Il famoso acronimo, Click-through rate, può essere considerato un incubo da alcuni pubblicitari, ma non è detto che debba essere così.
Nel corso degli anni statistiche hanno dimostrato che portare il CTR della propria campagna al 2% è considerato un enorme successo, il che significa che se due persone su cento cliccano proprio sul vostro banner c'è da stappare lo champagne.
Nel 2012 AdGooroo, società di consulenza pubblicitaria sul web, ha analizzato 20 milioni di pubblicità a pagamento su internet negli USA con lo scopo di identificare i fattori chiave che hanno dimostrato una rendita CTR maggiore. Non cominciate ad esultare, non esistono formule magiche per trovare la strategia infallibile, ma con 20 milioni di dati raccolti possiamo iniziare a capire quale strada percorrere.
I risultati hanno evidenziato alcune caratteristiche da mettere in pratica per massimizzare la percentuale di click di una pubblicità.
'Www' o non 'www' questo è il problema
I dati raccolti hanno dimostrato le pubblicità che presentavano il dominio lungo, includendo il www, hanno ottenuto un successo superiore a quelli che presentavano il dominio breve.
Le grandi sorprese arrivano sempre dalle piccole cose, infatti quello che si consiglia di includere oltre al proprio nome è un simbolo di garanzia come ™, ©, ® che hanno fatto impennare i click del 90% a favore della pubblicità che li incorporava.
Niente numeri né imposizioni!
Le pubblicità che non presentavano numeri e percentuali hanno avuto un successo maggiore del 16% rispetto a quelle che li contenevano. Questo discorso vale anche per i punti esclamativi che si sono dimostrati dei deterrenti per gli utenti, totalizzando il 9% in meno in confronto alle pubblicità senza.
A nessuno piace sentirsi dire cosa fare, quindi è sempre meglio evitare di esclamare a gran voce frasi come "clicca ora" e "scarica subito", tant'è vero che tutte le pubblicità che contenevano parole come queste hanno ottenuto un 7% in meno in rapporto a tutte le altre pubblicità. Quindi sempre meglio non forzare i toni.
Gratis è buono e giusto
Tutte le pubblicità studiate contenenti la parola gratis hanno registrato il 9% di click in più a confronto quelle senza questa dolce parolina magica. Al contrario, scrivere un prezzo o una percentuale di sconto nella copy non è sempre di buon auspicio: questa strategia potrà anche farvi risparmiare sui click a pagamento poiché indicizza il target, ma abbasserà la percentuale CTR di 17 punti garantendovi una penale sul punteggio qualità.
Spazio ristretto: un limite incompreso
Lo spazio risulta sempre troppo poco nelle pubblicità a pagamento ed essere concisi non è sempre facile. Lo studio condotto da AdGoroo ha rivelato che bisogna sfruttare al massimo ogni singola lettera. Le pubblicità con un testo più lungo della media hanno registrato una percentuale di click superiore alle gemelle più corte, del circa 64%.
Lo spazio disponibile deve essere sfruttato al meglio per mandare un messaggio preciso limitarsi a dare poche informazioni sembra che abbia l'effetto di non invogliare a cliccare.