Fino a relativamente poco tempo fa stavamo assistendo alla rivoluzione di Twitter e nelle sale cinematografiche usciva la biopic di Mark Zuckerberg, "The Social Network" (di David Fincher), prodotta anche per la strabiliante cifra di 500 milioni di utenti raggiunta da Facebook. Parliamo del 2010. Oggi gli iscritti al social network più visitato al mondo sono 1,3 miliardi, una decina di giorni fa i server hanno registrato il record di 1 miliardo di utenti attivi nell'arco di 24 ore, e il panorama dei social si è allargato a dismisura: c'è Pinterest per gli amanti del fai-da-te, LinkedIn per i professionisti (nato prima di Facebook, ma solo negli ultimi anni è davvero uscito dalla sua nicchia), Tumblr e Snapchat per i millennial, e Instagram ormai è la pietra miliare di ogni appassionato di fotografia (e di cibo, se possiamo ;-) ).
Non si tratta più di reti, ma di comunicazione di massa: la pubblicità si sta spostando tutta sulle piattaforme di social media e le tendenze cambiano a una velocità incontrollabile.
Perciò facciamo il punto - anzi 5: dove stiamo andando?
1 - Il pubblico di Facebook sta crescendo
Adweek ha pubblicato un'infografica che mostra in maniera dettagliata le demografiche previste sui social per il 2016. Non stupisce vedere Facebook ancora sul primo gradino del podio, ma la novità è costituita dagli utenti maggiori di 65 anni, che si prevede aumenteranno del 7,6% (la percentuale d'aumento maggiore tra tutte le fasce d'età). Un altro dato riguarda gli utenti tra i 18 e i 24 anni: continueranno a diminuire, come avviene da un paio d'anni a questa parte.
L'ampliamento delle demografiche sulla piattaforma sta portando a un continuo aumento della targetizzazione, sempre più precisa. Soprattutto per i brand piccoli che normalmente non potrebbero competere con i giganti del mercato, ora più che mai è il momento di potenziare la propria presenza social.;agli utenti non interessa quanto sei grande, ma la qualità dei contenuti. Una cosa è certa: è sempre più facile trovare proprio chi si sta cercando.
2 - Il futuro è mobile
Lo scorso marzo, per la prima volta, le quattro maggiori app di messaging istantaneo (Whatsapp, Facebook Messenger, WeChat e Viber) hanno avuto lo stesso numero complessivo di utenti attivi dei quattro maggiori social network (Facebook, Twitter, LinkedIn e Instagram).
L'ennesima prova che l'utenza si sta spostando sempre di più verso la fruizione in mobilità dei servizi e delle piattaforme di comunicazione. Chi lavora con gli analitics lo sa da tempo: il traffico da desktop continua a scendere, mentre gli smartphone e i tablet continuano a salire. E anche chi i servizi li fornisce lo sa bene. Non è un caso se numerose testate stanno facendo sempre più uso della funzione Discover di Snapchat - e questo è solo un esempio.
3 - I social sono i nuovi motori di ricerca
Google è sempre lì in cima, ma se si parla di informarsi su prodotti e servizi le abitudini degli utenti stanno cambiando con l'utilizzo di nuovi canali oltre al motore di ricerca. L'88% di consumatori online sono influenzati dalle recensioni di altri utenti.
YouTube e Facebook sono le piattaforme preferite quando si tratta di trovare prove e recensioni dei prodotti più svariati, su Twitter basta fare una domanda con l'hashtag giusto per ricevere risposta, e Yelp e Swarm hanno sempre un consiglio utile quando si tratta di mangiare.
4 - La nuova politica
Il tweet è la pillola più veloce in assoluto per scoprire cosa succede in ogni istante nel mondo: oggi, il 63% degli utenti si affida a Twitter e Facebook per rimanere aggiornati sugli avvenimenti intorno al globo. Ed è proprio per questo che i social sono il nuovo campo di battaglia della propaganda politica. I tempi del dibattito TV - in Italia arrivato tardi, tra l'altro - sono quasi passati.
Adesso bastano 140 caratteri a stravolgere i consensi, la classica foto del candidato col bambino di turno ormai finisce su Instagram insieme a tanti altri selfie.
5 - Personalizzazione totale
Chi ha un business non ha mai avuto accesso a così tante informazioni sulle preferenze dei clienti; ogni loro click d'altronde comporta la raccolta di un nuovo dato. Grazie ai big data è sempre più facile personalizzare i servizi e le offerte nei confronti dei consumatori, e questo livello di precisione è ciò che crea esperienze uniche e relazioni dirette, la vera manna di chi vuole costruire una cultura vera e propria intorno al proprio prodotto.
E tu, cosa ne pensi? Cosa ci aspetta dal futuro dei social?