Le Smart Cities e tutto ciò che ruota intorno all'argomento, come avrete intuito, sono nel cuore della sezione Tech e dopo aver parlato dell'intervento di Carlo Ratti a Meet the Media Guru, abbiamo intervistato Giovanni de Niederhäusern della carlorattiassociati.
Abbiamo affrontato con lui vari argomenti legati al futuro Smart che ci aspetta con uno sguardo a quello che sarà l'EXPO 2015 e a Torino, città in prima linea nella realizzazione dello Smart Concept.
Photo/Project credits by carlorattiassociati
Buongiorno Giovanni, prima di partire con le domande vuoi presentarti ai Ninja? Chi sei, cosa fai, dove lavori?
29 anni e un percorso formativo e professionale non del tutto lineare: laurea in ingegneria, esperienze come designer prima, come architetto poi. Lavoro ormai da più di tre anni con Carlo Ratti, inizialmente per il MIT di Boston, oggi presso lo studio carlorattiassociati di Torino.
Alla carlorattiassociati ti occupi delle Smart City e del loro sviluppo, è corretto? Ci spieghi meglio cosa state facendo in merito e cosa volete fare? Quali sono le vostre intenzioni per il futuro?
In realtà lo studio si occupa di implementare strategie che possiamo definire "smart" a diverse scale, da progetti di design a grandi interventi di masterplanning. In generale la sfida è quella di riuscire ad integrare tecnologia allo spazio fisico per arricchirlo e potenziarlo, rendendolo "sensibile".
Partiamo con le domande più mirate. Secondo te cosa significa realmente Smart City?
Con città intelligente noi intendiamo uno spazio urbano consapevole, in grado di aggregare, elaborare e restituire informazioni che rendano più efficienti i suoi processi di gestione e più consapevoli i suoi cittadini, impattando in modo virtuoso sulla loro qualità di vita.
Photo/Project credits by carlorattiassociati
Non pensi che questo termine ormai sia abusato un pò come il termine startup? Mi spiego meglio, chiunque oggi parla di Smart City, ma io credo che molti lo facciano a sproposito e ne parlino solo perché è di moda. Cosa ne pensi?
Probabilmente hai ragione, ma ritengo che il vero problema sia non tanto l'abuso della parola, ma il significato che le viene attribuito. Applicare strategie smart non significa esclusivamente migliorare l'efficienza di processi e infrastrutture urbane, bensì migliorare in modo importante la vita ed il lifestyle dei cittadini, rendendoli più informati e consapevoli delle loro azioni.
Torino, che possiamo definirla la vostra città, è scesa in campo in modo aggressivo nel campo delle Smart City e da quello che vedo è fortemente intenzionata a divenirlo prima di molte altre grandi città. Cosa ne pensi? Lo studio Ratti è coinvolto nella cosa?
Torino è una città in profondo mutamento ed alla ricerca di una nuova identità. Questo forse le dà oggi la spinta e la volontà di sperimentare, non solo in campo smart city. Abbiamo collaborato e speriamo di farlo ancora in futuro ad un progetto di divulgazione sul tema ed alla redazione di un progetto finalizzato alla partecipazione della città ad uno dei tanti bandi europei nel campo.
Passiamo ad un tema che mi sta particolarmente a cuore, l'EXPO 2015 di Milano. Non mi prolungherò nelle mie personali e alquanto varie critiche a quello che sta facendo Milano per questo grandissimo evento (per la cronaca quasi nulla, almeno a livello tecnologico), ma non credi che Milano abbia quasi perso una grandissima occasione per diventare una delle prime Smart City (almeno in parte)?
Il tempo per pensare ed implementare strategie interessanti ancora c'è, quindi non vedo ancora un'occasione persa, ma spero in una nuova eccellenza italiana.
Photo/Project credits by carlorattiassociati
Carlo Ratti a MMGuru aveva parlato della grande opportunità che Milano aveva di esportare un cosiddetto "Modello Milano" sia in tema di Smart City (ma non solo) che in occasione di quello che sta facendo o dovrebbe fare per l'EXPO, cosa ne pensi?
Milano raccoglie grandi eccellenze e soprattutto possiede un grande capitale umano. Una smart city è fatta innanzitutto di smart citizens. Il passaggio necessario è riuscire a fare sistema e creare un modello.
Il CTO di EXPO 2015, l'Ing. Valerio Zingarelli, vorrebbe realizzare una sorta di mini Smart City all'interno dell'esposizione universale: in pratica trasformare la zona della fiera in una Smart City, idea secondo me estremamente interessante. Secondo te cosa dovrebbe necessariamente avere questa Smart City Light?
Probabilmente non essere light, ma sperimentare e mostrare come la tecnologia possa innestarsi in modo discreto, quasi impercettibile nello spazio urbano, potenziandolo. L'EXPO offre l'opportunità di dare visibilità globale ad una sperimentazione locale.
Venerdì scorso (il 15 Giungo) il comune di Milano ha presentato il Master Programme City Operations. I Progetti Tecnologici non sono nei progetti obbligatori ma nei progetti qualificanti e sono all'ultimo posto (voglio sperare solo casualmente e che non siano in ordine di importanza). Cosa ne pensi?
Penso che in una città come Milano non si debba prestare attenzione solo ai progetti portati avanti dal pubblico, ma anche e soprattutto dai privati, in particolare in ambito urbano.
Prima di lasciarti in pace, volevo chiederti, per te quale sarebbe la Smart City ideale?
Una città che abiliti la vitalità dei centri storici italiani alle aree periferiche, una città così intelligente da essere innanzitutto bella.
Il futuro delle nostre città è già qui, il problema è saperlo cogliere ed interpretare (magari andando a risolvere qualche piccolo problemino come il digital divide), senza perdere l'obiettivo che ci accomuna: delle città a misura di cittadino, non il contrario. Lo Smart Concept è anche questo.
Alla prossima!
P.S.: speriamo di poter intervistare molto molto presto qualcuno direttamente collegato all'EXPO 2015! ;)