Analisi di mercato, copywriting creativo e accattivante, profilazione attenta e precisa. Sono tante le attività che precedono il rilascio di uno spot. Tuttavia, come sottolinea la ricerca di YuMe in collaborazione con IPG Media Lab, queste attività potrebbero di fatto rivelarsi inutili se non in grado di catturare l'attenzione degli spettatori.
Obiettivo dello studio era capire quando i diversi pubblici sono maggiormente attenti e ricettivi alla pubblicità video.
La tesi di YuMe è semplice: piuttosto che investire tempo e denaro nel recupero dello spettatore disattento, gli inserzionisti dovrebbero cercare di catturare l'attenzione, subito e bene, nei primi secondi dello spot.
Lo studio ruota attorno a due metriche:
- receptivity, la disponibilità passiva a ricevere messaggi da un brand prima di vederne uno spot;
- attentiveness, il comportamento attivo del guardare uno spot.
Ecco dunque le tesi dello studio di YuMe:
- Più alta è la ricettività, più alti saranno l'attenzione dello spettatore e l'impatto sugli obiettivi di business del brand;
- In un ambiente domestico gli spettatori sono meno ricettivi.
- Più lo schermo è piccolo, maggiore è l'attenzione che l'utente deve riporre.
- Spettatori felici ed emozionati interagiranno con il video con molta più probabilità.
- Le persone sono molto più recettive al mattino.
Di seguito l'infografica che riassume i risultati della ricerca.