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  • Così Giphy nacque da una bevuta fra amici

    La storia della piattaforma per creare e condividere gif, tra cocktail e filosofia, e un futuro tutto da scrivere

    16 Febbraio 2016

    È nata prima la Gif o Giphy? I più attenti alla storia del web diranno certamente la prima, ma è difficile non riconoscere che con Giphy questo formato è diventato un fenomeno culturale e virale. La Gif è ormai un contenuto estremamente malleabile, adatto per il trasporto emotivo ma anche per veicolare informazioni in maniera più godibile rispetto a un infografica, offrendo una serie infinite di possibilità per esprimere dei messaggi che non avrebbero lo stesso impatto sullo schermo. Eppure chi avrebbe puntato tutto sul Gif fino a qualche anno fa? via GIPHY In effetti, nell’inverno 2012 in due l’avevano fatto: durante una bevuta fra amici, Alex Chung si ritrovò a elogiare l’importanza del formato Gif in una società post alfabetizzata, immaginando una tecnologia dove la lettura e la scrittura fossero sorpassate dall’immagine. L’idea lo colpì così tanto che, facendo una ricerca, Chung si accorse che non esisteva una piattaforma di creazione e condivisione delle clip, e scatta l’intuizione. Chung non era nuovo a lanciarsi in imprese nel digital: aveva fondato diverse startup, tra cui un social chiamato Frigo acquisito da Google e un software per MTV e hardware per Intel. In quel periodo, però, non era impegnato in alcuna startup: stava infatti vivendo il suo anno sabbatico, che aveva come obiettivo approfondire l’arte del jiu jitzu brasiliano (!). LEGGI ANCHE GIF: come usarle nella tua strategia digitale Chung si mise comunque all’opera: quando non era impegnato a tirare calci alla gente, scriveva il codice di Giphy. Una volta messo a punto il prototipo, bastò inviare il link a qualche amico per registrare 30mila visualizzazioni della pagina in poche ore. “Abbiamo pensato che fosse qualcosa che stava per farci diventare fenomeni nel web per un giorno solo” dichiarò Chung ma nella stessa giornata abbiamo ricevuto diverse offerte di investimento tra cui un milione di dollari da Betaworks, che aveva contribuito a lanciare progetti del calibro di Kickstarter. via GIPHY La modalità di brain storming tra un bicchiere e l’altro restò anche quando Chung coinvolse nel progetto Adam Leibsohn, filosofo e star del tennis, ora Chief Operating Officer di Giphy. Si racconta che nel corso della prima riunione fu interpellato persino il filosofo Ludwig Wittgenstein, o meglio il suo pensiero fu adattato per spiegare la vocazione di Giphy: Wittgenstein riteneva che la lingua scritta lascia troppo spazio alle interpretazioni e dunque – Leibsohn concluse – le GIF sono più efficienti perché si riempiono le lacune interpretative. via GIPHY Oggi Chung e Leibsohn hanno scelto di concentrarsi sulla crescita anziché sui ricavi, e con i 95 milioni di visitatori unici al mese che hanno registrato nel 2015 si può dire che i due abbiano raggiunto ottimi risultati. Ciò non toglie che, per rendere ancora più produttiva e sostenibile la piattaforma, si debbano mettere in campo altre iniziative. La prima è aprirsi agli inserzionisti, facendo diventare Giphy uno spazio in grado di occupare ADV a pagamento. Per ora, certo, non è stato necessario: Giphy ha raccolto infatti circa 24 milioni di dollari d’investimenti e la cosa non sembra arrestarsi: Subway, Nba, Victoria’ s Secret e HBO sono solo alcune delle aziende che stanno sfruttando questa piattaforma per proporre contenuti inediti e allo stesso tempo estremamente economici da realizzare. Forte di questa consapevolezza, la seconda ipotesi è che Giphy basi definitivamente il proprio business sulle consulenze per aziende che vogliono sfruttare al massimo questo strumento, come avvenne ad esempio per Star Wars alla fine del 2015. via GIPHY La nascita di concorrenti come Riffsy o Giffage non sembra preoccupare Chung che ha liquidato le nuove piattaforme come troppo distanti dalla cultura pop nella quale le Gif sono cresciute. Noi siamo convinti che le GIF abbonderanno sulle nostre bacheche per tutto il 2016, soprattutto se arriveranno gli strumenti per poterle produrle in maniera sempre più intuitiva e chissà, magari anche in maniera nativa negli stessi social. Per dirci la vostra a proposito di Giphy e GIF, scriveteci sulla nostra pagina Facebook!