Il post di Facebook con più commenti al mondo è italiano

550.114.

Tanti sono i commenti del post di Facebook entrato ufficialmente nel Guinness World Records™ il 30 Marzo 2011, battendo il precedente record del gioco Cityville di 292.288 commenti.

A battere il colosso dei giochi su Facebook (che conta circa 99 milioni di giocatori in tutto il mondo) un ragazzo della provincia di Salerno, Roberto Esposito, che con la sua piccola pagina da (all’epoca) 875 fan è riuscito nella grande impresa.

Grazie all’aiuto di amici fidati che hanno alimentato il passaparola, qualche iniziativa di marketing non convenzionale “fatta in casa” dallo stesso Roberto e gli iscritti alla pagina (che oggi sono diventati quasi 37.000), la nota “Questo sarà il POST CON PIU’ COMMENTI nella storia di Facebook!” è diventata ufficialmente un pezzettino del grande Libro dei Record.

Grazie alla sua abilità e a qualche trucco semplice ma efficace, Roberto ha ottenuto non solo una grande soddisfazione personale, ma soprattutto un incremento di accessi alla sua pagina facebook, un aumento esponenziale delle visite al suo blog e grande visibilità personale, arrivando anche a collaborare con Greenpace.

Un esempio pratico di come i social nerwork siano non solo uno strumento di condivisione, ma anche un veicolo con il quale mettersi in luce, raggiungere traguardi di rilievo e ritagliarsi un posto in un settore dinamico ed in evoluzione come quello dei nuovi media.

Le riviste sono Ipad rotti! [VIRAL VIDEO]

NATIVI DIGITALI, ormai li conosciamo bene.
Per chi se lo fosse perso, sono coloro che, come questa dolce creatura, fin da piccoli interagiscono con la tecnologia.
Giocano, imparano, scoprono e si interfacciano costantemente con strumenti digitali di ogni tipo.
A molti “dinosauri” della vecchia guardia, sembra effettivamente fantascienza vedere come una bambina riesca così audacemente e in modo del tutto intuitivo a maneggiare uno strumento come l’Ipad.
Si rimane altrettanto sconcertati nel vedere la reazione della stessa piccolina, alle prese con una tradizionale rivista cartacea. Le sembra un giocattolo rotto, inutile…!!
Questo video ritrae il risultato dell’evoluzione da tempo in atto e questi nativi sono la testimonianza concreta di quanto tale evoluzione sia giunta a compimento!

Steve Jobs

Basandosi su più di quaranta interviste con Steve Jobs in oltre due anni, e su più di cento con i suoi familiari, amici, rivali e colleghi, Walter Isaacson racconta l’avvincente storia del geniale imprenditore la cui passione per la perfezione e il cui carisma feroce hanno rivoluzionato sei settori dell’economia e del business: computer, cinema d’animazione, musica, telefonia, tablet ed editoria digitale.

Mentre tutto il mondo sta cercando un modo di sviluppare l’economia dell’era digitale, Jobs spicca come massima icona dell’inventiva e dell’immaginazione, perché ha intuito in anticipo che la chiave per creare valore nel ventunesimo secolo è la combinazione di creatività e tecnologia, e ha costruito un’azienda basata sulla connessione tra geniali salti d’immaginazione e riconosciute invenzioni tecnologiche.

Sebbene abbia collaborato attivamendiarite per questo libro, Jobs non ha chiesto nessun controllo sul testo né ha preteso il diritto di leggerlo prima della pubblicazione. Non ha posto nessun filtro, anzi ha incoraggiato i suoi conoscenti, i familiari, gli antagonisti a raccontare onestamente la verità. E lo stesso Steve Jobs parla candidamente, talvolta in maniera brutale, dei colleghi, degli amici e dei nemici, i quali, a loro volta, ne svelano le passioni, il perfezionismo, la maestria, la magia diabolica e l’ossessione per il controllo che hanno caratterizzato il suo approccio al business e i geniali prodotti da lui creati. Ispirato dai suoi demoni, Jobs sarebbe potuto cadere nell’ira e nella disperazione.

Ma la sua personalità e i suoi prodotti erano una sola cosa, esattamente come l’hardware e il software di Apple, parti di un sistema integrato. Una storia che ci insegna e allo stesso tempo ci mette in guardia, ricca di lezioni sull’innovazione, il carattere, la leadership e i valori.

Autore: Walter Isaacson
Brossura: 800 pagine
Editore: Mondadori (24 ottobre 2011)
Collana: Ingrandimenti
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8804616326
ISBN-13: 978-8804616320

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Disneyland surprise!!! [VIRAL VIDEO]

Dite un po’, vi piacerebbe tornare bambini almeno per un giorno? A me sì!!!
Ammiro, e un tantino invidio, la capacità dei bambini di emozionarsi anche per le piccole cose.La giovanissima protagonista del video che vi propongo si chiama Lily, una bellissima bimba, per la quale i genitori hanno preparato una bella sorpresa per il compleanno. Il momento è stato immortalato proprio in questo video, che in rete sta riscuotendo tantissimo successo.

Il progetto dei genitori è semplice: stupire la propria figlioletta! La prima parte del piano prevede qualche indizio: a Lily viene regalato uno zainetto, rigorosamente della serie Disney’s Princess, pieno di regali e dolci; è bellissimo vedere l’espressione stupita e felice della biondissima bimba, a me personalmente fa impazzire il momento in cui lei dice con adulta insistenza alla mamma “Ma come facevi a sapere che volevo proprio questo! How did you know, how how how!!!”. 🙂

Terminata la discovery dei regali, la mamma chiede alla figlia dove vorrebbe andare con tutte quelle cose, in un posto qualsiasi, oggi sarà lei a decidere! e Lily, gongolando, risponde “Disneyland!!!”.

Ed eccoci all’epilogo della vicenda: la madre coglie di sorpresa Lily, dicendole che andranno a Disneyland! La cosa più divertente è che la piccola proprio non si aspetta di partire la sera stessa e tutta la sua gioia e stupore sfociano in un pianto disperato..per gioia ovviamente!!!Emozionante questo video che ci riporta indietro nel tempo, quando da bimbi reagivamo allo stesso modo innanzi alle piccole e, magari all’apparenza, insignificanti sorprese di ogni giorno.

Ammettiamolo, come ha suggerito la madre, Lily potrebbe essere un’ottima testimonial per il parco divertimenti dei sogni di tanti bambini!Ciao Lily! Buon compleanno e buon divertimento principessina!!!

Perchè Google+ è destinato a chiudere

È di pochi giorni fa l’epic fail di Steve Yegge, ingegnere di Google, che sul proprio profilo di Google+ ha esposto alcune opinioni riguardo l’operato della propria azienda. L’affermazione “Google+ è un tentativo patetico” ha subito fatto il giro del mondo scatenando varie opinioni pro e contro la fine del nuovo social network di Mountain View.

Cos’ha detto in realtà Steve Yegge? Va sottolineato che il lungo sfogo di Steve inizia con un paragone tra Amazon – dove ha lavorato per 6 anni – e Google, dicendo che “Amazon fa tutto sbagliato mentre Google fa tutto giusto” ma che ci sono tre cose che Amazon fa davvero bene: micro-managing, accessibilità e piattaforma.

È proprio parlando delle piattaforme che Steve Yegge include il proprio commento su Google+. Yegge dice:

“Noi non capiamo le piattaforme” e “un prodotto senza una piattaforma è inutile e sarà sempre sostituito da un equivalente prodotto dotato di piattaforma”.

“Google + è un ottimo esempio della nostra totale incapacità di capire le piattaforme”. “La regola d’oro delle piattaforme è «Eat your own dog food»” (usare i propri prodotti). In questo senso, “la piattaforma di Google+ è un tentativo patetico”.

“Google + è una reazione istintiva, uno studio a breve termine, basato sulla nozione errata che Facebook ha successo perché hanno costruito un grande prodotto. Ma non è per questo hanno successo. Facebook ha successo perché ha costruito un’intera costellazione di prodotti […] c’è qualcosa per tutti”.

“Il problema è che stiamo cercando di prevedere quello che la gente vuole e di consegnarlo a loro.
Non si può fare […] Ci sono state poche persone al mondo, in tutta la storia dell’informatica, che sono state in grado di farlo. Steve Jobs era uno di loro. Non abbiamo uno Steve Jobs qui. Mi dispiace, ma non lo possiamo fare”.

“Il problema che abbiamo di fronte è abbastanza grande, perché ci vorrà un drastico cambiamento culturale in modo per noi di iniziare a recuperare il ritardo (rispetto a Facebok, ndr) […] Non possiamo continuare a lanciare prodotti e pretendere che tornino indietro in magiche piattaforme estensibili. Abbiamo provato e non funziona.”

“La regola d’oro delle piattaforme è «Eat your own dog food», che può essere riformulato come “Inizia con una piattaforma, e quindi utilizzala per tutto.”
“Non sto dicendo che sia troppo tardi per noi, ma più a lungo aspettiamo, più ci avviciniamo all’essere troppo tardi.”

Oltre al contenuto, il post ha fatto scalpore perché, su stessa ammissione di Yegge, è stato pubblicato inavvertitamente, ovvero Yegge si è sbagliato nell’impostare la privacy per il contenuto di quel post; invece di postarlo all’interno della cerchia interna degli impiegati di Google è stato condiviso con l’impostazione “pubblico”.

Il lungo discorso è stato cancellato la mattina seguente e Steve Yegge ha pubblicato un nuovo post dove chiede scusa per aver pubblicato un post che era dedicato al personale interno di Google e che, dopo aver consultato l’ufficio PR interno, nonostante da parte dell’azienda non vi sia stato alcun obbligo di censura, ha deciso di propria spontanea volontà di rimuovere il post, sottolineando che il commento cancellato era esclusivamente una propria opinione personale e non il punto di vista aziendale.

Anche se dal profilo di Yegge il commento è stato cancellato, potete leggere il suo intero sfogo qui.

Lo scivolone di Yegge capita in concomitanza di alcune statistiche negative riguardo a Google+, e questo non fa ben presagire per il futuro del social network.

Dopo il lancio di Google+ su invito a giugno, con la conseguente euforica corsa all’invito che ha fatto registrare più di 25 milioni di visitatori unici in poche settimane, e le numerose novità estive, il 20 Settembre è stato finalmente reso libero l’accesso.

Una recente statistica di Chitika ci mostra come il traffico verso Google+ è aumentato del 1.200% dopo la sua presentazione al pubblico, ma che presto i dati sono ritornati ai livelli iniziali.

Molti asseriscono che questo picco sia dovuto fondamentalmente alla curiosità di vedere cosa fosse realmente questo Google+ di cui tutti parlavano, ma che la maggior parte delle persone non abbia poi trovato un motivo valido per restarci.

Nonostante le numerose novità introdotte quasi quotidianamente da G+ – ultimi le ricerche in tempo reale e l’introduzione degli hashtag – e la recentissima decisione di chiudere Google Buzz, i risultati non sono proporzionali agli sforzi e alle aspettative.

Personalmente sono d’accordo su quanto detto da Steve Yegge riguardo alla semplice regola «Eat your own dog food», alla quale il team di Google sembra invece non dare molta importanza. Non basta creare un social network, bisogna iscriversi e soprattutto utilizzarlo per capirne pregi e difetti.

Una ricerca di Michael DeGusta – che va aggiornata in quanto il Presidente esecutivo Eric Schmidt si è finalmente iscritto a Google+ il 13 di ottobre dedicando il suo primo post ai suoi pensieri su Steve Jobs – mostra che solo 2 dei membri del Management di Google usano attivamente il social, mentre la maggior parte si è iscritta ma non l’ha mai utilizzato.

L’inconveniente creato da Yegge, quindi, è solo il riverbero di ciò che succede all’interno dell’intera azienda.

Google ha pubblicizzato la protezione della privacy su G+ come un punto di forza rispetto a Facebook e le cerchie sono state osannate come elemento mancante in ogni altro social network, attraverso le quali poter finalmente pubblicare contenuti mirati evitando così uno sovra-sharing.

Se gli ingegneri stessi che vi lavorano, però, sbagliano a condividere i propri post scusandosi pubblicamente (dicendo che non sono utenti esperti di Google+) e il management non lo utilizza, per quale motivo noi utenti dovremmo lasciare gli altri social network e migrare tutti su G+..?

VersuS: le rivolte di Roma sui social network [VIDEO]

Il blog AOS – Art is open source ci propone nel post VersuS – Rome, October 15th, the riots on social networks un’interfaccia molto efficace per capire come gli scontri vissuti a Roma sabato pomeriggio fra Indignados e forze dell’ordine siano stati intensi anche nella social sfera.

In particolare, il team di AOS ha realizzato un video che, sfruttando le API dei vari social network per la geolocalizzazione, rende graficamente visibile la relazione fra user, web e spazio fisico.

Una sorta di mappa in 3 dimensioni, adatta per farsi un’idea sul volume di interazioni sviluppate da chi era fisicamente a Roma, nel corteo e purtroppo là dove si sono svolti gli scontri.

Come si può osservare nel video, i picchi di utilizzo dei social network sono stati proprio nei luoghi degli scontri, un aspetto messo in evidenza anche dai media tradizionali.

Ciò che ci mostra il grafico del video è visibile anche in un’immagine ricavata da goglemaps e realizzata dal team di AOS.

Perché determinare questi dati? Perché i disordini di Roma hanno dato il “la” alla discussione di come, sfruttando le nuove tecnologie si possano elaborare nuove forme di protesta pacifica, che possano veramente raggiungere lo scopo di mettere pressione ai governi che gli Indignados vogliono combattere.

Un’idea da perseguire, visto come la social sfera sta cambiando il nostro modo di comunicare e di relazionarci, con tempi e modi che mai nella storia dell’umanità s’erano visti.

Se volete approfondire la questione anche dal punto di vista dell’etnografia digitale, vi consigliamo la lettura di VersuS-Roma, 15 ottobre, la sommossa sui social networks

iPhone Museum: le migliori app per visitare i più importanti musei del mondo

Un vero appassionato d’arte non può fare a meno di immaginare virtualmente il momento in cui riuscirà a mettersi in viaggio alla scoperta di un’opera o l’altra, sparse tra le capitali europee. A cui non arriverà mai tanto vicino da poterle toccare. Oggi grazie agli smartphone queste distanze sono state estremamente accorciate, tanto da rende l’arte a portata di touch. Ecco che grazie ad un’app, un appassionato di Pop Art può finalmente pregustare tutta l’opera del più grande rappresentante di questa corrente artistica. E’ stata rilasciata infatti qualche giorno fa la The Warhol: Art., l’app ufficiale dedicata ad Andy Warhol, sviluppata dal The Andy Warhol Museum di Pittsburg, città natale dell’artista. L’applicativo rende possibile esplorare vita e lavori di Warhol, arricchito da un archivio di materiali davvero imponente che comprende anche filmati, video e audio. Insomma, un’app che farà felici i migliaia di sostenitori di uno dei più grandi interpreti del Novecento.

Continuando a parlare di arte da smartphone, vi siete mai chiesti se il museo che vi accingete a visitare sia dotato di un’app o meno? Scoprireste che la maggior parte dei più importanti musei del mondo ne ha una. Non parliamo di semplici app con nozioni di storia e immagini delle opere. Parliamo di app ben strutturate, in grado di coinvolgere l’utente in veri e propri viaggi virtuali, con rappresentazioni 3D e realtà aumentata. Saranno, anche in questo campo, gli smartphone il futuro dell’info-cultural-tainment? Le basi sono state già messe creando una miriade di ottime app. Ecco di seguito una selezione delle migliori apps ufficiali dei musei di tutto il mondo.

Louvre – Parigi, Francia

Sarà scontato, ma non si può che partire con il museo che è, per un motivo, o per l’altro, quello più famoso al mondo, il Louvre di Parigi. Un museo enorme, che impreziosisce una delle città più belle e affascinanti del mondo, se mai ce ne fosse bisogno. Raccoglie 8 milioni di visitatori all’anno. A quanto salirà la stima adesso con la pubblicazione dell’app? Gratuita, tra le altre cose. Un’app ben fatta, pulita, le immagini sono di altissima qualità, il layout grafico è semplice ed essenziale (le opere da sole già fanno tanto). La Mastery International Pictures si è occupata dello sviluppo completamente supervisionato dalla divisione Multimedia del museo stesso, organizzando l’app con una sezione artworks, in cui sono recensiti 40 dei più grandi capolavori custoditi nel museo, con informazioni altamente dettagliate e segnalazione dell’esatto punto in cui si trova nel museo grazie ad un’apposita mappa; the Palace riporta i particolari di rilevanza artistica sulla struttura che ospita il museo;  visitor Information fornisce tutti i dettagli per visitare il museo: le linee della metropolitana, bus, stazioni, parcheggi, taxi, orari e giorni d’apertura, costi dei biglietti, servizi e contatti; a tour of the Louvre in cui godersi un’ampia selezione di video con commenti per una visita virtuale del museo; e infine bookmarks in cui registrare le cose più interessanti viste nel tour virtuale così da non perderle assolutamente dal vivo.

Prado museum audio guide – Madrid, Spagna

Un’ottima applicazione che, come annuncia il nome, permette di scoprire tutti le notizie più importanti sulle opere esposte al Prado, forse il più importante museo spagnolo, nonché una delle più importanti pinacoteche al mondo. 50 famosi quadri vengono attentamente descritti nel dettaglio, con notizie riguardanti il contesto storico, i temi artistici, nonché notizie sugli autori e curiosità che solitamente si apprendono in 3 ore di tour all’interno del museo accompagnati da una buona guida, con il vantaggio di poter metter in pausa quando invebitabilmente l’attenzione cala, o volete semplicemente ripetere un passaggio.

London: British Museum Guide & Audio – Londra, Inghilterra

Quest’app è andata molto vicina dall’essere votata come “Miglior Esperienza Turistica” ai VISIT LONDON AWARDS del 2009. Come molti di voi sapranno, il British Museum è una delle maggiori attrazioni turistiche di Londra, documenta la storia della cultura dell’umanità passata, presente e futura con un’enorme varietà di oggetti e opere. Oltre ad offrire un’audio guida di un’ora, è strutturata su menù leggeri e facili da navigare, con mappe molto dettagliata di tutta l’area del museo con circa 100 punti di interesse, e un’ampia fotogallery dell’offerta artistica ospite del museo. E da notare che la maggior parte delle funzioni è tutta disponibile off-line.

The MoMA iPhone app – New York, Stati Uniti

L’applicazione per gli amanti dell’arte moderna, ecco l’app per il più famoso museo d’arte moderna al mondo, il MoMA di New York. Quest’app è sempre aggiornata sulle novità, gli eventi, e le esposizioni attive all’interno del museo. Permette di ricercare e visionare le migliaia di opere esposte, effettuare un tour multimediale pescando da un enorme rete di contenuti ben distribuita tra podcast e audio con link diretto ad iTunes, e video da Youtube, e consente inoltre di pianificare una personale visita futura dal vivo. Le foto delle opere possono essere condivise o inviate direttamente agli amici, oppure messe insieme e montate su una traccia audio per formare un tour musicale personalizzato del MoMA. Infine, grazie ad un apposito calendario si può tenere traccia di tutti gli eventi.

ItalyGuides: Vatican Museums Tour – Città del Vaticano

Iniziamo a dare anche uno sguardo all’interno dei confini nazionali. Una delle migliori app per grafica, strutturazione dei tools, e contenuti è certamente questa sviluppata dalla ComPart Multimedia dedicata ai Musei Vaticani. Un viaggio attraverso 20 secoli di storia, arte e creatività che inizia nella realtà dietro una maestosa porta di bronzo, passata la quale ci si trova nel più piccolo stato del mondo ma forse anche quello più denso di misteri e contraddizioni. L’app per essere utilizzata al meglio non richiede connessione ad internet obbligatoria. I possessori di iPhone 4 noteranno che su questo supporto le immagini in HD sono tutte straordinariamente ottimizzate per il Retina Display, che esprime tutto il suo potenziale. Sono presenti tutte le più importanti opere, analizzate nel mimino dettaglio, dalla Cappella Sistina, alle stanze di Raffaello, alla Pinacoteca contenente dipinti di Giotto, Leonardo e Caravaggio, e molto altro ancora. Non mancano mappe interattive, suggerimenti di percorsi guidati, una fotogallery con oltre 200 immagini in alta definizione, 120 minuti di contenuto audio e.. c’è bisogno d’altro?

Uffizi – Firenze, Italia

Altra importante app italiana è quella dedicata “al più antico museo dell’Europa moderna”, gli Uffizi di Firenze. L’app autorizzata dalla Soprintendenza Speciale e dalla Galleria degli Uffizi, consente di scoprire i massimi capolavori dell’arte italiana ed europea. Da Madonna d’Ognissanti di Giotto, a La nascita di Venere di Botticelli, passando per l’Annunciazione di Leonardo, il Tondo Doni di Michelangelo, la Madonna del Cardellino di Raffaello,  e la Medusa di Caravaggio, con quest’app è davvero molto semplice scoprire il percorso nel museo giusto per esplorare ogni opera, interagire con l’immagine e scoprirne i dettagli più nascosti. Graficamente l’app ha un design davvero molto moderno e accattivante, e la struttura dei menu permette facilmente di muoversi all’interno di ogni sezione. Grazie alla mappa sarà possibile dare uno sguardo a tutte le sale più rappresentative; opere permette di visionare 33 tra i maggiori capolavori presenti nella galleria, sezione arricchita inoltre con immagini e video ufficiali inerenti ad ogni tema. La sezione museo dà le notizie essenziali per la visita: orari di apertura, costo dei biglietti, prenotazioni, informazioni pratiche; inoltre è possibile visionare un video realizzato per l’occasione per presentare  interamente la Galleria degli Uffizi. Non mancano news in tempo reale sulle novità, come mostre in corso e in programma, avvisi, eventi, le opere momentaneamente non visibili, le novità sul progetto espositivo “La Città degli Uffizi” ideato e voluto da Antonio Natali, direttore della Galleria.

iBiennale – Venezia, Italia

iBiennale è un’altra ottima app, degna rappresentante della società di cultura più importante d’Italia. iBiennale punta tutto direttamente sui contenuti senza mezzi termini. Si possono visionare i cataloghi ufficiali della mostra, immergersi nelle installazioni grazie a percorsi virtuali ottimamente realizzati, video inediti, leggere testi, creare un itinerario personale di lettura delle opere, segnando appunti e selezionando le preferite.

i-MiBAC TOP 40

Per i più esigenti. Per coloro che non si accontentano di realtà virtuale, ma vogliono soltanto tenersi aggiornati su quali sono i 40 siti archeologici e musei più visitati in Italia, tutti descritti approfonditamente, e accompagnati da tutte le informazioni più utili per poterli visitare nel momento giusto, conoscendo orari, prezzi, e modalità delle visite. L’applicazione è stata ufficialmente rilasciata dal ministero dei Beni culturali, e i-MiBac è destinata a crescere, allargandosi ad altre aree di interesse culturale dal cinema, alla musica, ai luoghi meno visitati ma altrettanto ammirevoli del nostro patrimonio artistico.

BBLiverate: la smart solution per l'IT delle PMI alberghiere.

BBLiverate è una startup attiva nella fornitura di servizi IT specificamente studiati per il settore alberghiero. Il prodotto principale sul quale puntiamo oggi l’attenzione è un channel manager che va oltre la semplice concezione di applicativo per la gestione delle vendite su più canali, ma che offre una vera e propria soluzione integrata per tutte le esigenze informative che riguardano l’attività online di un albergo, spaziando da strumenti come la gestione delle disponibilità delle camere, passando per il revenue management, a strumenti come l’ottimizzazione di un portale alberghiero per la navigazione da mobile, o ancora tool che migliorano significativamente la user experience e la navigabilità dei portali alberghieri, aspetti che sappiamo essere fondamentali per aumentare il tasso di conversione sopratutto nel settore travel. I vantaggi di Bbliverate sono principalmente la modulabilità e la semplicità di utilizzo, che consentono agli albergatori di avvalersi di un prodotto flessibile, implementabile attraverso un semplice embed di codice html, ad un prezzo scalabile, e comunque competitivo rispetto a quello dei competitor, a parità di servizi offerti.

Booking Engine e Revenue Management

Attualmente un albergo di medie dimensioni, si interfaccia con il web attraverso diversi canali di vendita e prenotazione, siano essi intermediari, per citarne alcuni come Expedia, Booking o Venere, oppure attraverso prenotazioni dirette dal proprio sito internet. La gestione simultanea di questi canali differenti, ha oggi un influenza notevole sulla dinamica dei flussi di ricavo, e conseguentemente sulla dinamica reddituale di un impresa alberghiera, ragion per cui spesso è necessario pianificare e settare specifiche politiche di revenue management, sopratutto in virtù dell’alto numero di portali con i quali si interagisce e per le differenze contrattuali che intercorrono tra condizioni applicate da portale a portale.

In questa guida sono elencati diversi portali con differenti percentuali di commissione applicate, risulta facile intuire che, in ragione della variazione della percentuale di commissione e di condizioni applicate, è spesso necessario definire prezzi di vendita differenti da portale a portale, per massimizzare i ricavi. A tal fine è stato studiato, dal team di BBLiverate, un algoritmo in grado di applicare prezzi di vendita differenti a seconda della commissione da corrispondere all’intermediario, in modo da avere sempre il totale controllo del flusso di ricavi.

Il booking engine di Bbliverate offre la possibilità di ottenere una panoramica completa delle prenotazioni ricevute, differenziate per canale di vendita dal quale sono state generate e differenziandole da quelle ricevute attraverso il portale dell’albergo stesso. Il booking engine si interfaccia con il channel manager permettendo settaggi approfonditi per quanto riguarda la gestione delle camere, e contemporaneamente sincronizza i dati provenienti dalle vendite web con i dati inseriti nel software gestionale dell’albergo (PMS). Il channel manager, inoltre, dispone di una serie di moduli API che consentono l’interscambio dei dati con i database delle principali OLTA (On Line Travel Agency) permettendo di tracciare l’attività del proprio albergo su questi portali, inserendo semplicemente le credenziali di accesso di ogni singolo portale. La versione enterprise consente la connessione con un numero potenzialmente infinito di portali di OLTA.

Spesso, in relazione a specifiche scelte di pricing, l’albergo può decidere di utilizzare strumenti come il generatore di coupon sconto, che in automatico è in grado di generare codici sconto e di attuarne la gestione in autonomia e senza necessità di aggiornamenti continui, basandosi semplicemente sui dati inseriti al momento della pianificazione degli sconti.

User Experience e Disintermediazione Turistica

L’impatto del travel 2.0 sul mercato turistico ha radicalmente scosso il comportamento degli attori del mercato, costringendoli ad incanalare i propri sforzi verso una logica completamente nuova, riadattata in base ai comportamenti dei turisti online.
Uno dei blog italiani che ha seguito il fenomeno, mettendo a fuoco, attraverso post e tutorial, vari argomenti, è stato il blog di Roberta Milano, che in questo articolo pone l’attenzione sulle tecniche che un albergatore dovrebbe adottare per ottenere il massimo dalla propria attività online.

Come possiamo vedere, migliorare la navigabilità di un portale e la UX, assume un’importanza particolare nel contesto del travel 2.0, la ragione è data dal fatto che un turista, navigando alla ricerca di strutture ricettive, necessita di precise ed immediate informazioni. Un sito lento, poco navigabile, o incapace di accogliere in pochi click una prenotazione, rischia di perdere anche la quasi totalità delle prenotazioni dirette, che si sposterebbero invece sui siti degli intermediari come Booking o Venere, e che sarebbero in grado non solamente di indurre l’utente a prenotare, ma percepirebbero, da intermediari, una percentuale di spesa del cliente, a discapito del turista e dell’albergo

Un prodotto come quello offerto da Bbliverate.com è in grado di migliorare sensibilmente la navigabilità e l’utilità percepita da un turista che visita il portale alberghiero. Le funzionalità di bbliverate sono attivabili sul proprio portale effettuando un semplice embed di codice all’interno delle proprie pagine, generando così un banner semplice ed intuitivo oltre che personalizzabile che si integra perfettamente all’interno di tutte le pagine del portale. Utilizzandolo il turista è in grado di verificare la disponibilità delle camere e concludere immediatamente il processo di acquisto.

Barbara Messing, CMO diTripAdvisor sostiene che i comportamenti del turista sono cambiati e che si stanno orientando sullo sfruttamento massiccio delle tecnologie mobili, questo evidenzia la necessità di mettere a disposizione degli utenti un sito navigabile anche da smartphone, che offra gli stessi servizi delle pagine desktop, a tal fine il sistema permette di individuare la tipologia di dispositivo connesso al portale, consentendo lo switch in modalità mobile in pochissimi istanti, nel momento in cui si rileva uno smartphone, senza la necessità di effettuare un redirect manuale.

#7 Chiamate, Chattate: Siate ospitali e disponibili sul sito del vostro albergo. Assistete gli ospiti potenziali per aumentare il numero delle prenotazioni.

Questo è uno dei punti essenziali su cui Roberta Milano ha posto l’attenzione: il dialogo con gli utenti. Spesso un turista, prima di prenotare, può necessitare di informazioni particolari che non sono reperibili sul portale, in quell’istante avere un modulo chat che consente di dialogare con i propri clienti diventa un vettore di prenotazioni importante.

Buona parte dei turisti, inoltre, ricerca informazioni su Facebook e TripAdvisor prima di effettuare una prenotazione, la causa determinante è, spesso, la volontà di ottenere informazioni non filtrate dalle aziende, ma informazioni provenienti da altri utenti che hanno già “vissuto” un determinato prodotto. Nel momento in cui un turista ricerca informazioni sulla vostra struttura, ed intercetta la vostra pagina sociale su facebook, la caratteristica determinante è la capacità di intercettare la prenotazione attraverso l’interagibilità della pagina, che deve fornire esattamente le informazioni di cui necessitano gli utenti, attraverso bbliverate è possibile ottenere un form di prenotazione direttamente in codice iFrame, che si andrà ad integrare sulla pagina Facebook della struttura ricettiva.

Il mercato b2b del travel 2.0 e l’essenza innovativa di BBliverate

Cercando informazioni sulle aziende che offrono servizi IT b2b per strutture ricettive, appare subito chiaro che un servizio di questo tipo ha spesso costi annui elevati e spesso sostenibili solamente da strutture ricettive di una dimensione medio-grande o comunque da catene di alberghi che spesso acquistano questo tipo di servizi congiuntamente con i software di gestione alberghiera (PMS). Un prodotto di questo tipo, differentemente da prodotti omologhi disponibili sul mercato, ha il vantaggio di essere totalmente modulabile sia per funzioni implementabili che per prezzo. Il vantaggio di bbliverate.com è quello di riuscire a fornire servizi IT a tutto il tessuto delle PMI alberghiere italiane ed estere, e di fornire alle stesse le performance sino ad ora accessibili solamente alle grandi catene alberghiere per via dei costi elevati.

Da appassionato di travel 2.0, e non avendo un background da programmatore, ho provato a sperimentare i servizi di bbliverate, la prima sensazione è quella di un servizio totalmente chiaro e semplice, intuibile e totalmente implementabile attraverso un interfaccia wysiwyg, accessibile da browser, un vero e proprio servizio IT a portata di mouse.

Attenderemo gli sviluppi di mercato, sicuramente positivi, del prodotto di bbliverate.com,
stay tuned 😉

Knowcamp di Modena: post evaluation con lode

Tutti numeri con il più davanti quelli da usare per descrivere i risultati del Knowcamp che si è svolto a Modena lo scorso weekend.

Organizzato da Saidmade, Bunker, Moka idee espresse e Films Pongo, Ninja Marketing ha partecipato come media partner.

L’evento è stato un’occasione di condivisione di esperienze ed opinioni attorno a tematiche di forte attualità: il Sapere ed il Web.
Sapere inteso come bagaglio di conoscenze acquisite attraverso l’esperienza, l’informazione e le relazioni interpersonali.
Web è tutto il mondo attorno a noi: quello delle nuove tecnologie che influenzano la creazione del sapere, delle informazioni, delle notizie ed opinioni

Come si è concluso?

Con:
+100 checkin Foursquare di utenti soprattutto d’età compresa tra i 25 e 35 anni…argomenti freschi e accattivanti catturano l’attenzione del pubblico giovane, curioso, interessato.

+100 condivisioni su Facebook del programma del Knowcamp

+400 partecipanti nel corso del weekend, con punte di 170 spettatori in sala:il sapere alimenta il sapere. Oltre 40 gli speech ed interventi alla tavola rotonda

+1200 spettatori unici hanno seguito la diretta web!!!

+5000 tweet riguardanti Knowcamp; #kc2011 è stato trending topic Italia in entrambe le giornate del knowcamp: il tam tam sulla rete funziona alla grande!

Che altro aggiungere?
Vogliamo l’edizione 2012!!!

Tutti i contenuti (speech e tavola rotonda) sono disponibili sugli stessi canali dello streaming: KnowCamp.it/streaming; Senape.tv; Tv.wired.it; Facebook.com/knowcamp.