Ma chi l’ha detto che il lavoro dev’essere per forza noioso? Dove sta scritto che riunioni e meeting non possano sfruttare i nuovi modi di comunicazione per rendersi più appetibili per chi vi lavora all’interno e per chi li osserva da fuori?
In Lettonia, c’è un incubatore di idee dal nome eeglo business lab dove è nato il progetto BuzzTale, che ha come obiettivo lo storytelling lavorativo.
Come dicono in modo diretto e molto chiaro, BuzzTale vuole trasformare gli impiegati in narratori di storie che illustrino le attività della propria azienda.
Perché mai, si sono chiesti, la comunicazione che avviene a lavoro deve essere grigia, piatta, noiosissima e quella che ogni giorno facciamo privatamente - a volte senza neppure accorgercene - è colorata e varia quanto lo possono essere i mezzi social che usiamo?
Grazie all’app per cellulari - disponibile sia su App Store che su Google Play - sarà possibile monitorare la riunione dal vivo con tanti occhi quanti sono i dispositivi in sala; e con la versione per computer si avrà un monitor generale che aggiornerà la presentazione con tutte le foto, i post e i tweet realizzati dai presenti.
Il software lettone, essenziale nell’aspetto e di immediato utilizzo, rende divertente il racconto delle attività lavorative, ottenendo così un doppio risultato: creare un gruppo di lavoro appassionato e affiatato che contribuisca a far crescere il rumore intorno alle attività della propria compagnia e, secondo ma forse anche più importante, farsi vedere dall’esterno come una realtà forte e vincente.
Sul sito sono disponibili alcuni esempi di come si possa raccontare la propria vita lavorativa: dalla cronaca una tantum di un meeting event, al progetto a lungo respiro con l’utilizzo di BuzzTale come fosse un diario di bordo condiviso, alla classica cena aziendale di fine anno, prima delle meritate vacanze estive.
Ad oggi già tre grandi compagnie si servono di BuzzTale per raccontare la propria realtà: Tele2, Management Events e Up. Quest’ultima, la più grande compagnia londinese specializzata in ricerca in ambito digitale, ha un proprio "racconto buzz" permanente che ha chiamato Stories from the Upper Deck e che permette di curiosare tra i loro altissimi uffici che dominano lo skyline di Londra.
BuzzTale è un progetto di cui sentiremo di certo parlare nei prossimi anni ed è già stato obiettivo d’interesse da realtà importanti nel mondo delle Startup come Seedcamp e Statup Sauna. Se l'idea dell'incubatore lettone vi intriga, potete seguirla anche su Facebook e Twitter.
Ovviamente la sua fortuna sarà strettamente legata al contesto sociale in cui verrà accolta. Se un’azienda statunitense, inglese o del Nord Europa dovesse proporre ai propri impiegati di adottare BuzzTale e di farsi portavoce social del proprio lavoro, non faticheremmo ad immaginare una risposta positiva e partecipativa.
Ma se fosse la vostra ditta a farlo? Se BuzzTale arrivasse in Italia, che difficoltà incontrerebbe? Tiriamo ad indovinare: l’azienda penserebbe che sia tempo sprecato, gli impiegati risponderebbero che non è compito loro e che non hanno tempo - per poi postare indignati l’accaduto su Facebook - e da fuori si taccerebbe l’iniziativa di populismo e falsità (dove si sono mai visti degli impiegati felici?).
Ma magari ci sbagliamo, eh?