Febbraio è stato un mese di grandi novità per il business internazionale. L’ultima delle news da prima pagina riguarda la miliardaria acquisizione di WhatsApp messa a segno da Facebook, notizia che ha spostato i riflettori da una fusione altrettanto appetitosa, l’acquisizione di Time Warner Cable operata da Comcast. Il grande fermento intorno al mondo dei media – social e non – fa luce sulla nascita ed espansione sempre più importante e massiccia di giganti abili nel mutare la propria natura al mutare dello scenario. Si pensi alle multinazionali media che negli ultimi anni si sono dotate di dipartimenti specializzati nella creazione di contenuti: non solo fornitura di un contenitore da riempire, ma anche produttori di materiale per riempire quel contenuto e da vendere come valore aggiunto.
Le protagoniste del gossip televisivo delle ultime settimana possono fare scuola in ciò ed è interessante analizzare brevemente la loro storia.
Comcast, una storia di acquisizioni vincenti
L'acquisizione di Time Warner Cable per ben 45,2 milioni di dollari è solo l'ultima mossa nel processo di costruzione del gigante dell'intrattenimento Comcast, main player statunitense della tv via cavo e uno tra i principali attori del mondo dell'infotainment, fondato nel 1951 dal padre dell'attuale Presidente e CEO Brian L. Roberts. Ma Comcast non è solo TV. La sua penetrazione nella vita degli americani passa anche attraverso la fornitura di servizi di telefonia e Internet e - dopo l'acquisizione totale del gruppo mediatico internazionale NBCUniversal nel 2011 - il gruppo Comcast si è aperto anche al mercato della produzione televisiva e cinematografica, dello sport e dei parchi tematici. Intrattenimento e informazione a tutto tondo per un'azienda la cui espansione pare inarrestabile e che si posiziona tra i leader globali dell'industria mediatica.
Time Warner, figlio di cinema ed editoria
Il gruppo Time Warner non è nuovo al termine fusione: esso, infatti, nasce nel '90 dall'acquisizione da parte del gruppo editoriale Time Inc. della Warner Communications, specializzata nell'industria cinematografica e di produzione di contenuti. L'azienda si posiziona come main competitor di Comcast raggiungendo circa 11,4 milioni di americani dislocati soprattutto nella regione di New York e nella costa orientale, che ben presto si andranno a sommare all'utenza abbonata ai servizi Comcast.
I Media come camaleonti
Aldilà dei meri interessi economici in ballo, driver primario di ogni acquisizione, è interessante evidenziare la natura poliedrica degli attori media che si dimostrano ricettivi per i settori limitrofi e affini al proprio core business. La capacità di guardare oltre il confine definito delle proprie attività è una lezione da tenere bene a mente e, senza dubbio, ciò che segnerà il futuro dei leader del settore.
Credits mashable.com, business.chip.de