Lo scorso marzo, la responsabile delle News di Twitter, Vivian Schiller, avrebbe rivelato alcune strategie future per il volatile più famoso del mondo che hanno lasciato sorpresi e basiti moltissimi utenti.
Durante un intervento al mediaXchange 2014 a Denver, la Schiller avrebbe - il condizionale è d'obbligo, visto la ritrattazione seguente - definito gli hashtag (#) poco chiari e lasciato intendere che potrebbero scomparire dal social insieme alle chiocciole (@) di interpellazione.
Ora, chi usa Twitter sa che questi sono proprio i due capisaldi su cui si basa il successo del social network, ed è immaginabile come questa dichiarazione abbia messo in moto una numerosa serie di tweet di richiesta di spiegazione e di lamentele.
Gli utenti sono stati chiamati a dire la propria su questa possibile innovazione e il responso è stato chiaro e non fraintendibile:
Tutto ciò accecava quattro mesi fa e da allora nulla è cambiato, ma ci permette oggi di riflettere sul senso dell'hashtag.
Prima di Twitter, il cancelletto per noi poteva significare giusto due cose:
- un piccolo cancello, spesso in esterno (specialmente nel nord Italia)
- il simbolino in basso a destra sulla tastiera del telefono di casa (dirimpettaio del ben più noto e simpatico asterisco)
Poi è arrivato l'uccellino cinguettante di Jack Dorsey & Co. e tutto è cambiato.
Una divertente e coloratissima infografia realizzata da Offerpop, riassume vita, crescita, espansione e miracoli di quello che è di certo il simbolo più famoso degli anni '10.
L'hashtag ha le spalle larghe, ormai è evidente... Non che sia stato facile per lui, sia chiaro!
Twitter non consente un utilizzo immediato e ancora oggi moltissimi utenti aprono un profilo, iniziano a seguire centinaia di persone e rimangono a quota 1 tweet per anni (aspettando che venga loro in mente il tweet perfetto).
Ancora oggi si leggono post scritti da veri e propri analfabeti di Twitter:
- c'è chi mette il cancellato al termine delle parole
- chi lo mette al posto giusto, ma lascia uno spazio prima della parola
- chi lo colloca a inizio e a fine frase, a mo' di virgolette
- c'è chi mette hashtag prima #di #ogni #santa #parola #gli #venga #in #mente (e che quindi si merita le prese in giro del comico Jimmy Fallon prima con Justin Timberlake e poi con Jonah Hill).
Nel nostro Paese, Twitter a ritagliarsi un ruolo di prima importanza, stracciato dalla semplicità e dalla leggerezza del rivale Facebook.
Stando a una ricerca di inizio 2014 di Audiweb, gli utenti attivi su Twitter in Italia dovrebbero aggirarsi sui 1,9 milioni - il che significa che oggi potrebbero aver superato i 2 milioni - con un’età media intorno ai 24 anni.
A questi appassionati twittatori, non vorrete mica togliere il piacere di un utilizzo sano e consapevole di un buon hashtag, no?