Per il nostro video aziendale, o il video promo della nostra attività, è meglio utilizzare Facebook o YouTube? Quali sono le differenze? Ne abbiamo individuate per voi cinque.
1. La rilevanza
Ponendo come base l'utilizzo di Facebook come ambiente digitale principale in cui viene spesa la maggior quantità di tempo di navigazione, mettiamo a confronto i due tipi di video su questo spazio. Lo stesso video se caricato direttamente su Facebook otterrà circa il 300% di reach organica in più rispetto a quello caricato su YouTube e postato sul social. Facebook sta spingendo i video nativi senza nascondere come il proprio algoritmo penalizzi quelli del concorrente di Mountain View.
2. Le visualizzazioni
Su Facebook viene contata una visualizzazione quando l'utente guarda il video per 3 secondi o più, anche in autoplay. Su YouTube l'autoplay non esiste (a meno che non l'attivi l'utente in casi specifici come una playlist di video musicali), e una visualizzazione è tale solo dopo aver visualizzato il 5% del tempo totale del video. Si possono collezionare con un semplice refresh fino a 301 visualizzazioni, dopodiché YouTube sarà molto più restrittivo nel calcolare le views e il refresh non conterà. L'autoplay è una pratica utilizzata in ogni social network, da Facebook a Twitter, passando per, l'ormai non più novità, Snapchat, che ha comunicato di aver raggiunto i quattro miliardi di video visualizzati ogni giorno, come Facebook. Ma quante di quelle visualizzazioni sono “reali” e quante quelle dovute all'autoplay? Si dice, poiché non ci sono dati superpartes, che le prime siano circa il 20% del totale. Dati che in ogni caso ci dicono come i social video siano il futuro della comunicazione online.
3. Il Content ID
Finché YouTube è stata una piccola startup, la violazione di copyright era abbastanza comune, ma dall'acquisto di Google il problema è stato risolto con il cosiddetto “Content ID”, ovvero un sistema che analizza ogni singolo video caricato, confrontandolo con l'enorme database di contenuti di proprietà a disposizione di YouTube. Su Facebook questo meccanismo non esiste, e non si possono, al momento, ricercare video sul social, perciò è estremamente difficile risalire a violazioni di copyright: i nostri video non sono dunque protetti in alcun modo.
4. La monetizzazione
Il Content ID è al contempo causa e conseguenza della possibilità di monetizzare con i video caricati su YouTube. Il Content ID ha rivendicato infatti milioni di video ed è responsabile di oltre un miliardo di dollari di fatturato, diventando così un'arma importante per chi utilizza la piattaforma in modo professionale. Facebook, invece, può rimuovere un contenuto per violazione di copyright soltanto se segnalato, e ad oggi non offre nessun compenso per i contenuti originali, proprio per la mancanza di un sistema di controllo. Zuckerberg ci sta già lavorando, e si mormora che entro il 2017 le revenues dei video su Facebook saranno realtà, con il 55% dei ricavi pubblicitari destinati all'utente generatore del contenuto, e il restante nelle tasche del CEO più famoso al mondo.
5. L'audience.
Secondo l'ultimo rapporto Censis e e AgCom, gli utenti di Facebook hanno un'età media di 28 anni, mentre quelli YouTube di 23, con il secondo che tocca quota 90% nella fascia di età 13-17, dove Facebook si ferma al 28%, affermandosi invece con un 91% nella fascia di età 15-34.
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I dati e le realtà elencate ci possono di volta in volta aiutare nella scelta se caricare un video su Facebook o YouTube nella strategia di comunicazione e/o social media marketing che vogliamo adottare. Prendiamo ad esempio una classica PMI: se deve raccontare attraverso contenuti video la propria attività in quanto a processi di produzione, storia dell'azienda, risultati raggiunti, è consigliabile l'uso di Facebook, poiché si presta meglio, in quanto a pubblico potenzialmente raggiungibile, a contenuti creati con la metodologia dello storytelling. Se invece la stessa PMI ha necessità di lanciare un prodotto con un video, il consiglio è quello di scegliere YouTube, poiché il suo player è decisamente più semplice da embeddare in ogni altra piattaforma, ed inoltre sul lancio di un prodotto è bene avere delle metriche precise e fedeli alla realtà, al fine di monitorarne l'andamento, la viralità e il gradimento.
E voi che ne pensate? Scrivetelo nei commenti!
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