
Pochi giorni fa il Centro Studi Etnografia Digitale ha pubblicato il paper relativo all’analisi qualitativa e quantitativa del flusso comunicativo su Twitter che procedeva contemporaneamente con l’evento Italia StartUp Open Day dello scorso 26 maggio, presso H-Farm.
Qualcosa di simile era stato già fatto analizzando il Tweetstorming sul tema #startuptime, organizzato l'11 maggio da RENA e CSED ed animato dal guru della Silicon Valley Ben Casnocha.
Vediamo quindi di cosa si tratta e perché ci interessa.
L'analisi dell'hashtag #isday
Una premessa: un TweetStorming è il modo per affrontare in maniera immediata e sintetica un tema di attualità, attraverso l'interazione in real time della voce degli esperti, dei partecipanti ad un evento o degli appassionati fino ai semplici curiosi e, in questo momento, in Italia gli unici ad occuparsi di analisi del fenomeno sono proprio il Centro Studi diretto da Alex Giordano insieme all'Associazione Rena.
In questo caso, lo studio è stato svolto su un campione di 1500 tweet convergenti attorno l’hashtag #isday ed è presentato in due parti:
- la prima illustra l’analisi quantitativa e la mappatura visuale del flusso individuato che evidenziano le reti semantiche, gli influencer e le loro interazioni
- la seconda parte consiste invece in un’analisi qualitativa mirata ad individuare le principali linee discorsive emergenti dal flusso conversazionale.
Ve ne consiglio la lettura perché è una bella panoramica di riflessione sul tema tenuta dal polo più concreto delle idee, degli attori e dei processi effettivamente in gioco nello scenario italiano, in virtù proprio della mission stessa dell’evento in questione: l’incontro ed il confronto diretto tra nuove realtà produttive del paese e istituzioni.
#isday si configura, infatti, come un primo tavolo di lavoro aperto tra startupper nostrani - già operativi nel campo dell’innovazione, del digitale e dell’imprenditoria con lo scopo finale di definire un “piano operativo” congiunto dove “il futuro del paese passa per le StartUp”.
Così il nostro Alex Giordano ha deciso di condividere con noi quest'analisi, soprattutto è perchè proprio da quel dibattito, quello emerso dai flussi di comunicazione dal basso, che per gioco sono nati gli spunti del suo contributo sottoforma di provocazione, pubblicati su CHEFUTURO! in seguito all'evento.
Una provocazione che vuole prendere atto della possibilità dei cittadini di essere ascoltati e considerati, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie e metodologie come quelle utilizzate per questa ricerca, e che vuole spingere proprio i cittadini a varcare le colonne d’Ercole dell’ovvio, “giocando” ad immettere nell’infosfera (nella società) semi di vera innovazione, nella piena consapevolezza che è proprio nella società stessa che vanno ricercati gli anticorpi per uscire dal fallimento del presente.
Un gioco-provocazione quello dell’Assalto agli Intoccabili che ha aperto un bel dibattito, denso di commenti tutti di grandissimo valore, che ancora una volta ci indica che la strada giusta da recuperare è quella della dialettica, quella non di un contenuto che rappresenti verità assoluta da sposare o da rigettare, ma la strada per la costruzione e la condivisione di un metodo condiviso che alla quale siamo tutti invitati a partecipare.
Un dibattito al quale intendiamo anche noi continuare a dare il nostro contributo, soprattutto ridistribuendo questa ricerca nella rete stessa.
Pieni di riconoscenza per il valore che l’intelligenza collettiva può dare a quella che per noi continua ad essere una questione della Polis e non solo del mercato, e pertanto una questione che non potrà essere risolta da nessuna singolarità, da nessuna istituzione, da nessun gruppo di guru e da nessun supereroe se lasciati soli a loro stessi.
Ancora una volta si tratta di assaltare i miti. Dobbiamo lavorare tutti a creare nuovi immaginari e nuove possibilità di metafore. Nuovi miti per una nuova contemporaneità che ci abituino a ri-considerarci parte di un sistema e non solo degli individui (consumatori).
Con questa ricerca e con queste provocazioni si è inteso dare un contributo per smuovere le acque in favore di una nuova economia epica. Niente paura, anche questa volta Ulisse tornerà a casa.
Ma se siamo tutti bravi, questa volta non lo farà più da solo.