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Quante volte, prendendo il vostro smartphone per postare una foto su Instagram, avete immaginato che quell'iconcina quadrata potesse diventare, un giorno, una vera e propria macchina fotografica? Mai?
Beh, a qualcuno quest'idea è venuta, e per realizzarla è stata messa su una startup, Socialmatic, che fra i suoi fondatori conta anche un italiano (la persona a cui è venuta l'idea, appunto), Antonio De Rosa.
Il progetto intende unire la praticità dello scatto fatto da device mobile alla tradizione di una delle macchine fotografiche più affascinanti della storia: la Polaroid. Il tutto in una scocca che replichi, come dicevamo prima, le fattezze della "macchinetta" di Instagram, e che possa connettersi agevolmente ai social network per condividere i propri scatti con i propri amici. Una macchina fotografica pensata per il nuovo modo di immaginare e realizzare foto che con sè ha portato il web, e che sarà in commercio nel 2014.
Socialmatic (che potete trovare anche su Facebook e su Twitter) nasce quindi per unire funzioni differenti in un unico strumento, che sarà in grado di offrire prestazioni elevate sia per il web che per la stampa. Inoltre, in cantiere c'è anche il lancio di un vero e proprio social network proprietario, che possa supportare gli utenti che utilizzeranno questo particolare tipo di camera.
Insomma, sono tanti i progetti legati a Socialmatic. Per farceli raccontare, abbiamo contattato proprio Antonio De Rosa.
Presto detto :) E' nato da un...sogno. Dopo aver rimuginato a lungo sull'icona di Instagram e sulla portata del suo fenomeno, la mattina mi sono risvegliato con in mente la folle idea di voler creare una camera che ne rispecchiasse le fattezze. Era Maggio del 2012. Il concept sbarca su Internet e diventa un piccolo fenomeno.
Perchè c'è margine per ricavare qualcosa che renda l'esperienza del photo-social sharing ancora più immersiva e coinvolgente. I vari Instagram e Pinterest ancora non hanno detto tutto e il rapporto stretto tra Hardware e Software, per fare nostra una massima di Steve Jobs, è ancora la carta vincente.
Socialmatic Network non sarà solo vetrina di gusti e tendenze con una narcisistica virata verso il personale. Rappresenterà un modo per esprimere se stessi attraverso le foto, seguire il loro cammino, la loro evoluzione e assottigliare il confine tra il mondo reale e il mondo virtuale. Perchè ogni foto sarà presente non solo sul social network, ma anche nella vita reale, su una vetrina, in una casa, in un negozio.. e poi c'è la parte business.. le mobile app..
E' una cosa a cui non ho mai rinunciato. Il fascino dell' "analogico" porta tanto di quel contenuto storico che le nuove tecnologie non p
ossono far altro che apprenderne a piene mani. In alcuni meccanismi, in alcuni tratti, in alcune necessità, noti l'essenza stessa dei concetti e non solo una mera trasposizione digitale. Prendi le Leica, o le nuove Vespa.
Purtroppo no. All'inizio ho combattuto contro alcuni pregiudizi verso lo spazio che avrebbe potuto avere un progetto del genere. Fortunatamente i miei partner sono andati oltre e hanno visto giusto. Se oggi butatte un occhio sui trend di Twitter o in generale su Facebook dove si parla di Socialmatic, vi renderete conto che il coraggio ha pagato. Purtroppo, almeno in Italia, lanciare una startup continua ad essere complicato.
L'accentramento e l'arroganza vanno di pari passo, ahimè. Se vuoi comunicare, e bene, non puoi esimerti dallo "sfruttare" le sinergie (quasi obbligate) che il mondo dei social media ti impone. Non puoi, con unico canale, coprire tutte le tue necessità. Meglio sintetizzare il meglio ed al meglio quello che il mercato ti offre.
Non ho un Vangelo ne voglio ergermi a maestro. Nel mio caso hanno giocato un ruolo fondamentale parametri che suonano addirittura "banali": tenacia e coraggio. Non bisogna di certo arrendersi alla prima difficoltà e bisogna sapere "vendere" bene il proprio progetto, che sia verso Business Angel o Venture Capital: la bontà di una idea, se dirompente, è destinata a venire fuori.