Il Grande Gatsby di Baz Luhrmann alla critica non è piaciuto. La proiezione in anteprima al Festival di Cannes è terminata nel silenzio con pochi consensi e Rotten Tomatoes, famoso sito web americano dedicato alla critica cinematografica, gli ha dato un misero 49%, definendolo "un fallimento", "non coinvolgente".
Le previsioni annunciavano un guadagno di 35 milioni di dollari al box office americano al primo weekend, eppure è successo qualcosa; la pellicola ha incassato 51 milioni di dollari oltreoceano e 2,9 milioni di euro in Italia, nei soli quattro giorni successivi all'uscita.
Ricordiamoci che stiamo parlando di un colosso la cui produzione è costata 125 milioni di dollari e mettiamoci nei panni dei distributori che si vedevano schiacciati dalle stime. Warner Bros ha iniziato ad arginare i danni posponendo l'uscita del film - programmata per l'inverno 2012 - alla primavera del 2013. Questo per far sì che le persone continuassero a parlarne accrescendo le aspettative. E quale deus ex machina è migliore dei social media, sul palco del "far parlare di"?
Su Facebook stanno parlando del film in piu di 400.000 in questo momento
Grazie ai social network e alla velocità in cui i contenuti vi rimbalzano, i distributori della pellicola sono stati in grado di mantenere viva la curiosità e di costruire un hype che ha portato le persone a parlare del film fino alla sua uscita nelle sale.
La distribuzione ha iniziato a offrire attraverso Facebook e Twitter bocconcini di colonna sonora, fotogrammi e nuovi trailer. E Jay-Z, Beyoncé, Florence+the Machine, Lana del Rey e l'idea che, in fondo, gli anni '20 non fossero così diversi dai giorni nostri (che sia solo un artificio registico non è importante) hanno fatto il resto.
Gli utenti si sono abituati a parlare del film: delle curiosità, del libro appena letto, del fatto che i propri cantanti preferiti fossero nella colonna sonora. Nel weekend di uscita, il picco. Gatsby è diventato trending topic su Twitter. Anche su Instagram l'hashtag è stato consumato nel richiamare la scena del protagonista che alza il flute di champagne al momento di presentarsi (sulle note della Rhapsody in Blue).
Le valutazioni positive condivise dagli amici di Facebook e i consensi delle celebrità seguite su Twitter hanno spinto nuovi spettatori al cinema e le cifre al botteghino sono state stupefacenti, dimostrando che le previsioni e i critici forse non erano importanti quanto il pubbico reale.
Il successo del film è una lezione per Hollywood e per i promoter in generale. Bisognerebbe riuscire a far sì che si parli di ciò che si propone, nonostante sia molto difficile. Un prodotto di cui si parla è un prodotto che avrà successo e i social network sono il canale migliore per proporre qualcosa alle grandi masse. Anche i Daft Punk hanno usato Vine, insieme a Facebook e Twitter, per dare assaggi delle nuove tracce e per creare un'aura particolare intorno a Random Access Memories.
Nel cinema, in particolare, questo è uno strumento potentissimo. Le case di produzione potrebbero così dare visibilità a film che altrimenti farebbero molto meno rumore.