Anche gli amministratori delegati piangono, le dimissioni più discusse del 2014
Ricordate il famoso caso del licenziamento del CEO di Groupon nel 2013 ? Subito essere stato licenziato, Andrew Mason, mandò una mail di addio a tutti i dipendenti dal titolo "I was fired today".
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Come è capitato al povero Andrew Mason nel 2013, anche quest'anno non sono mancate occasioni per lasciare poltrone milionarie vuote, come sempre in questi casi, con rumors annessi. Abbiamo selezionato alcuni dei casi più discussi, sia tra i manager italiani, che tra le aziende straniere.
Luca Cordero di Montezemolo e l'addio a Ferrari
Appena rientrati dalle vacanze, o dagli yatch nel caso di Luca, ci siamo imbattuti nella notizia di un licenziamento nell'automotive, il caro Marchionne (che a sua volta ha annunciato l'addio a Fiat entro il 2018 ) ha dato il bel servito all'allora amministratore delegato di Ferrari. Poco male, oltre ai già incassati 110 milioni di euro dal cavallino rampante, la buona uscita da 13 milioni e clausola di non concorrenza per altri 13 milioni circa.
Patrizio di Marco e consorte salutano i vertici di Gucci
La più recente notizia di dimissioni, o meglio licenziamento, riguarda l'amministratore delegato di Gucci, Mr. Patrizio di Marco e consorte. Ebbene sì, nel mondo della moda capita spesso (vedi Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti), che la coppia amministratore-direttore creativo sia non solo legata lavorativamente, ma anche sentimentalmente, come in questo caso. Infatti Frida Giannini da 12 anni a capo della direzione creativa della doppia G, è stata licenziata contemporaneamente al padre della neonata Greta, Patrizio di Marco appunto. I giri di poltrone tra i direttori creativi sono un must del fashion system, Patrizio di Marcoad esempio era atterrato in Gucci dopo il successo di un altro brand del gruppo Kering, il marchio famoso per la pelletteria intrecciata: Bottega Veneta.
Doppio addio per Paolo Scaroni da Eni e Assicurazioni Generali
Da sempre nelle classifiche dei manager più remunerati in Italia, e tra i più chiacchierati per varie vicende giudiziarie, per Paolo Scaroni il 2014 ha significato doppie dimissioni, a maggio per Eni, ad ottobre da Assicurazioni Generali.
Il patron di Luxottica saluta Alessadro Guerra
Forse il licenziamento più inaspettato, se non altro per i risultati più che positivi e sempre in crescita di Luxottica, è stata appunto la notizia dell'addio di Alessandro Guerra per mano del fondatore Leonardo del Vecchio. I giornali si sono sbizzarritti sui motivi del divorzio, sicuramente si è trattato di un mancato allineamento tra il manager e il fondatore, ma i temi su cui possono essere effettivamente avvenuti gli scontri vanno dall'accordo con Google per i Google Glass, ad un presunto corteggiamento per una candidatura politica da parte del premier Renzi.
Ferruccio De Bortoli non dirigerà più il Corriere della Sera
Bye bye RCS, dopo 12 anni di direzione, si sono ufficializzate le dimissioni a partire dalla primavera del 2015, dopo l'approvazione del bilancio, con una buona uscita di 2,5 milioni di euro. Pare sia stata un'uscita volontaria e consensuale, nuovamente termini da legame sentimentale, perchè alla fine, a maggior ragione per un progetto editoriale, il direttore è responsabile con la propria firma della linea intrapresa, ed ovviamente delle responsabilità derivanti.
Il saluto a Mark Sebba da 11 anni a capo di Net-à-Porter
Il luxury e-commerce inglese Net-à-porter, ha salutato l'amministratore delegato Mark Sebba nel modo più unconventional.Una mega festa a sorpresa che i dipendenti hanno organizzato negli uffici di Londra, in video conferenza con le altre sedi in giro per il mondo, sulle note di "The man" di Aloe Blacc.
Mal comune per i fondatori di American Apparel e Tinder
Sean Rad per Tinder e Dov Charney per American Apparel sono stati entrambi recentemente estromessi dal ruolo di CEO si vocifera per accuse di molestie sessuali. 28 anni il primo, 45 il secondo, hanno fondato rispettivamente la application più famosa per il dating online e uno dei brand di abbigliamento americani più conosciuti al mondo. Entrambi hanno lavorato in settori diversi ma con idee di marketing sempre provocatorie.