Promuovere un libro usando le storie. Sembra incredibile che ormai la narrazione non sia più isolata fra le pagine di un romanzo ma "strabordi" anche là dove apparentemente il non convenzionale non riesca ad arrivare: nelle attività promozionali. Eppure, complice anche l'evoluzione digitale e il potere del web, lo storytelling e in generale l'utilizzo di esperienze di immersione nella narrazione è sempre più adoperato anche per "comunicare" un libro.
È il caso di Schegge di me, l'ultimo romanzo di Tahereh Mafi edito in Italia da Rizzoli, che per presentarsi al pubblico del nostro paese può contare sulla spinta di un sito (www.scheggedime.it) che propone moltissimi contenuti interessanti che integrano una storia già di per sè avvincente.
Fra i contenuti proposti, un internauta che visiti il sito potrà trovare un percorso che replica in tutto e per tutto i "libro game", un test e un'iniziativa assolutamente nuova, il TubeReading: sembra che finalmente l'esperienza della narrazione, dopo l'esperienza di XL di Sandro Veronesi (di cui avevamo già parlato nel post "Scrittori e Social Media: decalogo per chi “lavora” con lo storytelling"), stia diventando sempre più lo strumento migliore per proporre al pubblico i prodotti culturali fino ad oggi più difficili da promuovere: i libri.
Per capire di più come sia nato questo portale multiuso che restituisce molto di Schegge di me, abbiamo contattato il team di Pquod, che ha curato il progetto. Hanno risposto alle nostre domande il CEO Roberto Fietta e i digital strategist Claudio Cucinelli e Lucia di Pippa.
Buongiorno a tutti! Su scheggedime.it si trovano molti elementi interessanti per "vivere" un'esperienza di narrazione completa, approfondita e diversa, partendo da un'unica radice, la storia del libro. Come vi è venuta l'idea?
Una delle componenti principali di “Schegge di me” è la strabordante narrazione soggettiva da parte della protagonista: tutto è filtrato dagli occhi di Juliette, tanto che il romanzo a volte sembra un diario o addirittura una piece teatrale. Da lì il gioco è state facile… Ci siamo detti: e se facessimo interpretare questo libro come se fosse la sceneggiatura di un film?
Le forte suggestioni dal mood delle varie copertine americane e italiane, la conoscenza della biografia dell’autrice Tahereh Mafi e soprattutto lo studio del buzz suscitato dal successo in USA del libro hanno fatto il resto.
Avete dovuto confrontarvi con l'autrice per promuovere con una modalità così interessante il suo libro? E ha risposto subito positivamente alle vostre idee?
La giovane autrice del testo è sempre stata molto attenta e ha seguito tutte le operazioni molto da vicino. Spesso succede che gli autori non si interessino della promozione del loro libro ma Tahereh Mafi ha controllato e approvato personalmente tutto il progetto. Dapprima il suo intervento è stato di validazione, ma quando ha visto finalmente tutto il progetto online, è rimasta entusiasta del site-game e delle illustrazioni dei personaggi, tanto da arrivare a presentare il tutto in maniera euforica su tutti i suoi social ufficiali
Infine sia all’autrice e che alla casa editrice americana le illustrazioni sono piaciute talmente tanto che le hanno richieste per poterle utilizzare anche Oltreoceano.
Sul sito si trova un'interessante esperimento, quello del "libro game", riproposto in chiave digitale. I contenuti delle storie "interrative" come sono stati sviluppati? E in generale, tutti i contenuti che avete sviluppato ad hoc per il web, sono stati concordati con l'autrice del libro?
Un po’ per motivi generazionali o un po’ per passioni personali per il mondo del Fantasy, in agenzia siamo nostalgici estimatori del motto “In questo libro il protagonista sei tu”. C’è chi tra le nostre scrivanie vanta intere collezioni di Lupo Solitario… A parte gli scherzi i Libro Game sono stati indubbiamente i primi ipertesti in circolazioni fin dagli ’80 ed hanno rappresentato per alcune generazione la percezione del Fantastico librario in Italia. Insomma mettere un libro game nel sito è stato un po’ come fare incontrare il figlio con il papà.
In più volevamo presentare le atmosfere del libro senza svelarne i contenuti o spoilerarne gli esiti narrativi. Creare due personaggi che parallelamente vivessero in “Schegge di me” ci è sembrato un modo divertente e originale per presentare in media re la storia di Juliette.
Per lo sviluppo della storia ci siamo avvalsi di un professore ordinario di Latino e Greco, Michele Pagliara, e dall’ illustratore emergente Samuele Porta. Il tutto coordinato dalla nostra Art Director Lara Seregni.
In ufficio campeggia ancora l’enorme cartellone con tutti gli incroci dei diversi capitoli….
L'esperimento del Tubereading: idea bellissima! Le youtubers che si sono alternate nella lettura hanno offerto dei contenuti molto belli: avete dovuto mediare con la loro creatività? E che risposta ha dato il pubblico?
Da un po’ di tempo stavamo monitorando quest’attività molto in voga negli States, dove addirittura docenti Universitari, aprono appositamente il loro canale Youtube per leggere e commentare libri di diverso genere.
Con "Schegge di Me", finalmente ci è sembrato fosse arrivato il momento per proporre in Italia questo esperimento di lettura condivisa.
Abbiamo proposto un gruppo di lettura diverso dal solito, una sperimentazione di lettura a voce alta da parte di chi su Youtube è già un “nome”, ed è abituato a metterci la faccia oltre alla voce.
La scelta sicuramente forte, di fare un progetto con sole donne, ci è venuto spontaneo per essere il più possibile in linea con il testo: Schegge di Me infatti è raccontato dalla voce narrante in prima persona dalla protagonista Juliette Ferrars.
Ognuna delle 4 youtubers ha letto parte di un capitolo del libro, reinterpretandolo secondo le proprie attitudini, arrivando ad offrire al pubblico una performance quasi teatrale.
Questo reading quindi è stato anche "sociale", permettendo la conoscenza del testo ad un pubblico più ampio da una parte, ma sottoponendolo all'analisi mediatica dall'altra.
Personalità così forti, le youtubers sono tutte opinion leader nei loro “settori artistici”, hanno subito avuto idee brillanti e la loro creatività non è stata mediata in nessun modo, quello che si vede, è la loro libera reinterpretazione del progetto.
Il pubblico ha colto subito la genuinità dell’iniziativa, l’autenticità delle youtubers, affezionandosi al percorso che abbiamo costruito e attendendo con ansia l’uscita successiva. Infatti partendo dal booktrailer, passando per il primo capitolo letto da tutte, si è arrivati all’uscita settimanale di un video/capitolo dedicato ad ognuna delle youtubers.
Rizzoli vi ha aiutato nella produzione di questo progetto? Credete che sia replicabile, in futuro?
I progetti si fanno sempre in due: da un parte l’agenzia dall’altra il cliente.
Il Marketing di Rizzoli si è così dimostrato un partner ideale. In particolare le nostre referenti Paola Zelasco e Silvia Pavesi, sono state le primi a stimolarci e a sposare soluzioni non convenzionali di promozione.
Insieme a loro abbiamo fatto un altro progetto per il lancio del libro “Il Circo Della Notte” dove abbiamo coinvolto la community delle Fanfiction oltre che degli Youtubers. Infine abbiamo lanciato un’iniziativa in questi giorni per il lancio del libro “Rapture” ultimo capitolo della saga di Fallen, dove abbiamo coinvolto in una caccia al tesoro i più importanti fantasy blogger italiani.
Ringraziamo Roberto, Claudio e Lucia per aver risposto alle nostre domande. E voi, amici Ninja, che ne dite di questo progetto?