policy guiderà le azioni esecutive di Twitter e, come per tutte le regole sulla piattaforma, verrà rinnovata continuamente e in modo pubblico man mano che più persone in tutto il mondo useranno Tips.

smart working e neuroscienze

Perché affidarsi alle neuroscienze nella scelta tra smart working e ufficio

In questi infiniti mesi di pandemia, il fenomeno smart work è stato studiato da molti punti di vista, dall’efficienza aziendale all’adeguamento dei contratti.  Raramente si è approcciato il tema partendo dalle differenze tra le persone nel “lavorare da remoto”, valorizzando l’immensa ricerca neuroscientifica a disposizione.

Due premesse sono necessarie. Il tema smart work non va affrontato con pregiudizio da tifoseria. Alcune persone sono più adatte e produttive quando lavorano da remoto, altre funzionano meglio in ufficio, a parità di impiego.

work from home before and after covid

Il miglior funzionamento non riguarda unicamente i risultati, ma anche il benessere psicofisico, condizione essenziale per mantenere l’efficacia lavorativa nel lungo periodo.

Il secondo aspetto riguarda le scelte delle imprese ad epidemia conclusa. Molte aziende adotteranno un modello ibrido.

Al lavoratore sarà richiesto di scegliere se e quanto smart working fare nella settimana lavorativa. Questa libertà impone la responsabilità, ad ogni persona, di riflettere su di sé. Dove funziono meglio? Sono più produttivo in smart work o in ufficio? Dove mi sento a mio agio?

Gli studi di neuropsicologia sono utili per capire le caratteristiche che predicono produttività e benessere in smart work. Individuando, al contrario, le persone a cui consigliare di rientrare in ufficio il più possibile e prima possibile.

Due caratteristiche sono fondamentali: la tendenza alla procrastinazione e la socievolezza.

La procrastinazione

Il professor Pychyl, della Carleton University, ha confermato studi iniziati nel lontano 2012, agli albori del “telelavoro”. La prima ricerca, firmata da Clark, Karau e Michalisin, è stata pubblicata sul “Journal of Management policy and practice”. Il titolo: Telecommuting and personality.

L’obiettivo era studiare il rapporto tra efficacia nel “tele-lavoro”, così si chiamava nel 2012, e configurazioni di personalità. L’ipotesi dimostrata è che l’ufficio agisca come un ascensore.

Quando siamo dentro, tutti seguiamo un protocollo non detto. L’ufficio definisce orari di arrivo e partenza, prevede codici di comportamento che dettano il tempo fuori e dentro l’attività. Le persone che tendono a procrastinare lo fanno meno all’interno di un ufficio, rispetto a quando lavorano da casa.

Chi fa fatica ad organizzarsi, tende a distrarsi o rimanda i lavori più frustranti, è meno efficace da remoto.

Al contrario chi non procrastina, non ha necessità di scrivanie e orari.

Ogni lavoro, anche il più bello del mondo, prevede compiti noiosi e stressanti. Se tendi a procrastinare, lo smart work non fa per te. Se fai quasi sempre quello che devi, tollerando bene la frustrazione, l’ufficio non serve.

La socievolezza

In una recente dissertazione, il professor Davis della Leeds University ha ripreso un’ampia metanalisi del 2018, pubblicata sull’European Journal of psychology, dal titolo: “Stress in remote work”. Lo scopo della ricerca era capire quali soggetti soffrivano maggiormente il lavoro da remoto.

Tutti i dati convergono sul fatto che le persone estroverse tendono ad avere difficoltà quando lavorano da casa. Coloro che fanno affidamento sull’ambiente sociale per godersi la professione e ricercano motivazione nel confronto, si trovano svantaggiati da remoto.

Le videocall non hanno il calore delle chiacchere davanti alla macchinetta del caffè. Una telefonata non è come un pranzo tra clienti o colleghi. Le persone socievoli traggono energia nell’essere immersi in un mondo di relazioni.

Se sei una persona socievole, dopo un certo periodo in smart work, ti troverai con alti livelli di stress ed insoddisfazione, al di là degli incarichi lavorativi. Se il calore della relazione ti manca, ti conviene rientrare in ufficio.

Se invece sei una di quelle persone che sta bene anche sola e non coltiva rapporti di amicizia sul lavoro, allora lo smart work è la soluzione ideale.

 Share of employees 18+working from home during the COVID-19 pandemic

Il rapporto tra lavoro a distanza e salute mentale

Un’altra questione interessante riguarda il rapporto tra lavoro da remoto e salute mentale.

Un  recente studio del 2020, uscito su LSE Business review, realizzato dal dott. Ogbannaya e dal suo team, ha risposto in maniera esaustiva.

Il titolo dell’articolo di ricerca: “Remote working is good for mental health?”. Il target del lavoro era confermare o falsificare le asserzioni sentite sui media riguardo l’impatto positivo o negativo del lavoro da remoto.

Le conclusioni sono solide in quanto si basano sulla raccolta dei principali sintomi di malessere psicologico, realizzate su campioni enormi di persone in tutta Europa. Nel 2020, moltissime professioni sono andate in smart work, il covid ha generato l’opportunità di avere una base dati amplissima. Mai nella storia così tante persone avevano lavorato da remoto e per un tempo così lungo.

A cosa giunge questa ricerca?

In pratica lo smart work non genera alcun problema di salute mentale, né tanto meno riduce i sintomi se considerato come variabile a sé stante.

L’idea quindi che migliori o peggiori lo stato di salute mentale, ottimizzando l’equilibrio famiglia-lavoro oppure peggiorando la qualità della vita per la continua necessità di essere connessi non è confermata dai dati empirici.

Tuttavia, nel caso di persone che mostravano una bassa stabilità emotiva, ovvero che già prima del Covid, avevano una storia di malessere emotivo, lavorare da remoto acuisce la situazione.

L’aumento nel consumo di psicofarmaci legati alla regolazione dell’umore e le richieste di supporto psicologico per la gestione dell’ansia sono state maggiori da parte di chi soffriva di disturbi mentali, con una diagnosi acclarata, prima del covid.

Gli studi mostrano come lo smart work possa essere per alcuni soggetti psicologicamente meno stabili, o comunque più fragili, un fattore precipitante che peggiora la salute mentale. Sulla popolazione generale non si notano associazioni statisticamente significative in senso positivo o negativo.

L’approccio neuropsicologico allo smart working dimostra l’inutilità di ogni ideologia preconfezionata. Ogni scelta dipende dalla personalità del soggetto, da come sta e cosa fa la persona quando lavora da casa.

Dalla sua storia pregressa, dalla sua rete di relazioni, da come vive il lavoro, dal senso che assume nella sua vita. Il resto sono idee che ignorano la più grande certezza sugli esseri umani: nessun cervello è uguale all’altro.

Instagram lancia “Cerca sulla mappa”: scopri ristoranti e location di tendenza

Oggi Instagram ha lanciato la funzione “Cerca sulla mappa” per aiutarti a scoprire nuovi luoghi da visitare, come ristoranti, caffè e parchi, in base alla tua posizione.

La funzione “Cerca sulla mappa” è stata implementata sulla base dei comportamenti di molti utenti, che utilizzano Instagram per condividere le foto dei luoghi che visitano attraverso gli hashtag, ad esempio ristoranti e destinazioni di viaggio, così come per cercarne di nuovi.

LEGGI ANCHE: Al via “Donne Connesse”, la nuova serie di podcast firmati Samsung Italia

La funzione “Cerca sulla mappa” può essere utilizzata seguendo due diverse modalità:

  • dalla tab di navigazione. Premendo sulla nuova icona della mappa nell’angolo in alto a destra della tab di navigazione, vengono mostrati luoghi popolari con hashtag di varie categorie, come ristoranti, caffè e destinazioni turistiche vicino alla tua posizione attuale.
  • usando la ricerca degli hashtag. Ad esempio, quando un utente fa una ricerca utilizzando l’hashtag #ristorante per trovare consigli, nei risultati appariranno le attività commerciali nelle vicinanze pubblicate con quell’hashtag.

Funzione innovativa

Gli utenti possono quindi scoprire luoghi di diverso tipo attraverso due modalità e, visitando i relativi account Instagram, possono poi ottenere maggiori informazioni.

La funzione “Cerca sulla mappa” sarà disponibile inizialmente in alcuni paesi selezionati, tra cui Italia, Spagna, Grecia e Portogallo. In futuro la funzione verrà estesa ad altri paesi.

“Cerca sulla mappa” è una funzione innovativa pensata studiando attentamente i modi in cui Instagram viene utilizzato dai diversi utenti che, ad esempio, cercano attivamente aziende e servizi vicini ai loro interessi, e condividono immediatamente le proprie recensioni.

La nuova funzione “Cerca sulla mappa” di Instagram è uno dei tanti sforzi per rendere più semplice per gli utenti trovare prodotti e servizi a cui sono interessati e interagire con i brand che amano. Ricerca su Mappa rappresenta anche un’opportunità per i proprietari di piccole imprese che vogliono raggiungere e coinvolgere potenziali nuovi clienti ed è un modo ancora più facile per gli utenti di scoprire nuovi luoghi nelle proprie comunità.

Al via “Donne Connesse”, la nuova serie di podcast firmati Samsung Italia

Samsung Electronics Italia annuncia il lancio del podcast Donne Connesse, disponibile su Spotify e su tutte le principali piattaforme di streaming a partire dal 20 settembre.

Sviluppato in 6 episodi, Donne Connesse è il progetto dedicato all’universo femminile che racconta cosa si nasconde dietro lo schermo di 14 protagoniste, tra cui imprenditrici digitali, creator ed influencer, svelando come la tecnologia ogni giorno le supporti nel conciliare passioni, lavoro, affetti, vita sociale e privata e rivelando i segreti del loro approccio ‘always on’ sempre accompagnato da una buona dose di ironia. 

Donne Connesse

Le creator coinvolte nel podcast sono Rossella Migliaccio, I Trentenni, Lea Cuccaroni, Lavinia Biancalani, L’Armadio di Grace, Diletta Secco, Michela Coppa, LaSabri, Ludovica Pandolfo, Martina Pinto, Kessy e Mely. 

LEGGI ANCHE: Upskilling e reskilling: come aggiornarti in Social Media Marketing

6 episodi, 14 protagoniste

I racconti delle protagoniste sono moderati da una madrina d’eccezione, la conduttrice televisiva e radiofonica Melissa Greta, che grazie a un mix di abilità e grande senso dell’umorismo, guida l’ascoltatore in un percorso di “chiacchiere digitali” in cui tutti, almeno una volta, possano riconoscersi.

“Proseguiamo il nostro percorso nel mondo del podcasting con un nuovo progetto in cui è la vita connessa a rappresentare il fil rouge con il podcast di successo Elio e le storie Tech dello scorso anno”, ha dichiarato Francesco Cordani, Head of Marcom di Samsung Electronics Italia.

Un viaggio interamente al femminile, emozionale e coinvolgente, in cui abbiamo voluto dare voce a 14 creators che insieme alla presenter Melissa Greta ci hanno raccontato le loro priorità nella vita di tutti i giorni, evidenziando come i devices tecnologici possano valorizzare le loro esperienze. Abbiamo affrontato 6 macro-temi, dal gaming all’empowerment passando per il wellness. Una forma di comunicazione molto diretta, naturale e semplice che attraverso idee e ispirazioni vuole ingaggiare, ma soprattutto intrattenere chi ascolta. 

La playlist Donne Connesse si apre con un contenuto che non conosce età, razza e genere: Love&Relationship’, argomento di cui è testimone il trio digital de I Trentenni, che riporta la generazione dei Millenial ai mitici anni ’90, raccontando come attraverso la tecnologia, le relazioni odierne siano mantenute salde e bilanciate… ma niente spoiler, sicuramente non mancheranno spassosi aneddoti.

Il secondo episodio che introduce un’altra tematica senza tempo è dedicato al ‘Beauty’. I segreti della bellezza non potevano che essere svelati dalla famosa esperta d’immagine, Rossella Migliaccio. Il guru dell’armocromia si confronta con Lea Cuccaroni, content creator di riferimento per tutte le ragazze della Gen Z, evidenziando che così come i canoni estetici si sono evoluti nel tempo, lo stesso è accaduto per i prodotti tecnologici, i quali, in certi casi, diventano oggi dei veri e propri oggetti di design.

A seguire una puntata focalizzata su un tema molto attuale, in cui la maggior parte delle ascoltatrici e degli ascoltatori si riconoscerà: Job’. Lavinia Biancalani, social media expert e fondatrice di un’agenzia creativa milanese specializzata in progetti digitali, dialoga con la professional organizer Erika, meglio nota come L’armadio di Grace, confermando quanto i dispositivi tecnologici siano stati fondamentali recentemente per consolidare il lavoro smart e di come gli strumenti digitali possano supportare talenti emergenti e progetti di responsabilità sociale.

Il viaggio del podcast Donne Connesse prosegue parlando di un elemento centrale alla vita di tutti i giorni: ‘Health&Wellbeing’. Diletta Secco, giovane food creator appassionata di cucina e in particolare di alimentazione sostenibile, racconta come sia possibile concedersi qualche sgarro senza rinunciare alla salute (anche grazie alla tecnologia in cucina). Presentatrice tv, conduttrice televisiva e radiofonica, maestra di yoga ed esperta di cucina salutare, Michela Coppa svela quanto sia semplice impostare una routine di benessere quotidiano grazie al supporto della tecnologia.

LEGGI ANCHE: Shopping online, PayPlug: cresce l’uso del mobile, vincendo in estate e durante il Black Friday

Nonostante la posizione in scaletta, le due protagoniste del quinto episodio sono senza dubbio meritevoli di podio: una piacevole chiacchierata per tutti i gamer, in cui LaSabriGamer, che spopola sul web tramite i video dei suoi giochi preferiti, in coppia con Ludovica Pandolfo, la giovane gamer del team Samsung Morning Stars, condividono da una parte il ruolo divulgativo nei confronti dei follower, dall’altro l’approccio femminile verso il mondo del Gaming.

La setlist del podcast si chiude con una puntata dedicata al mondo ‘Family di cui si sono fatte portavoce Martina Pinto, attrice di diverse fiction italiane che si trova a dover conciliare il nuovo ruolo di mamma con tutti quelli che già ricopriva. Insieme a lei, le giovanissime gemelle milanesi di origine peruviana, conosciute sui social come Kessy e Mely che devono il loro successo alla digitalizzazione. Per motivi diversi, le protagoniste di questo episodio sono forti sostenitrici del supporto che la tecnologia può fornire in vari contesti.

La versione integrale dei primi 3 episodi del podcast è disponibile su Spotify.

upskilling e reskilling

Upskilling e reskilling: come aggiornarti in Social Media Marketing

L’adozione del digitale ha registrato una incredibile accelerazione nell’ultimo anno e con questa è cresciuta anche la necessità di upskilling e reskilling per professionisti, manager e imprenditori. La proliferazione di social media di ogni tipo, l’ascesa dell’eCommerce e l’avanzamento sempre più inarrestabile di tecnologie come il machine learning, l’AI e la VR hanno visto i consumatori passare più tempo che mai sui loro dispositivi. Una connessione internet e uno smartphone sono diventati ancora più essenziali.

Lo spostamento verso il digitale da parte dei consumatori ha riscritto, quindi, anche il ruolo del marketer. Le aziende guardano al team di marketing per capire le ultime tendenze e tradurle in strategie di business rilevanti ed essere in grado di sfruttare i dati e le intuizioni per guidare la crescita.

Ma stare al passo con i rapidi progressi non è qualcosa che può avvenire in automatico. Non basta dotarsi di strumenti digitali per dare nuovo slancio al business. è essenziale dotarsi di competenze digitali per raggiungere il massimo potenziale dell’impresa.

upskilling social

Upskilling e reskilling: colmare il divario di competenze

Per costruire competenze e capacità all’interno di un team è necessaria:

  • chiarezza sulle priorità di sviluppo chiave;
  • condivisione degli obiettivi con la squadra.

Spesso, infatti, la pianificazione dello sviluppo è intrapresa a livello individuale, ma se si vuole intraprendere davvero un approccio verso il digitale e verso il data-driven, è importante considerare le competenze e le capacità che devono essere costruite in un contesto più ampio.

In questo senso, la formazione sul lavoro è vitale per costruire le competenze, ma upskilling e reskilling non sono una soluzione “one and done”. Si tratta di un vero e proprio addestramento per riqualificare il team, o per riqualificare le proprie competenze, che soprattutto in alcuni settori sono continuamente in aggiornamento.

upskilling social media

Social Media Bootcamp: 6 Technical Masterclass gratuite con i migliori guerrieri

Per far alzare il livello delle competenze strategiche e tecniche, di processo e di tool per permettere ai digital marketer di fare la differenza, Ninja Academy sta lanciando il suo Social Media Bootcamp, un nuovo ciclo di incontri ancora più specifici e più pratici con alcuni dei migliori esperti di Social Media Marketing in circolazione.

 

Il 27 e 28 settembre troverai su Ninja Academy un vero e proprio concentrato di competenze Social rivolte a studenti e imprenditori, manager e freelance che hanno la necessità di essere sempre aggiornati e fare upskilling ricevendo nuovi input da grandi professionisti del settore.

Obiettivo finale: costruire un mini-percorso per misurarsi con le proprie competenze attuali nel Social Media Marketing e con quelle da integrare per essere un professionista a 360°.

In questo percorso ti aiuteranno i migliori guerrieri Ninja:

  • Mariano Tredicini, Head of Social Communication & Web Analysis TIM
  • Cristiano Carriero, Storyteller & Brand Journalist
  • Veronica Gentili, Facebook Marketing Expert & Influencer
  • Alessandra e Maria Rosaria Gallucci, WhatsApp Marketing Expert
  • Mario Di Girolamo, Growth Marketer Zero
  • Orazio Spoto, Instagram Expert & Presidente di Instagramers Italia

Ognuno di questi professionisti si dedicherà alla community Ninja per 6 Free Masterclass di altissimo profilo, con un approccio fortemente orientato all’operatività, attraverso esempi pratici e approfondimenti.

Cosa imparerai durante le free masterclass

Alla fine delle 6 Free Masterclass saprai:

  • Impostare una Social Media Strategy efficace
  • Scrivere contenuti ingaggianti per LinkedIn
  • Creare Facebook Lead ADS vincenti
  • Vendere via WhatsApp con il conversational commerce
  • Sfruttare i Reels per crescere su Instagram
  • Fare lead generation con Telegram

upskills social media

I Social Media si evolvono: è tempo di upskilling

Un tempo i social media erano qualcosa di proprietà esclusiva dei team di marketing. Gradualmente, però, le aziende hanno capito che i social sono più di una piattaforma per diffondere contenuti, e come Mark Zuckerberg afferma continuamente, Facebook è un’azienda fondamentalmente tecnologica. Facebook, insieme a Twitter, Instagram e altre piattaforme, sono diventati canali importanti per i team di relazioni con i clienti, ma anche per i dipartimenti di fidelizzazione, per i  team di vendita, per i dipartimenti IT e persino per i team di sicurezza.

Per quale motivo? Oggi i social media non sono una singola entità che deve essere gestita. Sono le campagne e i contenuti che devono essere gestiti, insieme ai clienti e alle community. Le aziende che vogliono soddisfare le aspettative dei clienti di oggi devono quindi assicurarsi che ci siano membri del team in tutta l’azienda che siano capaci e formati su come usare i social media per la loro funzione lavorativa.

I benefici dell’aggiornamento in Social Media Marketing sono molteplici e comprendono:

  • maggiore efficienza
  • capacità di condividere la responsabilità dei compiti
  • la consapevolezza dei dati e la formazione sulla sicurezza per mitigare il rischio
  • una migliore gestione delle richieste dei clienti
  • tempi di risposta più rapidi per i clienti
  • risparmi sui costi portando le attività digitali all’interno dell’azienda piuttosto che affidarsi ad agenzie esterne

Ma la capacità di utilizzare in più direzioni i social media non riguarda solo il team. Anche la leadership deve essere competente e consapevole della loro importanza. Secondo uno studio di Hootsuite, condotto in Australia qualche anno fa, le aziende guidate da CEO che sono attivi sui social media sono percepite il 23% più positivamente rispetto alle aziende senza CEO socialmente attivi.

Solo adottando i social media e la tecnologia digitale nelle diverse aree funzionali le aziende possono essere più agili, più reattive e più centrate sul cliente.

>>> Scopri quali sono le competenze che dovresti aggiornare e inizia a dare un nuovo boost alle tue skill con il Social Media Bootcamp di Ninja Academy, il 27 e 28 settembre!

strategie di crescita organica su TikTok

Come far crescere la tua azienda su TikTok: strategie di crescita organica

Torniamo a parlare delle strategie di crescita su TikTok ed in particolare occupiamoci della crescita organica. In questa strategia rientrano tutte quelle tecniche che hanno a che fare con una crescita naturale del proprio profilo su TikTok.

Fig. 1 strategia crescita organica

Fig. 1: strategie di crescita organica su TikTok

Tra le principali tecniche di crescita organica che puoi utilizzare possiamo indicare:

  • hashtag
  • suoni
  • duetti
  • stitch

Esaminiamone in maggiore dettaglio le singole caratteristiche.

Hashtag

 La principale ragione per cui usare gli hashtag è far comprendere immediatamente agli altri utenti TikTok le tematiche dei tuoi video, spingendoli alla visione dei tuoi contenuti.

Molti utenti sono alla ricerca sull’app di contenuti molto specifici e considerano gli hashtag come il miglior modo per individuare quei tipi di video.

Su questa piattaforma poi gli hashtag mettono in risalto i temi in tendenza e quindi per aumentare le interazioni con i tuoi video sarà fondamentale utilizzare quelli che sono le parole chiave più popolari.

Al tempo stesso, per non essere penalizzato dall’algoritmo di TikTok, dovrai anche assicurarti che gli hashtag siano pertinenti con il contenuto del tuo video.

La cosa migliore non è quindi creare dei video e poi cercare degli hashtag da associare ma fare esattamente il contrario!

Il primo suggerimento pertanto è: individua degli hashtag di tendenza e poi crea dei contenuti a partire da quelle parole chiave.

Per darti un’idea, questi sono stati alcuni degli hashtag più popolari in Italia nel 2020:

  • #IoRestoaCasa
  • #ImparaConTikTok
  • #ActivePlank
  • #UsoLaMiaVoce
  • #AmoIlMioCorpo
  • #MuseoaCasa
  • #ConsigliDiViaggio
  • #aCenaCon

Ma come individuare gli hashtag di tendenza?

Ci sono due modi.

Il primo è quello di andare nella sezione “Scopri” e di scorrerla per individuare gli hashtag che vengono creati dagli autori più influenti o da un gran numero di utenti.

Dovrai quindi monitorare quasi quotidianamente quali sono gli argomenti che vanno in tendenza.

L’altro modo è quello di usare servizi online specializzati per suggerire e analizzare il successo di specifici hashtag. Così come è accaduto con Instagram e Twitter, sono nati diversi servizi online che vanno a facilitare o integrare l’utilizzo della piattaforma. Tra questi ti segnaliamo TagsFinder, TikTok Hashtags e Seekmetrics.

Ritornando invece sugli hashtag mostrati nella sezione “Scopri” vogliamo farti notare che per ogni hashtag in tendenza TikTok pubblica, a destra nello schermo, il numero di visualizzazioni totali ricevute dai suoi contenuti.

A differenza di Instagram che ti dice esclusivamente quali sono i post che hanno un determinato hashtag senza darti alcuna informazione sulle prestazioni, TikTok ti permette di capire immediatamente quali sono gli hashtag più popolari in quel momento.

 La ricerca degli hashtag giusti non si ferma qui: altre fonti di ispirazione saranno ovviamente il tuo pubblico, gli influencers e i concorrenti del tuo brand.

Su TikTok non potrai mai diventare un punto di riferimento nel tuo settore senza che tu abbia condotto un’accurata ricerca sul tuo pubblico, per meglio comprenderne i gusti e le preferenze.

E dopo aver capito cosa vuole il tuo pubblico, ti sarà facile scegliere hashtag unici per spingerlo a visualizzare i tuoi contenuti!

Dedica anche del tempo a fare ricerche su chi sono i principali influencers nel tuo settore su TikTok: sono sicuramente persone che sanno come ottenere il massimo dalla piattaforma. Guarda i post che pubblicano e prendi nota degli hashtag utilizzati nei loro post di maggior successo.

Analogamente visita il profilo dei tuoi concorrenti su TikTok ed eventualmente inizia a seguirli, per meglio comprendere i gusti del pubblico nel tuo settore. Non ti diciamo ovviamente di copiare, ma solo di prendere ispirazione dai loro successi per avere delle idee sui contenuti e sugli hashtag da utilizzare.

Riepilogando:

  • Associa al tuo video almeno un hashtag.
  • Visita la sezione “Scopri” o utilizza servizi specifici per trovare gli hashtag in tendenza.
  • Prendi nota dagli hashtag utilizzati dagli influencer e dai tuoi concorrenti.
  • Utilizza hashtag pertinenti al tuo contenuto e/o di interesse per il tuo pubblico.
  • Crea contenuti che ti consentano di usare hashtag in tendenza.

Suoni

Suoni e i brani musicali sono uno dei principali elementi che caratterizzano TikTok. Ci sono oltre 150.000 brani royalty-free e pre-autorizzati nella libreria musicale commerciale di TikTok.

Saper abbinare e coordinare il contenuto video con quello sonoro potenzia enormemente l’effetto emotivo sullo spettatore.

È facile capire come si può lasciare un’impressione duratura in un breve lasso di tempo con un brano che le persone canteranno per il resto della giornata.

Vediamo come usare i suoni in una strategia organica di crescita del tuo profilo.

Una tecnica adottata dai TikToker di maggiore successo è di partire dai brani musicali in tendenza e creare contenuti a partire da questi.

Si tratta di una strategia analoga a quella già descritta per gli hashtag e molto efficace, perché usare i suoni in tendenza può far finire il tuo contenuto nella sezione “Per Te” e farlo scoprire a molti utenti TikTok.

Chi apprezza infatti quel brano o vuole a sua volta utilizzarlo per i suoi contenuti molto di frequente tende a visualizzare i video che lo contengono.

Come scoprire i suoni in tendenza?

Apri TikTok e guarda i video degli autori più influenti per scoprire i suoni che utilizzano, oppure scorri i contenuti suggeriti nella sezione “Per Te”, clicca sul suono usato e vedi quanti contenuti sono stati creati con quello specifico suono.

Puoi anche prevedere in anticipo quale suono diventerà popolare, scoprendo un brano musicale in tendenza al di fuori di TikTok (ad esempio su Spotify).

Una strategia alternativa, utilizzata da alcuni creators, è quella di generare nuovi brani a partire da quelli originali. In questo modo, se i suoni sono apprezzati dagli altri utenti, si crea un effetto virale che genera a sua volta visibilità per il creatore dell’audio.

Duetti

 Il duetto è una funzionalità molto apprezzata dagli utenti di TikTok (è stato stimato che oltre il 43% degli utenti ha caricato un video con un “duetto”) e particolarmente originale: fino al lancio della funzione Remix all’interno di Instagram Reels, TikTok è stata infatti l’unica app ad offrire la possibilità di realizzare in maniera semplice un contenuto con due video affiancati.

I duetti sono video che puoi registrare in risposta a video di altri utenti e che verranno posizionati a lato del video originale con la stessa musica (v. Fig. 2).

Generalmente sono reazioni al contenuto del video con cui si duetta, commenti o risposte, oppure gesti sincronizzati o speculari a quelli che l’altro utente compie nel suo video.

TikTok esempio duetto

Fig. 2: esempio di un video TikTok con un duetto

Fare duetti su TikTok è molto semplice, ti basterà seguire questi passaggi:

  • trova il video con cui vuoi duettare;
  • clicca sulla freccia di condivisione sulla destra, sotto a “Mi piace” e “commenti”;
  • clicca suduetti;
  • registra il tuo video di risposta;
  • pubblicalo come un normale video;
  • nella didascalia comparirà automaticamente la dicitura #duetto con…e la menzione dell’autore del video a cui hai risposto.

Le possibilità offerte dal duetto sono veramente tante. Ecco alcune idee:

  • Cantare insieme
  • Fare conversazione
  • Darsi il cinque a vicenda
  • Finire le frasi a vicenda

Il duetto è una funzionalità molto potente ed usandola nel modo giusto riuscirai ad ottenere un elevato tasso di coinvolgimento per il tuo profilo, dal momento che l’account TikTok del video originale verrà menzionato in tutti i duetti.

Ad esempio la casa discografica The Other Songs ha ottenuto un notevole contributo alla promozione del singolo “Love Again” di RuthAnne grazie all’utilizzo dei duetti: ben 871 video sono stati creati spontaneamente dagli utenti TikTok sotto forma di duetti. Questo si è tradotto in oltre 900.000 visualizzazioni del relativo hashtag #promotelove, a fronte di 153.000 views ottenute dai contenuti pubblicati dagli influencers coinvolti nella campagna promozionale.

Stitch

L’opzione Stitch (letteralmente, “punto”) è abbastanza simile al duetto e ti consente di prendere un contenuto pubblicato da un altro utente e di “ricucirlo” insieme al tuo video.

Per utilizzare lo strumento Stitch, mentre stai visualizzando il contenuto di un altro TikToker, non devi fare altro che selezionare il pulsante di condivisione all’interno dell’applicazione e quindi fare clic sull’icona Stitch.

Successivamente seleziona fino a un massimo di cinque secondi del contenuto che hai visto. Il frammento di cinque secondi può essere regolato con alcuni controlli offerti dall’app per una maggiore precisione.

Registra infine il tuo contributo nello stesso modo in cui crei altri contenuti su TikTok.

Un esempio di utilizzo è quello dell’account della lega professionistica di basket NBA che ha promosso la sfida “Tell me you’re an NBA fan without telling me you’re an NBA fan” proprio attraverso questo strumento, come mostrato in Fig. 3.

TikTok stitch NBA esempio

Fig. 3: esempio di un video TikTok con un invito a realizzare uno “stitch

 

Le tecniche che ti abbiamo mostrato in questo articolo, insieme alla creazione di contenuti di qualità, rappresentano le strade migliori da percorrere per accrescere la visibilità del tuo brand su TikTok in maniera naturale e senza ricorrere ad investimenti pubblicitari.

Esamineremo invece le tecniche di crescita a pagamento (partecipazione alle hashtag challenge, coinvolgimento di influencer e utilizzo di TikTok Ads) in un successivo articolo.

Come le neuroscienze possono far aumentare le vendite della tua azienda

Tredicesimo appuntamento con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.

L’argomento di questa puntata è la Neuroscienza: ne abbiamo discusso con Lorenzo Dornetti, CEO e Founder di Neurovendita. Un know how esclusivo, innovativo e brevettato, che traduce le più recenti scoperte sul funzionamento cerebrale in servizi per accelerare le vendite. La psicologia abbraccia statistica e biologia, evolvendosi nelle neuroscienze cognitive.

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • Neurovendita, cos’è: min 01,50
  • Come le emozioni e il funzionamento del nostro cervello influenzano gli acquisti: min 06,40
  • L’evoluzione del marketing e delle vendite: min 08,45
  • Smartworking e rientro in ufficio: il punto di vista delle Neuroscienze: min 16,15
  • I comportamenti del reparto sales di un’azienda: min 22,50

Shopping online, PayPlug: cresce l’uso del mobile, vincendo in estate e durante il Black Friday

Più di un acquisto online su due viene effettuato tramite dispositivo mobile, soprattutto nel weekend, in estate e durante il Black Friday, in particolare per lo shopping di prodotti cosmetici e abbigliamento. 

È quanto rivela una ricerca condotta da PayPlug, la prima soluzione di pagamento online pensata e concepita al 100% per le PMI, nata con l’obiettivo di fornire ai commercianti un servizio di vendita e pagamento online multicanale che offre una customer journey più fluida per ogni consumatore.

 LEGGI ANCHE: 7 consigli per migliorare la tua presenza su LinkedIn

Le persone sono sempre più connesse tramite smartphone e tablet e lo dimostra il fatto che il canale mobile si sia consolidato negli ultimi 4 anni, con una costante ascesa, passando dal 41% del 2018 al 51% nel 2021.

Spiega Gloria Ferrante, Marketing Manager Italia di PayPlug. Un andamento che rispecchia i dati diffusi dall’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano secondo i quali con 15,65 miliardi di euro il mondo smartphone rappresenta il 51% del totale del mondo eCommerce

A consolidarsi è anche il valore medio del carrello su mobile, sempre più spesso superiore ai 75€: ciò avviene nel 39% dei casi, percentuale cresciuta di ben 7 punti dal 2019, andando a sottolineare grande fiducia e usabilità nel mezzo. Cosmesi (55%) e abbigliamento (53%) sono i settori in cui lo shopping da mobile conquista maggiormente i consumatori. 

A spingere gli acquisti da mobile anche il commercio conversazionale, ovvero l’atto di vendere prodotti e servizi intrattenendo una conversazione personalizzata con i propri clienti, tramite SMS, e-mail, applicazioni di messaggistica e chatbot. Secondo PayPlug, tra gennaio e maggio 2021 il 15% dei commercianti (contro l’11% dello stesso periodo del 2020) ha infatti  concluso vendite via SMS utilizzando i link di pagamento: inviati tramite SMS, e-mail, applicazioni di messaggistica, re-indirizzano il cliente ad una pagina di pagamento sicura in cui inserire i dati per il pagamento e convalidare infine l’ordine, in modo semplice e veloce dal proprio smartphone.

Ma quali sono i momenti in cui gli italiani preferiscono acquistare da mobile? Se durante la settimana si registra il dato più “conservatore”, con il 51% di utenti che utilizza il computer per lo shopping online, nel fine settimana, momento tradizionalmente dedicato al riposo e allo svago, gli smartphone recuperano, andando a staccare il 56% delle vendite online. 

Il dato aiuta a comprendere uno dei maggiori punti di forza del commercio interattivo e da mobile: l’essere vicino al consumatore in ogni momento, fino a diventare parte integrante della sua esperienza di shopping di tutti i giorni.

Sottolinea Gloria Ferrante. Durante l’anno, PayPlug nota inoltre interessanti aumenti per lo shopping da mobile in estate e in occasione del Black Friday, quando raggiunge il 54% di preferenze. 

 Una rilevazione che acquista  ancora più importanza a soli due mesi di distanza dal fatidico “venerdì nero” (26 novembre) che non soltanto rappresenta il giorno di picco per gli acquisti ma segna anche l’inizio di un periodo di massima attività per i commercianti, con gli acquisti prenatalizi e i saldi invernali. 

LEGGI ANCHE: #Venezia78: il bilancio della #BiennaleCinema2021 su Twitter

Le piattaforme di eCommerce stanno evolvendo in termini di user experience per andare incontro alle esigenze dei clienti che tendono sempre più ad acquistare tramite dispositivi mobili. Per il Black Friday le soluzioni di vendita smart e on the go potrebbero essere le favorite in termini di volumi di vendita generati.

Spiega Ferrante.

Per questo è fondamentale che grandi e piccoli commercianti arrivino preparati a momenti fondamentali per lo shopping come il Black Friday e Natale, lavorando già da ora su una maggiore attenzione all’interazione con il cliente, alla omnicanalità, alla fruibilità dei loro canali di vendita da qualsiasi dispositivo. In questo modo, sarà possibile creare nuove esperienza di acquisto e contribuire allo spostamento dei volumi di vendita sui canali mobili e interconnessi.

#Venezia78: il bilancio della #BiennaleCinema2021 su Twitter

Si è appena conclusa la 78esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, e l’evento si è rivelato ancora una volta uno degli  appuntamenti di cultura e spettacolo più attesi e chiacchierati dagli italiani su Twitter.  

A manifestazione conclusa, Twitter ripercorre gli eventi più commentati del Festival, che ha  radunato sulla piattaforma gli appassionati per commentare i film, condividere apprezzamenti e non sugli attori e sulle attrici che hanno sfilato sul red carpet e, soprattutto, per interagire in diretta con quanto accaduto al Lido di Venezia.  

La competizione si è chiusa con il Leone d’oro per il miglior film assegnato a Audrey Diwan, vincitrice con “L’Événement”.  

Tuttavia, a trionfare nelle conversazioni su Twitter è stato Paolo Sorrentino, vincitore del Gran premio della giuria per il film È stata la mano Dio”.  

LEGGI ANCHE: Il Welfare aziendale genera impatto sociale: l’impresa al centro della comunità

Al secondo posto la regista Jane Campion, vincitrice del Leone d’argento per la miglior regia per il film “Il potere del cane”. Terza piazza per Gabriele Mainetti, che ha presentato  in concorso il film “Freaks Out”. Ai piedi del podio, Pedro Almodóvar, il cui “Madres  Paralelas” annovera tra gli interpreti Penélope Cruz che ha vinto la Coppa Volpi per la  migliore interpretazione femminile

La top-20 degli hashtag più utilizzati su Twitter

Nel periodo tra il 31 agosto e l’11 settembre – giornata conclusiva del Festival – l’hashtag più  utilizzato in assoluto è stato #venezia78. Seguono nella top-3 #canyaman ##canyamanbestmovieaward.  

Di seguito, la top-20 completa, basata su dati interni Twitter:  

  1. #venezia78 
  2. #canyaman 
  3. #canyamanbestmovieaward 
  4. #biennalecinema2021 
  5. #bestmovieaward2021 
  6. #venicefilmfestival 
  7. #dune 
  8. #filmingitalybestmovieaward 
  9. #canyamanvenezia78 
  10. #dakotajohnson 
  11. #zendaya 
  12. #timotheechalamet 
  13. #spencer 
  14. #kristenstewart 
  15. #robertobenigni 
  16. #dunemovie 
  17. #venezia 
  18. #thelostdaughter 
  19. #horrorvenezia 
  20. #thelastduel

Di seguito, alcuni tra i Tweet che hanno riscosso maggior successo, serata per serata:  

Martedì 31 agosto

Mercoledì 1 settembre

Giovedì 2 settembre

Venerdì 3 settembre

Sabato 4 settembre

Il Welfare aziendale genera impatto sociale: l’impresa al centro della comunità

Più di 6000 imprese di tutti i settori produttivi per la sesta edizione di Welfare Index PMI: per la prima volta misura l’impatto sociale del welfare aziendale su tutti gli stakeholder: lavoratori, famiglie, comunità, fornitori, consumatori. Welfare Index PMI promuove le PMI italiane in Europa con SME EnterPRIZE, la nuova iniziativa di Generali per premiare i modelli di business sostenibili delle imprese europee

Il welfare aziendale genera impatto sociale: le piccole e medie imprese italiane hanno avuto un ruolo centrale nell’affrontare l’emergenza Covid-19 ed è aumentata la consapevolezza del loro impatto sociale attraverso iniziative di welfare aziendale. Oggi le PMI sono fondamentali per la ripresa e rinascita del Paese e le loro strategie di welfare aziendale sostengono le priorità del PNRR: Salute, Donne, Giovani, Famiglie e Comunità

È quanto emerge dal Rapporto Welfare Index PMI 2021 sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane, giunto alla sesta edizione, che ha coinvolto più di 6000 imprese di tutti i settori produttivi e di tutte le dimensioni, ed è stato illustrato oggi a Roma alla presenza di: On. Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, On. Anna Ascani, Sottosegretaria di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico; Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines; Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura; Gaetano Stella, Presidente Confprofessioni; Dario Bruni, Delegato del Presidente Confartigianato al Lavoro e Bilateralità; Maurizio Grifoni, Presidente Fondo FON.TE Confcommercio; Maurizio Stirpe, Vice Presidente Confindustria per il Lavoro e le Relazioni Industriali; Lucia Sciacca, Direttore Comunicazione e Sostenibilità di Generali Italia e Membro del Comitato Welfare Index PMI; Enea Dallaglio, Partner Innovation Team – Gruppo Cerved.

LEGGI ANCHE: Cookieless: sfide e opportunità raccontate dai protagonisti di ADworld Experience 2021

Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines:

In questo nuovo contesto ancora caratterizzato dal Covid-19, attraverso Welfare Index PMI abbiamo osservato come le imprese abbiano agito come soggetto sociale, oltre che economico e di mercato, per la loro diffusione nel territorio e per la vicinanza ai lavoratori e alle famiglie, dando vita a un nuovo welfare di comunità. Le imprese hanno dimostrato che il welfare aziendale oggi può e deve uscire dall’azienda. Guardare non solo ai dipendenti e famiglie, ma includere e creare valore per fornitori, territorio e comunità. Questo oggi ci conferma che il welfare, oltre ad essere strategico per la crescita delle imprese, sarà leva per la ripresa sostenibile del Paese.

Nell’occasione, è stato assegnato a 105 imprese Welfare Champion il rating 5W (erano 22 nel 2017). L’iniziativa è promossa da Generali Italia con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane: Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio

Secondo il Rapporto 2021, il welfare continua a crescere nelle PMI: oltre il 64% delle piccole e medie imprese italiane ha superato il livello iniziale. In 6 anni le imprese con un livello di welfare elevato sono più che raddoppiate, passando dal 9,7% del 2016 all’attuale 21%. 

Il Rapporto ha messo in evidenza che per affrontare la pandemia le imprese hanno attuato numerose iniziative di welfare aziendale: in ambito sanitario, dai servizi diagnostici per il Covid-19 (43,8%) ai servizi medici di consulto anche a distanza (21,3%) a nuove assicurazioni sanitarie (25,7%); nella conciliazione vita-lavoro, con maggiore flessibilità oraria (35,8%) e nuove attività di formazione a distanza (39%) e aiuti per la gestione dei figli e degli anziani (7,2%); a sostegno dei lavoratori e delle famiglie, con aumenti temporanei di retribuzione e bonus (38,2%) e sostengo nell’educazione scolastica dei figli (4,8%); ma anche offrendo contributi alla comunità esterna, come donazioni (16,4%) e sostegni al Sistema Sanitario e alla ricerca (9,2%).

La gran parte di queste iniziative sono tuttora in corso e per il 42,7% delle imprese sono strutturali e permanenti. Inoltre, emerge che il 54,8% delle imprese che hanno inserito il welfare nella strategia aziendale ha registrato ritorni positivi sulla produttività. Guardando al futuro 2 imprese su 3 intendono rafforzare l’impegno sociale verso i lavoratori (67,5%) e verso gli stakeholder esterni: la comunità locale e la filiera produttiva (63,1%). 

Oggi le PMI sostengono le priorità del PNRR con un impatto su: Salute, Donne, Giovani, Famiglie e Comunità

LEGGI ANCHE: Twitter lancia Communities, la nuova funzione per parlare tra utenti con gli stessi interessi

Salute: cresce al 92,2% il numero di imprese che mette salute e sicurezza dei lavoratori come valori centrali nella gestione dell’azienda; il 22% hanno già attivato numerose iniziative di salute e assistenza per i lavoratori e i familiari.  

Giovani – occupazione: oltre la metà delle PMI più attive nel welfare ha assunto nuovi lavoratori (51,2% vs media del 39,8%) contribuendo alla mobilità sociale di donne e giovani

Donne – opportunità di lavoro e di carriera: la presenza femminile sale al 42% nelle imprese più attive nel welfare vs media 32,5%; salgono al 45,5% le donne in posti di responsabilità vs media 36,2%

Comunità: il 56% delle imprese hanno attivato numerose iniziative a sostegno della propria comunità

L’indagine misura l’impatto sociale delle iniziative di welfare aziendale su tutti gli stakeholder

Si rafforza lo strumento di analisi di Welfare Index PMI, che valuta 127 variabili per indagare le misure delle iniziative, della capacità gestionale e di performance. 

Il nuovo modello di analisi sviluppato con Cerved Rating Agency. Oltre alle iniziative di welfare per i lavoratori e le loro famiglie, ha monitorato l’impegno delle imprese nella tutela dei diritti e delle diversità, la responsabilità verso consumatori e fornitori, e sono state rafforzate le aree dello sviluppo del capitale umano, della tutela delle condizioni di lavoro, del welfare di comunità.

Il nuovo modello è organizzato in dieci aree: 1) Previdenza e protezione, 2) Salute e assistenza, 3) Conciliazione vita-lavoro, 4) Sostegno economico ai lavoratori, 5) Sviluppo del capitale umano, 6) Sostegno per educazione e cultura, 7) Diritti, diversità, inclusione, 8) Condizioni lavorative e sicurezza, 9) Responsabilità sociale verso consumatori e fornitori; 10) Welfare di comunità.

105 le imprese Welfare Champion che quest’anno hanno ricevuto il rating 5W (erano 22 nel 2017)

Sono 105 le imprese Welfare Champion 2021 che hanno ottenuto le 5 W del rating Welfare Index PMI. Storie straordinarie di imprese che si sono impegnate su temi rilevanti per il Paese. Si tratta delle realtà caratterizzate da numerose iniziative in diversi ambiti del welfare aziendale, capacità gestionali e impegno economico-organizzativo elevati e impatti sociali significativi sulle comunità interne ed esterne all’impresa.

Welfare Index PMI promuove le PMI italiane in Europa con SME EnterPRIZE

Quest’anno Welfare Index PMI promuove il valore del welfare aziendale in Europa con la partecipazione alla prima edizione di SME EnterPRIZE, l’iniziativa di Generali che premia e valorizza i migliori esempi di business sostenibile sviluppati dalle piccole e medie imprese europee. Durante l’evento internazionale, che si terrà a Bruxelles il 28 settembre alla presenza di rappresentanti delle istituzioni europee e dei media, sarà inoltre presentato il White Paper sull’integrazione dei principi di sostenibilità nelle PMI europee, sviluppato da Generali in collaborazione con SDA Bocconi. Maggiori informazioni sono disponibili qui.