Greenpeace Usa ha da poco pubblicato il report "Clicking Clean: Who is Winning the Race to Build a Green Internet?" che analizza l'impronta energetica dei grandi operatori di data center, web company e provider di ricerca.
Sotto esame sono finiti oltre settanta tra siti web ed applicazioni.
A vincere per la sostenibilità nel tech Apple, Google, Facebook e Amazon (Web Services). Mentre queste stanno compiendo grandi passi in avanti per diventare le aziende tech più green del pianeta, le altre non possono certo dirsi tranquille.
Le aziende tech più green secondo Greenpeace
Apple si conferma al primo posto anche quest'anno e non un caso.
Da diversi anni l'azienda di Cupertino ricorre a forme di approvvigionamento energetico proveniente da fonti rinnovabili. Sul podio delle migliori aziende tech in termini di sostenibilità troviamo anche Facebook e Google.
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Secondo l'analisi di Greenpeace Usa queste aziende hanno fatto i migliori passi avanti verso forme di energie sostenibili e rinnovabili.
Greenpeace Usa ha fatto sapere, inoltre, che molte aziende del settore informatico si stanno impegnando ad utilizzare energia completamente rinnovabile.
Fra gli operatori di data center l'americana Switch è l'azienda che a fatto registrare i progressi migliori verso l'utilizzo di energia totalmente pulita.
Le aziende tech prese di mira da Greenpeace
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Sotto accusa sono finite un gran numero di aziende tech, realtà molto importanti che hanno trascurato gli investimenti in energie rinnovabili.
I giudizi di Greenpeace tengono conto di diverse caratteristiche, tutte legate ad unico tema: la riduzione dell’impatto ambientale.
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Luca Iacoboni, responsabile campagna Clima ed Energia di Greenpeace Italia, fa notare che:
"nonostante gli annunci in fatto di rinnovabili, Amazon continua a mantenere i suoi clienti all’oscuro sulle proprie decisioni energetiche. Tutto ciò è alquanto preoccupante in quanto l’azienda sta allargando le proprie attività in aree geografiche in cui sono utilizzate prevalentemente energie sporche".
Non solo Amazon, anche Netflix ha i suoi grattacapi.
Secondo Greenpeace sembrerebbe che, nonostante l'azienda abbia più volte annunciato la sua intenzione di ridurre le emissioni di CO2, stia solamente bilanciandole attraverso l'acquisto di crediti di compensazione delle emissioni.