Ah, la paura, che favoloso strumento di comunicazione.. Dal bubu-settete alle maschere terrificanti passando per gli scherzoni fatti alle spalle, tutti noi siamo stati almeno una volta vittime di uno spavento preterintenzionale.
Da bambini si affronta la paura per dimostrare il proprio coraggio, da adolescenti per fare gli splendidi di fronte alla potenziale fidanzatina, da adulti.. beh da adulti la si usa in pubblicità per vendere prodotti o servizi. Sembrerebbe assurdo, ma nemmeno troppo.
Abbiamo già parlato di come la paura sia una leva funzionale per stimolare reazioni eclatanti e quindi memorabili.
Sempre più marchi si affidano dunque a toni e ambientazioni da brividi, un po' per posizionarsi come brand di culto, un po' per trasmettere il messaggio in maniera più originale, e un po' per strizzare l'occhio a quella viralità che "comunque vada il video è stato visto da milioni di utenti".
La FirstBank, banca statunitense con sede in Colorado, ha mostrato ai propri clienti come fidarsi delle cose gratuite possa esser causa di spiacevoli complicazioni. Meet the Bargain Dummy!
La compagnia giapponese produttrice di pneumatici AutoWay, per non essere da meno, ha mostrato come i suoi prodotti siano eccellenti anche in situazioni, diciamo, imprevedibili..
Un tempo erano i violini stridenti a sottolineare i climax di tensione nei film, ormai da anni il ruolo è appannaggio di percussioni improvvise che fanno saltare sulla poltrona.
In questo video, la Phones 4U dimostra di possedere i fondamenti dell'horror (nel dubbio hanno anche messo una bimba inquietante che fa sempre il suo effetto). Il messaggio? Non sfruttare le loro offerte sarebbe un errore che vi perseguiterà per sempre..
L'azienda australiana di vernici Dulux mostra come le tinteggiature fatte con i loro prodotti non proteggano solo dall'umidità.
Uno dei video che ho trovato più inquietanti è quello della Little Baby’s Ice Cream. Un bambino con sguardo attonito e al limite del "sento le voci, mi dicono di fare del male ai miei cari" si cosparge di crema.
Letteralmente.
Tanta crema.
L'effetto è più disturbante che altro, ma ad ognuno i propri gusti. Sarà complice il fatto che detesto il gelato alla crema.
Chiudo questa mini-carrellata con uno degli innumerevoli viral video di Sony Playstation. Anche qui l'effetto è più angosciante che spaventoso, ma le cose spesso non si sovrappongono l'una con l'altra?
Inutile dire che ognuno di questi video è stato condiviso e postato innumerevoli volte. L'awareness del prodotto è andato ben oltre i propri consumatori tradizionali, grazie anche e soprattutto ad un messaggio che seppur parlando di un prodotto ha trasmesso 30 secondi di emozione vera.
E voi che rapporto avete con la pubblicità da brividi? Conoscete altre campagne di questo genere? Fateci sapere la vostra!