Quando ho bisogno di sapere dove nasce una mela, chiedo al contadino e non al fruttivendolo. Questo è un modo come un altro per dire che, quando ci serve un consiglio, ci rivolgiamo alle persone direttamente coinvolte e di cui ci fidiamo.
Allora perché, nella scelta di un ristorante, devo affidarmi al parere di uno sconosciuto mangiatore seriale?
Colgo l’iniziativa di Phaidon Press e mi tuffo nei consigli raccolti nella guida Where chefs eat.
Un totale di 400 stelle della cucina che dispensano oltre 2000 indirizzi sparsi nel mondo; il Coffe Collective a Copenaghen, da Magnus Nilsson (per un hot dog a Stoccolma) e alla Pizzeria 00100 a Roma.
Indirizzi trasversali, tra lusso e low-cost, oltre che caffetterie e piccoli ritrovi per la colazione.
Intervengono chef come Ferran Adrià, Heston Blumenthal, Rene Redzepi. Tra gli italiani Massimo Bottura, Massimiliano Alajamo, Gualtiero Marchesi.
Il genio di questo libro non sta solo nei contenuti ma anche nella forma. Ispirandosi alle pubblicità degli elenchi telefonici britannici prodotti tra gli anni '50 e '60, la mappa dei migliori luoghi gastronomici del mondo è spalmata in 700 pagine utilizzando 50 tipologie di font.
Oltre che una guida ai ristoranti, sembra un degno testo da esporre nella propria biblioteca.
Basta guardare la copertina per capire di cosa stiamo parlando… è un prodotto editoriale di buon gusto!