"Sigway", "sagway", "seagway": qualche errore di ortografia non ostacola le ricerche dei fan del famoso "two wheel scooter", Segway.
Da quando Dean Kamen ne ha presentato il prototipo, nel 2001, questo mezzo di trasporto personale ha continuato a creare buzz sotto varie prospettive. La trazione elettrica e il sistema di giroscopi formano una combinazione che brilla sotto il profilo tecnologico, ma anche ecologico e sociale, senza contare che nella fantasia popolare rappresenta un ulteriore passo verso la realizzazione del famoso hoverboard di Ritorno al Futuro.
La capacità di muoversi imitando l'equilibrio umano grazie ad un sistema di controllo a retroazione non è tuttavia bastata a Segway per evitare qualche inciampo sul suo cammino di sviluppo e commercializzazione.
La via di Segway
Le vendite del primo anno furono pari a soli 6.000 esemplari, circa un decimo del totale pianificato. Successivamente, nel 2003, i Segway furono richiamati in fabbrica a causa di un problema di sicurezza.
La marcia dello human transporter (HT), successivamente ridefinito personal transporter (PT), è comunque proseguita negli USA, per sbarcare oltreoceano nel 2004, in Europa ed Asia.
Nel 2009 il miliardario Jimi Heselden ha acquisito la società, ma l'incidente che lo ha coinvolto a bordo del suo Segway ha messo il mezzo in cattiva luce.
L'anno scorso, Segway è stata acquistata dalla cinese Ninebot, nonostante (o forse proprio perché) la prima avesse accusato la seconda di aver violato alcuni dei suoi brevetti.
Gli ambiti d'uso
Ad esaminare con attenzione Segway sono stati enti pubblici come poste e polizia, i cui rappresentanti possono sfruttarne appieno l'alta mobilità in ambiente urbano senza mettere troppo alla prova i limiti delle batterie (20-30 km). Anche il turismo si è rivelato terreno fertile per i mezzi di trasporto personali, che offrono comodità e relax, divertimento ed avventura.
Segway ha infatti declinato la propria offerta proponendo un modello adatto al fuoristrada, uno monoruota trasportabile a mano e il neo-nato Ninebot Mini, contenuto nelle dimensioni quanto nel prezzo: si passa da cifre a tre zeri a 280 euro.
Questa tecnologia al servizio di mobilità ed ambiente continua a suscitare l'interesse del grande pubblico quanto quello degli investitori: a correre (letteralmente) in questa direzione ci sono ad esempio Solowheel e Hov Board, ma anche Toyota con Winglet e Volksvagen con il suo triruota.
La tensione verso una soluzione ecologica e, perché no, divertente e di tendenza, per la mobilità su breve raggio è alta, anche se al momento il bisogno è egregiamente soddisfatto da un altro mezzo: la bicicletta.
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Quale dispositivo riuscirà a scalzare il pedale dai nostri piedi?