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  • La nuova campagna di Gucci ci mostra finalmente la bellezza come imperfezione

    La libertà di espressione al centro della campagna di lancio dei primi rossetti nati sotto la direzione di Alessandro Michele

    16 Maggio 2019

    Lo scorso settembre Gucci aveva stuzzicato il mondo dei social lanciando l’account Instagram @GucciBeauty. All’inizio il feed non mostrava alcun prodotto cosmetico, ma solo immagini d’arte con l’obiettivo di garantire ai follower una buona dose quotidiana di bellezza, storia e cultura. La casa di moda aveva creato hype lasciando intravedere qualche scorcio della sua nuova idea di beauty.

     
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    Title: Portrait of a Young Woman, 1485 Author: Sandro Botticelli (Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi) Museum: Staedelsches Kunstinstitut, Frankfurt-am-Main ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ Simonetta Vespucci was nicknamed “la bella Simonetta.” She was known as the most beautiful woman of her age upon her entrance into the Florentine court around 1470. She came from Genoa; “like Venus, she was born among the waves,” one poet wrote. But the great beauty died when she was 22. The Florentine painter Sandro Botticelli, a star of the early Renaissance, may have used Simonetta as inspiration for some of his famous paintings, including this idealized 1485 portrait in the collection of Staedelsches Kunstinstitut. Simonetta’s flowing red hair is her signature, leading to the possibility that she is also the model for Botticelli’s “Primavera,” among others. #GucciBeauty — @kchayka Staedelsches Kunstinstitut, Frankfurt-am-Main, Germany / Bridgeman Images

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    Dopo averci impartito piccole lezioni di storia dell’arte, il brand ha spostato il focus sulla promozione delle sue fragranze, come la campagna realizzata con Lana del Rey e Jared Leto per Gucci Guilty. Tutto senza alcun riferimento ai cosmetici, fino a qualche giorno fa, quando la maison ha svelato la sua nuova linea di rossetti.

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    Gucci Beauty: 58 sfumature al profumo di viola

    Tre pack originali (turchese, avorio e oro con un motivo Art déco inciso) per tre linee di rossetti al profumo di viola dalle diverse formulazioni: Rouge à Lèvres Satin con finitura satinata, Rouge à Lèvres Voile con finitura trasparente e Baume à Lèvres, un balsamo per le labbra con una finitura traslucida, per un totale di 58 sfumature.

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    L’ampio spettro di colori e finiture è ispirato al glamour vintage della Golden Age di Hollywood e alle attrici che hanno plasmato quella magica era cinematografica, tra cui Jean Harlow, Maureen O’Hara e Bette Davis.

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    Un rilancio della linea beauty in coerenza con l’affinità tra il direttore creativo, Alessandro Michele, e l’estetica classica.

    “Il rossetto è l’oggetto più bello che puoi trovare in una borsa. È un oggetto giocoso perché ricorda i pastelli con cui i bambini colorano. Il rossetto simboleggia anche il mondo del cinema e tutte le famose labbra di Hollywood” ha dichiarato.

    La bellezza come imperfezione

    La campagna di lancio, scattata da Martin Parr, è incentrata sull’idea della bellezza come imperfezione. La cantante Dani Miller, frontwoman dei Surfbort, posa accanto alle modelle Mae Lapres, Achok Majak ed Ellia Sophia Coggins, con le labbra ornate da varie sfumature di rossetti.

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    Le imperfezioni sono il punto focale della campagna: sorrisoni (non perfetti) mostrano rossetti con forza e sicurezza, come recita lo spot “Be bold. Be bright. Be beautiful”.

    Un ribaltamento, se pensiamo alle classiche campagne di bellezza dove la perfezione resta il punto di forza dell’intera comunicazione visiva. Il direttore creativo considera il trucco un modo per esaltare i propri difetti e non un mezzo per mascherarli.

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    Lo spot con la sua colonna sonora anni 80’ guarda al passato ammiccando ai temi contemporanei dove al centro di tutto risiede la libertà di espressione.

    LEGGI ANCHE: Le crisi di Gucci, Prada e gli altri luxury brand: quando i social dettano le regole alla creatività gucci

    La campagna non mira al solo target femminile, il rossetto è stato creato per tutti e per chiunque voglia indossarlo: “È tempo di liberare gli uomini dall’idea che il trucco sia un’interpretazione e un’idea di femminilità. Il trucco è una totale espressione di libertà, perché mettere il rossetto significa avvicinarsi all’idea amplificata che vuoi dare a te stesso”.

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