Ti sarà di certo capitato di dovere andare a cercare vecchi post di Facebook e cinguettii di Twitter, scorrendo velocemente verso il basso le vostre timeline.
Operazione lunga e noiosa, che spesso non fornisce alcuna ricompensa ("eppure mi sembrava di averlo scritto prima di ferragosto... com'è che non lo trovo più?").
Oggi ti viene in soccorso il nuovo aggiornamento di Pearltrees, servizio nato nel 2009 come un raccoglitore di "preferiti" trovati online, con un'interfaccia visuale molto accattivante e unica nel suo genere.
Una settimana fa Pearltrees ha annunciato nuove e migliorate funzionalità grazie al lancio del suo Smartcloud service che darà la possibilità di importare e organizzare post da Facebook e Twitter - oltre che dati da Dropbox e Google Drive - permettendo così di creare un archivio di facile consultazione.
Avere un backup di tutti i nostri dati social non è, a dire il vero, nulla di nuovo né di così originale.
La particolarità di Pearltrees è l'organizzazione automatica in base ai topic.
Per far ciò, è stato potenziato l'algoritmo che rileva, interpreta e riconosce milioni di segnalibri che sono presenti nelle nostre foto e nelle nostre parole: luoghi, date, parole chiave, nomi di persona etc.
Come si legge su TechCrunch, il team di Pearltrees è molto orgoglioso del lavoro svolto sul proprio algoritmo:
Abbiamo utilizzato algoritmi che imparano e comprendono il modo in cui le persone organizzano i propri contenuti, in questo modo siamo in grado di organizzarli come l'utente vorrebbe. Non si tratta solo di raccogliere e mettere insieme i dati in qualche modo, ma di scegliere un nome preciso per queste collezioni. Ci pare di poter dire che questo sistema sia unico nel suo genere.
E pare proprio funzionare bene!
Pearltrees parte dai link dei tweet realizzati e li ordina con precisione in gruppi collegati ad articoli del medesimo argomento, raccogliendoli così in un diario di facile consultazione.
Questo sistema permette di andare indietro nel tempo con estrema facilità.
Meno valida invece, almeno per il momento, la modalità di inserimento delle fotografie.
Il sistema infatti non le archivia automaticamente, lasciando a noi il compito di farlo manualmente (sempre che ci sia qualcuno che abbia interesse a salvare le foto di terze parti, presenti solo come contorno nei nostri commenti su Facebook e Twitter).
Il nuovo Smartcloud di Pearltrees è ora disponibile per device fissi (solo in lingua inglese e francese) e a breve dovrebbe esserlo a breve anche per sistemi Android e iOS.
Vuoi provarlo anche tu?