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  • Il caso degli iPhone hackerati (dalla Cina?) per colpire una minoranza. Twitter. Tesla

    Le notizie che dovete assolutamente conoscere, selezionate per voi dalla redazione

    2 Settembre 2019

    Apple #1

    Gli utenti di Apple non hanno fatto in tempo a riprendersi dalle primissime rivelazioni del team Project Zero di Google (un numero di siti Web malevoli, se visitati, potevano hackerare l’iPhone della vittima sfruttando una serie di bug software di iOS, poi corretti) che altri particolari gettano una luce inquietante su questa vicenda. Secondo TechCrunch, i siti web in questione sarebbero stati parte di un attacco sostenuto dallo stato (probabilmente la Cina) progettato per colpire la comunità uigura (etnia di religione islamica che vive nel nord-ovest della Cina) nello stato del Xinjiang.

    Apple #2

    Potrebbe essere svelato il 10 settembre l’iPhone di nuova generazione. Apple ha, infatti, inviato gli inviti per quella data per un evento nel suo campus della Silicon Valley. Da anni ormai, la società di Cupertino ospita eventi in autunno per lanciare nuovi modelli di iPhone in vista delle festività natalizie. 

    Twitter

    Attacco hacker contro Twitter, in particolare contro l’account del suo amministratore delegato, Jack Dorsey, dal quale sono partiti cinguettii offensivi e razzisti. “L’account è stato compromesso. Stiamo indagando su quanto accaduto!, afferma Twitter, che ha impiegato circa 20 minuti per cancellare i messaggi. A rivendicare l’attacco è stato Chuckling Squad, un gruppo che in passato ha hackerato gli account di altre star, quali James Charles, Shane Dawson, Amanda Cerny e King Bach.

    Spotify

    Secondo The Verge Spotify progetta una funzione che faciliti la creazione di Podcast a tutti gli utenti. Avverrebbe attraverso l’applicazione Anchor, recentemente acquisita dalla società. Spotify ha confermato che la funzione Create Podcast è al momento in fase di test ma non ci sono dettagli sulla sua distribuzione a livello globale. Il settore dei podcast è da tempo in crescita.

    Tesla

    La Cina ha salvato Tesla dall’imposta del 10% sulle sue auto vendute su suolo cinese. L’esenzione, che fino ad ora valeva solo per i produttori di veicoli elettrici cinesi, chiama in causa tutti i modelli del gruppo californiano venduti nella nazione asiatica inclusa la berlina Model S, il Suv Model X e l’auto pensata per il mercato di massa Model 3. A darne l’annuncio il ministero cinese dell’Industria e dell’Information Technology. La settimana scorsa Pechino aveva annunciato la ripresa, dal prossimo 15 dicembre, di dazi che aveva sospeso ad aprile imponendo tariffe doganali del 25% sulle vetture e del 5% sulla componentistica importate dagli Usa. L’esenzione segue la visita del Ceo Elon Musk a Shanghai, dove ha partecipato al World Artificial Intelligence Conference.