Gli americani hanno sempre attribuito un nome femminile agli uragani che quasi tutti gli anni si abbattono sugli stati caraibici e sulla costa orientale degli Stati Uniti. Sandy, uno dei più forti mai abbattuti nel Nord America, nel 2012 causò la perdita di più di 250 vite umane e pesanti danni stimati intorno ai 65 miliardi di dollari.
La popolazione abituata a questi fenomeni naturali si è attrezzata per risolvere alcune situazioni di emergenza; tuttavia, a seguito di questo uragano, una startup di New York chiamata Brooklyn Microgrid ha proposto una soluzione davvero innovativa per la fornitura dell'energia elettrica nello stato americano: tradizionalmente la distribuzione dell'energia elettrica avviene tramite grandi centrali che collegate tra loro hanno il compito di smistare l'energia sui singoli isolati. A loro volta a seconda della quantità di energia richiesta dalle singole abitazioni queste piccole centrali richiedono più o meno energia alla centrale più vicina.
La soluzione sopra esposta è funzionale in condizioni standard, ma purtroppo con eventi straordinari come tifoni o uragani si corre il rischio che interi isolati di grandi dimensioni rimangano senza energia elettrica per ore o peggio ancora per giorni. Partendo da questo presupposto, la società Brooklyn Microgrid ha quindi ideato un sistema che permette la distribuzione dell'energia elettrica alle case vicine tramite fonti rinnovabili come ad esempio i pannelli solari.
Accedendo al servizio è possibile visionare su una mappa interattiva se nelle vicinanze c'è qualche produttore di energia elettrica e si può ovviamente far richiesta di fornitura. Il servizio è molto semplice ed è simile a quello che è presente anche nel nostro Paese, tuttavia la grande differenza sta nel fatto che si alimenta una economia locale: comprando energia elettrica dal proprio vicino si ha una maggior certezza che il guadagno venga rinvestito nella comunità in cui si abita e ciò alimenta una piccola economia locale che può creare persino posti di lavoro (manutentori, elettricisti, ecc.).
Un'altra grande innovazione di questo progetto totalmente differente dal metodo di approviggionamento/distribuzione tradizionale permette una maggiore efficienza e un risparmio energetico: trasportando l'energia su lunghe distanze si ha una dispersione di circa il 6%, ma riducendo le distanze la dispersione di energia prodotto all'origine è quasi nulla.
Non sarebbe affatto male se anche nel nostro Paese nascessero iniziative di questo tipo perché abbiamo le capacità per farlo e perché, purtroppo, non siamo immuni ad eventi catastrofici come terremoti o alluvioni.