Le sponsorizzazioni su Instagram sono ormai una realtà, e pare anche ben funzionante: proprio in questi giorni sono stati annunciati ulteriori aggiornamenti per rendere ancora più interessante l'offerta pubblicitaria. La voglia di sperimentare, però, è ancora tanta, anche fra i brand che vantano cifre da capogiro. GucciGram, il progetto social ideato da Alessandro Michele - direttore creativo del marchio Gucci - ne è la dimostrazione.
L'idea è molto semplice ma al tempo stesso geniale: raccogliere attorno ad un hashtag - #GucciGram, appunto - illustratori, fotografi e artisti già attivi sul web, in una sorta di officina virtuale che reinterpreta le opere d'arte di tutti i tempi, contaminandole con i motivi dell'ultima collezione della maison, Gucci Blooms e Gucci Caleido.
Il risultato ottenuto è una collezione che si muove tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione, fondendo i canoni classici con le stampe morbide e floreali di Blooms e quelle geometriche di Caleido. Niente di più vicino a ciò che il brand aveva in mente: il progetto esprime il desiderio di tracciare una linea di continuità tra mondi diversi, creando opere contemporanee a metà tra moda e arte.
Lo spazio espositivo - la galleria virtuale di Instagram, accessibile a tutti, non solo come fruitori ma anche come creatori attivi di contenuti - è poi una scelta ben precisa da parte di Alessandro Michele: "GucciGram è il punto di partenza per raccontare diverse storie, tutte accomunate da una grande libertà. Spesso, oggi, la creatività nasce e trova voce nei social media, fonte vitale per la cultura visual".
E gli artisti coinvolti hanno davvero agito in grande libertà: in alcuni casi non sono state prese in prestito solo opere del passato, ma anche personaggi di cartoni animati e oggetti contemporanei di uso quotidiano, in linea con i dettami dissacranti della della cultura pop. Accanto ad opere di Hayez e Magritte, anche personaggi ispirati a Roger e Jessica Rabbit e comunissimi sacchetti di plastica.
Al progetto hanno collaborato non solo artisti affermati, ma anche nomi emergenti di Instagram: solo per citarne alcuni, il giovanissimo @copylab, la cui gallery è ricca di opere d'arte reinterpretate con accessori di moda o oggetti simbolo della nostra quotidianità, o il gruppo di artisti raccolti sotto l'account @themostfamousartist.
Tutte le opere sono visibili su Instagram - con gli hashtag #GucciGram, #GGBlooms e #GGCaleido - ma anche raccolte su un sito dedicato all'intero progetto. Come era da immaginarsi, sul social l'hashtag ha raccolto intorno a sé anche gli esperimenti creativi di alcuni utenti non direttamente coinvolti nel progetto.
Anche questo è il bello di Instagram, e GucciGram non poteva essere più social di così. Il vero potere del web - quel bricolage culturale che dà la possibilità a tutti di appropriarsi di qualcosa di già esistente e di reinventarlo - è proprio questo. I brand, al di là delle sponsorizzazioni, dovrebbero tenerlo a mente.