Nel tentativo di attirare l’attenzione sulle drastiche leggi con cui alcuni Paesi minacciano la libertà dei propri cittadini, Amnesty International ha ideato la web app che analizza il tuo profilo di Facebook e scopre per quali crimini saresti condannato in nazioni meno liberali della nostra.
Trial by Timeline non solo ti “accusa” dei crimini commessi, ma ti mostra anche quali punizioni ti verrebbero inflitte.
Incuriosita, ho provato questa iniziativa e sono rimasta molto colpita, ma soprattutto sono grata di vivere in un Paese dove essere iscritti ad un social network non è un crimine.
Prima di attivare l'applicazione premendo il pulsante "Sentence me", il sito mi avverte minacciosamente che tutto quello che ho detto o fatto sarà usato contro di me. Ed è proprio vero.
Attraverso il software di scansione on-line, vengono analizzati tutti i dati contenuti nella mia timeline come età, status sentimentale, opinioni politiche, gruppi a cui sono iscritta e "mi piace".
I risultati del mio trial by timeline? 204 condanne per sei crimini diversi in 67 Paesi.
In Paesi come il Messico, l’Iraq e il Turkmenistan sarei torturata o uccisa dagli estremisti perché lavoro nei media - quindi essere una ninja è davvero pericoloso. In Iran sarei fustigata perché pratico l’amore prima del matrimonio - l’hanno capito dal fatto che ascolto Blood Sugar Sex Magic dei Red Hot Chili Peppers. In Kuwait sarei imprigionata perché faccio consumo di alcool, cosa facilmente deducibile da tutti i bar di cui sono fan.
La cosa più assurda? In Algeria verrei picchiata per il semplice fatto di essere una donna.
Questa web app ci ricorda di non dare per scontato le libertà di cui godiamo, perché da qualche parte, nel mondo, c’è qualcuno che viene condannato per una cosa che noi facciamo tutti i giorni.
La toccante iniziativa nasce dagli uffici di Amnesty International in Nuova Zelanda (perché la Nuova Zelanda è il Paese più libero del mondo) e con l’agenzia pubblicitaria Colenso BBDO di Auckland.