Al Teatro Ghirelli di Salerno, all'evento Campania Startup, si respira un clima di quelli che sanno di thriller. Quasi tutti i partecipanti in giacca e cravatta, qualcuno in shorts militari e tutti con gli occhi e le orecchie puntati sul palco: la suspense è tanta. Pochi minuti dopo le 17, apre le danze Roberto Esposito - CEO di Derev. Tutti riuniti per il futuro della Campania e del Sud, che deve ripartire dall'innovazione.
L'evento, organizzato in collaborazione con Ninja Academy, nasce dalla volontà di discutere di startup, innovazione e cambiamento confrontandosi con le istituzioni, rappresentate in questa occasione anche dal sindaco di Salerno Vincenzo De Luca.
Durante il panel, Roberto sottolinea l'importanza fondamentale del confronto tra chi lavora nel mondo dell'innovazione e che ha bene a mente quali sono le sfide quotidiane che bisogna quotidianamente superare e le esigenze che una startup ha:
- costo del lavoro: assumere qualcuno significa spendere soldi (tanti!) che spesso nemmeno un'azienda già avviata ha. Agevolare le assunzioni in fase di composizione del team significherebbe un notevole risparmio in termini soprattutto in termini economici.
- fonti di investimento: aumentare la disponibilità e facilitare l'accesso ai fondi pubblici ed incentivare gli investimenti privati darebbero nuova linfa ad un sistema che si regge a fatica.
- innovazione e sviluppo: c'è la necessità di stare al passo con la tecnologia e la crescita che all'estero è molto più veloce che nel Bel Paese. Il volano dovrebbe arrivare dalle startup, dalle istituzioni e dalle università, esattamente come accade in altre parti del mondo. La tecnologia avanza velocemente e l'onda va sfruttata, altrimenti si rischia di essere sommersi.
Tocca poi a Roberto Ascione di Razorfish, agenzia di comunicazione digitale che si occupa esclusivamente di healthcare, acquisita nel 2006 da Publics mantenendo il proprio brand, è oggi presente in molti marketplace mondiali. Il grande problema delle startup sembrerebbe essere, per lui, il grande gap istituzionale, giuridico e di cultura presente tra Italia ed Usa. Come dargli torto?
Anche gli investitori e le strutture private sono parte del mondo dell'innovazione, anzi sono la spina dorsale di questo sistema. A parlare di generazione del valore di una startup è Gennaro Tesone, 56Cube.
"Quando un progetto è in grado di generare valore ha bisogno di essere incubato per acquisirne uno ancora maggiore." - così Tesone spiega la funzione di incubatori ed acceleratori. "Digital Magic, ad esempio, ha aperto una sede in Campania perché crede che il Sud abbia un grande potenziale." Una strategia coraggiosa e molto forte, sopratutto in ambito tecnologico, che, stando ai numeri è ripagata adeguatamente!
Cos'è che manca, allora? Coalizione e collaborazione: bisognerebbe creare un sistema perché la Campania (ed il Sud) possa dire la sua!
Mirko Pallera, co-founder di Ninja Marketing, parte proprio dal rilancio dal sistema:
"Sono venuto al Sud per il mito del Sud. Avete idea di cosa significhi in termini di posizionamento agli occhi del cliente essere al Sud? Abbiamo necessità di fare branding! Siamo saturi di eventi scollegati fra loro e la soluzione è quella di unire tutti sotto un solo brand-ombrello. Un modello positivo come quello della Social Media Week declinato secondo le nostre esigenze sarebbe un buon punto di partenza!"
Meritocrazia, mettere a disposizione le risorse, riempire di contenuti i luoghi già a disposizione delle istituzioni e il cambio di mentalità aziendale orientato alla crescita senza gelosie, senza "lotte di quartierino" sono le parole chiave della soluzione proposta da Pallera.
Andrea Postiglione di Mangatar, startup che produce videogame, mette in evidenza il concetto che non perché si è al Sud non si hanno possibilità, anzi, può essere la peculiarità che fa la differenza:
"Anche se parti da Salerno puoi farcela. Più che di soldi bisogna introdurre la cultura del fallimento: non necessariamente se fallisci sbagli, l'errore può portarti sulla giusta strada!", spiega.
Si susseguono poi gli interventi di Giovanni Caturano di Spin Vector, che insiste sul concetto che la fuga dei cervelli è giusta se poi vi è un effettivo ritorno, come è capitato alla sua startup e Giovanni de Caro che illustra il programma di TechHub: "In ogni acceleratore una startup su due fallisce. Come possiamo migliorare il rapporto? Investendo sugli uomini, formando i team alla loro nascita."
Seguono gli interventi di Mariangela Contursi, responsabile dell'incubatore di Città della Scienza, del professor Vittorio Scarano dell'Università degli Studi di Salerno e Sebastian Caputo, co-fondatore e Project Manager di 012Factory.
#CampaniaStartup insieme a gran voce: difficoltà, ostacoli ma soprattutto proposte e soluzioni. Grazie per l'invito! pic.twitter.com/jtzrBRpISp
— Roberto Esposito (@Robbb85) 15 Ottobre 2014
Conclude i lavori l'intervento del Sindaco De Luca che riassume in tre punti programmatici il punto di ri-partenza dell'innovazione del Sud:
- Burocrazia zero: è fondamentale dare fiducia agli investitori, con certificazioni sotto propria responsabilità e controlli a posteriori a campione per abbreviare i tempi burocratici.
- Fondo di Garanzia per il credito alle startup: abbiamo a disposizione dei fondi europeri, usiamoli!
- Cancellazione dell'IRAP per il primo anno alle startup innovative
Basteranno tutte queste riflessioni a cambiare la scena campana delle startup e la cultura dell'innovazione del Sud Italia?