Nasceva come campagna social (inizialmente attribuita all'agenzia Ogilvy & Mather, notizia né confermata né smentita) con protagoniste donne di diverse nazionalità e fattezze fisiche, ma è divenuta un boomerang. Perché quando associ l'immagine di un prodotto per l'igiene al progressivo "sbiancamento" delle modelle in questione l'epic fail è dietro l'angolo.
La ragazza nera diventa bianca
La Dove, infatti aveva infatti pubblicato suoi suoi account social ufficiali un breve video in cui una ragazza nera, vestita di scuro, si sveste e diventa una algida ragazza bianca dai capelli rossi. E anche la maglia, progressivamente, si sbiancava. Fino a divenire una ragazza asiatica sul finale del video.
An image we recently posted on Facebook missed the mark in representing women of color thoughtfully. We deeply regret the offense it caused.
— Dove (@Dove) 7 ottobre 2017
«Quello che abbiamo postato recentemente su Facebook - si legge in una nota dell'azienda, che ha rimosso il contenuto - non ha avuto l'effetto sperato di rappresentare le donne di ogni razza e colore. Ci pentiamo e ci scusiamo profondamente con chi si è sentito offeso».
Non è il primo passo falso del genere. E sempre dai creativi di Dove. Nel 2015 un'altra campagna mostrava tre giovani donne davanti a 2 poster: before e afer, prima e dopo. Quella davanti al cartello "prima", inutile dirlo, era di colore. Frontale a quello "dopo" una donna bianca e bionda.