Si può ridurre il digital divide nelle scuole? La rivoluzione di Open Fiber
L’obiettivo è quello di favorire l’accesso a una rete ultraveloce anche in zone svantaggiate e nelle strutture di pubblico interesse, come le scuole italiane
10 Maggio 2021
Vi siete mai chiesti quanto tempo, in media, trascorriamo su Internet? Passiamo all’incirca 6 ore della nostra giornata a navigare nell’oceano del web. E perché lo facciamo? Principalmente per comunicare con gli altri, essere informati su cosa succede nel mondo, e spesso connessi anche per divertimento. Internet è un universo di opportunità che ci permette non solo di tenerci in contatto con tutti, ma anche di approfondire le nostre conoscenze, solleticare le nostre curiosità o semplicemente svagarci dopo una lunga giornata, guardando film, serie TV o video divertenti. Quante cose sono cambiate negli ultimi decenni con la cosiddetta rivoluzione digitale? Un termine che abbiamo sentito tante volte, e che nell’ultimo anno ha assunto un nuovo valore.
Accelerazione digitale ai tempi del COVID-19
Più che di rivoluzione, parliamo di una fortissima accelerazione. A causa del COVID-19 le nostre abitudini sono cambiate. Se prima ordinare un panino con un click ci sembrava pura comodità, con la pandemia è diventata un’esigenza. Se acquistare vestiti sul web ci sembrava una buona idea per non incontrare una fila chilometrica alle casse dei negozi, adesso è diventato il modo più veloce e sicuro per fare shopping. Ma questa è solo la punta dell’iceberg. Anche tante realtà aziendali e scolastiche si sono dovute adeguare a gestire compiti e mansioni da remoto. La quotidianità di tutti è stata stravolta da avvenimenti così grandi che hanno costretto le persone a ritirarsi a vita privata, in un grande stato di standby. L’unico modo per continuare ad andare avanti? Restare online. Ovviamente non è stato facile per tutti. Spesso diamo per scontato che accedere a Internet sia immediato per chiunque e in tutte le città italiane, quando molto spesso, soprattutto in molti borghi e piccoli Comuni, non si dispone di una rete performante. Avete mai sentito parlare di digital divide?Digital divide: come abbatterlo?
Il digital divide è il divario che sussiste tra coloro che possono utilizzare senza troppe difficoltà le nuove tecnologie, accedendo a Internet, e quelli che non possono farlo. I motivi sono svariati, possono infatti essere tecnici, economici o sociali. Quando parliamo di problematiche economiche e sociali ci stiamo riferendo a quella fascia della popolazione più svantaggiata che non può permettersi gli strumenti necessari. Con l’accelerazione digitale dell’ultimo anno, queste persone sono rimaste purtroppo indietro, avendo ripercussioni sul piano scolastico, culturale e lavorativo. Se invece ci riferiamo agli aspetti puramente tecnici di assenza dell’infrastruttura, stiamo parlando di quelle zone del nostro Paese in cui l’accesso a Internet, in generale, e alle nuove tecnologie, come quelle in fibra ottica, in particolare, è completamente precluso, o quasi. Può sembrarci strano, ma sono in molti ad avere difficoltà di questo tipo. Ci sono poi quelle attività che non dovrebbero mai farne a meno, perché Internet è una risorsa fondamentale e inclusiva, che riguarda tutte e tutti. Tra queste realtà purtroppo dobbiamo necessariamente annoverare le scuole. LEGGI ANCHE: Digital Divide e competenze digitali in Italia: a che punto siamoIl problema del Digital Divide nelle scuole
Il digital divide è un problema serio che molte scuole hanno vissuto in prima linea. Abituati a trascorrere la mattinata in classe e gran parte del pomeriggio a studiare sui libri, tutti gli alunni si sono ritrovati nella propria stanzetta, i più fortunati, a passare ore davanti al PC dalla mattina alla sera, vivendo una scuola a distanza, lontano dai compagni di classe e dagli insegnanti. Stessa sorte è toccata ai più piccoli, quelli della materna. Ma come spiegare a bambini e bambine che non possono più giocare o colorare insieme? E gli universitari, finalmente liberi dagli orari scolastici e ora perennemente al PC. Quanti si sono laureati in giacca e pigiama? Un cambiamento enorme di certo non facilitato da connessioni ballerine, ma non solo per ragazzi e ragazze. Molti sono stati gli insegnanti che si sono ritrovati a confrontarsi con strumenti a cui non erano abituati ma hanno dovuto imparare in fretta. Ma come si può superare il digital divide in ambito scolastico?La rivoluzione di Open Fiber parte dalle scuole
Open Fiber è un operatore wholesale only che ha come mission quella di realizzare un’infrastruttura a banda ultra larga (BUL) in Italia. Il suo obiettivo è proprio quello di creare un futuro in cui la nuova tecnologia in fibra ottica potrà cambiare la vita di tutti, a partire dai piccoli borghi fino ad arrivare alle grandi città. In un periodo delicato come questo, è necessario migliorare lo stile di vita delle persone, delle famiglie e anche delle imprese attraverso il superamento del tanto agognato digital divide. La rivoluzione di Open Fiber passa anche dalle scuole garantendo più servizi, velocità, accessibilità e affidabilità a molti istituti scolastici.La svolta dell’Istituto Alighieri Kennedy di Torino
È il caso dell’Istituto Alighieri Kennedy di Torino che era già dotato di una connessione informatica fin dagli anni ’90, ma negli ultimi 5 anni aveva avviato i lavori per la connessione interamente in fibra ottica nella sede principale dell’Istituto. Il cambiamento è stato enorme e immediato. La connessione ultraveloce in fibra ottica ha permesso di svolgere attività didattiche in molte classi simultaneamente senza avere problemi di disconnessione o lentezze di caricamento. Nel loro caso specifico, i ragazzi erano già abituati a lavorare online e in modo cooperativo anche prima della didattica a distanza, ma le attività erano legate essenzialmente a progetti e laboratori sia in presenza che da casa. La chiusura delle scuole senza possibilità di frequenza ha trasformato drasticamente il modo di svolgere le attività progetto. Senza una connessione a Internet adeguata l’esperienza in DAD rischiava di essere poco fluida e non fruibile, ma grazie alla connessione interamente in fibra ottica non ci sono stati grossi intoppi. Gli stessi alunni dell’Istituto hanno notato e riconosciuto il cambiamento tra la connessione precedente e la rete FTTH. Ma questo non è di certo l’unico caso.Come cambia l’Istituto Aleandri
L’Istituto Aleandri è una delle oltre 10.500 scuole raggiunte dalla fibra ottica FTTH di Open Fiber che, allo scoppio della pandemia, si è subito mobilitato per attivare forme di didattica alternative in grado di sopperire alle lezioni in presenza. Ma anche in questo caso l’inizio è stato traumatico. Di certo non è stato un lavoro semplice soprattutto coordinare i docenti più anziani che hanno avuto un’enorme difficoltà a mettersi a pari con i tempi. Ma non è stato facile nemmeno per i ragazzi, spesso spaesati e demotivati. La connessione interamente in fibra ottica è stata fondamentale per svolgere in maniera ottimale tutte le lezioni. I problemi antecedenti al suo utilizzo erano soprattutto di sovraccarico della linea con videochiamate lente e difficoltà di caricare compiti in tempo reale. Con il suo utilizzo queste problematiche sono venute meno, ottimizzando i tempi.L’Istituto Comprensivo di Palena-Torricella Peligna contro il digital divide
Abbiamo poi l’Istituto Comprensivo di Palena-Torricella Peligna che si compone di 17 plessi dislocati su 9 piccoli Comuni in un’area interna della provincia di Chieti. Anche qui la pandemia ha rappresentato una sfida per la scuola e al disagio dell’isolamento si è aggiunta la difficoltà della didattica a distanza, con i limiti della connessione. Ciò nonostante i docenti hanno messo in campo le proprie competenze e fondamentali sono stati le figure dell’animatore e del team digitale, oltre alla dotazione tecnologica già a disposizione. La scuola ha infatti concesso in comodato d’uso agli studenti tutti i notebook disponibili, ma non è finita qui. Il plesso ha avviato dei lavori per una connessione informatica veloce e potente, un accesso alla rete rapido e senza interruzioni. È stata la sindaca di Lettopalena, la dott.ssa Carolina De Vitis, con la sua Amministrazione, a dotare gran parte dell’istituto della tanto attesa fibra ottica FTTH. La connessione interamente in fibra ottica permette di sfruttare le potenzialità della rete condivisa tra più postazioni contemporaneamente e di valorizzare la dotazione tecnologica e le competenze digitali acquisite negli anni. Inoltre i servizi rivolti agli studenti implementati grazie all’utilizzo della fibra ottica hanno permesso:- la creazione di reti tra le piccole scuole all’interno dell’Istituto;
- la gestione delle pluriclassi;
- il coinvolgimento attivo del territorio e dei genitori;
- la collaborazione fra realtà scolastiche appartenenti a territori lontani;
- l’implementazione di un’istruzione di qualità attraverso la realizzazione di laboratori didattici linguistici, informatici e di coding;
- la comunicazione interna ed esterna.