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  • Rap, Hip Hop e Trap: la storia di un’industria milionaria raccontata da Dj Delta

    Un viaggio nel mondo della cultura hip-hop che ci invita a scoprirne le risorse in termini di marketing e comunicazione

    15 Luglio 2021

    Il protagonista dell’Unbreakable Story di oggi è l’artista, Dj Delta, dj resident di N-Conference che ha accompagnato l’evento con la sua selezione musicale. Dj Delta, che è un dj-sociologo, che racconta delle “resistenze” del contesto siciliano all’hip hop e del ritardo, rispetto ad altre zone d’Italia, nell’acquisizione di informazioni dagli Stati Uniti da cui prendere ispirazione: “Eravamo molto primordiali nel fare hip hop qui in Sicilia”. Due linee di sviluppo dell’hip hop in Italia, quella di Jovanotti, per intenderci, e quella “anti-sistema” dei centri sociali, in realtà si sono mosse parallelamente. Jovanotti ha sfruttato una diffusione mediatiche che è arrivata prima della linea di sviluppo a contenuto politico. Lui riprendeva dall’hip hop quello che negli Stati Uniti era ‘combattere per il tuo diritto a fare festa’, l’idea dell’hip hop di passarsela bene. Solo dopo, nei primi anni ’90, è arrivato il modello legato alla contestazione”.

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    Secondo Dj Delta, negli anni ’90 il legame con la musica locale era molto forte: erano tempi molto diversi da quelli di adesso quando, con internet, riesci ad accedere allo stesso bacino musicale al quale può accedere una persona che si trova dall’altro lato del mondo. I dischi li trovavi solo nel tuo negozio di quartiere e quindi il tuo stile musicale si definiva anche in base ai titoli che avevi a disposizione. LEGGI ANCHE: Podcast, Steve Jobs e stampa 3D: intervista a Massimo Temporelli dj delta unbreakable companyFaccio il Dj da 25 anni“, racconta Delta, “di pensiero divergente, di attitudine unbreakable, ne dovevi avere per immaginare che il giradischi, che per la maggior parte delle persone era un elettrodomestico, potesse diventare un vero e proprio strumento musicale“. “Quando avevo 10, 11 anni, andavo a lezione di chitarra e il maestro mi insegnava la pentatonica. Dietro di lui però c’era un giradischi, e io non potevo fare a meno di fissarlo. Alla fine cedetti alla tentazione di chiedergli se fosse uno strumento musicale. La risposta del maestro fu che non lo era: serviva ‘solo a riprodurre la musica“. Così, Dj Delta ha smesso di prendere lezioni di chitarra e si è messo in testa che quella “roba lì” poteva suonare davvero. Una decisione che lo ha portato a vivere tante esperienze, nazionali e internazionali, fino alla vittoria del Red Bull Thre3Style 2016, una delle più importanti competizioni al mondo nel settore.

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