È la prossima generazione di Internet: un multiverso. Le numerose applicazioni sviluppate in questo senso ci avvolgeranno completamente, sia a livello visivo, sia a livello sociale.
Sebbene sia probabile che molti spazi assomiglieranno a parchi a tema virtuali, il traguardo è rappresentato da un Metaverso alimentato da una robusta Creator Economy abilitata attraverso la decentralizzazione.
Il Metaverso non è quindi semplicemente una versione in 3D di un mondo in 2D: è l’inesorabile dematerializzazione di spazi fisici, distanze e oggetti.
Gli investimenti e le decisioni prese ora determineranno quale futuro che si manifesterà: uno che offre la più grande varietà di esperienze, alimentato da creatori, o uno definito dalla prossima ondata di gatekeepers e “affittuari”.
Puntiamo sul primo scenario e analizziamo insieme la catena di valore di questo mercato – un mondo alimentato dai creator e costruito sulla decentralizzazione – attraverso gli strati che lo compongono.
Gli strati del Metaverso
Esperienza
Il livello dell’esperienza comprende tutte le attività in cui le persone si impegnano a livello pratico, come giocare online, ascoltare musica, fare shopping.
Scoperta
La scoperta rappresenta il canale attraverso cui le persone vengono a conoscenza dell’esistenza delle esperienze.
Creator Economy
Questo livello contiene tutti gli strumenti che consentono ai creator di produrre contenuti per il Metaverso e gli strumenti di monetizzazione.
Spatial Computing
Si tratta del software che permette di trasformare gli oggetti in 3D, portandoli nel Metaverso e consentendoci di interagire con loro.
Decentralizzazione
Tutte le attività fisiche e digitali che stanno spostando l’ecosistema verso una infrastruttura distribuita e democratizzata non vincolata a un potere centrale.
Human Interface
È l’hardware che ci permette di accedere al Metaverso. Ad esempio, Visori VR e tecnologia aptica.
Infrastruttura
Il livello dell’infrastruttura è costituito dai semiconduttori, dalla scienza dei materiali, dal cloud computing e dalle reti di telecomunicazione che rendono possibile la costruzione di qualsiasi livello superiore.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/04/gli-strati-del-metaverso.jpg6161107Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-04-13 09:37:092022-04-15 11:50:05Creator Economy e Decentralizzazione come base per la costruzione del Metaverso
Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi. L’argomento di questa puntata è dedicato a Facebook Audience Insights, cos’è cambiato e come può evolversi l’analisi dei dati su Facebook e Instagram mediante nuovi metodi e strumenti per analizzare il pubblico.
A parlarne con noi Alessio Pieroni Digital Marketing Expert.
Non perderti i punti salienti dell’intervista:
Come e perché l’accesso ai dati è sempre più limitato
Come si presenta il nuovo Audience Insights
Individuare i trend con Google Trends
Fare analisi di mercato con SimilarWeb
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/04/1920x1080-antearticoli-ΓCo-15.jpg10801920Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-04-13 07:42:172022-04-13 07:42:17Guida di sopravvivenza al mondo senza Audience Insights
Un annuncio storico, non rivoluzionario come quello del presidente di El Salvador, che ha reso Bitcoin valuta legale nel paese lo scorso anno, ma quanto è stato annunciato durante la Bitcoin Conference 2022 è un passo in avanti molto importante per l’intero ecosistema. Le novità riguardano un’isola in Honduras, una regione autonoma del Portogallo e il Messico.
Gli annunci sono stati fatti dai rappresentanti dei tre Paesi, portati sul palco della conferenza Bitcoin 2022 a Miami da Samson Mow, ex chief strategy officer di Blockstream e uno degli architetti del progetto Bitcoin Bond in El Salvador.
L’ex direttore strategico di Blockstream che si è dimesso a marzo per concentrarsi su “l’adozione di Bitcoin da parte degli stati nazionali“, ha portato i legislatori di tutto il mondo sul palco di Bitcoin 2022 per evidenziare i progressi normativi che vengono fatti per incoraggiare l’adozione di Bitcoin da parte degli stati nazionali.
Gli annunci della Bitcoin Conference 2022
Roatán
L’isola di Roatán in Honduras avrà Bitcoin come moneta a corso legale. Inoltre, la zona franca economica dell’isola, gestita da Honduras Prospera Inc., consentirà l’uso dei bitcoin bond, come un modo per portare investimenti esteri nel paese. Lo ha annunciato Joel Bomgar, presidente di Próspera.
Madeira
L’isola portoghese alle porte d’Europa adotterà Bitcoin in virtù del suo speciale status di regione autonoma. Inoltre, gli investitori Bitcoin non pagheranno imposte sul reddito personale.
Messico
Si tratta della notizia più importante in assoluto, ma probabilmente ancora la più incerta: il presidente del Messico sarebbe pronto a ricevere Samson Mow per discutere dell’adozione di Bitcoin come valuta avente corso legale. Se l’adozione si verificasse davvero, sarebbe un grande rivoluzione in un Paese confinante con USA e di tali dimensioni.
Il senatore messicano Indira Kempis ha anche affermato che una nuova legislazione incentrata su Bitcoin sarà proposta al senato messicano.
Le parole di Mow alla Bitcoin Conference 2022
“Penso che ora sia un momento cruciale nella storia dell’umanità e abbiamo bisogno di andare avanti velocemente. Ciò di cui abbiamo bisogno è più adozione di bitcoin da parte degli stati nazionali“, ha detto Mow. “Ogni paese, ogni giurisdizione, avrà un percorso unico per l’adozione di bitcoin. La moneta legale è un modo, un altro modo è la moneta legale de facto“.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/02/bitcoin.jpg9191643Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-04-08 08:42:052022-04-09 12:27:57Bitcoin in Messico, Honduras e Portogallo: l'annuncio alla Bitcoin Conference
Scegliere di lavorare come freelance significa prima di tutto abbracciare una certa filosofia di vita.
Implica un approccio diverso in tutte le cose, non solo quelle lavorative. I confini tra vita personale e lavoro a volte tendono a fondersi perché un freelance può lavorare da casa, in un ufficio, in un bar o in qualsiasi posto.
Non è importante il luogo perché il freelance non ha bisogno della classica scrivania e non deve necessariamente rispettare i soliti orari d’ufficio. Un freelance potrebbe decidere di lavorare di notte o di giorno, ma deve sempre portare a termine un lavoro commissionato entro la data di scadenza stabilita. Per molti potrebbe sembrare un sogno che si avvera, per altri un vero e proprio incubo.
I vantaggi di lavorare come freelance
Essere freelance è un po’ come essere un nomade. Quanti di noi hanno cambiato città, regione o addirittura nazione per lavorare?
Inseguire un sogno, il lavoro dei sogni, può comportare diversi spostamenti e può capitare di ritrovarsi in posti che proprio non ci piacciono, in cui non riusciamo a integrarci. Ci sentiamo frustrati ma lo facciamo comunque. Lavorare come freelance è un vantaggio da questo punto di vista perché nessun luogo ci terrà legato a sé, ma saremo noi a scegliere il nostro posto nel mondo.
Lo smart working e il remote working hanno dimostrato che non è indispensabile un ufficio per lavorare, anche se questo non è sempre vero per qualunque professione.
Rispettare i propri ritmi
Oltre al luogo però, un freelance può decidere l’orario di lavoro in cui si sente più produttivo e scegliere quante ore lavorare al giorno, in base alle scadenze in consegna.
Un aspetto da non sottovalutare perché significa venire incontro a se stessi e ai propri ritmi evitando inutili burnout, un fenomeno che oramai colpisce tantissime persone.
Siamo spesso vittime di esaurimenti emotivi e nemmeno ce ne rendiamo conto, perché impegnati a inseguire standard sorpassati e inefficaci per la produttività.
Lavorare come freelance permette di conoscere tantissime persone, avviare collaborazioni stimolanti e in linea con il nostro modo di lavorare e anche di pensare. Infatti, lavorando in azienda può capitare di partecipare a progetti che non condividiamo o che non ci stimolano, senza potersi indietro.
Un aspetto da non sottovalutare perché comunque, a lungo andare, può tramutarsi in insoddisfazione.
Le sfide del lavoratore autonomo
Uno dei limiti del lavoratore autonomo è forse quello di essere tanto indipendente da sentirsi sempre un po’ un outsider, perché in fondo non a un gruppo. In un’azienda si fa parte di un team, si è un tassello di un qualcosa di più grande. Il freelance collabora con gli altri ma resta sempre in disparte, anche se ha un ruolo importante in un progetto.
È una figura che deve essere camaleontica e adattarsi anche alle persone con cui lavora e capita spesso che non è sempre tutto rose e fiori, anzi. Spesso si tende a romanticizzare la carriera del libero professionista: di certo è interessante e stimolante, ma ha comunque degli ostacoli, come tutte le professioni.
La contabilità è, senza alcun dubbio, la nota dolente per eccellenza per tutti i lavoratori autonomi. Chi lavora in azienda e con regolare contratto saprà esattamente quanto dovrà ricevere quel dato giorno del mese, senza dover fare conti, tener presente percentuali, o calcolare a quanto ammonta l’IVA.
La contabilità è la nemesi del freelance
Molti liberi professionisti dedicano giornate intere a disbrigare pratiche relative alla contabilità, a fare calcoli su calcoli, a trascorrere pomeriggi dal commercialista per farsi spiegare questa o quell’operazione o come fare un certo versamento.
La parte amministrativa e contabile di questa professione la priva completamente di quell’aspetto intrepido che tanto affascina. Senza giri di parole: la contabilità è la nemesi del freelance.
Per fortuna, però, ci sono delle soluzioni e dei servizi che vengono incontro ai liberi professionisti per aiutarli a gestire conti e finanze.
FINOM: come semplificare la vita dei lavoratori autonomi
FINOM è una startup internazionale che offre servizi finanziari in diversi Paesi europei tra cui Francia, Germania e Italia.
La sua sede principale si trova ad Amsterdam e ambisce a diventare l’app di business finance management più utilizzata in Europa. Stiamo parlando di una realtà giovane ma con già tanta esperienza alle spalle.
È stata fondata nel 2019 e da allora la sua mission è quella di semplificare la vita d’imprenditori e professionisti nella gestione delle proprie finanze. Ecco perché è la soluzione perfetta per i freelance.
Occuparsi di conti e fatture non è divertente, soprattutto per chi ha un lavoro creativo. Immaginate un fumettista sprofondare nell’abisso di numeri e percentuali dopo aver riposto pennelli e colori. Non è certo stimolante!
FINOM non è solo la prima realtà in Italia che integra insieme conto e fatturazione elettronica: lo fa anche in modo smart grazie anche a un’interfaccia semplice e intuitiva.
Offre un conto business con IBAN italiano, carte fisiche e virtuali (gratuite) integrate con la fatturazione elettronica in una singola app dando così la possibilità agli utenti di poter usare il sistema come una banca, riconciliare fatture e pagamenti, monitorare costantemente il saldo delle fatture da parte dei clienti in real time e prevedere costi e ricavi futuri.
A questi servizi se ne aggiungono altre a corollario, come la categorizzazione delle spese, la creazione di wallet, cashback fino al 3% su tutte le spese, riconciliazione automatica di fatture e transazioni, la possibilità di dare accesso al proprio commercialista per procedere all’elaborazione di dichiarazioni fiscali, e aggregare altri conti nella stessa app.
E con il lancio del baking si impegna a migliorare l’esperienza dei propri clienti nella gestione della loro attività dal punto amministrativo e finanziario. Un vero vantaggio per i freelance!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/01/PSD-Template-2.jpg10801920Ninja Partnerhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNinja Partner2022-04-07 16:32:092022-04-11 18:01:14Lavorare come freelance: ecco come gestire la contabilità
In questo periodo storico più che mai, abbiamo bisogno di fiducia nel futuro, di ascoltare storie che ci ispirino e che ci conducano a intravedere nuove speranze; per questoè con una certa emozione che quest’anno Ninja Academy tornerà a celebrare in presenza i guerrieri dell’Executive Master Ninja Academy / IUSVE con una emozionante cerimonia di Graduation.
L’evento si terrà sabato 9 aprile alle ore 15 a Verona, nella prestigiosa Aula Magna dell’Istituto Universitario IUSVE, ma sarà possibile seguire anche online la Graduation in diretta qui in questo articolo o su YouTube.
Cerimonia di Graduation 2022: ispirazione ed emozione
Un’occasione per lasciarti ispirare dalle storie dei Ninja che hanno scelto di dare una svolta al loro futuro con l’Executive Master Ninja Academy / IUSVE, ma anche per ascoltare le illuminanti testimonianze di top manager della Digital Industry che, prima di te, hanno segnato le carriere di centinaia di professionisti.
Non perdere i Commencement Speech di Esther Intile, Head of Employer Branding People & Organisation di Enel, Alexandre Levy, Head of Business Development Brand, Content & Creative di Accenture Interactive, e Giosé Milli, AD & Executive Coach dell’Istituto Hoffman, e i Valedictorian Speech di alcuni dei graduati più talentuosi di quest’anno.
Le opportunità del Nuovo Executive Master in Digital Marketing
Sei un professionista del Digital Marketing o vuoi diventarlo? Hai una laurea triennale e sei in cerca di una specializzazione professionalizzante?
Il Nuovo Executive Master in Digital Marketing ti offre la possibilità di specializzarti in due aree:
Social Media Communication, per imparare a ideare Digital & Social Media Strategy, creare piani editoriali, coinvolgere una Community e progettare campagne pubblicitarie
eCommerce Management, per imparare a progettare strategie digitali orientate alla vendita online, dalla progettazione della Customer Experience all’analisi dei dati.
Con l’Executive Master in Digital Marketing di Ninja Academy accedi a: – +1200 risorse interattive on demand e immersive – 2 percorsi di specializzazione (Social Media Communication o eCommerce Management) – 24 Question Time Live con docenti ed esperti
– Aggiornamento quotidiano su trend e attualità
– Cerimonia di Graduation in Università
– Servizio di Job Placement
Segui le lezioni on demand, dove e quando vuoi. Ottieni un prestigioso Certificato rilasciato in collaborazione con l’Istituto Universitario IUSVE e dai una svolta alla tua carriera.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/01/personal-branding-consigli-pratici.jpg7731376Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-04-06 10:22:172022-04-12 09:56:02Torna in presenza la Graduation dell’Executive Master Ninja Academy / IUSVE
C’è così tanto clamore intorno alla blockchain, alle criptovalute e agli NFT che a volte può essere difficile intuire la reale utilità della tecnologia. È difficile comprendere il valore intrinseco di una criptovaluta o di un NFT, quando i loro prezzi sono basati principalmente sul loro valore come strumento speculativo. Capire l’utilità delle DAO, o organizzazioni autonome decentralizzate, è un po’ più semplice, anche se il concetto è ancora molto giovane ed è stato sperimentato solo in parte.
Cos’è una DAO
Una DAO è un modo di organizzare le attività delle persone e i loro interessi su internet usando una blockchain. Le DAO sono organizzazioni la cui attività ed il cui potere esecutivo sono ottenuti e gestiti attraverso regole codificate, come programmi per computer chiamati smart contract. La blockchain è usata come una sorta di “libro mastro pubblico” che esiste solo su internet. Utilizza un complesso sistema di crittografia per assicurare che tutto ciò che vi viene scritto (“blocchi”) sia verificabile. Questo libro mastro può essere anche usato per memorizzare informazioni e le regole legali di un’organizzazione in documenti chiamati contratti intelligenti.
A cosa possono servire le DAO
Un’organizzazione autonoma decentralizzata può essere costituita per le finalità più varie e diverse. Ad esempio, per raccogliere denaro per un ente di beneficenza o per formare una società di investimento nella quale tutti i membri contribuiscono fondi in cambio di azioni, anche di altre aziende. Ogni membro partecipante può pagare una quantità di criptovalute in cambio di un certo numero di token attribuiti dai regolamenti della DAO. Il pay-in e il pay-out sarebbero quindi regolati secondo le regole dello smart contract associato.
Alcuni esempi di DAO
Per semplificare, la popolare criptovaluta Bitcoin può essere considerata una DAO nella quale le persone stipulano accordi per comprare e vendere la criptovaluta, secondo una serie di termini e condizioni. Il tutto è tracciato sulla blockchain di Bitcoin.
La maggior parte delle DAO che esistono oggi funzionano sulla seconda più grande blockchain, la rete Ethereum.
Ethereum descrive una DAO come “un business internet-nativo che è collettivamente di proprietà e gestito dai suoi membri. La DAO contiene dei valori incorporati ai quali nessuno ha l’autorità di accedere senza l’approvazione del gruppo. Le decisioni sono governate da proposte e votazioni“. In altre parole, non c’è un amministratore centrale: sono gli stessi partecipanti a gestire la DAO e si occupano di approvare qualsiasi movimento di valuta in entrata o in uscita.
Ad esempio, un gruppo di appassionati di criptovalute ha istituito un DAO chiamato ConstitutionDAO per raccogliere fondi per acquistare una delle 13 prime stampe della Costituzione degli Stati Uniti. Il gruppo non è riuscito ad aggiudicarsi una delle copie della Costituzione, che sono state messe all’asta da Sotheby’s, ma è riuscito a raccogliere rapidamente 47 milioni di dollari per la causa.
Un altro DAO chiamato LinksDAO sta raccogliendo fondi per acquistare e sviluppare un proprio campo da golf in crowdfunding. Il gruppo ha venduto iscrizioni al club sotto forma di token non fungibili (NFT) e ha raccolto più di 10,5 milioni di dollari. I proprietari degli NFT hanno così ottenuto una quota del club e il diritto di partecipare alle decisioni su come sviluppare il progetto.
Quali sono i vantaggi delle DAO
Le DAO sono pensate e impostate in modo da non richiedere ai partecipanti di “fidarsi” l’uno dell’altro. Infatti, i membri possono essere perfetti sconosciuti che rispondono agli obblighi prescritti nel contratto intelligente. I termini del contratto – insieme a tutte le azioni dei partecipanti – sono scritti nel codice sulla blockchain, dove le informazioni sono pubbliche e permanenti.
La ragion d’essere delle DAO è la sfiducia nel controllo umano centralizzato. “Non c’è nessun amministratore delegato che possa autorizzare le spese in base ai propri capricci“, si legge nelle FAQ di Ethereum, “e nessuna possibilità che un CFO sospettoso manipoli i libri contabili“.
Il potere decisionale in una DAO è distribuito per includere tutti i partecipanti, e automatizzato per ridurre al minimo la necessità di amministrazione quotidiana.
In cosa gli Smart Contract sono migliori degli accordi legali tradizionali
Per molti aspetti, un contratto intelligente DAO è come un accordo legale scritto in codice da sviluppatori di software, ma gli smart contract aggiungono anche un elemento di automazione agli accordi legali. Per esempio, un contratto intelligente che governa una raccolta di fondi potrebbe contenere – e poi distribuire in automatico – un crypto token a un partecipante che ha appena donato una certa quantità di denaro alla causa.
I contratti intelligenti possono anche essere più brevi, più piccoli e più rapidamente prodotti rispetto ai contratti legali standard, secondo i sostenitori del sistema DAO. Inoltre, utilizzando criptovalute registrate sulla blockchain, è possibile raccogliere denaro molto più rapidamente che con la valuta fiat processata attraverso le banche tradizionali.
Quali sono gli svantaggi delle DAO
Nonostante il nome, le DAO che esistono oggi non sono totalmente decentralizzate o puramente democratiche. Si basano ancora, in qualche modo, sulla fiducia dei partecipanti nel gruppo di esseri umani che inizialmente hanno istituito il DAO e i suoi obiettivi e termini generali.
Quel gruppo di esseri umani deve anche avere fiducia per decidere un modello di governance che si adatti alla causa. In alcuni modelli, ad esempio, per ogni partecipante che contribuisce alla raccolta, indipendentemente dalla quantità versata, viene emesso un singolo token, che equivale a un voto da esprimere nelle future decisioni della DAO. Ma in alcuni casi potrebbe essere ingiusto attribuire lo stesso peso al parere di chi ha contribuito in misura diversa allo sviluppo del progetto.
Conclusioni
Sono un potente strumento di decentralizzazione e democratizzazione dei processi. Tuttavia, si tratta di una tecnologia ancora molto giovane che ha bisogno di affinarsi attraverso nuovi casi di studio.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/03/DAO-cosa-sono-copertina.jpg7901409Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-03-30 14:33:492022-04-07 09:59:42Cosa sono le DAO - Decentralized Autonomous Organizations e perché devi conoscerle
Sempre più aziende stanno integrando nella propria strategia la Marketing Automation e i motivi sono molteplici. La tecnologia consente alle attività di creare e gestire i rapporti con i clienti in modo efficace senza sacrificare tempo prezioso.
La Marketing Automation è indispensabile per gli imprenditori di oggi, non solo perché permette di automatizzare i processi, ma anche perché consente di riorganizzare in maniera più efficiente i flussi di lavoro e ottimizzare le performance delle campagne di marketing. Considerato che attualmente la maggior parte delle campagne viene effettuata tramite le piattaforme social, l’SMS marketing e la Marketing Automation si stanno affermando sempre di più come strumenti di successo nell’ambito di una strategia di marketing multicanale.
L’importanza della Marketing Automation
Ottimizzare i tempi è una delle sfide più importanti per chi gestisce un business, per questo è importante che ogni azione sia ottimizzata chirurgicamente. Il modo migliore per assicurarti che le tue comunicazioni siano efficaci è quello di sfruttare tutte le potenzialità dell’email Marketing Automation combinate con quelle del marketing via SMS.
L’SMS Marketing è una strategia d’invio dei messaggi di testo a clienti e abbonati per promuovere offerte e incentivare un’azione istantanea da parte del pubblico target. Questo tipo di messaggi richiede azioni immediate e fornisce avvisi ai clienti che hanno accettato di ricevere messaggi di testo da parte della tua azienda. Ha una portata più ampia rispetto a qualsiasi altra forma di marketing, e rappresenta un canale di comunicazione diretto i con i clienti.
Qualche numero
Lo smartphone è lo strumento che teniamo sempre incollato a noi e che utilizziamo molto più di altri. Per questo, incorporare un programma di SMS marketing nella tua strategia può avere molti vantaggi. Secondo una ricerca di Tech Jury, oltre il 48% della popolazione mondiale (pari a 3,8 miliardi di individui) possiede uno smartphone. A questo dato, se ne aggiungono altri che confermano la validità di uno strumento come gli SMS:
Il 75% delle persone è favorevole a ricevere offerte via SMS
Il tasso di CTR per i messaggi che contengono offerte è più alto del 9,18% rispetto a qualsiasi altro canale digitale
Gli SMS hanno un tasso di apertura del 98%
Il 60% di chi riceve SMS legge il testo entro 1-5 minuti dalla ricezione
La personalizzazione è la chiave per catturare l’attenzione del tuo pubblico e dei tuoi potenziali clienti. Le statistiche sull’SMS marketing suggeriscono tassi di lettura e apertura costantemente elevati per i messaggi promozionali.
GetResponse MAX ha realizzato una guida gratuita per utilizzare al meglio i messaggi di testo e integrarli nella tua strategia aziendale insieme alla marketing automation.
Come potenziare le campagne multicanale
GetResponse MAX si rivolge alle aziende di medie e grandi dimensioni con servizi personalizzati e creati su misura per il cliente grazie a strumenti di marketing integrati (tra cui proprio Marketing Automation e SMS Marketing).
Come utilizzare al meglio le campagne SMS
Le persone hanno sempre con sé il cellulare, quindi puoi raggiungerle in qualsiasi momento, ovunque si trovino. A differenza di altre app che vanno scaricate e configurate, gli SMS sono una funzionalità pre-installata su qualsiasi dispositivo. Di conseguenza, anche le persone meno esperte potranno essere raggiunte senza difficoltà, anche tenendo presente che:
Il 75% delle persone di età pari o inferiore a 44 anni ama contattare le aziende ed essere contattato con i messaggi di testo (fonte: Startup Bonsai)
I Millennial e i Baby Boomer passano circa 5-6 ore al giorno sui propri smartphone (fonte: WP Manage Ninja)
Gli SMS sono così accessibili rispetto al log in sulle piattaforme che il 60% delle persone preferisce prenotare un appuntamento tramite messaggio (fonte: Slick Text)
Il 45% delle persone raggiunte da un’offerta tramite SMS Marketing valuta se acquistare un prodotto o un servizio (fonte: Slick Text).
Aspetto da non sottovalutare è quello della riduzione dei costi: con GetResponse MAX puoi lanciare campagne di SMS mirate, direttamente dai tuoi flussi di marketing automation. Per questo, a differenza delle campagne “blast”, la tua campagna SMS può essere attivata a seconda dell’attività o inattività del destinatario.
Perché scegliere GetResponse MAX
GetResponse MAX è una piattaforma di online marketing all-in-one che offre la possibilità di prenotare una dimostrazione gratuita su come la piattaforma può potenziare le attività di marketing basata sulle caratteristiche, sui bisogni e sugli obiettivi dell’azienda.
Uno strumento in grado di facilitare l’acquisizione dei clienti e aumentare le entrate integrando strumenti di marketing come landing page, form, webinar, notifiche push, SMS e molto altro.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/03/Imgmagazie-2.jpg10801920Mariagrazia Repolahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMariagrazia Repola2022-03-29 10:24:362022-04-13 11:16:08Perché dovresti integrare SMS e Marketing Automation nella tua strategia di marketing
“Le Grandi Dimissioni”, il fenomeno che preoccupa le aziende di tutto il mondo occidentale, sembra essere ancora lontano dal suo declino.
In un articolo del New York Times, la ricercatrice Emma Goldberg ha approfondito il tema, esplorando come i millennial abbiano “paura” dei lavoratori della Generazione Z, che stanno spingendo per una nuova, audace richiesta di condizioni migliori sul posto di lavoro per raggiungere un giusto equilibrio tra ufficio e vita privata.
Uno studio di Personal Capital e The Harris Poll ha scoperto che due terzi degli americani intervistati erano desiderosi di cambiare lavoro. tra i più giovani, la percentuale arrivava addirittura al 91%, più di qualsiasi altra generazione.
Il contesto della Great Resignation
Non c’è motivo di credere che i numeri miglioreranno nel corso del 2022, dato che una ricerca di Gallup rivela che uno sbalorditivo 48% dei lavoratori sta attivamente cercando alternative al proprio lavoro, mentre la ricerca McKinsey alza l’asticella addirittura al 58%. In questo studio, circa il 36% dei lavoratori americani ha perfino dichiarato di aver lasciato il proprio lavoro senza avere alcuna alternativa professionale.
Il fenomeno della Great Resignation, tradotto spesso impropriamente con “grande rassegnazione”, è destinato ad accompagnarci nel mondo del lavoro per i prossimi anni, contribuendo a riplasmare il rapporto delle aziende con i lavoratori, che ora guardano al proprio tempo in un modo totalmente diverso rispetto al passato.
Più che di grande rassegnazione o dimissioni, sarebbe forse più corretto parlare di una nuova scala di priorità che ha sostituito quella precedente.
In qualunque modo ci sembri più corretto rinominare il trend, quello che è chiaro è che l’epidemia di Covid-19 ha stimolato un cambiamento disruptive nel modo di intendere il lavoro e la vita professionale, come mai era accaduto prima: chi abbandona il posto di lavoro è oggi un vincitore, non un perdente, come invece era percepito in passato.
Sebbene secondo un recente rapporto del Censis sembra che, in Italia, il fenomeno non sia così dilagante e si possa rilevare ancora un certo pragmatismo indirizzato a conservare il proprio posto di lavoro, il trend non va per nulla sottovalutato, proprio in considerazione di quello che sta accadendo oltre oceano: le posizioni aperte rimangono vacanti per diverso tempo causando grossi problemi organizzativi alle aziende che non riescono più ad attrarre efficacemente la forza lavoro.
Se le persone non si sentono più soddisfatte dalle condizioni di lavoro e da quella parte della propria vita che sottraggono agli affetti e agli svaghi, una potenziale soluzione sembra lapalissianamente semplice: è necessario che i leader comprendano le priorità di vita dei loro lavoratori e che avvenga un nuovo allineamento tra le due “fazioni”.
I manager devono tornare a essere empatici, autentici e ad ascoltare davvero le persone per ristabilire un rapporto di fiducia che ormai scricchiola troppo.
Non sentirsi apprezzati o non sentirsi parte dell’azienda sono due tra le motivazioni principali per l’abbandono del posto di lavoro secondo il report di McKinsey.
Tuttavia, un ottimo primo passo è proprio condividere con le persone che lavorano nella nostra azienda l’entusiasmo e la mission aziendale, riconoscere periodicamente il loro valore evidenziando i successi e mettendo in moto dei processi in grado di dare un boost alle loro skill trasformandoli in talenti.
Non meno importante, anzi, probabilmente aspetto essenziale per rendere il lavoratore felice, è quello della flessibilità.
La flessibilità è in cima alla lista delle priorità di molte persone. Molti lavoratori hanno imparato ad apprezzare la possibilità di lavorare da casa e preferirebbero avere la possibilità di continuare a farlo, almeno part-time.
Le aziende davvero agili sono riuscite a rassicurare i propri dipendenti durante la pandemia dando loro fiducia: una crisi globale può tirare fuori il meglio dalle persone, portando creatività e innovazione. Grazie a una cultura ricca e positiva non solo sopravvivono, ma prosperano nell’affrontare sfide come la pandemia.
“Voglio venire a lavorare con voi” come diventare un’azienda Ninja (e attrarre i talenti)
Un recente articolo del Wall Street Journal racconta come i vertici di Meta stiano lavorando per trasformare la concezione del lavoro da remoto portandola all’estremo.
La strada è quella giusta: la soluzione al problema della Great Resignation passa anche attraverso scelte coraggiose (e un po’ folli, forse), come quella di rendere la flessibilità sul posto di lavoro qualcosa di più concreto di una semplice procedura.
Liberare lo spirito creativo, troppo spesso incarcerato tra le mura grigie degli uffici è possibile, a patto di acquisire una vera consapevolezza del carico che lo scambio di fiducia reciproca con il team comporta: svago e full immersion in contesti del tutto nuovi, come il ponte di una meravigliosa nave da crociera, non devono intaccare la produttività o rallentare il raggiungimento degli obiettivi.
E infatti, quando MSC Crociere ha invitato il nostro team a sperimentare l’esperienza di lavoro a bordo della favolosa MSC Grandiosa per una crociera di 8 giorni nel Mediterraneo, Ninja, da sempre pioniera del lavoro agile, ha colto al volo l’occasione di dimostrare quanto il lavoro flessibile possa essere portato all’estremo, favorendo ogni possibile declinazione dello smart working sui temi della flessibilità e del Great Re-Engagement.
L’invito di MSC si è così trasformato in un’opportunità per incontrare nuovamente i membri del team dislocati nelle diverse sedi, ma anche per conoscersi meglio fuori dall’orario di lavoro e affinare le procedure confrontandosi davanti a una tazza fumante di caffè americano.
E poi, tramonti mozzafiato, panorami indimenticabili e buon cibo. Tra mille storie su Instagram, tantissime esperienze disponibili e serate tra brindisi e risate, anche le ore trascorse fuori dai momenti lavorativi hanno contribuito a rafforzare un team building già efficace.
Anche per questo, una delle sfide che un vero Ninja della comunicazione deve saper affrontare, è quella di non cedere alle distrazioni.
Se, da un lato, è richiesto agli imprenditori e ai leader un grosso sforzo logico per liberarsi dall’idea della scrivania come ancora della performance, dall’altro il team deve essere in grado di farsi traghettare negli inesplorati spazi della flessibilità estrema senza cedere alla tentazione di sottovalutare l’importanza di dimostrarsi pronti e affidabili, pena il ritorno a procedure “più classiche”.
Arginare il fenomeno delle nuove generazioni che rinunciano a un futuro professionale stabile è possibile; invertire al rotta e ricominciare a guardare alle aziende come un porto sicuro in cui approdare è una grande sfida alla quale le imprese non possono sottrarsi.
Magari diventando “un po’ più Ninja” e trasformando lo Smart Working in Magic Working.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/03/ninja-in-crociera-copertina.jpg7281286Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-03-28 14:00:352022-03-30 14:35:38Grandi Dimissioni: come far innamorare di nuovo le persone delle aziende
Torniamo a parlare delle possibili strategie marketing che possono essere utilizzate dalle aziende per promuovere la propria crescita su TikTok e, dopo aver esaminato in un precedente articolo le tecniche organiche, passiamo ad occuparci di quella relative alla crescita a pagamento.
Tra le principali tecniche che comportano un investimento monetario e che puoi utilizzare per far crescere la visibilità della tua azienda su TikTok possiamo indicare:
Hashtag Challenge
Influencer Marketing
Annunci pubblicitari (TikTok Ads)
Hashtag Challenge
Come dice il nome stesso, le challenge sono delle sfide tra autori che hanno l’obiettivo di creare il contenuto che diventi più virale ed apprezzato.
Le challenge sono state introdotte da TikTok per stimolare la creazione di contenuti e sono sempre associate ad un hashtag di riferimento e, in qualche caso, ad un brano musicale.
Talvolta le challenge sono proposte direttamente da TikTok, mentre in altre occasioni le sfide nascono dalla collaborazione con i brand. In entrambi i casi vengono fornite delle linee guida generali che dovranno essere seguite dagli autori che decidono di partecipare alla competizione.
C’è da dire che la community di TikTok ama particolarmente le challenge: secondo i dati forniti dalla piattaforma, il 16% di tutti i video pubblicati sull’app sono legati alle challenge e più di un terzo degli utenti vi hanno partecipato.
Qualche esempio:
la #RaindropChallenge ha ricevuto più di 1 miliardo di visualizzazioni;
la #TumbleweedChallenge ha ottenuto più di 8.000 video e 9 milioni di visite in una settimana;
per la challenge #InMyFeelings ci sono stati oltre 5 milioni di video su TikTok (rispetto agli 1.7 milioni di Instagram).
Anche le aziende apprezzano molto le challenge.
Lanciare una challenge con l’hashtag del brand è un infatti ottimo modo per ottenere visibilità su TikTok: si incoraggiano gli utenti a creare o ricreare contenuti, basati su hashtag o suoni, sfruttando la potenza degli User Generated Content (UGC).
A tale proposito, una ricerca di Mediakix ha riportato che in media una “Branded Hashtag Challenge” ottiene oltre 6 miliardi di visualizzazioni e che i formati più popolari sono le challenge sponsorizzate, i concorsi e le sfide con un tasto “Shop Now” (v. Fig. 2).
Tra gli esempi di successo vogliamo citare Guess, una delle prime aziende a lanciare una challenge che proponeva agli utenti di TikTok di filmarsi indossando la nuova linea di jeans e usando l’hashtag #InMyDenim.
Fig. 3: l’Hashtag challenge #inmydenim di Guess (Fonte: sito web TikTok)
Merita di essere citata anche Clean & Clear India che ha ottenuto 10.400 nuovi follower e ispirato la creazione di quasi tre milioni di video con una challenge relativa al nome del suo brand.
Ulteriore esempio è quello di Kind, produttore di Snack, che ha ottenuto risultati notevoli con una sua challenge: oltre 60 milioni di visualizzazioni nel primo giorno!
In Italia le challenge sono state adottate nel 2020 anche da diversi brand e organizzazioni, come Samsung, Action Aid, McDonalds.
Influencer Marketing
Molto spesso le challenge vedono la partecipazione attiva di influencer.
Ad esempio se operi nel settore dell’abbigliamento potresti chiedere ad un influencer di indossare un tuo vestito e di partecipare ad una challenge.
Un’ottima strategia per promuovere il proprio marchio è infatti coinvolgere gli influencer presenti sul social, i TikTokers, e collaborare con loro per campagne di contenuti ad hoc.
Nonostante TikTok sia una piattaforma relativamente recente, ci sono già molti influencer con milioni di follower che possono davvero aiutarti a promuovere il tuo marchio verso il tuo pubblico.
Ad esempio Samsung, per la promozione di tre nuovi smartphone della serie Galaxy A, ha lanciato la challenge #powerAwesome e si è avvalsa della collaborazione di alcuni degli influencers italiani più famosi (Martina Socrate, Jennifer Preda, Giorgia Malerba, Federico Gardenghi, Alessandro Bedetti, Jash Gonzales, Valeria Vedovatti e Alessandro Montesi).
E’ la stessa TikTok ha sottolineare l’importanza degli influencer sul proprio sito web:
“Ogni giorno le persone su TikTok, da tutta Italia, uniscono video e musica, lanciando nuovi trend o improvvisando su una base musicale. Un mix unico di meme, canzoni e hashtag che non solo presenta a un pubblico più ampio una creatività innovativa, ma influenza anche la cultura e il costume”.
I creator sono in effetti la linfa vitale di TikTok e per questo motivo l’azienda ad agosto del 2020 ha lanciato in Europa il TikTok Creator Fund, con l’obiettivo di dare alle persone di talento l’opportunità di trasformare la loro creatività in una vera e propria professione.
Il fondo europeo è partito con una dote iniziale di 70 milioni di dollari per il primo anno (pari a circa 60 milioni di euro), cifra che sembrerebbe destinata a salire ad almeno 300 milioni in tre anni.
In aggiunta al Creator Fund, il social network sta già aiutando i creator a ottenere un compenso per la loro creatività tramite TikTok Creator Marketplace, una piattaforma che consente a brand, agenzie e specialisti di marketing di scoprire e ingaggiare i creator più interessanti su TikTok.
In qualità di brand puoi richiedere l’accesso al Creator Marketplace ed individuare il creator più adatto al tuo prodotto o servizio. All’interno del sito troverai un elenco di creator selezionati da TikTok ed informazioni di dettaglio sulle loro caratteristiche, come mostrato in Fig. 5.
Annunci pubblicitari (TikTok Ads)
Completiamo la rassegna delle strategie di crescita a pagamento limitandoci per il momento solo a menzionare TikTok Ads. Gli annunci pubblicitari di TikTok saranno infatti oggetto di uno specifico articolo in cui esamineremo i vari formati e vedremo alcuni esempi di campagne di successo.
Integrazione con altri social media
Non possiamo concludere l’esame delle strategie marketing senza però prima sottolineare come TikTok non sia un mondo fine a sé stesso. Come qualsiasi altro canale di marketing può essere più efficace se viene utilizzato in combinazione con altri social media o strumenti di web marketing.
Una delle tecniche alla base delle strategie di crescita è appunto l’idea di trarre vantaggio dalla propria audience già presente su altri canali.
Questa è costituita dai follower su altri social (Facebook, Instagram, Twitter, YouTube, etc), dagli iscritti alla tua newsletter o al tuo canale Telegram, dai lettori del tuo blog, dai tuoi contatti su WhatsApp. Più in generale si tratta di tutti i luoghi online popolati da persone che sono in target con i contenuti che intendi pubblicare su TikTok.
Una strategia multicanale con l’utilizzo di un’audience “esterna” può portare buoni risultati alla crescita del tuo profilo TikTok in tempi molto rapidi.
Puoi ad esempio utilizzare la tua audience “esterna” per crearti una base iniziale di follower su TikTok ancora prima di aver pubblicato il tuo primo video.
Oppure puoi usare le tue liste e i tuoi profili social per dare un boost al tuo contenuto su TikTok al momento della pubblicazione. Uno dei criteri per essere premiati dall’algoritmo di TikTok è infatti importante ottenere un alto numero di visualizzazioni nel minor tempo possibile.
È chiaro quindi che la possibilità di utilizzare una strategia multicanale è uno dei punti di forza di TikTok. Come è noto l’app consente infatti di condividere i video anche all’esterno della piattaforma e permette agli utenti di inserire nel proprio profilo le informazioni relative agli account Instagram e YouTube.
Ciò ti consentirà quindi di trarre vantaggio della visibilità acquisita su TikTok per portare traffico su altri canali social o generare delle conversioni (iscrizioni a newsletter, traffico verso il tuo sito web o blog, etc) in modo da migliorare l’efficacia complessiva delle tue strategie di web e social media marketing.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/03/tiktok-strategie-a-pagamento.jpg7861400Roberto Grossihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRoberto Grossi2022-03-25 12:11:242022-03-29 11:25:19Hashtag, challenge, influencer: strategie di crescita a pagamento su TikTok
Reel, Stories, dirette su ogni piattaforma social. Il mondo tecnologico in cui viviamo ci spinge a una comunicazione rapida, rapidissima. È un fenomeno che riguarda tutti, ma mai come prima le aziende e i lavoratori sono chiamati alla sfida del cambiamento.
Trasformazione tecnologica e crisi pandemica stanno giocando un ruolo chiave nel definire il futuro dell’occupazione: le competenze invecchiano in un lampo, le professioni cambiano e con loro le mansioni quotidiane.
Di fronte a un mercato del lavoro che evolve in questa direzione, soprattutto per quanto riguarda le soft skill e le transferable skill, sarà quindi sempre più necessario lavorare sul proprio Personal Branding, l’immagine professionale, per poter mettere in evidenzia i tratti migliori della nostra personalità e della nostra professionalità.
Personal Branding nel mondo del lavoro: da dove partire
Digital You è il primo libro sul Personal Branding completamente dedicato a chi lavora in azienda o in ambito organizzativo e vuole valorizzarsi a livello digitale anche partendo da zero.
Ed è qui che Digital You viene in soccorso di chi cerca un’occupazione. Si tratta di un volume utile per dipendenti, manager, collaboratori fissi, executive, venditori e agenti, affinché possano mettere a sistema tutte le caratteristiche della propria identità personale e professionale presentandosi al meglio al potenziale datore di lavoro. Il testo offre anche soluzioni operative scaricabili gratuitamente: quali profili social attivare, come scegliere video, foto e infografiche, che tipo di strategie di networking e che piano di contenuti adottare.
Abbiamo fatto qualche domanda a Luigi Centenaro, docente di Personal Branding e primo Personal Branding Strategist in Italia. Luigi è anche co-autore dell’edizione italiana di Digital You di William Arruda, autore dell’edizione americana e fonte inesauribile di ispirazione sul Personal Branding in tutto il mondo; di fatto, è considerato uno dei principali pionieri e innovatori della materia.
Nel nuovo libro descrivete come il mercato del lavoro sia destinato a cambiare profondamente. Come può il Personal Branding aiutarci a rimanere competitivi?
Destinato a cambiare? Sta cambiando. Anzi, è già cambiato molto…
Megatrend quali il Covid19, il remote working (speriamo diventi anche smart in futuro), la trasformazione digitale, l’intelligenza artificiale e le altre tecnologie esponenziali ci stanno portando ad un contesto professionale e un mercato lavorativo sempre più complessi e incerti.
Sta cambiando il concetto stesso di carriera che è sempre meno un’entità lineare, ad esempio essere impiegato di banca per 30 anni. Oggi occorre ragionare in termini di progetto: una sequenza di progetti professionali e non per forza nella stessa azienda, settore o contesto.
Una inedita pressione a cambiare costantemente posizionamento, rendersi credibili, autorevoli e attrattivi, soprattutto da remoto, in digitale. Come recita il proverbio? Lontano dagli occhi lontano dal cuore? Come fare a valorizzarsi con qualcuno che non incontriamo dal vivo per mesi?
Il Personal Branding serve proprio a fare tutto ciò con efficienza. È una nuova importante competenza professionale e serve durante tutta la propria vita lavorativa.
Quali sono le leggi fondamentali del Personal Branding?
Il Personal Branding ci aiuta ad attrarre opportunità, tipicamente lavoro, progetti o clienti.
Nelle aziende, è una parte importante dell’essere promossi, aumentare il successo di un business, e ottenere più soddisfazione personale. Ma avere un’immagine professionale chiara e coerente ci aiuta anche a fare meglio il proprio lavoro in quanto ha a che fare con l’influenza: cambiare, migliorare, elevare l’opinione che qualcuno ha di noi e del nostro lavoro.
Non a caso, la maggior parte delle multinazionali ha creato dei programmi appositi per aiutare collaboratori e leader a sviluppare il proprio brand, aumentando così fiducia, coinvolgimento, rendimento e soddisfazione.
In questo senso vi sono delle leggi fondamentali che valgono per tutti:
Tutti hanno il potenziale per sviluppare un brand forte e appetibile.
Il tuo brand si basa sull’autenticità – chi sei veramente. Non vorrai promuovere qualcun altro o attrarre le opportunità sbagliate?
Pur basandosi sull’autenticità, il tuo brand deve essere a prova di futuro.
Il pensiero degli altri conta altro che “non curarti di cosa pensano gli altri”: il tuo brand vive nel cuore e nella mente di chi ti sta intorno.
Il Personal Branding si basa sul dare valore, non solamente ottener lo. Non si tratta di egocentrismo o vantarsi. Del resto chi ama coloro che si vantano?
Il Personal Branding non si fa una volta sola. Tu cambi, lo scenario cambia. Tutto intorno a te cambia. Il tuo brand deve evolversi per restare rilevante.
Il traguardo finale è non comunicarsi come un bene indifferenziato, un commodity.
Esattamente come il rame o il granoturco! Significa non proporsi come “social media manager” o “project manager” e basta. Portare il proprio Personal Brand da Indifferenziato a Distinto e poi Richiesto (i tre livelli di successo, i principali risultati che si ottengono facendo o meno personal branding che abbiamo spiegato anche nel libro, vedi l’immagine qui sotto).
Che differenza c’è tra fare Personal Branding nel mondo reale e nel mondo digitale?
Il Personal Branding è cambiato profondamente da quando è diventato digitale.
Gli strumenti messi a disposizione dal digitale ci danno l’opportunità di “uscire fuori” e raggiungere in anticipo chi dovrà prendere decisioni su di noi, di dimostrare le nostre competenze, il nostro valore. Guai a trattare i canali digitali come dei curricula!
LinkedIn ad esempio è un vero e proprio robot, che ci disintermedia, lavora per noi: è il nostro ufficio marketing, il nostro dipartimento formazione, ufficio risorse umane, tutto in outsourcing! La vera sfida però è, come spesso ripete William Arruda, farsi percepire in modalità 3D (cioè la nostra persona reale) in un mondo 2D (dietro lo schermo). Lo stesso concetto si trova nel nostro libro.
La sfida è essere capace di tradurre la nostra persona reale (Real You) per il mondo virtuale, trasformandola quindi in Digital You allineato con i nostri obiettivi.
Parlaci dello strumento contenuto nel libro, il Digital You Canvas. A cosa serve e come si usa?
Il Digital You Canvas è uno strumento di pensiero visuale molto potente per avere una visione d’insieme della propria strategia. L’abbiamo sviluppato integrando alcuni altri nostri strumenti visuali e con l’approccio e il metodo di William sul Personal Branding.
L’idea è quella di mappare in una sola pagina, suddivisa in blocchi logici ben relazionati tra di loro, tutti gli elementi chiave della nostra strategia. Ciò favorendo la chiarezza e generazione di nuove idee e mettendo in evidenza eventuali aspetti da sviluppare e priorità. Di fatto una mappa per garantire che tutto quello che farai per sviluppare il tuo Personal Brand online sarà coerente con la tua autenticità e con i tuoi obiettivi.
Il libro contiene una versione stampata e cartacea, che fa strano in un mondo digitale!
Ciascun blocco ha una sua funzione e le domande guida per compilarlo. Noi consigliamo di riportare i concetti chiave su dei post-it (digitali o cartacei), comodi da usare perché si possono sempre spostare o modificare (è normale cambiare idea in un processo così complesso). Il tutto diventa ancora più facile se seguiamo le istruzioni contenute nel libro.
Quale pensi sia il futuro del Personal Branding?
Il futuro del Personal Branding è già adesso e si concretizza in due concetti fondamentali: remotizzazione e robot.
1) Tutti sono sempre più connessi, e abbiamo l’opportunità di avere più successo imparando a gestire la nostra immagine professionale online.
Mentre quando incontriamo qualcuno di persona abbiamo una presenza fisica che possiamo utilizzare come strumento, negli incontri virtuali lo schermo stesso diluisce questo nostro “potere”. Chi sarà in grado di comunicare realmente il suo brand anche a distanza avrà più successo degli altri.
Questo implica avere un criterio e un obiettivo preciso per tutto quello che facciamo, non possiamo più essere approssimativi. Dobbiamo pensare a come essere più efficaci, a come connetterci a livello emozionale anche se siamo a distanza. Più le persone riescono a farsi ricordare e, quindi, promuovere dagli altri, più il Personal Branding diventa efficace e funzionale a posizionarci realmente, facendoci diventare prima un brand “differenziato” e poi “richiesto”.
2) L’interazione con le Intelligenze Artificiali, i robot moderni.
Come agire quando è una macchina intelligente a scegliere al posto del nostro cliente, manager, collega o datore di lavoro? In alcuni casi, persino quando neppure loro sapranno che è avvenuta la scelta, perché avranno fatto tutto le macchine, senza l’intervento di esseri umani? Fino a qualche anno fa dovevamo essere noi a capire i computer, studiando i loro linguaggi e interfacce. Oggi sono i computer a imparare come capire noi e il mondo che ci circonda: potremmo dovere anche noi… piacere ai computer.
Le capacità dell’intelligenza artificiale moderna la portano a comprendere meglio cosa tu offri veramente e perché scegliere te come migliore opzione per un cliente, con meno opportunità di manipolazione dell’algoritmo (l’IA impara dal passato), maggior ampiezza di scopo (l’IA si occupa di cose che prima non sapeva presidiare), e forti capacità predittive.
La sfida per chi fa Personal Branding in questo contesto è da un lato sviluppare storie, contenuti o profili rilevanti per le persone, dall’altro ottimizzarne la visibilità sui robot: write for humans, design for robots (l’algoritmo appunto).
L’esempio più lampante? Ancora LinkedIn!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/03/Personal-branding-intervista-a-Luigi-Centenaro.jpg7891385Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-03-23 11:30:252022-03-24 10:53:13Come rimanere competitivi nel mondo del lavoro grazie al Personal Branding, intervista a Luigi Centenaro
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