Dopo aver scoperto le qualità che rendono speciale un impiegato, non potevamo non proporvi un analisi delle caratteristiche che rendono un boss "straordinario".
In questo articolo, Geoffrey James ci descrive i risultati di una serie di interviste rivolte ai CEO di aziende di successo.
Le risposte mostrano che i migliori "Boss", quelli con la B maiuscola, vedono le cose in modo diverso. Risulta infatti che rispetto alla media dei dirigenti che si trovano in circolazione, i loro punti di vista siano profontamente diversi.
Aziende: ecosistema vs campo di battaglia
Solitamente i superiori pensano ad un impresa come ad una battaglia: i concorrenti sono acerrimi nemici e i clienti sono un territorio nemico da conquistare.
I boss di successo, al contrario, pensano alla loro azienda come ad un sistema, una simbiosi nei quali si lavora in team per rispodere velocemente alle sfide esterne.
...comunità vs macchina
I dipendenti possono essere visti come freddi e distanti ingranaggi di una macchina. Il risultato si raggiunge solo attraverso rigide regole e un forte controllo.
Non sempre questa struttura è vincente, un buon capo deve considerare la sua azienda come un'insieme di tante individualità, fatte di speranze e sogni, con i quali si deve confrontare per lavorare al meglio.
Management: no controllo ma servizio!
I boss credono che a loro spetti principalmente dettare regole e controllare che vengano eseguite perfettamente, le iniziative personali vengono liquidate con un "aspetta ce vediamo cosa dice il capo".
Questo è naturalmente un grande limite, le realtà vincenti vedono manager che lavorano con e per i dipendenti. SI lmitano a impostare la direzione generale, fornendo un supporto al personale per reperire le risorse necessarie per svolgere il loro lavoro. Il processo decisionale si decentra e i manager intervengono in caso di emergenza.
Dipendenti: pari non figli!
I boss straordinari considerano ogni lavoratore come un elemento essenziale all'interno dell'impresa. Trattano i dipendenti come loro pari e non commettono l'errore comune di concepirli come esseri immaturi, che producono solo se controllati come farebbe un genitore.
Motivazione: vision comune e non imposizione
La paura è comunemente usata usata per motivare le persone, questo però scoraggia i dipendenti dal prendere decisioni rischiose. Un buon capo sa che deve saper coinvolgere i dipendenti negli obiettivi aziendali.
Se la vision dell'impresa è condivisa dal personale, questo godrà dei successi aziendali e lavoreranno di più per raggingerli.
Cambiamenti: crescita o disastro?
I cambiamenti non sono necessariamente qualcosa di complicato e minaccioso. Possono celare grandi opportunità, ma solo grazie a un pizzico di coraggio e una grande apertura verso le nuove idee si riesce a riconoscerle e coglierle. I grandi boss lo sanno, sanno che non si tratta di soluzioni estreme ma di step necessari per crescere.
Tecnologia: potere vs automazione
La tecnologia rappresenta un mezzo importante per rafforzare il potere attraverso il controllo. A questo scopo vengono implementati sistemi informatici freddi e mal visti dai dipendenti.
Utilizzarla in questo modo è riduttivo, la tecnologia deve svolgere i lavori ripetibili, per permettere all'essere umano di concentrare le risorse e liberare la sua creatività.
Divertimento vs fatica
I dirigenti, ma anche molti lavoratori, concepiscono il lavoro come un male inevitabile, i capi diventano oppressori e i dipendenti delle vittime.
Inutile dire che è una visione al quanto riduttiva, il lavoro deve essere divertimento!
E' quindi importante assegnare ad ognuno il compito che lo rende più soddisfatto e felice, in questo modo aumenta la produttività e anche il capo è contento! ;)
Jobs, il CEO più amato in Silicon Valley!
Per concludere vi mostriamo una simpatica classifica dei boss più amati in della SV.