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L'edizione 2013 del concorso avrà come madrina Elisa D'Ospina, richiestissima modella curvy in tutto il mondo. Attiva scrittrice e opinionista, Elisa, non è solamente una bellissima donna, ma è anche seriamente impegnata nella lotta contro i disturbi alimentari. Dall'inizio della sua carriera ha sempre collaborato con scuole e istituzioni per educare le giovani donne ad accettare se stesse, nonostante il tanto temuto filo di pancia in più.
Per chi volesse, le iscrizioni sono ancora aperte, se invece siete curiose di saperne di più, lasciamo la parola ad Elisa:
Già l'anno scorso ho avuto modo di parlare con Patrizia Mirigliani, Patron del Concorso, per capire le reali motivazioni che la portassero ad avere una fascia simile. Quando ho constatato il reale impegno da parte dell'organizzazione nel volere dare messaggi sociali, ho accettato con entusiasmo. C'è bisogno di comunicare, di far veicolare messaggi. Viviamo in una società dove tutto è scontato, o meglio, sembra scontato. Invece non lo è. Si parla troppo spesso di anoressia, ma si parla male. Sembra una cosa lontana, invece tutti possiamo esserne vittima. Quindi, se un concorso di bellezza, può veicolare messaggi sociali, io sono in prima linea.
I media di oggi hanno un grave limite: trasmettere un messaggio di donna stereotipata. Se guardiamo le pubblicità o il mondo della tv sono tutte uguali: belle, perfette, eteree. Non esistono donne perfette, in quanto la perfezione non esiste, è un concetto che il marketing ci vuole vendere. Come sostengo da anni, è proprio il difetto che ci rende uniche. I disturbi alimentari crescono di anno in anno, è un vero allarme sociale. C'è bisogno di educazione e prevenzione; ecco perchè a ottobre torno nelle scuole, attività che faccio dal 2007, per poter spiegare ai giovani cosa sono i Dca. Inoltre quest'anno il mio nuovo progetto parlerà di diversità, bullismo e razzismo nel 2013.
Dovrebbe essere una ragazza libera: libera dalle costrizioni che la società impone, libera dai limiti che la moda impone, libera di essere se stessa.
Siamo in una società in cui l'immagine è tutto: siamo schiave dell'apparire. Sembra una cosa scontata, ma nella vita la differenza lo fa l'essere. Crescere, studiare, informarsi, essere curiosi, non limitarsi ad essere passivi. Ecco cosa consiglio. Condividere, confrontarsi, puntare sulla cultura e chiedersi sempre :"Perchè?" La bellezza è un valore aggiunto solo se abbinata all'intelligenza. Questo per me è essere donna.