Internet pesa quanto una fragola! [VIDEO]

Lo sappiamo, questo quesito vi attanaglia da giorni, mesi, anni: quanto pesano le informazioni che ogni giorno spulciamo sul web? Video, musica, e-mail e via di questo passo? Ve lo siete mai chiesto? Certo, viene naturale pensare che il web, proprio per il suo stato virtuale, sia da considerarsi volatile, inconsistente, pura informazione senza corpo. In realtà sembra non essere così. A spiegarcelo in modo esplicativo, simpatico e originale sono i ragazzi di VSauce, e in particolare Michael Stevens, la cui caratteristica è proprio quella di utilizzare un metodo e un linguaggio semplici e accattivanti. La loro rivelazione? Internet pesa circa 50 grammi, ossia quanto una fragola!

Ma da dove nasce questo video? Sembra che l’input per questa interessante ricerca sia da attribuire alle dichiarazioni fatte da un professore di scienze informatiche della University of California, tale John D. Kubiatowicz, che dalle pagine del New York Times ha dichiarato che, in base ai suoi esperimenti, il peso di un lettore digitale di e-book aumenta se caricato con tanti (tantissimi) file. Poiché i dati sono costituiti da elettroni, che hanno una precisa massa,  alcuni ricercatori hanno ritenuto più che lecito indagare il peso di Internet, interamente composto da masse innumerevoli di dati, e dunque elettroni. Soddisfatti ora?!

Finder Tag, il trova-bagaglio

Una delle cose più frustranti del trasporto aereo è quella di attendere che arrivino i nostri bagagli dagli affollati nastri trasportatori. Pensate che una volta stavo uscendo con un’altro bagaglio scambiandolo per il mio! Per evitare tali situazioni, credo che il Finder Tag possa tornarci molto utile…

La parte con il foro è collegata al nostro bagaglio mentre la sua scheda, che contiene il ‘cercatore’, rimane con noi. Quando i due si trovano nelle vicinanze, il Finder Tag rileva automaticamente la controparte ed emette un segnale visivo e acustico.

Semplice no?

Partecipa al Ninja Candy e vinci un ingresso omaggio al corso in "Social Media & Viral Marketing"!

E’ autunno inoltrato, le giornate sono spente e si tingono di grigio, la noia fa capolino e a farvi compagnia ci sono una serie infinita di sbadigli (virali!) e una quantità spropositata di caffè.

Vi siete riconosciuti in questa descrizione? Vi sentite senza forze ma la vostra mente non aspetta altro che una bella scossa con scarica di energia annessa? Ta da da dan:
Ninja Academy sfodera scettro e mantello e arriva a salvarvi dalle vostre giornate tediose!

Da piccoli ci insegnano che non dobbiamo mai accettare le caramelle dagli sconosciuti, ma se un simpatico Ninjetto vi offrisse una caramellina succosa e colorata e vi dicesse che potrebbe regalarvi due giornate di corso? Accettereste o restereste impassibili? E se aggiungesse che, in cambio, volesse solo sorprendersi e divertirsi grazie alla vostra creatività e al vostro ingegno?

Perché è proprio di questo che si tratta! Uno di voi avrà la possibilità di portarsi a casa, o meglio, di portare se stesso alla Ninja Academy per entrambe le giornate di corso in “Social Media & Viral Marketing“, i prossimi 16 e 17 dicembre, a Milano.

GRATIS. Yes, avete capito bene! Quello che il nostro Ninjetto vuole (il suo vero nome è Pataniello!) è ridere, divertirsi e sorprendersi un po’ di fronte al vostro contenuto creativo – sia esso una foto, un video, una serenata, una ricetta, una poesia..!

Cosa fare dunque per aggiudicarsi il tanto ambito Ninja Candy?
Seguite le istruzioni e potreste essere proprio voi ad esultare!

1. Concentratevi e cercate di rilassare la vostra mente prima di spremere le meningi e far trovare ai vostri neuroni la soluzione più adatta, stratosferica, emozionante e sbalorditiva che ci sia (qui il rumore della pioggia può essere d’aiuto nonché fonte di ispirazione);

2. Chiedetevi perché vorreste vincere le due giornate di corso e perché dovreste essere proprio voi a meritare la vittoria (qui valgono tecniche di persuasione virtuale e sessioni estenuanti di autostima);

3. La linea guida da seguire è utilizzare in maniera creativa i social network per diffondere il corso in Social Media & Viral Marketing. Ricordate quindi di fare sempre riferimento al corso nel vostro contenuto creativo, spiegandoci perché dovreste essere voi i vincitori del Ninja Candy. Utilizzate creatività e fantasia a più non posso (qui vale tutto, ma occhio al “come” troverete la vostra ispirazione: Ninja Academy non risponde delle vostre azioni!) :mrgreen:

4. Documentate la vostra scelta creativa con la modalità che ritenete più opportuna e convincente: stupiteci, sorprendeteci e, se non dovesse bastare, confondeteci;

5. Postate il vostro contenuto (o un link ad esso) direttamente sulla bacheca Facebook di Ninja Academy;

6. Viralizzatevi! Chiamate a raccolta amici, colleghi, parenti (qui valgono anche quelli che non sentite da una vita!) e fate sì che anche i fan della pagina si meraviglino della vostra super-fantastica-inimitabile idea! I tre che riceveranno più “Mi Piace” saliranno sul podio e la Ninja Juria di Kwalità sceglierà, a suo insindacabile giudizio, the best of the best;

7. Scrivete una mail a info [@] ninjacademy.it linkando la vostra idea e lasciando un recapito telefonico tramite cui vi contatteremo in caso di vincita.

Avete tempo fino al 4 dicembre: scatenatevi!

Se invece siete a braccetto con tempo e stagione e la pigrizia fa da padrona, assicuratevi il vostro posto al corso in “Social Media & Viral Marketing” collegandovi direttamente alla landing page per ricevere tutte le informazioni e/o direttamente al form di iscrizione per procedere.

Ricordate che fino al 2 dicembre potrete usufruire dello sconto in modalità early booking, andando a pagare 545 € (anziché 605 €) per una giornata di corso e 968 € (anziché 1089 €) per entrambe le giornate! Un consiglio? Le iscrizioni di gruppo sono le più vantaggiose: più siete, meno spendete: date un’occhiata al PDF informativo.

Provate a sorprenderci. E noi proveremo a sorprendere voi.

Be Social. Be Ninja!

Gogobot, il social network dei viaggiatori

‘We travel, initially, to lose ourselves; and we travel, next, to find ourselves. We travel to open our hearts and eyes and learn more about the world than our newspapers will accommodate. We travel to bring what little we can, in our ignorance and knowledge, to those parts of the globe whose riches are differently dispersed. And we travel, in essence, to become young fools again — to slow time down and get taken in, and fall in love once more’.

(Pico Iyer, Why We Travel)

Gogobot nasce a San Francisco ed è una startup che racchiude una community di appassionati di viaggi. Niente di nuovo fino a qui. Trip Advisor ci aveva già aperto le porte della condivisione dei consigli di viaggio. Ma se Trip Advisor si concentra più sulle recensioni post- viaggio, Gogobot accompagna il viaggiatore in un esperienza all year long.

Oggi, quando dobbiamo intraprendere un viaggio la prima cosa che facciamo è collegarci su Google per fare una ricerca per luogo, interesse. Questa operazione di pianificazione del viaggio su Gogobot diventa più intuitiva e semplice grazie ai consigli della community.

Gogobot è un vero e proprio social network di viaggi perché è integrato con Facebook, Flickr, Twitter e permette di visionare foto, avere relazioni, aggiungere voti e giudizi e condividere contenuti con una cerchia di amici e follower fidati. Ma è anche un social gaming: grazie a Foursquare, oltre che fare check-in di geolocalizzazione, permette di guadagnare punti e badge grazie alle recensioni, pubblicazioni di foto e informazioni. Inoltre, consente anche di condividere il viaggio con un’altra persona che ha le nostre stesse aspettative e la voglia di esperienze diverse.

Fondato da Travis Katz (ex MySpace) e Ori Zaltzman (Answers), in Gogobot c’è anche lo zampino del CEO di Google Eric Schmidt. Dopo il successo web, il social network è da poco ‘atterrato’ anche nel mobile aggiungendo ulteriori funzioni di localizzazione e fruizione di esperienze. I Trips sono la novità principale: gli itinerari realizzati con il proprio profilo nel sito web vengono messi in primo piano anche nell’applicazione.

L’ultimo libro di Roberta Milano, intitolato proprio “Viaggi in Rete”, è dedicato ad una ‘visione da dentro’ del settore turistico e all’analisi  dei luoghi di incontro e di interazione dei mondi virtuali. È  il caso di dirlo: il futuro turistico è sempre più on line!?

Life of George, LEGO incontra Apple

Il nuovo prodotto lanciato  dalla LEGO dal nome “Life of George” combina la tradizione e tutte le emozioni dei famosissimi mattoncini colorati alle nuove tecnologie per dar vita al primo esempio di gioco completamente intrattivo.

Infatti, i mattoncini danesi incontrano per la prima volta  i dispositivi iOS.

La ricetta è semplice, occorre una scatola LEGO “Life of George”, gli iDevice iPhone e/o  iPod Touch e (è proprio il caso di dirlo)  il gioco è fatto!

I giocatori hanno il compito di ricreare immagini della vita di George utilizzando i 144 mattoncini di cui è fornita la scatola, poggiare poi la costruzione finita su un tappetino “green-screen” e infine affidarsi al la fotocamera dell’ iDevice munita dell’applicazione apposita che riconosce il mattone, Eye Cue.

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L’avventura si articola in 12 livelli ognuno con a disposizione 10 modelli da costruire e due diverse difficoltà. L’obiettivo è quello di costruire il più velocemente e accuratamente  possibile il modellino.

“Life of George”, una ricognizione dell’ esistenza di questo omino di giorno software engineer e di notte, avventuriero. Un viaggio che si accompagna alla scoperta degli hobby e delle passioni di George attraverso la pagina facebook permettendo quindi diversi tipi di interazione con il pubblico.

Un gioco classico che potremmo a giusta ragione definire oggi 2.0 per la volontà di rendere assolutamente parte attiva e partecipativa dell’esperienza, gli utilizzatori del prodotto.Un’ ottima strategia per conquistare gli amanti LEGO che non possono rinunciare alle nuove tecnologie.

 

Il 4 novembre incontriamo l'Altro e l'Altrove con "In Piazza"! [EVENTO]

Questa sera alle ore 18.00 il Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale vi  invita all’incontro pubblico In Piazza: dalle piazze virtuali alle piazze mondiali che si terrà in Vicolo San Marco 1 a Trento.

Vediamo un po’ di cosa si tratta!

Il CFSI – Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale  – è un organizzazione che si dedica all’accrescimento del sapere e delle abilità degli individui coinvolti nelle cooperazioni internazionali; ed è proprio dell’aspetto internazionale ( e non solo) che si parlerà in questa serata.

In compagnia di Alessandro Giordano, co-fondatore del nostro amato sito ed esperto di marketing non-convenzionale e social media, e di Maria Angela Polesana, dell’Università IULM Milano, si parlerà delle nuove tecnologie nella comunicazione e dell’effetto di grande cambiamento che ha avuto in tutto il mondo.

Non abbiamo dimenticato la “primavera araba” e la sua enorme potenza, scatenatasi anche e soprattutto grazie ai social media in grado di promuovere partecipazione e, addirittura, processi di democratizzazione.
Anche in queste settimane stiamo assistendo alla grande partecipazione che da virtuale si è trasformata in reale portando oggi anche nelle piazze europee ed americane milioni di persone.

Grazie alle nuove tecnologie, quindi, è stato possibile collegare idee e unire persone di diversa provenienza e con interessi differenti ma con un obiettivo
comune e condiviso. Un segnale unico nella storia, che verrà analizzato durante l’evento aperto al pubblico.

Rihanna e la realtà aumentata per Nivea

Applicazioni di realtà aumentata anche per scopi pubblicitari: in questo caso protagonista è Rihanna, diventata testimonial Nivea negli Usa.

L’applicazione, dichiara Nivea, è stata realizzata nel tentativo di creare “esperienze coinvolgenti di pubblicità digitale“. Per provare, basta comprare un barattolo di crema oppure stampare il marker dal sito: poi, tramite il pc e la webcam, Rihanna apparirà sui vostri schermi cantando “California King Bed”.

Ecco il video:

Questa iniziativa rientra tra quelle pensate per il centenario di Nivea: “per il nostro centenario ci siamo uniti a un’altra icona sensazionale del mondo della musica: Rihanna. La sua splendida voce darà risalto alle celebrazioni per i 100 anni di NIVEA in tutto il mondo. Come sponsor del tour di Rihanna negli USA e in Europa, saremo più vicini anche alle nuove generazioni con diverse iniziative speciali“.

Certo, dalla realtà aumentata ci aspettiamo di più, ma per introdurre il concetto anche alle persone meno orientate alla tecnologia va più che bene. 🙂

Lucca Comics and Games 2011 [REPORT EVENTO]

Lucca Comics and Games 2011 [REPORT EVENTO]

Cinque giorni per 155.000 presenze, arrivate da tutta Europa. Questi i numeri della 44esima edizione del Lucca Comics and Games 2011, il festival del fumetto più grande d’Italia appena concluso che, quest’anno, si attesta al terzo posto di importanza nel mondo dopo i festival di Tokyo in Giappone e di Angoulême in Francia.

Un fiume di appassionati di fumetti, animazioni, games e videogames, coloratissimi cosplayers (i ragazzi che si divertono a interpretare con costumi – spesso artigianali – gli eroi degli anime, i cartoni animati giapponesi e dei manga) ed artisti italiani e internazionali – tra gli altri ricordiamo Jiro Taniguchi, Jeff Smith, Craig Thompson, David Lloyd – hanno animato le vie della città toscana dal 28 ottobre al 1 novembre 2011.

Dopo aver partecipato per moltissime edizioni da appassionata visitatrice, quest’anno ho partecipato per la mia prima edizione dal lato professional e, con la cortesia di Kodak per la fotocamera, vi svelo in un mini-reportage (direttamente dal backstage della casa editrice dove lavoro) gli step fondamentali della vita da festival:

step 1Lo stand (l’organizzazione è fondamentale per tutto il gruppo!)

Lucca Comics and Games 2011 [REPORT EVENTO]

step 2 Il rapporto col pubblico (ricordarsi che spesso i lettori che chiederanno informazioni saranno più colorati e originali del previsto! :))

Lucca Comics and Games 2011 [REPORT EVENTO]

step 3Vita da autori #1: dediche, dediche, dediche (matite e pennarelli di certo non mancheranno!)

Lucca Comics and Games 2011 [REPORT EVENTO]

Lucca Comics and Games 2011 [REPORT EVENTO]

step 4Vita da autori #2: interviste, interviste, interviste (web, radio e tv, tutti appassionati di fumetti!)

Lucca Comics and Games 2011 [REPORT EVENTO]

Lucca Comics and Games 2011 [REPORT EVENTO]

Lucca Comics and Games 2011 [REPORT EVENTO]

step 5I premi: Non mancare alla serata dei Gran Guinigi! (Qui il link ai premi assegnati quest’anno, nella cerimonia presso l’auditorium di San Romano)

Lucca Comics and Games 2011 [REPORT EVENTO]

step 6L’arrivederci: Tornare a casa felici per la bellissima esperienza, con il pensiero alla prossima edizione!

Grazie ancora ai ragazzi e agli autori Tunué presenti in queste foto e un grazie speciale a Kodak Italia!

La vita di Mario Bellini, quando Apple eravamo noi

Nell’autunno del 1987 Mario Bellini riceve una telefonata dall’America. Pronto. Era Steve Jobs.

Il CEO di Cupertino aveva appena ripreso le redini di Apple dopo la parentesi in Pixar e cercava nuovi collaboratori. Gli propone di trasferirsi subito in California: Bellini ci mette tutta la telefonata a rifiutare. Il designer si rende probabilmente conto di trovarsi a telefono con un imprenditore di gigantesco avvenire, ma sapeva anche quanto gratificante e prezioso fosse stato il suo lavoro in Olivetti. Era lì da più di 20 anni e aveva gradualmente contribuito a farne una delle realtà più importanti del mondo nel campo del design, della tecnologia, dell’innovazione.

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A sentirla oggi sembra una storia dell’altro mondo, di sicuro di un altro Paese, con il mito che ti viene a trovare a casa e l’Italia che tiene testa a Steve Jobs. In realtà è semplicemente la storia di un’azienda piemontese capace di straordinarie invenzioni e quella di uno dei suoi più grandi creativi.
Oggi Bellini, 74 anni, è soprattutto un grande nome dell’architettura internazionale. A partire dagli anni ’60 e fino al 1990 è stato rivoluzionario designer (per dire: quando lui progettava i primi calcolatori di successo, Steve Jobs faceva il freak in India) e precursore di un’estetica industriale che avrebbe influenzato tutta l’informatica del nuovo millennio.

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Nel 1965, sfruttando alcune recenti innovazioni tecniche (la miniaturizzazione delle parti elettroniche e la diffusione di nuovi materiali come plastica e alluminio), Bellini disegna la sua Programma 101: perfetta fusione di funzionalità ed eleganza considerata oggi il primo esempio di personal computer. E con una grande novità, il colore.

Programma 101 (M. Bellini)

Nella metà degli anni ’70 Mario Bellini sviluppa due dei suoi prodotti più celebri: Divisumma 18 e Divisumma 28. La sua idea era realizzare un artefatto tecnologico completamente umanizzato, quasi giocoso, e di infondergli lo spirito pop di quegli anni. Venne fuori un calcolatore diverso da qualunque altro visto prima. Olivetti decide di destinarlo a una nuova generazione di consumatori: le locandine pubblicitarie mostrano un giovane imprenditore con i capelli alla moda passeggiare all’aria aperta sotto un cielo blu, stringendo tra le mani gli innovativi devices. Divisumma divenne presto l’icona di un’epoca unica e di un periodo di grandi trasformazioni del design e dell’economia italiana.

Divisumma 18 (M. Bellini)

Qualche anno dopo arriva la serie dei Logos: 40,41, 42 (1977) e 80 (1978). Con questi nuovi e più potenti calcolatori Bellini si distacca completamente dalla precedenti estetiche pop.
Si avvicina a un design più sobrio, in qualche modo anticipatore dello stile high tech che avrebbe dominato la progettazione dell’elettronica dalla fine degli anni ’70 ad oggi.

Logos 58 (M. Bellini)

Bellini avrebbe continuato a disegnare per Olivetti per oltre un decennio prima di virare con successo verso le tavole dell’architettura. In tutto avrebbe lasciato a Ivrea un’eredità di centinaia tra brevetti e altri progetti, un repertorio formidabile di originalità, talento e bellezza. Oggi le sue opere, tra design e architettura, sono esposte in molti dei maggiori musei di tutto il mondo. Recentemente una rivista americana gli ha chiesto cos’è per lui la creatività.
Mario Bellini ha risposto così:

Mi piace pensare ad ogni nuovo progetto come a una nuova avventura da affrontare con curiosità, apertura mentale e nuove energie creative. Cerco di sottrarmi ogni volta ai miei stessi schemi, ai miei inevitabili clichè anche linguistici, e nelle scelte sono sempre guidato dalle mie prime esperienze da designer. Per il resto il mio estro è piuttosto volubile e imprevedibile, ogni momento può essere quello buono. Meglio quando il cielo non è grigio.