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  • “É tempo di guarire”. Il primo discorso di Joe Biden come neopresidente degli Stati Uniti d’America

    Il virus, l’economia, la sanità, il razzismo, e anche la battaglia per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici

    9 Novembre 2020

    • Il democratico Joe Biden è il 46esimo presidente eletto dagli americani
    • Kamala Harris è la prima donna alla Casa Bianca in qualità di vicepresidente
    • Il discorso dei democratici alla vittoria delle elezioni non poteva che essere un messaggio di speranza,  fede e unità
      Joseph Robinette Biden, Joe Biden è il 46esimo presidente degli Stati Uniti d’America. La sua vittoria contro lo sfidante Donald Trump è stata decretata alcuni giorni fa. L’insediamento ufficiale alla Casa Bianca ci sarà il 20 gennaio 2021. Intanto nella notte di sabato 7 novembre, il presidente neo eletto e la sua vice, Kamala Harris, hanno tenuto il loro primo discorso pubblico. presidente joe biden Lo speech del presidente inizia con Biden che saluta i concittadini americani. Poi mette una mano sulla fronte per guardare lontano, riconoscere, salutare e ringraziare i sostenitori tra il pubblico, in particolare i suoi familiari. Introduce il concetto di vittoria e parla dell’affluenza alle urne, che non si era mai vista prima. Ringrazia tutti coloro che l’hanno votato, parla di gioia, fiducia e soprattutto unità. Biden ci tiene a specificare che non esistono regioni rosse o blu (colori associati ai due partiti) ma esiste una sola America. Torna a ringraziare gli elettori e la famiglia. Cita la moglie Jill, la nuva first lady. Introduce nel discorso Kamala Harris, la sua vicepresidente, donna, nera, figlia di immigrati. Associa anche lei e il marito alla sua famiglia. Biden parla di giustizia e sottolinea che in America tutto è possibile. Un segnale chiaro e inequivocabile. Per tutta la campagna elettorale dei democratici, Biden ed Harris hanno saputo incanalare il malcontento che negli anni e nei mesi precedenti ha visto bloccare le piazze americane, diventate teatro di scontri e proteste (vedi Black Lives Matter). Nel continuare il suo discorso, Biden allarga il tiro includendo un po’ tutti e non dimenticando nessuno, i sostenitori delusi di Trump, repubblicani e democratici, tutte le varie minoranze etniche americane e le persone di ogni orientamento sessuale. Biden vuole essere il presidente di tutti. Allora a questo punto è doveroso fare un riferimento alla bibbia: “c’è una stagione per ogni cosa: per costruire, seminare, raccogliere. Ora è tempo di guarire”. LEGGI ANCHE: L’America a un bivio: tra Trump e Biden è guerra di spot

    Breve analisi del discorso della vittoria

    Nessuna parola è a caso nel suo discorso. L’America di Biden ed Harris dovrà guarire poiché si troverà ad affrontare pienamente la pandemia da Covid-19 e l’eredità del sistema sanitario così come è stato lasciato dai suoi predecessori. In maniera precisa e puntale il presidente ricorda quali sono i propri nemici e quali saranno le battaglie da combattere: il virus, l’economia, la sanità, il razzismo, e anche la battaglia per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici. Un’attenzione particolare merita il nemico virus, che negli ultimi mesi ha portato via tante persone care, ha impedito a molti di costruire nuovi ricordi, festeggiare matrimoni e compleanni. Il suo primo impegno in carica sarà quello di trovare un vaccino. Poi Biden parla delle varie opportunità che offre il paese, cita vari presidenti da JFK a Barack Obama. Fa riferimento al “sogno americano”, alla patria delle opportunità. Yes, we can! Joseph Robinette Biden e Barack Obama Nostalgia e speranza animano tutto il discorso. Un riferimento al figlio che non c’è più e a sua nonna. La famiglia è il cardine dello speech, ben orchestrato, in cui elementi del passato, del presente e del futuro trovano il giusto equilibrio. “Questi sono gli Stati Uniti d’America: non c’è nulla che non siamo stati in grado di fare insieme”, aggiunge Biden. Dare fiducia all’America, guardare di nuovo al futuro. Paragona le ali della speranza a quelle dell’aquila (animale simbolo degli U.S.A.). Il discorso termina, come un sermone, con una benedizione, in una sorta di rituale di protezione, “Che Dio vi benedica!” Secondo Il New York Times, Joe Biden stava preparando questo discorso da tutta la vita. Non a caso Biden è il più vecchio presidente eletto nella storia degli U.S.A. La sua carriera politica nell’ala democratica del paese è iniziata nel 1973 come senatore federale ed è proseguita negli anni fino a diventare nel 2009 vicepresidente di Barack Obama ed oggi presidente degli Stati Uniti. Ma questo non è l’unico “primato” di questa tornata elettorale. La sua vicepresidente, Kamala Harris è la prima donna, nera, indo-americana e figlia di immigrati a diventare vicepresidente degli Stati Uniti d’America. Questo viene enfatizzato da Biden durante tutto il discorso. In America tutto è possibile, tutti possono avere un’opportunità. Bisogna avere fede, lavorare insieme e sperare. E forse la storia della Harris ha una portata ancora più ampia e fondamentale per tutte le donne a livello globale. LEGGI ANCHE: Election Day 2020: le migliori campagne dei brand

    Joe Biden, il discorso completo del 46esimo presidente degli Stati Uniti d’America

    Riportiamo il video del discorso integrale di Biden e la traduzione in italiano dello speech completo. “Buona sera, miei cari concittadini americani, abitanti del Delaware. Vedo il mio amico senatore Tom Carper tra il pubblico, qualche governatore, membri del Congresso. C’è l’ex governatore, ci sono mia cognata, mia sorella. I cittadini di questo paese hanno parlato e ci hanno dato una vittoria chiara, che convince, una vittoria per noi, per il popolo, con un’affluenza alle urne che non si era mai vista prima. Noi abbiamo ricevuto oltre 74 milioni di voti, la cosa mi ha sorpreso devo ammettere. Stasera vediamo questo paese, tutto il mondo, che ci dimostrano la loro gioia, la speranza per un domani migliore. Sono onorato dalla fiducia che avete riposto in me. Ho promesso che unirò anziché dividere, perché non esistono stati rossi o blu ma solo gli Stati Uniti; con tutto il cuore vi dico che grazie a questa fiducia che avete posto in me voglio andare avanti ed è per questo che credo che l’America sia fatta di persone e che anche il nostro governo sarà fatto di persone, si occuperà di persone. Ricostruirò la spina dorsale di questo paese, per far sì che l’America sia di nuovo rispettata, unita. Avete votato perché credevate nella mia missione, ora è arrivato il momento di rendere reale questo piano per cui avete votato. Come ho detto molte volte sono il marito di Jill e non sarei qui senza il suo amore e il suo sostegno, anche quello di mia figlia Ashley, di mio figlio Hunter, i loro figli, sono il mio cuore. Jill ha dedicato la vita all’insegnamento, per gli insegnanti americani questa è una giornata memorabile perché ci sarà uno di voi nella Casa Bianca. Jill sarà un’ottima first lady. Ho avuto l’onore di avere al mio fianco un’eccezionale vicepresidente che farà la storia, prima donna nera, indoamericana, figlia di immigrati, eletta vicepresidente. Non venitemi a dire che c’è qualcosa di impossibile negli Stati Uniti. Ringrazio quelli che hanno combattuto con me per questo. L’America è andata verso la giustizia. Kamala, Doug, siete la mia famiglia. Ringrazio i volontari, quelli che hanno lavorato nei seggi, il mio team che ha dato così tanto per realizzare questo sogno, è a voi che devo tutto, a quelli che ci hanno sostenuto. Abbiamo costruito la più ampia e diversificata coalizione della storia: democratici, repubblicani, indipendenti, progressisti, moderati, conservatori, giovani, anziani, città, periferie, omosessuali, eterosessuali, transgender, ispanici, asiatici, nativi americani; la comunità afroamericana ha continuato a sostenermi, io sosterrò sempre voi. Ho detto fin dall’inizio che volevo rappresentare tutta l’America e l’abbiamo fatto, anche il governo deve farlo ora. So che i sostenitori di Trump sono delusi, ma ora dobbiamo darci una possibilità reciproca. Mettiamo da parte la retorica, ascoltiamoci, non trattiamo i rivali come nemici, sono americani come noi.   La Bibbia ci dice che c’è una stagione per ogni cosa: per costruire, seminare, raccogliere. Ora è tempo di guarire. Qual è ora la volontà delle persone? Io credo che sia questa, che l’America ci abbia chiamato per restaurare l’onestà, la scienza, la speranza, perché dobbiamo combattere battaglie dure: il virus, l’economia, la sanità, il razzismo, e anche la battaglia per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici. Dobbiamo difendere l’onestà e la democrazia, dare a tutti una possibilità. È questo che ci chiedete. Cominceremo dall’epidemia perché non è possibile costruire nuovi ricordi, partecipare a compleanni e matrimoni, a meno che non controlliamo il virus. Lunedì un team di virologi si riunirà per darci i consigli giusti, saremo operativi già dal 20 gennaio 2021, quando mi insedierò. Voglio lavorare ad un vaccino, prevenire le epidemie del futuro, mi impegnerò per sconfiggere la pandemia. Governerò come presidente americano. Lavorerò duramente anche per quelli che non hanno votato per me, mettiamo fine alla demonizzazione, cominciamo a mettere fine a tutto questo adesso, subito. Il rifiuto di cooperare non è una forza misteriosa che non può essere controllata, è una scelta che possiamo cambiare. È parte del mandato che mi è stato assegnato, devo collaborare negli interessi di tutti gli americani, e faccio appello al Congresso perché faccia la mia stessa scelta. La storia americana è piena di opportunità che sono state raccolte, anche se troppi sogni sono stati posticipati per troppo tempo, dobbiamo fare promesse per tutti a prescindere dalla religione o dall’etnia. L’America è sempre stata plasmata da momenti storici, decisioni importanti. Lincoln nel 1860 per salvare l’Unione, Roosevelt nel ’32, JFK nel ’60 e dodici anni fa Barack Obama dicendo: Yes, we can. Ancora una volta siamo in un momento storico, abbiamo la possibilità di costruire un’America fatta di prosperità. Per troppo tempo si è parlato della battaglia per la nostra anima, dobbiamo ricostruirla, dobbiamo trovare un equilibrio fra ragione e impulso, far sì che la ragione vinca. Tutto il mondo ci guarda, l’America è un faro e dobbiamo guidare non solo col potere dell’esempio ma con l’esempio del potere. Ho sempre creduto che si possa definire l’America con una sola parola: “possibilità”. In America tutti hanno un’opportunità. Così i sogni si realizzano. Io credo nelle possibilità, in un futuro dove l’America è più libera, giusta, crea lavoro, cura le malattie, non lascia nessuno indietro, non si arrende mai, non cede mai. È una grande nazione, è sempre stata una grande nazione. Questi sono gli Stati Uniti d’America: non c’è nulla che non siamo stati in grado di fare insieme. Nelle ultime settimane della campagna pensavo a mio figlio Beau che non c’è più, alla speranza, agli americani che hanno perso i loro cari per colpa del virus. Io sono con voi e spero che la speranza vi dia sollievo. Vi solleverà sulle sue ali, vi mostrerà una nuova alba e vi terrà sul palmo della mano. Adesso insieme sulle ali di quest’aquila possiamo guardare al futuro. Con mano ferma e fiducia nell’America, sete di giustizia, per essere una nazione che sia quello che sa di poter essere: unita, forte, guarita. Gli Stati Uniti d’America. Mai e poi mai non siamo riusciti in qualcosa facendolo insieme. Il nonno mi diceva: “Mantieni la fede”. La nonna mi diceva: “Diffondi la fede”. Che Dio vi benedica.”