Le riforme attuate negli ultimi anni per semplificare la normativa quindi le procedure in materia di investimenti, il migliorato business environment, la riduzione della pressione fiscale sulle imprese, oltre ai bassi costi delle materie prime e del lavoro, avevano reso negli ultimi anni l'Egitto un Paese piu' attraente per l'investitore straniero ed avevano prodotto una crescita esponenziale del flusso degli investimenti esteri. Ma l'attuale situazione di instabilità politica e le incertezze del quadro normativo, anche sotto il profilo degli investimenti, ha determinato una sostanziale paralisi dell’afflusso di capitali dall’estero.
Ma gli scontri di Piazza Tahir hanno portato anche pro e non solo contro: infatti in questi ultimi 2 anni il business egiziano ha acquisito maggiore consapevolezza sull'utilità e la potenza del web e non è un caso che per il 2013 le previsioni di crescita del business 2.0 indicano l'Egitto come una nuova piazza.
La popolazione egiziana, composta in gran parte da uomini e donne dai 15 ai 65 anni, naviga al doppio del tasso medio di frequenza di altri paesi africani. Essi rappresentano oramai quasi il 20% degli utenti africani su internet oltre ad avere il doppio degli utenti facebook del Sud Africa.
Quali opportunità di business per il mercato egiziano
Il 28 Novembre scorso, David Dean, senior partner di Boston Consultancy Group, dal Four Seasons Nile Plaza anticipava quattro tendenze business per il mercato egiziano:
A) Un consistente aumento di volume di dati
B) Una nuova consapevolezza sulla forza dei social network per quanto riguarda il mondo dell'informazione in generale
C) Forte sviluppo del mondo mobile
D) Previsioni sul numero di utenti internet, raddoppiato nei prossimi quattro anni.
Il mondo dell'Ecommerce trova sviluppo dopo la primavera egiziana, nonostante la mancanza di servizi bancari online efficienti e sicuri, e il suo successo dipenderà molto dalle caoacità di garantire efficienza e sicurezza per i metodi di pagamento online.
HSBC ed altre realtà bancarie multinazionali si stanno organizzando per sviluppare servizi affidabili da offrire alla crescente domanda del mercato egiziano confermando i trend positivi che indicano l'Egitto come la prossima area in cui il commercio elettronico potrà diffondersi.
Non solo previsioni ma anche realtà pioniere
L'imprenditoria egiziana muove egregiamente i primi passi sul web con Offerna, un servizio di scontistica che cerca di emulare il successo di servizi come quello di Groupon.
Altra idea interessante è Shoahlanah, che mira ad introdurre un nuovo modello di business sfruttando le competenze dei singoli utenti che potranno proporre e partecipare ai progetti che il portale si prodigherà a promuovere.
Un progetto simile a Milk Please che utilizza il crowdsourcing per trovare aiutanti per lo sviluppo del proprio business oltre che a quello delle singole utenze all'interno del portale.
Mentre la più grande organizzazione islamista egiziana Dawah ha recentemente fondato un'organizzazione economica no-profit denominata “La Casa degli Affari”: l'obiettivo è portare le regole della sharia nel mondo degli affari, un settore, quello dei finanziamenti, non di facile accesso per le imprese egiziane. Il progetto salafita promette di supportare tutti quei progetti startup che sono in linea con la sharia nei settori turistico, hi-tech e sociale.
La crescita del commercio elettronico in Egitto certamente dipende innanzitutto dalle capacità imprenditoriali e la predisposizione all'innovazione che i giovani egiziani riusciranno a concepire e implementare nel loro tessuto imprenditoriale e finanziario.
Tutto questo dovrà essere promosso e supportato dalle politiche e dalle infrastrutture che debbono innanzitutto formare un ambiente favorevole alla crescita, come si è visto con la Dubai Internet City e L'Australia government-backed incubator.
Per il governo egiziano, date le previsioni positive dei mercati e l'alto livello d'utilizzo di internet da parte della popolazione, dovrebbe essere un fattore prioritario stabilizzare l'area e supportare le aziende locali ed estere che vorrebbero investire nel mercato egiziano sia online che offline.
Vedremo come andrà.