Attrarre l'attenzione in una manciata di secondi: una tendenza che si chiama Glance Media. Che viviamo di corsa è un dato di fatto: abbiamo sempre meno tempo e siamo sempre più di fretta. Non solo, per chi lavora nel marketing e nella comunicazione è oggi ancora più difficile far passare il proprio messaggio, perché siamo praticamente bombardati ogni giorno da informazioni che si susseguono in maniera molto veloce. E' quindi facile (anzi, facilissimo) perdersi, e di conseguenza rischiare di far perdere la propria comunicazione pubblicitaria. Ne consegue che, con questa sovrastimolazione, il nostro livello di attenzione rischi di essere sempre più basso ed indirizzato verso un numero potenzialmente infinito di cose, continuamente, tanto da pronosticare l’avvento sempre più deciso dei Glance Media, ovvero i media da consumare subito, alla prima occhiata.
Ma cosa sappiamo di questo atteggiamento che sa un po’ di "fast food"?
Less is more: non è detto che sia necessario esagerare!
Il concetto base da seguire è: è necessario catturare l’attenzione di chi vede il mio advertising anche di sfuggita, al primo sguardo (glance, per l’appunto). Quindi è proprio il caso di dire che basta un'occhiata per capire se quello che i nostri occhi hanno incrociato può interessarci oppure no, prima di tornare a quello che stavamo facendo. Un perfetto esempio di glance media potrebbe essere rappresentato dai cartelloni pubblicitari che, essendo posizionati in aree dove nessuno transita e tutti corrono, devono per forza di cose essere concisi e andare dritti al punto.
Per essere fatto bene un messaggio media da consumare al volo deve essere pulito, privo di ogni orpello superfluo perché quello che deve arrivare a chi ci legge è unicamente la comunicazione che vogliamo trasmettere. Tutto il resto è (passatemi il termine) fuffa, perché nel mondo dei glance media qualunque cosa rappresenti un ostacolo tra l'utente ed il messaggio è, oggettivamente, inutile. Mettete delle aggiunte non necessarie ed il senso dei glance media verrà immediatamente perso, è un concetto chiaro e semplice: minore sarà il numero di fronzoli che inserirete, più alta sarà la probabilità di avere successo nel far passare l'informazione.
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Glance Media How To: suggerimenti utili per centrare il bersaglio
Ma allora, esiste una strategia vincente per fare in modo che questi glance media diventino alleati preziosi per le nostre comunicazioni e presentazioni? Certo che esiste, basta seguire qualche regola: vediamole insieme.
Regola #1: i glance media sono un po' superficiali, l'aspetto conta!
Vi è mai capitato di vedere delle slide, magari ad una conferenza, ed essere attratti più dalle cromie che dal contenuto? Ecco, questo è uno di quegli esempi da non seguire perché, quando i colori sono troppo forti, l'attenzione di chi guarda viene distolta dal messaggio principale. Meglio evitare. Lo stesso principio vale per i font: sceglieteli leggibili, non pasticciate, non usatene troppi diversi tra loro (due, complementari, è l'opzione più auspicabile) e preferite sempre caratteri che non abbiano grazie. Il fattore confusione è in agguato!
Regola #2: parole, parole, parole
E' ok scrivere, ma troppo testo in questo caso non va di certo bene. Tagliate corto e sarete premiati! Questo vale anche per le informazioni fornite: siate essenziali, concisi e non perdetevi in giri di parole che, in certi casi, non servono a molto - se non a distrarre. E ricordate che, in certi casi, un'immagine (ben fatta) vale più di mille parole.
Regola #3: evviva la semplicità!
Il mondo dei glance media è spietato, e vuole messaggi da codificare in tre secondi. Se quello che avete scritto non viene recepito entro questo lasso temporale riformulate la vostra comunicazione finché non troverete il "fitting" perfetto per voi. Concentratevi quindi su un solo concetto, ben preciso, e comunicate utilizzando solamente quel pensiero.
Il mondo dei Glance Media è in continuo divenire, ma intanto la direzione è presa: sapremo allinearci completamente a questa comunicazione, il prima possibile?