Facebook, Instagram e Whatsapp di nuovo ok. Che cosa ha “rivelato” il down
Le immagini "rotte" durante il down di Facebook hanno svelato il modo con cui gli algoritmi di intelligenza artificiale "leggono" le nostre foto
4 Luglio 2019
Facebook, Instagram e Whatsapp questa mattina sono tornati alla normalità dopo il pesante down che ieri ha provocato il malfunzionamento dei suoi servizi in tutto il mondo e in particolare in Europa e negli Usa. “Il problema è stato risolto – ha fatto sapere la società di Menlo Park con un tweet – siamo tornati a funzionare al 100% in tutto il mondo”. Un portavoce di Facebook ha spiegato che un'”operazione di manutenzione” ha provocato guasti al caricamento di foto e video sulle tre piattaforme. Un episodio simile si era verificato a marzo scorso, quando Facebook, Instagram e Whatsapp si sono bloccati per alcune ore creando disagi non da poco ovunque nel mondo.
Earlier today, some people and businesses experienced trouble uploading or sending images, videos and other files on our apps and platforms. The issue has since been resolved and we should be back at 100% for everyone. We’re sorry for any inconvenience.
— Facebook (@facebook) 4 luglio 2019
Le descrizioni dell’algoritmo. Il down ha mostrato anche come gli utenti l’intelligenza artificiale di Facebook “vede” le foto: in pratica le immagini non venivano visualizzate in maniera corretta e gli utenti infatti riuscivano a vedere solamente le descrizioni generate in via automatica dagli algoritmi di intelligenza artificiale.
LEGGI ANCHE: Il mercoledì nero dei social di Zuckerberg. Il puntoLe immagini “rotte”
Allo scorrere della bacheca ieri si vedevano solo immagini “rotte”, che mostravano in alto a sinistra la descrizione che il sistema della società assegna alle immagini, per riconoscerle e classificarle. Gli utenti insomma hanno potuto leggere una frase del tipo: “l’immagine potrebbe contenere: persone sorridenti, persone che ballano, matrimoni, interni”. In altri casi invece i tag sono più semplici come “l’immagine potrebbe contenere: albero, cielo, natura, fiore”.
Dal 2016
La società utilizza il machine learning per “leggere” le immagini in questo modo almeno da aprile 2016. Ogni immagine contiene tantissimi dati personali degli utenti che l’intelligenza artificiale può estrarre, anche se non è chiaro se e come Facebook usi questi dati per le pubblicità mirate.
Oh yeah! I forgot Facebook uses machine learning to tag our photos with what it sees in the picture.
To be fair, “one person, beard” is pretty much a spot-on description of me. pic.twitter.com/fCpydUxtpz — Zack Whittaker (@zackwhittaker) 3 luglio 2019