Che Quora fosse la piattaforma Q&A più seria in circolazione non c’erano dubbi. Non ci sono Yahoo! Answers e Ask.com che possano reggere il confronto con il livello accurato delle risposte fornite dagli utenti di Quora.
Ma nonostante un traffico mensile di un circa un milione di utenti, l’azienda degli ex Facebook Adam D’Angelo e Charlie Cheever è sempre alla ricerca di miglioramenti per rendere questa rete sociale dedicata allo scambio d’informazioni più attraente per il resto del popolo web. Un tentativo di dare a Quora un'essenza più da social network che da enciclopedia.
Largo dunque al restyling del sito, al miglioramento dell’app per cellulari, alla creazione di una sezione blogging su cui mettere video accattivanti (come questo, riportato su Youtube) e alla condivisione dei contenuti su altri social (fino a poco tempo fa inspiegabilmente non consentita).
L’ultima arma in più sono i Blue Check Mark, quei piccoli segni di spunta bianco/blu che certificano la veridicità dei profili. Sì, li stessi che usano Facebook e Twitter da anni!
La scelta non è di certo innovativa, ma è chiarificatrice delle intenzioni di Quora: attirare nuovi utenti con la promessa di creare per loro un canale diretto con i propri idoli.
E quale sponsor migliore per questa operazione del Presidente Barack Obama?
L'uomo del celebre "Yes We Can" - con l'apporto imprescindibile del suo attento staff - ha colto al volo l'occasione per parlare con l'elettorato dei suoi piani politici futuri.
A strettissimo giro, tanti altri VIP hanno aderito a questo trend, mettendosi a disposizione dei propri fan.
Potete, ad esempio, chiedere al regista premio Oscar Alfoso Cuaron come ha realizzato alcune sequenze mozzafiato di Gravity, o alla star NBA Jeremy Lin cosa fa tra una stoppata e un tiro da tre, nel tempo libero che gli rimane.
Il vantaggio per le star è il rafforzamento del proprio status quo; gli utenti invece ottengono, gratuitamente, la possibilità di interrogare alcuni dei grandi personaggi del nostro tempo, senza paura di essere trollati da qualche buontempone.
A patto, ovviamente, che si dia del tu alla lingua inglese ;-)