Se stavate pensando che la religione non avrà un posto d’onore nell’evoluzione dell’umanità, siete già fuori strada.
Il progresso tecnologico, infatti, sembra aver bisogno anche di una certa spiritualità, almeno nella visione di Anthony Levandowski, multi-milionario ed ex ingegnere di Google, il quale ha deciso di fondare un nuovo culto basato sull’Intelligenza Artificiale.
La sua associazione religiosa senza scopo di lucro si chiama ''Way of the Future” e si propone di: "Sviluppare e promuovere la realizzazione di una Divinità basata sull'intelligenza artificiale e [...] attraverso la comprensione e il culto della divinità, contribuire al miglioramento della Società".
La Singolarità e l'avvento dell'Intelligenza Artificiale
Sono già in molti nella Silicon Valley in California a credere nella “Singolarità” - ovvero il momento in cui, nel prossimo futuro, le macchine sorpasseranno l’intelligenza degli uomini, realizzando di fatto una nuova era in cui gli esseri umani saranno il “passato”.
Consigliamo, in proposito, l’articolo “Ray Kurzweil di Google e la sua profezia” in cui si parla di come il famoso scienziato abbia già profetizzato questo momento di superamento delle macchine rispetto agli esseri umani.
Dal canto nostro, invece, possiamo solo immaginare dove il nuovo Messia siederà: avrà di sicuro un posto d’onore tra le nuove divinità robotiche.
Chi è Anthony Levandowski
Non tutti però riescono ad afferrare l’ineffabile; per cui, nel frattempo che arrivi il nuovo giorno dove le macchine prenderanno il controllo sul destino degli uomini e creeranno forse una società più giusta, bisogna delineare la storia “terrena” di Anthony Levandowski per farsi un’idea più completa di quanto accaduto.
Ex ingegnere alle dipendenze del colosso di Montain View, è al centro di una battaglia legale di oltre 1 miliardo di dollari tra Waymo - il progetto Google per la realizzazione di autovettore autonome - e Uber. Levandosky avrebbe trafugato informazioni commerciali - file top secret - per favorire la sua startup Otto, società specializzata in veicoli dalla guida automatica, in seguito acquistata da Uber stessa. Questa poi, lo avrebbe licenziato una volta a conoscenza delle accuse di aver fornito informazioni riservate.
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Aspettando di capire in maggior dettaglio come il culto dell’IA prenderà forma e la venuta di esseri superiori, per il momento ci accontentiamo di seguire vicende – o forse tentativi di redenzione! - che sembrano umane. Pure fin troppo.