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  • Cosa accadrà quando Google inizierà a bloccare gli annunci che consumano la batteria

    Niente più annunci ingombranti per i nostri dispositivi: ecco quali saranno i nuovi standard

    24 Giugno 2020

    • Dopo un secondo semestre in calo per gli annunci di ricerca, Chrome si prepara a introdurre nuovi standard sia per il formato desktop sia per quello mobile.
    • L’obiettivo è limitare quelli che richiedono molta energia della batteria o dati di rete da parte degli utenti e migliorare la loro esperienza di navigazione.
      Come tutte le crisi, anche per Google l’emergenza degli ultimi tre mesi è stato argomento di riflessione. Dopo un inizio anno di ottimi risultati sul fronte pubblicitario, nel mese di marzo l’azienda ha perso circa il 7% degli inserzionisti del settore viaggi, ristorazione e intrattenimento. In particolare, sul web. Come chiarisce eMarketer in un articolo dello scorso aprile: “La ricerca è un canale pubblicitario lower-funnel, tipicamente orientato a guidare le conversioni – anche all’interno dei negozi – e molte di queste conversioni non possono avvenire in questo momento a causa di quarantene, carenze di inventario e problemi correlati. I budget non sono impegnati in anticipo e possono essere messi in pausa o ritirati in qualsiasi momento”. Ecco spiegato il perché di questo calo. Un panorama che ha spinto Google a preparare il terreno per un probabile passo in avanti.

    Google blocca la pubblicità su Chrome

    L’impatto negativo della pandemia sugli investimenti pubblicitari e l’uso crescente di internet ha messo Google – con il suo motore di ricerca e con il suo browser Chrome – in una posizione forte per supportare i suoi affari e le rinnovate necessità degli utenti. Dalla ricerca allo shopping, passando per l’apprendimento e il lavoro a distanza: milioni di persone durante il lockdown hanno dimostrato un’elevata dipendenza dai suoi servizi. Un terreno fertile per Google che ha promesso di bloccare quella pubblicità su Chrome che risulta mal programmata e non è ottimizzata per l’uso della rete. pubblicita google chrome LEGGI ANCHE: Google Shopping vs Amazon: il sorpasso? “Abbiamo recentemente scoperto che una certa percentuale di annunci consuma una quota eccessiva di risorse del dispositivo, come la batteria e i dati di rete, senza che l’utente lo sappia”, ha spiegato l’azienda in un blog post dello scorso maggio. “Questi annunci (come quelli che servono a minare criptovalute, sono mal programmati, o non sono ottimizzati per l’uso della rete) possono prosciugare la durata della batteria, saturare le reti già sovraccariche, e costano soldi ha concluso, preannunciando nuove limitazioni per la pubblicità su Google Chrome. Il browser, sviluppato per essere veloce e reattivo senza esperienze dannose o fastidiose, limiterà le risorse che un annuncio display può utilizzare prima che l’utente interagisca con esso. pubblicità su Google Chrome LEGGI ANCHE: TikTok Ads: come creare il primo annuncio per la tua azienda Banner, video e altri contenuti promozionali che supereranno i 4 MB di dati rete o 15 secondi, su 30-60 di utilizzo totale della CPU, passeranno a una pagina di errore che segnalerà all’utente l’utilizzo eccessivo delle risorse. Bloccare la pubblicità su Chrome è un modo per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti. Ma cosa cambierà?

    Il lancio in programma per bloccare la pubblicità su Chrome

    Al fine di salvaguardare le batterie e i piani dati degli utenti, la decisione di Google in programma per bloccare la pubblicità su Chrome è oramai certezza. Al momento, gli annunci che superano la soglia dei 4MB sono solo lo 0,3%, ossia il 27% di quelli che utilizzano i dati di rete e il 28% che impiegano tutta la CPU degli annunci. L’obiettivo di bloccare la pubblicità su Google Chrome è in programma per la fine di agosto, il tempo giusto per permettere agli addetti ai lavori e ai fornitori di strumenti per preparare e incorporare queste soglie nei loro flussi di lavoro. Nel complesso? Una scelta pensata per aumentare il valore della navigazione senza incidere negativamente sulle entrate pubblicitarie, ma che potrebbe dare ulteriori indicazioni anche in ottica SEO sul ruolo sempre più fondamentale del mobile e della user experience per il colosso del web.