Quello dell’eCommerce, soprattutto in seguito alla pandemia da Covid-19, è un settore sempre più competitivo che vede consumatori via via più esigenti e tecnologie sempre più avanzate.
Tendenze eCommerce 2022
PayPlug ha fatto il punto sulle dieci tendenze eCommerce che gli eMerchant dovrebbero seguire nel 2022.
#1 Da TikTok a Instagram, i nuovi marketplace
Sempre più lontane dalla pura funzionalità di interazione e discussione, tra lo shop Instagram, il marketplace Facebook e l’hashtag #TikTokMadeMeBuyIt, le piattaforme social si stanno trasformando gradualmente in veri e propri marketplace, tanto che il 53% dei 16-24enni utilizza proprio i social media per trovare un brand.
#2 Vendite in aumento con il Livestream Shopping
Il Livestream Shopping, ovvero la vendita online tramite video in diretta social, si è rivelata un’ottima leva di conversione rispetto ai canali tradizionali dell’eCommerce.
Nata all’inizio della crisi sanitaria, questa strategia non è solamente una prerogativa dei giganti dell’eCommerce: anche le PMI la stanno sfruttando sempre di più per connettersi con la propria community e aumentare le vendite, non solo sui social network, ma anche su marketplace ed eCommerce, grazie a piattaforme come Marlene, già utilizzata da noti brand come Upim, Dmail e Kasanova.
#3 Cookieless, il ruolo dei first party data
A causa del rafforzamento delle norme relative alla protezione dei dati personali, i browser web stanno gradualmente disattivando i cookie di terze parti.
Per continuare a offrire servizi personalizzati online nel rispetto della privacy, gli eMerchant possono contare sui first party data, o dati proprietari, raccolti cioè in modo diretto dal proprio pubblico: una strategia potenzialmente molto efficace in termini di produttività – considerando che fidelizzare i propri clienti è meno costoso e più redditizio che trovarne di nuovi – e già adottata dal 61% delle aziende.
Si tratta, in particolare, di dati affidabili, quasi sempre gratuiti e facili da raccogliere, per esempio attraverso le interazioni degli utenti sul sito web, le mail e gli sms o i CRM dei punti vendita, che aiutano l’azienda nella personalizzazione dei prodotti e servizi offerti basandosi sulla cronologia degli acquisti e il comportamento dei clienti.
Il commercio conversazionale, ovvero l’atto di vendere prodotti e servizi intrattenendo una conversazione personalizzata con i propri clienti tramite SMS, email, applicazioni di messaggistica e chatbot, sta assumendo un ruolo fondamentale all’interno di una customer journey di successo, tanto che la crescita annuale prevista per il mercato globale dell’assistenza virtuale entro il 2028 è pari al +28%.
Per gli eMerchant, dunque, sarà sempre più importante fare uso di agenti conversazionali dotati di intelligenza artificiale per comunicare in tempo reale e potenziare le relazioni con i propri clienti, garantendo consigli personalizzati in base alle risposte dell’utente.
#5 L’ascesa della Voice Search
In Italia, il 37% degli utenti utilizza attualmente la ricerca o i comandi vocali almeno una volta al mese, contro il 30% nel 2019.
Per soddisfare questa tendenza crescente, acquisire nuovi clienti e convertire in maniera efficace sul web, gli eMerchant possono contare sul VEO (Voice Engine Optimization), una variante della SEO che consiste nell’utilizzare parole chiave a coda lunga che corrispondano ai modelli di linguaggio naturale degli utenti.
#6 I nuovi metodi di pagamento, dagli mPOS al Buy Now Pay Later
Il pagamento non è più un semplice mezzo per incassare denaro, ma contribuisce a tutti gli effetti a migliorare l’esperienza cliente sia in negozio, grazie agli mPOS che riducono la coda in cassa e facilitano il rispetto delle norme sanitarie vigenti, sia online, con la funzionalità Buy Now Pay Later, che consente agli esercenti di adeguarsi alle richieste del mercato emergenti e proporre ai clienti di pagare in più rate, aumentando il potere di acquisto di questi ultimi.
#7 Metodi di autenticazione più fluidi e sicuri
Il 63%degli italiani ha manifestato la necessità di sistemi di sicurezza più efficaci per quanto concerne i pagamenti online: sarà quindi necessario per gli eMerchant proporre metodi di pagamento sicuri ma allo stesso veloci e fluidi, ottimizzando la gestione delle carte e diminuendo il tasso di transizioni rifiutate, migliorando così l’esperienza del cliente e aumentando la redditività.
#8 Inclusive web design
Rendere un sito web accessibile al maggior numero di persone possibile dovrebbe essere una priorità per gli eMerchant, visto che il 5% della popolazione italiana è diversamente abile e il 51% degli over 65 usa Internet.
In questo contesto, una nuova sfida per gli eCommerce sarà proprio quella di realizzare UX sempre più lineari, intuitive e accessibili: un’interfaccia semplice, colori contrastanti, caratteri sufficientemente grandi e testo alternativo per ogni immagine sono tutti elementi che contribuiscono a realizzare un’esperienza utente fruibile ai più.
La crisi sanitaria ha aumentato notevolmente l’attenzione degli italiani nei confronti della sostenibilità. Il 43% di essi, in particolare, teme che l’aumento delle vendite online rappresenti una minaccia per l’ambiente, soprattutto relativamente agli imballaggi non riciclabili e alle emissioni dovute al trasporto.
Fornire una scelta più ampia di prodotti e imballaggi sostenibili e creare una supply chain sostenibile saranno indiscussi punti di forza per gli eMerchant, tanto che la crescita prevista per l’uso di imballaggi ecosostenibili nell’eCommerce entro il 2022 è pari al 50%.
#10 Omnicanalità, dalle parole ai fatti
L’83% delle aziende italiane considera l’omnicanalità una priorità, ma meno del 10% l’ha pienamente integrata nella propria strategia.
Dopo aver capito l’importanza della presenza su più canali, gli esercenti devono riadattare la loro organizzazione interna e integrare gli strumenti adeguati a stabilizzare questo modello, per garantire agli utenti una customer experience più fluida e completa.
Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi. L’argomento di questa puntata è dedicato al tool per la content creation Canva, vedremo perché utilizzarlo per la creazione di contenuti, come creare contenuti in linea con lo stile del proprio brand e realizzare grafiche per post, stories e caroselli.
A parlarne con noi Roberto Iadanza Brand & Graphic Designer.
Non perderti i punti salienti dell’intervista:
Perché scegliere Canva
Creare contenuti in linea con lo stile del proprio brand
Come realizzare grafiche per post, stories e caroselli
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/07/1920x1080-antearticoli-4.jpg10801920Marian Pascariuhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMarian Pascariu2022-07-22 14:59:042022-07-22 18:24:18Canva Champion: come usare il tool più odiato dagli snob della grafica
Dole Sunshine Company e il “sacro” frutto della mela, in questi giorni sono al centro di una campagna insolita.
La multinazionale statunitense con sede a Westlake Village, in California, attualmente è il più grande produttore di frutta e verdura al mondo: con un giro di affari ampliato ad una compagnia di navigazione, Dole Ocean Cargo Express. Si è rivolta direttamente al Vaticano, per una campagna PR decisamente “stravagante”.
Il presidente di Dole David H. Murdock, che ha creato il Dole Nutrition Institute, Fondazione per la ricerca e l’educazione nutrizionale, ha infatti autorizzato una lettera aperta al Papa, Jorge Mario Bergoglio, per riclassificare il frutto “proibito” restituendo valore alla mela che da sempre rappresenta l’asse primario della nutrizione, collegata però al peccato originale.
Le mele contese – Fonte The Drum
L’appello invita il Papa a invertire il “più grande disastro di pubbliche relazioni che il frutto abbia mai affrontato” modificando la Bibbia per sostituire la parola “frutto” con più palesi e peccaminose tentazioni quali tabacco o alcol.
Dole Sunshine Company sta implorando perdono dall’alto per tutti coloro che volontariamente “infrangono il volere di Dio gustando il “frutto proibito”, cercando di scagionare Adamo 4 mila anni dopo essere stato brutalmente diffamato per aver morso una mela (presumibilmente), la campagna cerca di fare della disobbedienza una virtù trasmutando il peccato originale nello spuntino originale, amato da tutte le generazioni.
Dole ha osservato che le diete povere uccidono più persone a livello globale rispetto al tabacco e all’ipertensione e la malnutrizione è la più grande sfida sociale del mondo secondo il Global Nutrition Report.
Lettera aperta di Dole Sunshine
Lanciata in occasione della Giornata internazionale della frutta sul quotidiano La Repubblica, la lettera cerca di ripristinare il buon nome del “Frutto proibito” dopo migliaia di anni di colpe, apportando un piccolo ritocco alla Bibbia, sostituendo la parola frutto con qualsiasi altro spuntino malsano.
La lettera – un appello umoristico e senza precedenti al Pontefice – intende avviare un dialogo globale sull’importanza della frutta per una dieta nutriente e concentrarsi sui benefici della vitamina C e sull’accessibilità globale.
“Comprendiamo che richiedere questo cambiamento è una richiesta audace e provocatoria, e ovviamente non intendiamo mancare di rispetto a Sua Santità o alla Chiesa”, ha affermato Pier Luigi Sigismondi, Presidente del Dole Packaged Foods & Beverages Group.
“Crediamo che se riusciamo a risolvere questa falsa rappresentazione della frutta, possiamo avviare una nuova narrativa che si concentri sui suoi benefici e crei nuove abitudini alimentari più sane che siano coerenti con il nostro scopo di portare una buona alimentazione a tutti”.
La lettera aperta sottolinea rispettosamente che, anche se la mela non è mai stata menzionata per nome nella Bibbia, questo frutto in particolare è stato oggetto di calunnia poiché erroneamente associato al peccato originale.
In un mondo in cui ci sono chiaramente più cibi peccaminosi e decadenti da raggiungere, la mela non dovrebbe più essere considerata proibita.
Piuttosto, Dole Sunshine Company sostiene che la frutta stessa può essere l’eroe e lo slancio per un cambiamento nella conversazione su un’alimentazione nutriente e un motore per una consapevolezza maggiore rispetto a ciò che gira sulle nostre tavole.
PR dagli Inferi: Dole desidera che la frutta venga assolta dal peccato originale. Fonte: Mediashotz.
Dole Sunshine Company conclude la lettera con una umile richiesta a Papa Francesco: “Chiediamo umilmente l’assoluzione della mela che solo tu può dare“.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/07/campagna-dole.jpg5741031Daniele D'Amicohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngDaniele D'Amico2022-07-22 11:30:172022-07-25 15:09:40Dole lancia una campagna per riscattare la mela proibita con un appello al Papa
La relazione dei consumatori con i brand oggi è cambiata, così come le aspettative che le aziende si trovano a soddisfare. In questo nuovo contesto fiducia, interazione, fedeltà del marchio e personalizzazione, secondo i dati raccolti da Saleforce, rappresentano le chiavi per migliorare il customer engagement.
Per essere aggiornati sulle tendenze relative ai consumatori ed in qualche modo legate alle aziende, per gli amministratori così come per chi si occupa di marketing, è fondamentale oggi più che mai poter avere una panoramica su dati e statistiche di valore in grado di mostrare la situazione generale in Italia rispetto alle preferenze dei consumatori. Questi dati di valore rappresentano infatti un valido supporto per chi è nella posizione di dover intraprendere delle scelte strategiche all’interno di un’impresa.
Poter fare scelte strategiche sempre più consapevoli rappresenta un grande vantaggio competitivo, oggi più che mai, in un momento storico dove i consumatori sono sempre più esigenti. Per questo motivo i dati stanno acquisendo sempre più importanza strategica perché attraverso queste risorse è possibile ottenere le informazioni per ottimizzare ogni strategia aziendale in atto.
L’acquisizione di informazioni può spesso passare dagli stessi dati interni alle aziende, che oggi con l’ausilio delle nuove tecnologie legate all’intelligenza artificiale possono essere sempre più sfruttati per essere trasformati in informazioni di valore. In altri casi però, i dati a supporto delle aziende non derivano dai dati legati alle stesse, ma dai dati dei consumatori che in generale sono in grado di mostrare tendenze e preferenze per il mercato B2B e B2C.
In entrambi i casi infatti, conoscere l’andamento del mercato inerente alle tendenze dei consumatori è un fattore essenziale da includere nella propria strategia di business.
In questi casi ci sono diverse fonti autorevoli da cui estrarre i dati più utili al caso specifico. Realtà come Salesforce sono un esempio di come poter acquisire facilmente tutte le informazioni aggiornate che possono essere di maggiore interesse rispetto alle tendenze del customer engagement. Salesforce infatti, permette di acquisire informazioni relative alle nuove tendenze del customer engagement B2B e B2C attraverso la quinta edizione dello State of the Connected Customer, dove mostra informazioni molto utili per colmare il gap fra le aspettative dei consumatori e le proposte dei brand, attraverso interviste fatte a oltre 13.000 consumatori e 4.000 buyer B2B.
Tra le informazioni evidenziate da Salesforce relative alle nuove tendenze del customer engagement B2B e B2C possiamo vedere come:
L’88% dei consumatori si aspetta che ogni azienda comunichi chiaramente i valori secondo cui opera, solo uno su due ritiene che ciò accada;
L’83% dei consumatori si aspetta un’interazione immediata quando contatta un’azienda;
Il 53% denuncia interazioni ancora estremamente frammentate.
Le 4 tendenze 2022 del customer engagement
Le tendenze principali evidenziate da Saleforce possono essere racchiuse in quattro elementi principali:
La fiducia
Le interazioni
La fedeltà del marchio
La personalizzazione
La fiducia: la chiave per conquistare il cuore dei consumatori
A incidere sempre di più nelle relazioni tra consumatori e aziende troviamo la fiducia che i consumatori devono necessariamente avere nei confronti del brand. Nello State of the Connected Customer vediamo come l’87% degli intervistati in Italia sostiene infatti che il valore della fiducia abbia acquisito ancora maggiore importanza rispetto al passato, specialmente in tempi di cambiamento, come quelli che stiamo vivendo in questo momento.
Ma come fanno i consumatori a valutare la fiducia nei confronti del brand?
Metro per valutare la fiducia dei consumatori nei confronti del brand può essere la qualità delle loro interazioni con l’azienda. L’esperienza è in questo caso un fattore molto importante che i consumatori valutano per decidere il grado di fiducia che possono avere nei confronti di un’azienda. Una buona esperienza aumenterà il grado di fiducia che l’azienda può ottenere dai consumatori. Per capire quanto l’esperienza offerta ai clienti sia un elemento decisamente importante basta fare riferimento ai dati, secondo cui in Italia l’89% dei consumatori afferma che l’esperienza fornita da un’azienda è importante tanto quanto i suoi prodotti o servizi (il dato global si attesta all’86%), una percentuale che arriva addirittura al 92% per la fascia generazionale dei Millennial.
Interazioni tra brand e consumatori: più importanti e più varie rispetto al passato
Il coinvolgimento dei clienti oggi è decisamente digital-first, poiché il mondo digitale è parte integrante del mondo reale e nessuna azienda può pensare di poter essere competitiva sul mercato senza sposare questa dimensione e quindi assumere una strategia di pensiero digital-first. Per questo motivo, i brand sono continuamente sotto pressione per riuscire nell’obiettivo di creare un’integrazione tra i dati delle interazioni online e quelle delle interazioni offline in un’unica esperienza personalizzata.
L’esigenza di raggiungere questo obiettivo è diventata ancora più pressante oggi rispetto al periodo pre-covid ed importante stando ai dati dello State of the Connected Customer: il 59% degli italiani ha dichiarato che a partire dal 2020 ha fatto acquisti in modi nuovi (rispetto al 68% dei consumatori a livello globale).
Molti comportamenti inizialmente adottati come soluzioni rapide alle restrizioni imposte dalla quarantena sono infatti ora abitudini destinate a durare, con cui le aziende devono fare i conti. Nel dettaglio, nei prossimi tre anni:
Il 59% degli italiani si aspetta di aumentare il ricorso ai metodi di pagamento contactless;
Il 52% degli italiani si aspetta di incrementare gli acquisti tramite social media, una percentuale ancora maggiore per Millennial (56%) e GenZ (61%).
La fedeltà del marchio
Con il passare del tempo il cambiamento dei comportamenti dei consumatori così come i loro desideri e le loro priorità è diventato sempre più evidente e quella fedeltà già conquistata dai brand non è più da percepire come stabile nel tempo ma può sempre modificarsi con il variare delle condizioni generali.
Riguardo alla fedeltà del marchio i dati infatti parlano chiaro e mostrano come:
L’83% dei consumatori italiani ha cambiato brand per i propri acquisti almeno una volta nell’ultimo anno (71% a livello global;
Solo il 43% dei consumatori italiani dichiara di fidarsi delle aziende da cui acquista.
Questi dati mostrano bene come la fedeltà del marchio possa sempre vacillare, se non coltivata in maniera corretta e costante nel tempo intraprendendo azioni mirate allo scopo di mantenere fiducia e fidelizzazione nei consumatori.
La domanda di personalizzazione: un trend in continua crescita
La personalizzazione rappresenta una tendenza in continua crescita negli ultimi anni tra i consumatori e i nuovi punti di contatto digitali rappresentano nuove opportunità per le aziende per creare esperienze personalizzate. Stando ai dati possiamo vedere come la gran parte dei consumatori (il 73%) presume che le aziende comprendano le loro esigenze individuali, soprattutto data la grande mole di informazioni personalizzate raccolte dalle interazioni avute.
L’intelligenza artificiale in questo caso rappresenta uno strumento funzionale allo scopo di non deludere le aspettative dei consumatori. Affinché questo strumento sia sfruttabile però, i dati sono fondamentali perché solo sfruttandoli è possibile usare le soluzioni AI come mezzo per raggiungere gli obiettivi aziendali. L’acquisizione dei dati necessari per andare incontro alla domanda crescente di personalizzazione dei servizi da parte dei consumatori inoltre, non trova limitazioni neanche tra gli stessi consumatori, che stando ai dati raccolti per l’84% (dei consumatori italiani) dichiara di trovarsi a proprio agio con le aziende che utilizzano le informazioni personali rilevanti in modo trasparente e vantaggioso.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/07/Salesforce-report-customer-engagement.jpg622942Manuela Di Vietrihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngManuela Di Vietri2022-07-21 12:30:502022-07-29 15:26:52Customer engagement: i 4 trend del 2022
Essere designer o developer nel 2022 vuol dire aver scelto una professione non solo molto richiesta (la percentuale di occupazione di web developers e digital designer crescerà del 13% entro il 2030 secondo il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti) ma anche sfidante e in continua evoluzione.
La Digital Transformation infatti, sta stimolando la nascita di varie professionalità ibride come ad esempio digital product designer, data scientist, 2D e 3D graphic designer ed esperti di phygital.
Per distinguersi è quindi necessario andare oltre la formazione di base per designer e developer e lasciarsi contaminare dalle novità che stanno muovendo il mondo digitale e non. Da dove iniziare? Sicuramente frequentando gli eventi del settore come Intersection Conference (in programma a Torino il 7 e 8 ottobre), l’evento internazionale di Hinto® dedicato alle nuove metodologie e tendenze digitali dove si confrontano designer, sviluppatori e manager di tutta Europa. Un’occasione imperdibile, con contenuti che proiettano verso il futuro del settore grazie agli interventi di speaker internazionali.
Come trovare l’ispirazione se ti occupi di design e sviluppo
Quando le giornate fluiscono sotto il peso di call, consegne “per ieri” e tentativi di bilanciare lavoro e vita privata, è difficile ricercare nuovi stimoli creativi. Con le richieste incalzanti di team e clienti che stringono il tuo campo d’azione, la sensazione di non riuscire ad esprimerti diventa assillante. È un cane che si morde la coda: non ho stimoli creativi, non riesco ad essere performante, mi blocco professionalmente.
Cosa fare quindi, per uscire da questi momenti stagnanti?
Ritagliarsi del tempo per incontrare persone del settore, ad esempio, può rivelarsi un trick molto utile per crescere attraverso lo scambio di idee. Quando gli altri trasmettono le loro esperienze, queste possono diventare la fonte d’ispirazione per tornare a pensare fuori dagli schemi e ritrovare la giusta motivazione creativa.
Durante Intersection Conference saranno molte le fonti d’ispirazione come ad esempio il digital designer Marc Biemer che racconterà di design e sviluppo di giochi per bambini con autismo, Adam Cochrane con il Ritual Design che mette gli esseri umani al centro di organizzazioni e servizi, Claudia Cristina e Riccardo Iaconelli del Dipartimento per la trasformazione digitale con un intervento sulla developer experience nella PA, Simone Pancaldi e Raquel Rodrigo Musat di Atlassian per parlare di cultura dell’innovazione e nuovi stili di lavoro.
Hard e soft skill per designer e developer: la combo per fare la differenza
Le competenze tecniche sono naturalmente il punto di partenza imprescindibile. Tuttavia ci sono delle competenze senza le quali sarebbe difficile farsi strada nel mondo della programmazione e del design: le soft skill. Le “competenze trasversali” sono quelle abilità/qualità personali di cui ciascuno è dotato in misura diversa, fondamentali tanto quanto quelle tecniche per poter lavorare con team e clienti.
Le soft skill non si acquisiscono direttamente con lo studio, come le nozioni tecniche, ma si possono sviluppare con i giusti stimoli.
Tornando alle hard skill – che da sole non bastano – devono essere sempre aggiornate. Complici i repentini cambiamenti nel panorama del design e del development, ce ne sono alcune su cui vale la pena investire per essere sempre all’avanguardia.
Perciò, vediamo quali sono le 5 (hard e soft) skill per designer e developer che puoi migliorare partecipando a Intersection Conference per fare l’upgrade come professionista.
1. Doti comunicative
Una delle soft skill per designer e developer che non può mancare è quella della comunicazione interpersonale. Mey Besairon terrà un workshop su come presentare in maniera accattivante una nuova feature o una nuova idea alla tua audience e imparerai, così, a fare il tuo primo tech talk.
2. Creatività e UI design
Tecnologia e creatività insieme possono dare vita a prodotti e professionalità nuove. Come? Si può utilizzare la programmazione per creare suoni, immagini 2D e 3D e animazioni ad esempio. Con Giulio Poggia di Hinto entrerai nel mondo della SVG animation mentre Andrea Marec ti porterà nel mondo di Digital Art e NFT.
3. Tecniche di design e sviluppo
Per creare prodotti digitali che le persone saranno felici e soddisfatte di usare, occorre una perfetta integrazione tra design e sviluppo. Sfortunatamente, implementare processi che favoriscano una comunicazione aperta e che facilitino la collaborazione fra team interfunzionali può rivelarsi piuttosto impegnativo. Nel workshop che terranno Boris Di Chio, Cristina Lusetti e Guido Parlato di Frog potrai imparare a impostare una collaborazione virtuosa fra designer e developer per lavorare insieme ad un prodotto digitale. Di collaborazione tra ruoli diversi nella stessa unità ne parleranno anche Tiziano Marano e Giulia Moraglia di A2A.
4. Data driven interface
Solo negli ultimi due anni è stato generato il 90% dei dati nel mondo, una mole impressionante da cui ricavare preziose informazioni. Vedrai come l’arte della trasformazione dei dati in visualizzazioni esteticamente accattivanti e in esperienze digitali immersive, può diventare la skill per designer e developer su cui puntare. A tenere l’intervento sulla data viz lato sviluppo ci saranno Federico del Gaudio e Filippo Elgorni di Accurat. Inoltre, Sara Michelazzo di ThoughtWorks, mostrerà come sfruttare al meglio i dati con l’approccio human-centred data.
5. Artificial intelligence
L’intelligenza artificiale e le reti neurali trovano numerosi casi di applicazione che sono ancora poco conosciuti alla maggioranza dei developer. Sentirai parlare di machine learning, algoritmi genetici, mixed reality experience e campi che sono in pieno sviluppo per future opportunità lavorative. Mey Beisaron nel suo intervento mostrerà come applicare algoritmi genetici alla risoluzione di problemi del quotidiano.
All‘evento firmato da Hinto non mancheranno le opportunità di networking e scambio. Il primo giorno, sabato 7 ottobre si terranno i workshop con laboratori pratici. Tra i vari, potrai sperimentare il design di hybrid and mixed realities con Alaistair Sommerville, scoprire il tool BAD Canvas di Matteo di Pascale per imparare a strutturare workshop di business design e creare così prodotti/servizi che funzionino e con Giulia Calabretta della Delft University of Technology apprenderai di più su come la design leadership possa aumentare l’impatto del design stesso all’interno della propria azienda.
Al termine si terrà una visita guidata di Torino ed una cena (fino ad esaurimento posti) dove i partecipanti potranno fare networking con gli speaker e gli sponsor. Inoltre molto interessante sarà sperimentare le carte di Intùiti per sbloccare i processi creativi insieme a Matteo di Pascale (la sessione con lui è limitata a sole 8 persone). Il secondo giorno, sabato 8 ottobre, a concludere gli interventi dei 14 relatori ci sarà ulteriore spazio per il networking durante l’aperitivo di chiusura presso il Grattacielo San Paolo.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/07/evento-per-designer-e-developer.jpg6251169Ninja Partnerhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNinja Partner2022-07-20 11:00:512022-07-21 07:35:39Scopri come acquisire hard e soft skill per designer e developer e imparare a lavorare insieme
L’evoluzione del Metaverso non si arresta. L’obiettivo di creare un mondo simile, e, potenzialmente, migliore di quello “reale” sta diventando concreto. Un’esigenza che brand e aziende iniziano a comprendere e a concepire come un’importante opportunità da inserire nella propria strategia di business.
L’inclusività e la libertà di amare sono diventati temi consistenti anche nel Web3. Il mese di giugno (mese del Pride nel mondo) non poteva che essere il migliore per rappresentare questo nuovo scenario.
Il progetto di NYX insieme a POC (People of Crypto)
Per rimediare all’assenza di avatar che rappresentassero realmente l’intera popolazione mondiale, l’azienda di makeup NYX Professional del gruppo L’Oréal, in collaborazione con People of Crypto Lab (laboratorio che si occupa della diversità nel Metaverso), ha lanciato una collezione NFT non binaria e un evento Pride, Belonging Week, sulla piattaforma immobiliare virtuale The Sandbox.
Gli NFT sono certificati di proprietà di tutti quegli elementi presenti nel Metaverso (edifici, terreni, avatar, veicoli), che dallo scorso mese, si arricchiscono con la nuova collezione.
Il co-fondatore e Direttore creativo di The Sandbox, (piattaforma online che riproduce una struttura simile al mondo fisico, con terreni da acquistare, luoghi da visitare, oggetti e utenti), Sebastien Borget, ha specificato “abbiamo spinto per rendere il Metaverso un lungo più vario e inclusivo; questa è un’opportunità per sistemare le cose”.
Gli fa eco il Direttore Generale di NYX Professional, Yasmin Dastamalchi, “abbiamo sempre sostenuto il concetto di essere alleati orgogliosi per tutti, e vediamo questo spazio come un’estensione”, affermando quanto sia importante per l’azienda creare uno spazio in cui le persone possano usare l’avatar in un luogo in cui si sentissero al sicuro.
Gli avatar dell’inclusione
L’idea ha previsto la creazione di una collezione NFT di 8430 avatar, rilasciata il 17 giugno da People of Crypto in collaborazione con NYX, per sottolineare che il trucco non ha genere. Il numero di avatar non è stato scelto a caso: secondo gli studiosi è rappresentativo dell’84,3% della popolazione globale, comprensivi di comunità di colore e LGBTQIA+.
Gli avatar, personalizzabili da ogni proprietario, prevedono 36 tonalità di pelle, diverse disabilità (come gli arti con protesi), e indumenti vari (ad esempio l’hijab).
Ognuno potrà indossare un trucco ispirato alla collezione proposta da NYX Professional che, per l’occasione, rappresenta i colori della bandiera arcobaleno.
Il Direttore Generale di NYX ha affermato che l’azienda sta lavorando affinché il makeup possa essere acquistato anche nel Metaverso,lasciando intendere che non è ancora chiaro se i prodotti saranno gli stessi del mercato fisico o creati appositamente per gli avatar.
Simone Berry, co-fondatrice di People of Crypto, è convinta che la collezione di NYX Professional, permetterà di mettere in luce il talento delle comunità LGBTQIA+, “il Web3 consente loro di esprimersi e di cambiare i modelli di monetizzazione, e in POC vogliamo consentire l’accesso alla conoscenza in modo che tutti possano partecipare”.
Giungo, mese del Metapride Party
Giugno è stato eletto nel mondo come il mese del Pride, dopo i moti di Stonewall del 1969 in cui avvennero gli scontri tra comunità gay e forze dell’ordine. Sui balconi appaiono le bandiere simbolo che, grazie al metaverso, aiutano ad estendere, nel tempo e nello spazio, la battaglia per il rispetto delle comunità LGBTQIA+, facendola uscire dai confini reali.
Il 24 giugno è stata lanciata la “settimana dell’appartenenza”, che ha visto realizzarsi su The Sandbox un party pride, con tanto di pista da ballo della discoteca decorata con la scritta “Say gay”, in riferimento alla recente legge approvata in Florida che vieta la discussione a scuola sui temi della sessualità, fino al terzo anno del primo ciclo di studi.
Partecipazione senza confini
Matt Stevenson, ex dirigente di The Time Magazine e fondatore di Metapride Land, associazione che si occupa di organizzare eventi nel Web3, ha sottolineato apertamente l’allarmante situazione riguardo le diversità nel mondo: “ci sono ancora 68 Paesi nel mondo in cui è illegale essere gay. Negli Stati Uniti, ci sono più di 200 proposte di legge che prendono di mira la nostra comunità in un modo o nell’altro. Mi è sembrato importante che in questo mese di giugno fornissimo uno spazio accessibile, indipendentemente dal luogo in cui ci si trova, per entrare e celebrare la propria vita”.
People of Crypto ha inoltre collaborato con The Sandbox per la creazione di un hub virtuale di diversità, equità e inclusività, dal nome Valley of Belonging. “Le comunità emarginate tendono ad essere lasciate indietro, quindi l’obiettivo di POC con Valley of Belonging è garantire che ogni comunità abbia accesso a eventi a cui possa partecipare apertamente. Dato l’attuale clima di crescente discriminazione contro le comunità LGBTQIA+ e altre minoranze, non c’è mai stato un momento più importante per costruire uno spazio sicuro che accolga tutti”, ha detto il co-fondatore di POC, Akbar Hamid.
Come richiedere un NFT di NYX
Per richiedere un avatar della collezione NYX, basta iscriversi al sito People of Crypto, e inserirsi nella lista di benvenuto aperta dal 9 giugno. L’acquisto è possibile dal 19 giugno per un importo di circa 100 dollari. Tramite il marketplace NFT Opensea, sarà possibile utilizzare gli avatar sulla piattaforma The Sandbox collegandoli ai loro portafogli crittografici.
Ogni avatar è personalizzabile nei tratti fisici, nell’abbigliamento, nell’eventuale identità di genere e sessuale, con la possibilità di apostrofarsi con il pronome che più si desidera.
Il 10% dei proventi derivanti dall’acquisto degli avatar sarà devoluto al Los Angeles LBGT Center.
Il Metaverso è un luogo sicuro?
Anche nel Metaverso molte comunità hanno denunciato problemi relativi all’omofobia e al razzismo, addirittura casi di violenza sessuale, e forte si avverte il problema della tutela della privacy e dell’anonimato.
Sebastian Barget, co-fondatore di The Sandbox ha dichiarato a Cointelegraph l’impegno volto a migliorare la sicurezza, definita come la priorità per gli utenti nel Metaverse.
A cause delle preoccupazioni, è garantito l’anonimato a tutti i partecipanti. Tuttavia, c’è chi invoglia a svelare la propria identità proprio a tutela della diversità. Hamid, incoraggia infatti i fondatori dei gruppi sottorappresentati a rivelare la propria identità per aumentare e sostenere l’inclusività.
Iara Dias, capo di Metaverse Pride su Decentraland (altra piattaforma per eventi pride, organizzati da Cash Labs di David Cash), ha specificato che su Metaverse Pride sono state stabilite delle linee guida relative al comportamento: “le uniche identificazioni utente su Decentraland sono nomi utente e indirizzi di portafoglio. Ciò consente agli utenti che desiderano rimanere anonimi la possibilità di esprimersi pienamente senza il timore di essere identificati” e aggiunge “utilizzeremo personaggi non giocanti per offrire una guida su come farlo, ma lo abbiamo reso molto facile da usare”. Si aggiunge, inoltre, la possibilità di bloccare gli utenti colpevoli di molestie, per garantire agli utenti di partecipare con assoluta tranquillità.
Economia circolare e transizione ecologica sono argomenti di dibattito trasversale che fanno parte del nostro vivere quotidiano.
Richiedono azioni concrete di cambiamento per perseguire la creazione di valore per il pianeta e il genere umano.
Stati, governi, organizzazioni e il settore privato hanno capito che rimandare un serio ragionamento sulla sostenibilità ambientale e la decarbonizzazione, non è più possibile.
Incrociamo le agende
La transizione ecologica è una tematica sempre più dominante non solo nei piani europei dell’Agenda 2030.
Oggi anche il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) del governo italiano dedica grande attenzione all’agricoltura sostenibile, la transizione energetica, la mobilità sostenibile e l’efficientamento energetico.
Ma cosa significa davvero economia circolare? E quali sono le azioni che possono essere implementate per la sua realizzazione?
L’interrogativo è ancora più valido in situazioni di instabilità geopolitica come quella che stiamo vivendo. Un quadro dello scacchiere internazionale che fino a oggi è stato regolato da dinamiche di controllo sulle risorse energetiche.
Ma per il quale si prospettano cambiamenti epocali, considerando l’emergere dell’esigenza di fonti rinnovabili e maggiore attenzione verso la Rivoluzione Verde.
Perciò si tratta di ridisegnare l’agire umano affinché si riducano le esternalità negative generate dal mercato – che, come estrema conseguenza, comportano lo scoppio di conflitti internazionali – e si utilizzino le risorse esistenti solo nella quantità necessaria allo sviluppo globale.
L’azione deve partire da tutti
Solo per fare un esempio, le città svolgono un ruolo chiave nella transizione verso un’economia circolare.
Secondo il World Urbanization Prospects 2018 dell’ONU, entro il 2050 i due terzi della popolazione mondiale vivranno nelle città.
Oggi le città sono motori di crescita economica e centri di cultura, innovazione e apprendimento. Consumano oltre il 75% delle risorse naturali, producono oltre il 50% dei rifiuti globali ed emettono il 60-80% dei gas serra globali.
Le grandi capitali mondiali sono un esempio concreto degli effetti indotti della nostra attuale economia basata sul processo take-make-waste.
Cosa possiamo fare nel nostro piccolo?
Quali sono le azioni da mettere sul tavolo per promuovere un’economia circolare?
Come detto, l’azione deve riguardare tutti i livelli sociali e tutti i cluster demografici, dal pubblico al privato. Ad esempio, si tratta di rimuovere quelle barriere normative – nazionali e internazionali – che bloccano l’adozione effettiva di un’economia circolare.
Chiarire e adeguare la regolamentazione relativa alle nuove iniziative di economia circolare. Promuovere modelli di business proattivi e innovativi, standardizzando l’uso dei “green deal”.
Si potrebbe promuovere l’innovazione e l’evoluzione di una fornitura energetica circolare, dando vita a un mercato condiviso delle materie prime riciclabili e riciclate.
Senza dubbio, si dovrebbe sostenere la formazione per le aree di competenza e le professioni legate alla transizione ecologica.
Incoraggiare la creazione di hub e acceleratori specializzati nelle tecnologie dell’economia circolare, fornire finanziamenti per i progetti socialmente e tecnologicamente strutturati e innovativi dal punto di vista della sostenibilità energetica.
Quali sarebbero i vantaggi di tutto questo?
I vantaggi di una transizione ecologica sarebbero percepiti sotto tre diversi livelli:
A livello globale, l’economia circolare consentirebbe di svincolare il classico modello di crescita dal mero valore economico. Prendendo in considerazione anche il consumo di materie prime e risorse energetiche. Quindi, creerebbe esternalità meno impattanti e benefici ambientali maggiori.
A livello locale, la diversificazione della produzione energetica offrirebbe nuove opportunità di lavoro e vantaggio della bilancia commerciale dei paesi.
Per quanto riguarda gli attori economici, una transizione ecologica porterebbe benefici alle imprese oltre che ai consumatori.
In primo luogo, garantirebbe un accesso regolarizzato alle risorse. Proteggerebbe la volatilità dei prezzi e creerebbe nuove opportunità di mercato.
Infine, permetterebbe di passare da un consumo basato esclusivamente sul possesso, ad uno fondato sulla condivisione e sull’uso.
Innovazione, Digital Transformation ed Economia Circolare
La Digital Transformation può dare impulso alla trasformazione verso un’economia circolare più sostenibile.
Può aiutare nell’ottimizzazione del circuito energetico fornendo informazioni accurate sulla disponibilità, l’ubicazione e le condizioni delle fonti.
La digitalizzazione permette di progettare processi più efficienti nelle aziende. Aiuta a ridurre al minimo gli sprechi, promuove una maggiore durata dei prodotti e riduce al minimo i costi di trasporto e distribuzione nella rete.
La digitalizzazione e l’innovazione rappresentano degli importanti alleati nella sfida al consolidamento di modelli di business sostenibili rivolti alla transizione ecologica.
Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, da tempo si è impegnata a identificare le sfide legate all’adozione di nuovi modelli di business.
Dalla raccolta e gestione dei dati, ai progetti di collaborazione tra le persone che lavorano in azienda fino all’empowerment delle skill e delle competenze.
La virtualizzazione di prodotti e processi, la collaborazione tra stakeholder e player del mercato, l’utilizzo del digitale come strumento di sviluppo: sono tutti fattori evidenziati come importanti per il raggiungimento di un’economia circolare sostenibile.
E Terna si impegna a trasformare queste opportunità in strategie e modelli di business concreti fondati sugli obiettivi nazionali e internazionali della transizione ecologica.
Imprenditorialità Aziendale ed Economia Circolare: la risposta di Terna alla Rivoluzione Verde
Dopo il successo dello scorso anno, il Gruppo Terna ha deciso di replicare quanto di positivo è stato fatto con Terna Ideas, lanciando la seconda edizione del progetto di innovazione rivolto alla popolazione aziendale.
Un programma di corporate entrepreneurship ideato per promuovere l’Open Innovation e ricercare soluzioni tecnologiche anche nel campo dell’economia circolare.
Un programma che, allo stesso tempo, rafforza la consapevolezza delle persone che diventano veri e propri registi e abilitatori della transizione energetica.
L’edizione 2022 di Terna Ideas si concentrerà su tre sfide specifiche:
l’evoluzione dell’offerta formativa e delle modalità di lavoro;
l’incremento dell’efficienza nella gestione della rete elettrica attraverso strumenti digitali e la valorizzazione dei dati;
soluzioni che consolidino l’impegno aziendale in azioni di economia circolare.
Un approccio coerente con la visione del Gruppo, fondata su pilastri come l’innovazione, tecnologica e culturale, e la digitalizzazione. Proprio a questo ambito (innovazione e digitalizzazione), infatti, Terna dedicherà 1,2 miliardi di euro di investimenti, sui circa 10 miliardi complessivi previsti nell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025 ‘Driving Energy’.
La prima edizione di Terna Ideas ha coinvolto tutti i lavoratori di Terna, con la partecipazione di 400 persone all’interno dell’azienda. Ciò ha dato origine a 143 idee di innovazione tecnologica e l’avvio di un percorso di sviluppo progettuale, che ha visto premiare tre iniziative finaliste.
Il percorso Terna Ideas ha anche ricevuto un importante riconoscimento per la sua propensione all’innovazione nell’ultima edizione dello SMAU, ricevendo il “Premio Innovazione Smau 2021”.
Perché Terna Ideas è molto più di una strategia di ricerca e sviluppo?
“È con la capacità di generare idee in risposta a problemi reali che tutti noi possiamo contribuire a raggiungere gli obiettivi nazionali e internazionali della transizione ecologica e dell’economia circolare“. Le parole di Giuseppe Del Villano, Direttore Corporate Affairs di Terna, non potevano descrivere meglio la mission del progetto.
Iniziative come quelle promosse dal Gruppo Terna, oltre che offrire alle persone la possibilità di proporre azioni concrete, consentono di rafforzare la cultura d’impresa e sviluppare una mentalità di business che guarda con attenzione alla transizione ecologica e all’economia circolare.
Da sottolineare che una delle principali novità della nuova edizione di Terna Ideas è la sostenibilità, che acquista maggiore centralità diventando uno dei criteri chiave e trasversale sia nella proposizione che nella valutazione delle idee.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/05/terna-economia-circolare.jpg599939Nicola Onidahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNicola Onida2022-07-18 12:30:512022-07-20 09:37:50Evoluzione delle modalità lavorative, digitalizzazione della rete elettrica ed economia circolare: le 3 nuove sfide dell’innovazione in Terna
I brand stanno iniziando a confrontarsi con la possibilità di completare il processo di acquisto senza dover mai uscire dai social network: i cambi di paradigma stanno avvenendo con il fenomeno del Social Commerce.
Le piattaforme d’acquisto sono destinate a diventare ambienti rivolti allo shopping: il futuro dei social è destinato a quest’integrazione.
Lo scenario sull’evoluzione dell’eCommerce realizzato dalla unit Business Intelligence & Insight di GroupM Italy misura l’interesse dei consumatori per un modello che promette di rivoluzionare il panorama dello shopping con conseguenze che vanno ben oltre i confini dei Social Network.
Il Social Commerce si è affermato in Cina con il 14% dell’eCommerce, in crescita negli Stati Uniti, il modello italiano non è ancora attivo ma lo diverrà prossimamente.
Il rilascio nel vecchio continente delle nuove funzionalità di acquisto integrato, è stato già testato altrove e ha tutte le basi per essere destinato a rappresentare unanuova frontiera eCommerce evolutiva capace di rivoluzionare il modo in cui gli italiani si approcciano a prodotti e servizi.
“I social network sono, oggi, una fonte di ispirazione fondamentale per la scoperta, valutazione e scelta di un prodotto, ma possono essere anche un generatore di occasioni perse. I contenuti più caldi e coinvolgenti, specie quelli proposti da creator e influencer, sanno essere molto efficaci sia nel generare interesse che conversion; tuttavia, la necessità di acquisire ulteriori informazioni e di concludere l’acquisto al di fuori del social, innesca journey spesso complessi e non sempre soddisfacenti“, spiega Alessia Valneri, Research Director di GroupM Italy.
Lo scenario “Never Ending Commerce. Il Social Commerce nella ripresa dei consumi degli italiani”, realizzato dal team di Development & Insight che si occupa di sviluppo di soluzioni integrate, nuovi prodotti e di analisi e ricerche, e che fa capo ad Alessia Valneri, Research Director della unit Business Intelligence & Insight guidata da Federica Setti, Chief Research Officer di GroupM Italy, parte dall’analisi del contesto attuale, in vista di uno sguardo sul modello di domani.
Il modello del Social Commerce, basato sulla piena integrazione delle funzionalità di acquisto all’interno di una piattaforma, promette di comprimere il funnel mantenendo il consumatore all’interno della sua “social experience” così da ridurre rischi e resistenze.
I consumatori sembrano, quindi, essere pronti per un cambio di paradigma che promette di migliorare l’efficacia e l’efficienza del social marketing.
Evoluzione naturale dei social network, in un contesto di crescente convergenza tra le piattaforme e di media blending, il modello del Social Commerce promette infatti di valorizzare i punti di forza attuali dei social rendendo però il funnel ancora più compatto e la shopping experience fluida, coinvolgente e coerente.
Il Social Commerce come evoluzione “naturale” del Social Network
Non mancano dubbi e perplessità circa il modello ancora non pienamente sperimentato. Queste obiezioni scaturiscono dall’abitudine e preferenza dei consumatori per altri canali di acquisto, oramai divenuti abitudinari.
Il paradigma del Social Commerce promette comunque di cambiare lo shopping e i social network: l’integrazione della funzionalità di eCommerce nelle piattaforme potrà infatti spingersi al di là dei social, arrivando presto a investire in ambiti quali lo streaming e le App di messaggistica.
I dati della ricerca, condotta proprio da GroupM Italy a supporto di questo scenario (basata su 2.000 interviste a un campione rappresentativo della popolazione online con più di 18 anni), circa un utente di social network su 2 è infatti già interessato alla possibilità di concludere l’acquisto direttamente al suointerno.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/02/social-commerce-5.jpg626944Rossella Pisaturohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRossella Pisaturo2022-07-18 11:06:262022-07-21 13:59:57Come il Social Commerce guiderà la ripresa dei consumi degli italiani
Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi. L’argomento di questa puntata è dedicato alle opportunità offerte da Amazon, come definire una Amazon Strategy, prepararsi ad aprire un account e come iniziare a vendere.
A parlarne con noi Federico Corradini CEO & Chief Semiotician XChannel.
Non perderti i punti salienti dell’intervista:
Perché vendere su Amazon
Definire una Amazon Strategy
Adeguamenti necessari prima di aprire un account
Come iniziare a vendere
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/07/1920x1080-antearticoli-3.jpg10801920Marian Pascariuhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMarian Pascariu2022-07-15 14:20:132022-07-22 15:01:15Il tuo primo anno da Seller su Amazon: scopri come iniziare a costruire il tuo impero
A descrivere per la prima volta il concetto di metaverso è stato Neal Stephenson nel suo romanzo Snow Crash scritto nel 1992, dove del metaverso veniva fatta una descrizione distopica e non positiva. Il contributo alla popolarità del concetto è poi arrivato anche grazie al romanzo Ready Player One di Ernest Cline, in seguito trasformato in un film diretto da Steven Spielberg.
A farlo diventare un termine sempre più familiare però, possiamo dire essere stata la decisione di Mark Zuckerberg che nell’ottobre 2021 ha cambiato il nome Facebook, uno dei più popolari social network al mondo, trasformandolo in Meta.
La società infatti, come è stato più spesso dichiarato, punta molto allo sviluppo del metaverso e per la crescita dello stesso, ha già scelto di sostenere investimenti di diversi miliardi di dollari. Il cambio di nome rappresenta dunque solo un dettaglio rispetto ad un percorso decisionale basato su una nuova visione di Zuckerberg progettata per “dare vita al metaverso”, come spiega lo stesso fondatore del social network in una lettera aperta.
Ma cosa si intende esattamente quando si sente parlare di metaverso?
Un metaverso è un universo 3D virtuale e digitale formato dalla fusione di vari tipi di spazi virtuali, dove persone reali comunicano tra loro e vivono esperienze attraverso i loro avatar, ovvero delle ricostruzioni di se stessi con cui mostrarsi, interagire e costruire comunità virtuali. Possiamo affermare che il metaverso è una realtà che in qualche misura le persone possono “vivere”. Il metaverso è infatti un mondo virtuale che imita aspetti del mondo fisico, utilizzando molteplici tecnologie come la realtà virtuale (VR), la realtà aumentata (AR), l’intelligenza artificiale, i social media e la valuta digitale.
Nonostante il metaverso sia un mondo virtuale, è però bene chiarire come per l’utente che vi accede l’individualità sia sempre mantenuta e come al suo interno sia garantita la continuità dei dati ad esso legati, come:
oggetti
identità
diritti
interazioni
pagamenti
cronologia
Altro concetto fondamentale da comprendere e legato al metaverso è quello della proprietà. Relativamente al metaverso non esiste nessun singolo fornitore che possiede lo spazio, tuttavia sempre relativamente al concetto di proprietà, al suo interno è possibile acquisire delle proprietà, con tanto di atto digitale che garantisca il possesso, ma le transazioni che avvengono all’interno di un metaverso hanno luogo attraverso l’utilizzo di token non fungibili (NFT) e valute digitali.
Intanto questa semplice ma esaustiva descrizione apre le porte alla domanda successiva che è bene porsi per comprendere pienamente il concetto di metaverso: quali sono le possibili applicazioni presenti e future?
Alcune applicazioni del metaverso sono ben spiegate nella lettera aperta scritta da Zuckerberg in cui racconta: “Nel metaverso, sarai in grado di fare quasi tutto ciò che puoi immaginare – stare insieme con amici e familiari, lavorare, imparare, giocare, fare acquisti, creare – oltre a esperienze completamente nuove che non si adattano molto al modo in cui pensiamo computer o telefoni oggi. Abbiamo realizzato un film che esplora come un giorno potresti usare il metaverso”.
Zuckerberg, nella sua lettera, continua evidenziando come l’uso del metaverso possa tradursi in un ottenimento di vantaggi nell’ambito della vita professionale ma anche legati alla sostenibilità ambientale: “In questo futuro sarai in grado di teletrasportarti istantaneamente come ologramma per essere in ufficio senza fare il pendolare, a un concerto con gli amici o nel soggiorno dei tuoi genitori per recuperare il ritardo. Questo aprirà più opportunità, non importa dove vivi. Potrai dedicare più tempo a ciò che conta per te, ridurre il tempo nel traffico e ridurre la tua impronta di carbonio”.
Il metaverso ha molteplici potenzialità, sono infatti già molte le imprese che lo hanno compreso e che in questo mondo virtuale stanno già presenziando e investendo, sfruttando le potenzialità degli NFT, ovvero i token non fungibili, un elemento legato imprescindibilmente al metaverso e includendo l’NFT Marketing nelle proprie Digital Strategy.
Ma per capire di cosa si sta parlando quando ci si riferisce agli NFT ecco una breve descrizione per meglio comprendere questo concetto e cosa questo comporta: i token non fungibili o NFT rappresentano un elemento fondamentale del metaverso e si basano sulla stessa tecnologia blockchain che viene usata dalla criptovaluta. Questo significa che quando si parla di NFT si può intendere diverse cose come un’opera d’arte, una canzone o un immobile digitale e possedendo un NFT si ha come un contratto digitale attraverso cui si può provare la proprietà di un determinato bene.
Per quanto riguarda le prospettive future di questo mondo virtuale, lo sviluppo del metaverso avverrà attraverso il perseguimento di un obiettivo chiaro: ottenere un’interazione sempre più “materiale”. Affinché questo possa avvenire entrano in gioco diversi fattori e strumenti legati allo sviluppo del metaverso e sui quali si punterà per la crescita dello stesso. Tra questi troviamo: i device, la domotica, il lavoro, l’intrattenimento, i social media, la realtà aumentata. L’ottimizzazione di tutti questi elementi è funzionale a rendere l’interazione sempre più “materiale” è sarà la chiave per l’evoluzione del metaverso e la crescita degli utenti coinvolti.
Le tecnologie del metaverso
Il metaverso è abilitato da molte tecnologie diverse, come VR, AR, AI, 5G, 3D, cloud computing vocale, edge computing, blockchain, strumenti software, app, piattaforme e hardware. Tutti mezzi utili ed essenziali affinché gli utenti possano essere in grado di imitare aspetti del mondo fisico durante la loro permanenza nel mondo virtuale e possano avere una tutela a livello di sicurezza.
Ecco un esempio di come queste tecnologie saranno impiegate nello sviluppo del metaverso:
Il trasferimento di valore, la credibilità e l’archiviazione dei dati all’interno di un metaverso sarà convalidato dalla Blockchain.
La visualizzazione 3D di oggetti e l’interazione in tempo reale sarà consentita dall’AR.
Un’esperienza sensoriale sarà offerta grazie alla realtà virtuale.
Interazioni illimitate e integrazioni senza interruzioni dei dati saranno possibili grazie a intelligenza artificiale, apprendimento automatico e IoT.
Creare spazi virtuali realistici e dall’aspetto naturale sarà possibile grazie alla ricostruzione 3D.
Alcune di queste tecnologie sono più accessibili, come nel caso dell’implementazione AR per cui è necessario solo un dispositivo abilitato alla fotocamera, ma altre tecnologie, come nel caso della realtà virtuale, richiedono apparecchiature più costose come schermi multimodali e HMD. Nel futuro è possibile che nel Metaverso si impieghi una combinazione di diverse tecnologie chiamata Extended Reality (XR), ovvero tre insiemi di tecnologie diverse che coinvolgono:
Realtà Virtuale (VR) dove gli utenti sono completamente immersi in un’esperienza sintetica.
Realtà aumentata (AR) dove gli utenti interagiscono con il mondo fisico attraverso una sovrapposizione digitale.
Mixed Reality (MR) dove gli utenti interagiscono con il mondo fisico e quello virtuale.
Immagine estratta da weforum.org
Riguardo all’uso di questi dispositivi sono state fatte delle stime, che ci aiutano a comprendere come potrebbe crescere l’uso del metaverso. Secondo queste stime pubblicate su bitkraft.vc in pochi anni si prevede che le spedizioni di cuffie per realtà estesa supereranno le vendite di console di 20 milioni di unità.
Immagine stratta da bitkraft.vc
Le competenze richieste
A conferma dell’enorme potenziale del metaverso si aggiunge anche Citi, la banca d’investimento afferma che vede un enorme potenziale nel concetto di realtà estesa e in un rapporto, afferma che il metaverso rappresenta un’opportunità potenziale da 8 trilioni a 13 trilioni di dollari entro il 2030 e che potrebbe vantare fino a 5 miliardi di utenti (stima che include una base di utenti di telefoni cellulari. Se il metaverso è limitato ai dispositivi VR/AR, si prevede che il pubblico sarà più vicino a 1 miliardo.)
Visto le prospettive future, le aziende di tutto il mondo saranno quindi sempre più interessate al metaverso e per questo saranno competenze molto specifiche quelle ricercate dalle imprese e per cui i candidati dovranno farsi trovare pronti.
Tra le competenze più ricercate troviamo:
Modellazione 3D e Design, fondamentali per offrire esperienze agli utenti all’altezza delle aspettative e il più possibile vicine alla realtà. Concettualizzare, prototipare e costruire gli ambienti che gli utenti del metaverso esploreranno e gli oggetti così come gli avatar con cui interagiscono saranno competenze essenziali per ottenere risultati ottimali;
Programmazione computer, per offrire esperienze nuove e coinvolgenti. Le competenze di programmazione saranno sicuramente skill molto apprezzate tra le aziende che desiderano essere all’avanguardia nello sviluppo del metaverso;
Sviluppo VR/AR. Per la costruzione di interfacce più coinvolgenti e per puntare all’obiettivo di colmare il divario esistente tra il mondo reale e quello virtuale, la realtà virtuale e la realtà aumentata giocheranno un ruolo molto importante, perciò le skill in questi ambiti seppur non essenziali per il metaverso sono certamente consigliate;
Blockchain / Ingegneria NFT: con l’uso della blockchain si potrà creare un’infrastruttura distribuita e decentralizzata per costruire mondi sotto il controllo dei loro proprietari, mentre creare asset unici o in edizione limitata sarà possibile grazie agli NFT, attraverso cui si potrà anche avere una prova della proprietà rispetto ad un bene;
Competenze sui dati, saper analizzare ogni dato, come quelli estrapolati dal comportamento degli utenti sarà fondamentale per la creazione di esperienze in linea con le aspettative degli utenti ed in grado di soddisfare ogni necessità;
Progettazione UI/UX per garantire che l’interfaccia utente (UI) sia naturale e che l’esperienza utente (UX) sia intuitiva, divertente e gratificante;
Project Management per lo sviluppo di esperienze coinvolgenti che saranno possibili grazie a diverse skill grazie a cui sarà possibile gestire un progetto nel metaverso;
Cyber Security per offrire garanzie di sicurezza, essenziale nel mondo cibernetico, proprio come in quello reale. La condivisione dei dati delle persone sarà destinata a crescere con lo sviluppo del metaverso e la crescita che si verificherà tra gli utilizzatori perciò dati preziosi come quelli di una carta di credito o quelli legati alla propria salute saranno informazioni che sarà importante tutelare;
Marketing per sfruttare pienamente le molteplici possibilità di pubblicità e marketing offerte da questo mondo virtuale dove sarà necessario trovare nuovi modi coinvolgenti utili alla promozione di prodotti e servizi, oltre che alla creazione di una brand identity; Etica e Responsabilità Sociale per ridurre la possibilità che ci siano conseguenze negative per gli individui o per la società e per l’ambiente.
15 esempi di aziende che investono nel metaverso
Il metaverso è un concetto che è entrato sempre più nella mente degli imprenditori che cercano di rendere le loro operazioni a prova di futuro. Per questo viene sempre più utilizzato, sono sempre di più le aziende che in qualche modo ne sfruttano le potenzialità e sempre di più i brand che vi presenziano includendolo nella propria strategia di marketing, così come sono sempre in numero maggiore le aziende che decidono di investire in questa visione del futuro diverse migliaia di dollari.
Vediamo di seguito 15 esempi di aziende che investono nel metaverso.
Meta
Prima tra tutte arriva Meta che come visto in precedenza, solo per il 2022 lo scorso anno aveva previsto di spendere 10 milioni di dollari nell’acquisizione e nello sviluppo di hardware e software che verranno utilizzati per fornire funzionalità VR all’interno del metaverso ed è fra le aziende che più di tutte crede nello sviluppo del metaverso, ormai punto focale della visione del suo fondatore Zuckerberg. Per rendere ciò possibile l’azienda sta lavorando incessantemente e ha realizzato diversi strumenti utili allo scopo come visori fondamentali per l’uso della realtà aumentata.
A sottolineare l’impegno profuso lo stesso Zuckerberg, nella sua lettera aperta in precedenza citata, annunciando il cambio del nome Facebook in Meta, ha sottolineato: “La nostra missione rimane la stessa: si tratta sempre di riunire le persone […] Ma tutti i nostri prodotti, comprese le nostre app, ora condividono una nuova visione: aiutare a dare vita al metaverso. E ora abbiamo un nome che riflette l’ampiezza di ciò che facciamo”.
In questo interessante video pubblicato dal The Guardian, Mark Zuckerberg ha rivelato uno scorcio dei piani di Facebook per costruire il “metaverso”, un mondo digitale costruito sopra il nostro, che comprende cuffie per realtà virtuale e realtà aumentata.
Microsoft
Microsoft che già nel 2016 aveva lanciato degli occhiali intelligenti per realtà mista chiamati HoloLens, ha dichiarato che nel 2022 rilascerà Mesh per Microsoft Teams, un servizio innovativo attraverso cui gli utenti di Teams situati in diverse posizioni fisiche potranno organizzare riunioni virtuali in cui partecipare grazie a esperienze olografiche collaborative e condivise. Grazie a Mesh gli utenti potranno stabilire una presenza virtuale usando un avatar personalizzato utilizzabile su qualsiasi dispositivo.
Nel gennaio 2022 inoltre, Microsoft ha chiuso un accordo da 70 miliardi di dollari che nei prossimi anni consentirà all’azienda di sviluppare giochi e software supportati da Microsoft all’interno del metaverso, grazie all’acquisizione di Activision Blizzard, l’enorme sviluppatore ed editore di videogiochi.
Google
Google è un altro grande investitore nel metaverso. Il suo investimento è pari a ben 39,5 milioni di dollari investiti in un fondo di private equity per tutti i progetti sul Metaverso, inoltre il CEO dell’azienda, Sundar Pichai, ha discusso più volte rispetto all’interesse di Google nei confronti della realtà aumentata, tanto che potrebbe anche inserire servizi come Maps e YouTube nel panorama virtuale.
Accenture
Accenture che assume più di 100.000 persone ogni anno, usando Mesh aiuta le aziende ad inserire nuovi dipendenti. Attraverso Microsoft Teams i nuovi assunti si incontrano per essere istruiti sulla creazione di un avatar digitale ed accedere in uno spazio virtuale condiviso, parte del processo di onboarding. Qui i nuovi assunti trovano una sala conferenze centrale, una sala riunioni virtuale e monorotaie digitali che i nuovi assunti utilizzano per viaggiare verso diverse mostre.
Il sostegno da parte di Accenture è ben chiaro ed espresso sullo stesso sito dell’azienda, dove si possono leggere le parole di Paul Daugherty – Group Chief Executive – Technology & Chief Technology Officer di Accenture che afferma: “È vero che siamo ancora agli albori, ma il metaverso progredirà molto rapidamente. Se le aziende non agiscono subito, si troveranno a operare in mondi progettati da, e per, qualcun altro“.
Nike
Nike sta già investendo nel metaverso attraverso diverse scelte imprenditoriali utili a garantire all’azienda il suo posto in questo nuovo mondo digitale. La pianificazione del futuro del brand fatta dal gigante dell’abbigliamento sportivo può essere così riassunta:
Ad ottobre 2021 Nike ha presentato all’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti ben sette richieste per proteggere i suoi marchi in “beni virtuali scaricabili” e servizi correlati;
Ha accettato di acquistare RTFKT, un’azienda che si occupa ella creazione di prodotti digitali come scarpe da ginnastica e utilizza la tecnologia blockchain per garantirne l’autenticità;
A novembre 2021, ha debuttato con Nikeland , il mondo del brand nel metaverso dove, grazie ad una collaborazione instaurata con la piattaforma di videogiochi Roblox, gli utenti che giocano possono vestire i propri personaggi con oggetti digitali firmati Nike.
McDonald’s
Anche McDonald’s intende investire nel metaverso e si sta preparando per aprire un negozio nel metaverso e ciò è presumibile dal fatto che la catena globale di fast food, ha presentato domande all’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti.
La scommessa che McDonald’s sta facendo sul metaverso non si limita però alla domanda di hamburger digitali ma include altro, ovvero la vendita dell’ordinazione a domicilio, in pratica vuole offrire ai clienti, attraverso il metaverso, un altro modo per ordinare cibo online, che sarà consegnato nel mondo fisico.
Coca-Cola
Coca-Cola è tra i brand che fin da subito ha scelto di investire nel metaverso, Coca-Cola Creations ha anche unito le forze con l’organizzazione di gioco PWR per creare Pixel Point, un’isola personalizzata nella modalità creativa di Fortnite dove chi la raggiunge può giocare ai minigiochi basati sul brand. Inoltre di recente ha rinnovato il suo investimento nel metaverso con la creazione di una bevanda “dal gusto pixellato”. La bevanda, chiamata Zero Sugar Byte, è stata lanciata nel metaverso ancora prima di essere disponibile, in edizione limitata, nei negozi a partire dal 2 maggio 2022. Oana Vlad, senior director of strategy di Coca-Cola spiega così la scelta: “Volevamo creare un gusto innovativo ispirato alla giocosità dei pixel, radicato nelle esperienze che il gioco rende possibili“.
Samsung
Samsung nel gennaio 2022, ha lanciato il suo primo negozio nel metaverso a Decentraland. Il negozio prende il nome di Samsung 837x ed è stato realizzato sul modello del negozio fisico a 837 Washington Street, New York City. All’interno gli utenti possono:
costruire la propria avventura;
interagire con altri personaggi di gioco;
portare a termine missioni.
Gucci
Gucci ha intrapreso diverse iniziative a manifestazione del suo interesse nell’investire nel metaverso. La casa di moda italiana, è infatti uno dei primi brand di moda che offre agli utenti:
Esperienze nel mondo digitale con collaborazioni di videogiochi;
La versione digitale del suo Gucci Garden su Roblox;
La possibilità di acquistare capi Gucci con cui vestire i propri avatar grazie alla partnership stipulata con Zepeto.
Unity Software
Unity Software nel 2021 ha chiuso un accordo da oltre 1,6 miliardi di dollari per l’acquisizione di Weta Digital, una società di effetti visivi digitali grazie alla quale Unity Software potrà essere aiutata nello sviluppo della sua tecnologia RT3D grazie agli innovativi strumenti VFX di Weta Digital.
Shopify
Shopify è un’altra azienda che punta ad investire nel metaverso ed in particolare sullo shopping AR, che coinvolgerebbe gli utenti che provano vestiti o visualizzano oggetti nelle loro case virtualmente prima di effettuare un acquisto. Shopify ha anche avviato una versione beta del proprio marketplace NFT.
Roblox
L’investimento di Roblox consiste nello stringere diverse partnership con alcuni brand, così da ottenere una notevole presenza nel metaverso dove si concentrerà sullo sviluppo di un mondo virtuale in cui i giocatori possono giocare e interagire.
Qualcomm
Qualcomm che si concentra sull’ispirare più persone a prestare attenzione su questa nuova versione di Internet ha scelto di collaborare con Microsoft per un impegno condiviso nei confronti di XR e del metaverso.
Nvidia
Nvidia si sta impegnando nello sviluppo del suo strumento Omniverse, una piattaforma di sviluppo per simulazioni 3D e design che supporta gli sviluppatori nella creazione delle loro applicazioni e sta pianificando lo sviluppo di applicazioni che permettono di creare avatar realistici per il metaverso.
Tinder
Tinder sta già lanciando le proprie monete – Tinder Coins – attualmente in fase di test in diversi mercati. Inoltre Shar Dubey, CEO della società madre di Tinder Match Group in una lettera agli azionisti, rispetto all’interesse dell’azienda sul metaverso ha parlato di “un’interfaccia che consente agli utenti di connettersi con gli altri attraverso nuove esperienze oltre lo Swipe che era Tinder“.
Mentre rispetto alle loro monete ha dichiarato: “Le monete possono anche essere utilizzate per incentivare determinati comportamenti per aiutare i membri a stabilire connessioni più significative su Tinder, come verificare il loro profilo o aggiungere video alla loro biografia. E, forse la cosa più importante, le monete saranno essenziali per i beni virtuali e l’ecosistema commerciale pianificato per il 2022 e oltre”.
Victoria’s Secret
Victoria’s Secret, il noto brand di intimo, avrebbe di recente depositato 4 nuove domande di marchio indicando che intende vendere ‘intimo virtuale, calzature e accessori moda, secondo quanto ha scritto in un tweet l’ avvocato specializzato in marchi Josh Gerben.
Victoria’s Secret is headed to the metaverse and has plans to sell virtual lingerie.
Le possibili applicazioni del metaverso spaziano in diverse direzioni, come è già possibile intuire visto anche gli usi che i brand ne stanno già facendo e grazie alle funzionalità offerte dallo stesso.
Funzionalità che sembrano essere molto appetibili specialmente dal punto di vista lavorativo. Come previsto dal co-fondatore di Microsoft Bill Gates, nei prossimi due o tre anni la maggior parte delle riunioni virtuali si sposterà da scatole quadrate bidimensionali al metaverso, uno spazio 3D con i partecipanti che appariranno come avatar digitali.
Le applicazioni nell’ambito della vita professionale sono forse quelle più vicine rispetto ad un ambito temporale di crescita e sviluppo del metaverso, infatti le aziende possono già sfruttare le funzionalità offerte da questa tecnologia per avere interazioni con gli esseri umani digitali per:
scopi aziendali;
inserire i dipendenti;
vendere;
fornire servizi ai clienti.
Gli utenti all’interno del metaverso invece possono creare, condividere e scambiare risorse o esperienze.
Il metaverso è il futuro del web?
Il metaverso sembrerebbe a tutti gli effetti essere l’evoluzione di ciò che fino ad ora è stato internet, convogliando tutto ciò che è possibile fare su internet ma permettendo di farlo in modo più intuitivo e coinvolgente. Grazie al metaverso le aziende amplieranno la possibilità di entrare in contatto con gli utenti, così come la possibilità di ricavare ed analizzare preziosi dati relativi al comportamento degli utenti, fondamentali per creare vantaggio supplementare per le proprie strategie di marketing.
Allo stesso tempo, le imprese avranno modo di creare e rafforzare la propria identità di brand ma anche di cogliere le opportunità e modelli di business decentralizzati, persistenti, interoperabili e collaborativi che aiuteranno le aziende a elevare il business digitale a livelli senza precedenti. Mentre gli utenti avranno la possibilità di fare molteplici esperienze virtuali fino ad ora neanche immaginate dematerializzando ogni cosa fino ad oggi presente solo nella realtà fisica.
Con il metaverso, infine, cresceranno le opportunità di carriera nell’ambito digitale, grazie alla richiesta di nuove competenze utili allo sviluppo del metaverso nel prossimo futuro. Secondo queste potenzialità e stando ai dati fin qui visti, possiamo essere certi che il metaverso non è un concetto da sottovalutare, ma è invece da tenere in forte considerazione per non farsi trovare impreparati nel momento in cui questo assumerà maggior rilievo con la crescita degli utenti che lo utilizzeranno.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/07/metaverso-cose.jpg6241157Manuela Di Vietrihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngManuela Di Vietri2022-07-15 11:03:482022-07-19 12:32:15Metaverso: cos'è e possibili applicazioni presenti e future
Vuoi fare Carriera nel Digital Business?
+100.000 professionisti e 500 grandi aziende hanno incrementato i loro Affari grazie a Ninja.
Non aspettare, entra subito e gratis nella Ninja Tribe per avere Daily Brief, Free Masterclass e l’accesso alla community di professionisti.