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  • Book influencer, speed date e nuovi formati: ecco come si evolve l’editoria italiana

    Siamo stati alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria e vi raccontiamo l'istantanea dei trend di sviluppo del settore

    11 Dicembre 2019

    • “I confini dell’Europa”: questo il tema della diciottesima edizione della Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria “Più libri più liberi”
    • La Fiera ha dedicato uno spazio per l’Area Book Influencer, ospitando speed date tra gli editori e dieci book blogger italiani
    • L’esperienza di lettura si arricchisce in più formati: dall’ebook al medium vocale
    ___ Anche quest’anno, il Roma Convention Center – La Nuvola ha ospitato, dal 4 all’8 dicembre, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria “Più libri più liberi”: circa 520 espositori e 670 appuntamenti che hanno indagato “I confini dell’Europa”, il tema scelto quest’anno per l’evento giunto alla sua diciottesima edizione. La fiera capitolina ha provato a riflettere sull’identità europea attraverso il settore editoriale, scrutandone i cambiamenti e guardando al futuro attraverso i libri, i lettori e i professionisti della filiera editoriale. Un oggetto che scopre e riscopre nuove sensorialità, un prodotto culturale ma anche commerciale, un ponte tra culture, un terreno fertile per l’inclusione: il libro è stato osservato da diverse prospettive anche negli incontri dedicati agli operatori del settore. In che modo sta cambiando l’esperienza di lettura? Audiolibri, podcast, influencer, metadati: ecco alcune delle keywords che descrivono un’editoria che si interroga sulle potenzialità di nuovi e vecchi trend a servizio di un settore in costante mutamento.

    Speed date tra editori e book influencer

    Dal ruolo sempre più centrale del lettore alla riscoperta dell’oralità, “Più libri più liberi” ha dedicato il programma business ad un ecosistema in costante mutamento. Dai touchpoint di vendita ai canali di comunicazione e promozione sempre più differenziati e diretti, la fiera ha trasformato per un giorno il suo Rights Centre nell’Area Book Influencer che ha ospitato speed date tra gli editori e dieci book blogger italiani. Un incontro della durata di 15 minuti per consentire ad ogni editore di realizzare un vero e proprio elevator pitch presentando le proprie novità ai book influencer presenti: Andrea Pennywise (Andrea Sirna), BookBlister (Chiara Mazzotta Beretta), Diary of a bibliophile (Erika Romagnoli), Julie Demar (Giulia De Martini), icalzinispaiati (Veronica Giuffrè), La Lettrice Geniale (Elena Giorgi), Librificio (Giulia Paganelli), mmarti nao (Martina Petrucci), Petunia Ollister (Stefania Soma), Read Vlog Repeat (Valeria Benincasa) e Jo Reads (Giorgia Russo). Un format innovativo che ha favorito un interscambio di risorse e competenze diretto, raggiungendo i 180 incontri totali e la partecipazione di 86 case editrici.
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    Area Book Influcer – Foto di Aldus Network
    LEGGI ANCHE: Editoria indipendente, crowdfunding e self publishing: Enrico Flacowski ci spiega come diventare editore oggi Qual è il ruolo degli influencer nel mondo editoriale? Un punto di contatto sempre più diretto tra il lettore e le case editrici: book blogger, booktuber e instagrammer acquisiscono una centralità che il settore editoriale sta gradualmente imparando a conoscere e riconoscere attraverso l’inserimento delle loro competenze e communities, nelle proprie strategie comunicative. Un’evoluzione nel modo di comunicare e promuovere le novità editoriali che diventa possibile anche attraverso un’evoluzione della figura degli influencer editoriali: da “appassionati” di libri a vere e proprie figure professionali che declinano la propria brand identity intorno alla narrazione del libro e dell’esperienza di lettura.

    “Nella guerra per l’attenzione, l’oralità è vincente”

    Nel nuovo ecosistema editoriale, anche il più ancestrale degli strumenti crea innovazione: la voce. Dalla riscoperta degli audiolibri e dei podcast agli assistenti vocali e gli smart speaker, l’esperienza di lettura si arricchisce e dilata in nuovi formati, ritagliando spazi nella routine dei lettori più o meno forti, conquistando nuove nicchie attraverso le sperimentazioni. Le aspettative rivoluzionarie affidate fino a qualche decennio all’ebook fa si spostano verso il medium vocale per raccontare storie in modo diverso; la sound identity diventa un elemento caratterizzante di ogni prodotto editoriale. microfono-audiolibri-podcast LEGGI ANCHE: Vi presentiamo il Manuale Ninja del Web Marketing, un’opera epica nel panorama italiano La narrazione si arricchisce attraverso l’inserimento di soundtrack ed effetti sonori che accompagnano la voce, creando un’esperienza sempre più multisensoriale per il lettore: non più un testo vocale stand-alone, ma una vera e propria immersione nella storia anche per contenuti di fantascienza. La scelta della voce che dà vita agli audiolibri e ai podcast si impone, quindi, come un driver che guida la scelta del lettore nei contenuti da fruire e diventa un vero proprio elemento distintivo per gli editori: da una parte, affidandosi al mondo del cinema e alla maestria dei doppiatori italiani e, dall’altra, affidando la narrazione alla voce degli autori che hanno dato vita alla storia. Solo un trend passeggero o un mercato in espansione? Facendo riferimento ai dati presentati, l’oralità conquista sempre più lettori che scelgono un’esperienza ibrida di lettura, che si declina in più formati e anche in ambienti di fruizione diversi (favorendo, soprattutto, l’ambiente domestico). Audiolibri e podcast non sostituiscono il libro cartaceo, ma dilatano ulteriormente l’esperienza del lettore multitasking.

    Un’editoria per tutti

    “Più libri più liberi” ha fatto emergere anche la necessità di un’editoria “a misura di tutti”: accessibilità e inclusività diventano elementi di sviluppo strategici anche nella filiera editoriale. In particolare, grazie al lavoro della Fondazione LIA – Libri Italiani Accessibili, la mission dell’accessibilità si lega all’innovazione tecnologica in tutte le fasi dell’ecosistema editoriale digitale: dalla produzione di contenuti “born accessible” all’utilizzo di metadati, fino alla creazione di cataloghi accessibili per poter rendere anche le fasi finali – di ricerca, acquisto, prestito e lettura – sempre più accessibili a persone con diverse disabilità (ad esempio, non vedenti, ipovedenti e non udenti), ma anche sensibilizzando i player del settore che dovranno adeguare tutta la filiera verso una maggiore accessibilità, entro il 2025, attraverso l’applicazione dello European Accessibility Act. L’industria tecnologica risponde alla richiesta di inclusività del settore editoriale per poter rendere il libro sempre più fruibile: dall’usability delle app alle funzionalità di sintesi vocale, dall’utilizzo di metadati all’inserimento di Alt Text. Emerge la necessità di nuove figure professionali e la creazione di nuove competenze in grado di capire l’evoluzione del libro e dell’esperienza di lettura, imparando anche a riconoscere i “lettori inconsapevoli” e cosa significhi leggere oggi. ebook-editoria-lettura Chi ha detto che si legge poco? Durante la fiera capitolina è emersa anche la necessità di riflettere sulle modalità di rilevazione della lettura: nel confronto tra le rilevazioni Istat e l’Osservatorio AIE (Associazione Italiana Editori) si delineano istantanee diverse dei lettori italiani e dell’esperienza stessa di lettura. Anche se, apparentemente, sembra essere un tema sensibile soltanto per gli addetti ai lavori, in realtà restituisce un’immagine chiara del mondo editoriale che si arricchisce di una pluralità di formati e modalità di fruizione, che rendono la lettura un po’ più pervasiva e alla portata di tutti.