Il givaway è un modo molto diffuso per i blogger e le aziende, specialmente del settore fashion e beauty, per incrementare il numero di fan e follower e avere un ritorno di immagine per il prodotto in palio. Generalmente si affida l’impresa a dei blogger di settore, che promuovono il prodotto e lanciano il giveaway tra i loro lettori.
Ma Altanus fa tutto senza intermediari e chiede a chi è già fan una mano ad incrementare i likers della pagina aziendale su Facebook. L’azienda che produce orologi mette in palio, per il raggiungimento dei 1000 fan 5 orologi Patch, realizzati interamente in carta, nell’ottica del design ecofriendly.
Il meccanismo è semplicissimo: si invitano gli utenti facebook a condividere la nota che presenta il giveaway o il link alla pagina. Al raggiungimento del 1000 fan, l’azienda chiederà a ciascuno di comunicare il numero di amici a cui piace la fanpage (il box dal quale potete verificare la cifra si trova in alto a destra della fanpage stessa). I primi 5 si aggiudicheranno l’orologio. 5×1000 appunto!
I pro e i contro di un givaway “senza intermediari”
Senza dubbio, un givaway che prescinde dal coinvolgimento di blogger consente all’azienda di veicolare i contenuti in maniera controllata, risparmiando tempo e risorse che di solito vengono impiegati per individuare i blog in linea con la brand image. Coinvolgendo i fan, inoltre, si è sicuri di lanciare un’iniziativa appetibile ad un pubblico realmente intressato al prodotto e all’azienda.
Di contro, si perde il valore aggiunto che una segnalazione proveniente da una terza parte – un blogger appunto – può dare ad un prodotto agli occhi dei lettori.
Al momento, l’azienda ha quasi raggiunto il traguardo dei mille “like” in meno di una settimana dal lancio dell’iniziativa: vedremo in quanto tempo riusciranno a raggiungere l’obiettivo con l’aiuto dei fan. Sicuramente un buon sistema per coinvolgerli e far girare il brand su Facebook.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kahimi Shimahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKahimi Shima2011-04-22 13:30:272011-04-22 13:30:27Aumentare i fan su Facebook con il "5x1000" di Altanus
Ricordate l’iniziativa napoletana degli Snack della Cogito Ergo Sud?
L’idea girava attorno ad una serie di spuntini di riflessione (video) che venivano diffusi all’interno delle stazioni della rete Metronapoli. Da lì è partito il fenomeno che ben presto ha varcato i confini dell’offline imponendosi con forza su YouTube e conquistando oltre 28,000 likes su Facebook.
Nell’articolo dello scorso Marzo che abbiamo dedicato all’iniziativa, vi abbiamo chiesto di porre alcune domande ai fondatori dell’organizzazione Cogito Ergo Sud per comprendere appieno obiettivi e finalità del progetto o per consigliare nuovi sviluppi creativi.
Alle vostre domande hanno risposto il fondatore e ideatore Luciano Colella e il protagonista degli SNACK, nonchè co-ideatore, Massimo Andrei.
La domanda che gli porrei è: come vi sostentate? Va bene lo spuntino di riflessione, ma occorre anche pensare alla pancia. C’è un investimento alle spalle? Le pubblicità (costosissime) su Metronapoli sono pagate o è una fornitura di contenuti? I testi, l’attore, la produzione video, hanno tutti un costo, eppure io non vedo sponsor e nemmeno sbocchi commerciali nell’immediato. Dove volete arrivare?
scritto da Frunno
Alla pancia abbiamo la fortuna di pensarci con il nostro lavoro.
Poi, per “suppontare” anche la mente, reinvestiamo un po’ di ciò che abbiamo, di creatività e dello spirito che ci ha donato il sud, nel nostro futuro.
In altre parole, i costi per la produzione e trasmissione degli Snack sono a totale carico di Massimo Andrei, Luciano Bonetti – APL Produzioni – e Videometrò News Network.
Dove vogliamo arrivare?
Vogliamo “solo” vivere meglio nella nostra terra… 🙂
Luciano Colella
Vorrei chiedere a ad Andrei regista del film capolavoro “mater-natura” se pensa che i gay in italia ed al sud possano avere un ruolo piu’ che determinante nella nostra salvezza, essendo una classe che ha subito e subisce le discriminazioni piu’ forti, piu’ delle donne. E se si, tramite quali iniziative. E poi, come mai non hanno pensato a fare uno spot sull’omofobia? Poi vorrei chiedergli cosa pensano del numero di visualizzazioni del loro video “il matrimonio” che parla di secessione che è piu’ del doppio del loro secondo video piu’ visto. Grazie ninja!
scritto da Valle Molina
I gay, sgombri dai colori di partito, tutti insieme, sarebbero una grande forza trasversale capace di dire tanto e pesare molto e non solo in fatto di pari opportunità.
Il dolore fa crescere prima, fa maturare tanto, e le discriminazioni sono un grande insegnamento che subisci sulla tua pelle costantemente… e quindi a mio avviso i gay italiani sono pronti per indicare più di una strada utile alla comunità.
Una delle prime iniziative da farsi sarebbe non da parte del mondo gay, ma da parte della società tutta: bisognerebbe ascoltarli.
Depositari di tanto, ci darebbero tanto! Non negarli, non tacerli, non vilipendiarli, ascoltarli! Chilli buone, naturalmente!
Lo snack nasce come riflessione su un valore. Avere un valore di riferimento per esprimere un concetto anche divertente.
Talvolta abbiamo un po’ tradito questa coerenza pubblicando qualche snack più vicino alla denuncia…, ma questo cerco ancora di evitarlo.
Cerco di non fare necessariamente denuncia. L’omofobia è un crimine, quindi sarebbe subito denuncia, l’omosessualità non è un valore, è un nome che alcuni hanno dato ad altri facendo un’inutile differenza. Ci sto pensando da tempo… ma ho difficoltà a concepire lo snack… devo trovare il modo.
Sicuramente mi esprimerò a riguardo.
Lo snack è un piccolo e modesto componimento letterario, prima di essere uno spot televisivo o internettiano.
Lo snack matrimonio in crisi ha una formula originale che svia… parla di coppia e poi svela nel finale che parla del paese.
Riguarda doppiamente tutti. Spesso gli snack hanno una formula mai usata prima e questo fatto è molto apprezzato per l’effetto sorpresa o novità.
Massimo Andrei
Propongo questa domanda: Molti dei Vs snack, in quanto divertenti, riescono a raggiungere obiettivi di sensibilizzazione popolare su diversi aspetti sociali. Premesso che il format non va cambiato perché è perfetto, qual è il vostro reale sogno/aspettativa? Come e se vorreste veder cambiato il progetto Cogito Ergo Sud da adesso a 2 anni?
scritto da Claudio
Attualmente Cogito Ergo Sud è un logo, una pagina su Facebook, una campagna di comunicazione su temi etici e valori, una bella lotta contro la discriminazione che perpetuano le assicurazioni ai danni del sud.
Forse oggi potremmo definire Cogito Ergo Sud come una idea condivisa, o una sorta di movimento.
Cosa potrà diventare Cogito Ergo Sud nei prossimi anni non vogliamo condizionarlo ponendoci all’interno di schemi precisi che in qualche modo ne limiterebbero lo sviluppo.
Crediamo però sia importante mantenere la coerenza con i nostri valori in ciò che facciamo giorno per giorno e su questo siamo molto attenti.
A volte penso che siamo come pesciolini che procedono in un grande oceano alla ricerca di una casa comune e nuovi amici e che si guardano intorno con curiosità e circospezione…, avanziamo a vista e cerchiamo di non fare errori o brutti incontri… 🙂
Il sogno/aspettativa è di diventare in tanti e riuscire a proporre un’idea di sud, ma più in generale di Italia, diversa.
Luciano Colella
Snack si pone, lo dice il nome stesso, come stimolatore di Pensiero, inteso quindi come precedente all’Azione, che per essere efficace deve naturalmente essere prima ragionata. Tuttavia è chiaro a tutti che il Pensiero senza sbocco nel reale è vano diletto, e infatti la stessa realizzazione degli Snacks è un primo passo verso L’Azione. La domanda è quindi quali sono le Azioni che logicamente discendono da questa iniziativa: educative in senso classico (scuole, ecc…), promozionali, politiche, associative, dov’è insomma quel il riscatto morale ed anche, in prospettiva, economico che il Meridione può e deve pretendere da sè stesso?
scritto da Pesante
Gli Snack sono già azione.
Sono un’azione, ovvero un gesto politico, che testimonia le cose nelle quali crediamo, che proietta l’immagine della società che vogliamo e che desideriamo contribuire a costruire.
Sono assolutamente fondamentali per trasformare il desiderio di appartenenza che è in ognuno di noi in concreta partecipazione.
Una bellisima citazione di Antoine de Saint-Exupéry recita: “Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito”.
E’ questo il lavoro che cerchiamo di fare, giorno per giorno, con i nostri Snack, e per questo siamo molto disponibili, ma altrettanto attenti per non deviare dal nostro percorso, a stimolare ed accettare nuove collaborazioni. Tra i prossimi passi ci costituiremo in associazione.
Stiamo favorendo la trasmisione degli Snack in contesti diversi dalla rete o dalle stazioni della Metropolitana quali eventi, non politicizzati dai partiti, culturali e musicali e qualche insegnante illuminato li ha anche proposti ai propri alunni… 🙂
A breve avremo anche un social network tutto nostro finalizzato a favorire la partecipazione politica al mondo intorno a se di quanti siano interessati a farlo e partiremo con una nuova e forte campagna di comunicazione dedicata alla promozione del senso civico.
Spingeremo ancora molto sulle assicurazioni, lo dobbiamo a noi stessi per motivi di ordine sia economico che morale.
Il riscatto morale del Mezzogiorno parte dal riscatto di ciascun italiano residente al sud…, ma devo dire che secondo me anche gli italiani residenti al nord, anche se forse con qualche euro in più nelle tasche, non vivono un bel momento.
Luciano Colella
Potreste chiarire la vostra denominazione: Cogito Ergo Sud Organizzazione no-profit? Per spiegare in maniera semplice e realistica soprattutto la parolina “NO-PROFIT” che spesso e purtroppo, al giorno d’oggi, nasconde altre verità!-SCUSATE LA MIA “INSINUAZIONE”, MA QUESTA è UNA DOMANDA CON UN FINE BEN PRECISO, CIOè LA POSSIBILITà DI RICONFERMARE LA VOSTRA PUREZZA!
scritto da KISSTEFY
Ciao Stefy, no-profit sta letteralmente per “non ci guadagniamo/mettiamo in tasca un centesimo”… 🙂
Anzi, per la verità ci mettiamo di nostro soldi (fortunatamente non tantissimi) e tempo (e di questo tanto) per portare avanti gruppo e iniziative.
Ciò non toglie che, se per darci un’organizzazione più solida, strutturata, ad esempio per una sede fisica o per realizzare le nostre attività, dovremmo un giorno trovarci a gestire soldi lo faremo con lo stesso spirito di oggi e con la più assoluta trasparenza, anche contabile, verso i Cogitanti… 🙂
Pensa che tempo fa ci hanno proposto di pubblicare un libro con allegato DVD con i nostri Snack e, per non dare adito a fraintendimenti, vi abbiamo rinunciato; poi parlandone con Massimo e Luciano (Bonetti) abbiamo deciso che se un giorno lo faremo destineremo interamente i ricavi a vantaggio qualche iniziativa, nello spirito del nostro gruppo, che lo meriti.
Luciano Colella
Con chi pensate di collaborare per continuare nella diffusione virale delle vostre idee? E’ un momento di grande fermento per la comunicazione sociale, che utilizza canali sempre nuovi: chi vi piace in questo momento pensando ai new media?
scritto da Stefania Mele
Diceva Zio Ben in Spider-man “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”.
Chi produce e distribuisce comunicazione ha un potere immenso, quello di incidere positivamente o negativamente sulla vita delle persone.
A noi interessa collaborare con tutti coloro in grado di fare consapevolmente buona/positiva comunicazione e che intendono mettersi al servizio delle cose nelle quali crediamo: 1. Centralità dell’uomo nella società 2. Importanza di una comunicazione positiva 3. Sviluppo del territorio.
Capita spesso che chi è in grado di produrre o distribuire comunicazione di massa sottovaluti o non tenga nella dovuta considerazione l’impatto che avrà il proprio lavoro sugli individui; fortunatamente oggi ci sono nuovi media che avanzano e c’è grande fermento, ci sono tantissimi videomaker che producono ottima comunicazione, anche di standard pari a quello offerto dalla televisione e che cominciano ad avere la popolarità ed il riscontro che meritano.
Chi ci piace oggi, ad esempio, su yuotube…? Willwoosh e Maddalena61…, imperdibili… 😀
Luciano Colella
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Massimo Sommellahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMassimo Sommella2011-04-22 12:37:082011-04-22 12:37:08Cogito Ergo Sud: i lettori di Ninja Marketing intervistano i Cogitanti
Oggi è l'Earth Day, la giornata dedicata alla terra. Per l'occasione, Ninja Academy offre il 20% di sconto sull'iscrizione al corso in "Green Marketing" del 24 maggio a Milano, in compagnia di John Grant, guru internazionale del settore! '>
Oggi l’Earth Day, la giornata mondiale dedicata alla terra, compie 41 anni :-)!
Il sito Giornata Mondiale della Terrastila le principali iniziative a stampo Green, con la possibilità di aggiungere anche la vostra.
Quale migliore occasione per contribuire a salvare il nostro pianeta?
Ninja Academy SOLO PER OGGI vuole offrirvi il 20% di sconto a chiunque si iscriverà al corso in “Green Marketing: come prosperare nell’economia verde” del 24 maggio, a Milano, entro la mezzanotte! 530 € anziché 660 €.
Un’opportunità davvero ghiotta: come relatore d’eccezione, insieme ad Adam Arvidsson, Alex Giordano, Mirko Pallera e Marco Roveda, ci sarà JOHN GRANT, guru internazionale del settore e autore del bestseller “Green Marketing, il Manifesto” in regalo al corso.
Per scaricare il programma completo e procedere con l’iscrizione vi rimando alla landing page.
Mentre, per qualsiasi dubbio, potete contattarci a: info [@] ninjacademy.it o allo 02 899 26 128.
Save your planet. Oggi più che mai.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Ilaria Mangiardihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngIlaria Mangiardi2011-04-22 12:30:162011-04-22 12:30:16Earth Day: solo per oggi 20% di sconto per il corso in "Green Marketing"!
Visti i cambiamenti socioeconomici in atto, e visto che molti business online hanno profondamente modificato il concetto cui abbiamo sempre fatto riferimento quando si parlava di STARTUP, noi della sezione startup di Ninja Marketing, abbiamo pensato bene di dedicare uno spazio per chiarire passo passo quali sono i punti focali attorno ai quali ruota la nascita e l’eventuale sviluppo di una startup!
Il Business Plan
Andando per punti abbiamo deciso di incominciare dal Business Plan, o meglio, dall’evoluzione del Business Plan in Business Model. Personalmente, quando ho iniziato a guardare alle startup, ho appreso, come prima nozione di un corso per l’imprenditorialità giovanile, nel 2001, che il Business Plan fosse la spina dorsale di un’azienda, che rappresentava gli obiettivi di un’attività d’impresa, e nel contempo ne prevedeva l’andamento negli anni. Era basato su un orizzonte temporale che copriva dai 3 ai 5 anni di tempo dalla nascita dell’azienda e prevedeva davvero tutto.
Ovviamente si trattava di previsioni, seppur logiche, che spesso in fase di strutturazione prescindevano dall’andamento, imprevedibile, del mercato. Il Business Plan si è reso ancor meno adatto nel momento in cui si è assistiti a mutamenti di mercato, ovvero nel momento in cui i mercati sono diventati, anche grazie alla rete, sempre più interconnessi, ciò ha causato una maggior quantità di informazioni circolanti, con più transazioni e quindi con equilibri sempre più mutevoli.
Il Business Model, ovvero Value Proposition
Oggi un mercato può mutare profondamente i suoi equilibri interni in meno di ventiquattro ore, e ciò induce un’azienda a dover contare su una struttura elastica, più che su una spina dorsale, ovvero su:
l’insieme delle soluzioni organizzative e strategiche attraverso le quali l’impresa acquisisce vantaggio competitivo
Vale a dire, contare su di un Business Model. E’ utile sottolineare che, in Italia, spesso è necessario presentare un Business Plan per ottenere finanziamenti presso gli istituti bancari, e che quindi è necessario rimodulare lo stesso, in modo che possa includere un Business Model.
Un ottimo punto di partenza per analizzare e validare la nostra idea di Business, sono le considerazioni preziose che Robin Good ha formulato nella Palestra di Wind Business Factor: se sogni troppo, rischi di distaccarti dalla realtà e quindi di non valutare a fondo gli ostacoli e le difficoltà che puoi incontrare, inoltre se necessiti di mezzora per spiegare la tua idea di startup, probabilmente il tuo concetto di impresa non è chiaro nemmeno a te, magari è necessario che tu inizi ad incontrare il tuo mercato, a parlare con la gente, a confrontarti con il mercato.
Esatto: spesso uno startupper, o wannabe startupper, dimentica di validare un business model, ovvero dimentica di settare la sua startup con un approccio orientato al mercato, o magari si convince che il mercato complessificato possa portare risorse e fatturati alla sua startup. E’ necessario innanzitutto capire, cosa offriamo per i nostri clienti/utenti ovvero come creare valore per il mercato. Prendendo come base i consigli di Robin Good e quelli di chi nel mercato si è già fatto le ossa, cerchiamo di mettere a disposizione un tool che permetta di validare la Business Idea, e di perfezionarla.
Definiamo quindi come howto un processo che parte dal cosidetto Proof of Concept per giungere all’individuazione di due tipi principali di errore: la sottovalutazione di un prodotto e la sopravalutazione dello stesso.
Il modello Canvas
Il sistema per disegnare Business Models più diffuso è il modello Canvas. Nel modello vengono proposte una serie di aree che, da sinistra verso destra, partono dall’analisi dei fornitori e delle attività chiave, per giungere, a destra, alla definizione dei clienti obiettivo. Nella zona in basso si trova la struttura che permette di definire, da sinistra a destra, i costi strettamente correlati alle attività ed il flusso dei ricavi. La zona centrale è quella del Value Proposition: che non a caso è posto al centro, è la sezione in cui la startup deve inserire il valore che è intenzionata a creare e diffondere nel mercato, il valore che vuole generare per gli utenti.
Il Labor Limae del tuo Business Model
Come ha osservato Alex Osterwalder: non è sufficiente compilare il modello Canvas per ottenere una startup ed avviarla al mercato poichè:
– Nessun Business Plan sopravvive al primo contatto con il cliente. – E’ necessario pensare prima al Business Model. – Serve tempo per immaginare possibili alternative, nel momento in cui anche un solo aspetto del Business Model, dovesse essere messo in discussione dal mercato. – Alla fine, pensaci: la tua idea di business model, è solamente una serie di ipotesi. – Non creare la tua azienda prima di aver verificato il tuo Business Model
Ciò significa che, se nel 2001, bastava un’intuizione, una prospettiva di logica evoluzione dell’azienda, oggi non è più così: oggi più che mai è necessario confrontarsi con il mercato, validare la tua idea, che in pratica si traduce in alcune azioni fondamentali che seguono la redazione del Business Model, vera spina dorsale dell’eventuale Business Plan: – Nel momento in cui avrai esattamente definito un prodotto o un servizio, che crea valore per il mercato, preoccupati di validarlo, di capire se i tuoi clienti sono disposti a pagare per risolvere il problema, e se si, quanto: ovviamente il prezzo che loro decidono di pagare deve essere un prezzo che permette al tuo processo di erogazione di star dentro quella soglia di costi – Interagisci con i tuoi clienti effettivi o potenziali, ascoltali, il loro feedback è oro, e le comunità online ti aiutano in questo: in base a quei feedback rimodula la tua offerta. – Utilizza parametri di riferimento del mercato in cui stai per approdare, e cerca di capire se in base a quei parametri il tuo business è in grado di sopravvivere, detto in parole povere, non credo sia possibile che i megayatch oggi possano prodotti in serie come gli iPhone.
Il mercato è nostro: riconquistiamolo
Dopo aver messo in crisi la tua idea di startup, riparti dai punti deboli per ricostruirla, riformula le parti che strutturalmente si sono dimostrate deboli, riguardale, innovale se necessario, il mercato aspetta proprio questo. Non dimentichiamoci che l’ondata innovativa che sta investendo i mercati, catalizzata dalla crisi, è nata perchè i clienti di quei mercati richiedevano innovazione, perchè tramite l’innovazione avrebbero risolto al meglio il loro problema, le loro necessità, ed essere obiettivamente pronti per affrontare il mercato non vuol dire aver avuto semplicemente un’intuizione, ma averla resa efficientemente funzionante e parametrizzata per il mercato obiettivo. Ovviamente, anche in questo caso, noi di Ninja Marketing siamo continuamente in cerca di feedback dai lettori, che tu sia uno startuppers avviato, o sia un wannabe startupper, un lurker, se stai studiando il mercato delle startups, scrivici la tua opinione, ci aiuterai ad indirizzare al meglio i nostri How To, ed i nostri articoli. A presto, Stay Tuned 😉
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Toshimikihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngToshimiki2011-04-22 12:00:492011-04-22 12:00:49Come definire il Business Model per validare la value proposition della tua startup. [HOWTO]
Chi non conosce lo storico Sziget Festival, il monumentale concerto estivo che si tiene ogni anno a Budapest? Attivo sin dagli anni ’90 e autenticamente multimediale – l’evento è aperto a qualsiasi tipo di manifestazione artistica, dal teatro alle performance audiovisuali passando per l’arte di strada – ha visto avvicendarsi sui suoi palchi nomi del calibro di Sonic Youth, Lou Reed, Faith No More.
Anche in questo 2011 Sziget si farà sentire grazie a un un massiccio quanto eterogeneo cartellone di artisti, e introdurrà una nuova iniziativa diretta ai creativi. Si tratta di un concorso bandito dall’organizzazione del festival in collaborazione con Polkadot Magazine, L’Alternativa e Ninja Marketing, che sarà media partner dell’evento oltre che membro della giuria; la competizione è stata battezzata Sziget Contest: Postcards from Heaven, è rivolta ai graphic designers e mette in palio un camping ticket (abbonamento con campeggio) per chi saprà creare un set di 3 cartoline promozionali in grado di rappresentare al meglio lo spirito del festival.
Il contest si chiuderà ufficialmente il 20/05, e i vincitori saranno proclamati il 27. Ninja, che aspettate? Partecipate numerosi con vero spirito guerriero!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Takeshi Mifunehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngTakeshi Mifune2011-04-22 10:30:442011-04-22 10:30:44Parte il contest creativo Sziget 2011, mostra il tuo talento e vinci il festival!
Chi alle stelle e chi alle stalle? Chi prende l’ascensore e chi, invece, si fa un giretto in cantina? Nulla da temere per Facebook, il colosso dei Social Networks si conferma il campione in carica. E gli altri? Alcuni vanno per la maggiore in determinate aree geografiche o in base al genere, altri per fasce d’età o per classe sociale. Facebook, infatti, è più popolare fra le donne, Plaxo fra gli over 65, Digg e Reddit fra gli uomini. Plurk e Linkedin sono quelli aventi il numero piu elevato di utenti istruiti e possessori di laurea.
Nella costellazione dei social network dunque c’è chi sgomita per farsi notare e conquistare terreno e chi ne perde inesorabilmente. Non ci stupisce, ad esempio, veder salire le quotazioni di Linkedin, Reddit e Tumblr e scendere quelle di Friendster, Hi5 e Myspace. Quest’ultimo, che può essere definito il capostipite dei siti a vocazione social, non ha saputo tenere testa agli attacchi dei grandi come Facebook e non è stato in grado di rinnovarsi con il tempo, divenendo sempre più un social network di nicchia, destinato prevalentemente a musicisti, attori e artisti in genere.
Vi riportiamo i risultati dell’indagine condotta da Ignite Social Media Agency e sintetizzati in un’interessante infografica. A mio parere, l’agenzia ha tralasciato alcuni importanti nomi, come ad esempio Twitter ed Anobii. E voi? Cosa ne pensate?
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Yukihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngYuki2011-04-22 10:00:302011-04-22 10:00:30Social networks: la classifica in un'infografica
A febbraio ha fatto la sua prima apparizione nel MWC 2011 di Barcellona in cui siamo stati presenti, l’Xperia Play, ormai pronto a fare il suo imminente ingresso come novità rivoluzionaria (a detta dei dirigenti Sony Ericsson) per le mobile apps gaming nell’ampio mercato degli smartphone basati su sistemi Android. Seguendo una precisa scuola di pensiero secondo la quale convergere “All-in-One” (giochi, utilities, augmented reality, navigatore GPS, videocamera e fotocamera in alta definizione) in unico device è la soluzione ideale, che sia per studio, lavoro e viaggio.
Diremo subito, senza fare troppi giri di parole, che questo curioso PSP Phone(come viene anche chiamato) sarà presto disponibile in Italia in esclusiva TIM a partire da maggio (fino al 31 dello stesso mese) al costo di 599 euro. Sebbene sia stato presentato in anteprima proprio ieri sera, giovedì 21 Aprile, a Milano e Roma in alcuni selezionati store.
Da bravi Ninja, sappiamo pure che l’acquirente italiano più veloce è stato registrato nello store romano di via del Corso n.87 (con sette unità vendute nell’arco della serata) e per una settimana, udite udite, la sua effige avrà il privilegio di essere l’avatar della fan page facebook di Sony Ericsson Italia.
Il display dell’Xperia Play avrà una grandezza di 4 pollici multitouch con una risoluzione pari a 854×480 e fotocamera di 5 megapixel con flash LED. Si avvantaggerà di un Chip Qualcomm Snapdragon MSM 8255 per performance multimediali di prima categoria, garantendo una chiara luminosità dello schermo e adeguate registrazioni in HD. Avrà un processore 1 GHz Scorpion ARMv7 e 512MB di RAM. Il tutto accompagnato da una caratteristica tastiera-joypad “a scomparsa” in perfetto stile console Sony.
Il nuovo smartphone presenterà pieno supporto nativo ad Android nell’ultima versione 2.3 detto Gingerbread, grazie al quale potrà cercare di valorizzare al meglio le prestazioni del reparto dei videogames, certificati ufficialmente PlayStation del tutto simili a quelli su console. Acquistabili direttamente su l’Android Market e successivamente, al suo interno, da un PlayStation Store. Nondiméno potrete scaricare volendo anche giochi non specifici e apps varie.
Una grande novità sarà la possibilità di giocare con alcuni titoli in modalità multiplayer tramite connessione Wi-Fi o 3G, come ad esempio: Asphalt 6: Adrenaline (che sarà possibile scaricare gratuitamente). Un’ottima scusa per socializzare, divertendosi. Il device partirà con una sessantina di titoli per tutti i generi (tra cui: social, combattimento, sport, sparatutto, rpg, puzzle, azione-avventura ) già disponibili all’uscita ad un prezzo che varierà singolarmente da 1 a 15 euro.
E per quanto ha dichiarato David Hilton, marketing manager di Sony Ericsson in Gran Bretagna: “Utilizzare un Xperia Play sarà molto più cool che utilizzare un iPhone“. Supportando l’uscita con un’importante campagna di comunicazione su facebook.
Segnaliamo inoltre che sarà possibile trovare 6 giochi completi pre-installati: FIFA 10 (con supporto multiplayer, prima assoluta per un titolo FIFA su uno smartphone); poi Tetris, The Sim 3, Star Battalion, Crash Bandicoote e Bruce Lee: Dragon Warriors.
Tra i diversi giochi che sono stati sviluppati dalla software house Gameloft, potrete anche acquistare Assassins Creed, Avatar, BackStab e Spiderman. Mentre targato Electronic Arts potrete ritrovare un altro titolo molto celebre come Need for Speed.
Ma quanto un simile prodotto saprà rivolgersi a tutti quei giocatori occasionali dell’ambito mobile?
Senz’altro questo Xperia Play farà la felicità dei gamers più accaniti, dando atto al brand nippo-svedese come stia riuscendo a varcare nuovi orizzonti nel fervido scenario del mondo Android, lanciando un forte input nell’incrementare e focalizzare gli interessi delle grandi aziende nel vivace mercato del mobile entertainment, in cui i gusti dei consumers 2.0 si dividono tra: giochi, email, social networks e le più svariate utilities.
E voi cari Ninja: “giocherete in movimento, sempre e comunque”? Se si, consigliamo di armarvi di un buon caricabatterie portatile, allacciare le cinture.. e stay tuned! 😉
Qui i link di alcuni dei giochi che abbiamo citato:
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Nathan Gangihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNathan Gangi2011-04-22 08:02:022011-04-22 08:02:02Xperia Play: il PlayStation Phone by Sony Ericsson
Grazie ai dati raccolti da Audipress, che svolge un’indagine sulla lettura dei quotidiani e dei periodici in Italia, abbiamo scoperto quali giornali nel 2010 sono stati maggiormente comprati, noi però sulla base di queste statistiche abbiamo fatto un ulteriore selezione dedicando la nostra attenzione sia ai giornali più letti ma anche a quelli che hanno la loro personale applicazione!
Vi ricorderete l’articolo scritto dal nostro Maestro Kunai su The Daily, dove già ci indicava le principali testate presenti per iPhone,iPod Touch e iPad, se così non fosse vi rinfreschiamo la memoria qui e aggiungiamo altri giornali stilando una classifica.
Top Ten Quotidiani 2010
#1 Gazzetta Dello Sport / #2 La Repubblica
#3 Il Corriere Della Sera / #4 La Stampa
#5 Il Messaggero / #6 Il Resto Del Carlino
#7 Il Sole 24 Ore / #8 La Nazione
#9 Il Mattino / #10 Il Giornale
Quotidiani FreePress 2010
#1 Leggo / #2 City(sito mobile)
#3 Metro News (Inglese,Francese,Cinese)
Top 3 Settimanali 2010
#1 Tv Sorrisi e Canzoni / #2 Panorama / #3 Donna Moderna
Top 3 Mensili 2010
#1 Quattroruote / #2 Focus / #3 BravaCasa
Per quanto riguarda Focus, questo giornale non ha una vera e propria app, ma si può leggere attraverso un’altra applicazione chiamata Zinio, l’applicazione di lettura a colori per dispositivi mobili numero uno al mondo per iPad, iPhone e iPod Touch.
Alla luce di questa classifica del 2010, quali saranno i giornali più comprati e quindi più letti secondo voi nel 2011? E l’introduzione di iPhone e iPad con le relative applicazioni influenzerà l’andamento della tiratura dei giornali? Sicuramente sarà molto interessante farne un confronto per capire le attuali preferenze dei lettori.
E voi su quale giornale scommettereste?
Ecco i link alle app!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kyliahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKylia2011-04-21 18:59:272011-04-21 18:59:27La Classifica Magazine & Newspaper delle Apps
Un viaggiatore solitario alla ricerca di qualcosa di speciale. Un mondo poetico dove tutto ciò che lo circonda si trasforma in un magico strumento per vivere, ricordare e scrivere la sua avventura. Solo una fiaba? In fondo è tutta questione di Prospettive. Moleskine, celebre produttore di agende e block notes, ha realizzato questo video per la promozione della nuova collezione, che comprende borse, occhiali, penne e matite, supporti per libri e piccole torce ricaricabili. Il filmato, realizzato in stop motion, è stato prodotto dallo Studio Neue Big.
Ringraziamo Daniela Berto per la segnalazione! 😀
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Elena Silvi Marchinihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngElena Silvi Marchini2011-04-21 18:30:142011-04-21 18:30:14Moleskine, una questione di Prospettive [VIDEO]
Ricordate il curling? Lo sport invernale che ha attirato la nostra attenzione e ci ha incuriositi durante le Olimpiadi Invernali di Torino 2006? Con questo video, destinato ad invadere il web, Bic lo reinventa in maniera bizzarra e molto “umana”: perché utilizzare le tradizionali “stones” (quelle cose simili a pentole a pressione che vengono lanciate sul ghiaccio) quando è possibile utilizzare un uomo? E’ il rasoio Flex 3 a garantire l’assenza di attrito e una pelle perfettamente liscia, su tutto il corpo..e dico tutto! Un corpo levigato che permette di scivolare anche sul ghiaccio più competitivo; ma Flex 3 non è dedicato solo ai giocatori: a quanto pare possono farne buon uso anche i tifosi e se guardate il video con attenzione ve ne accorgerete. Divertente e decisamente non convenzionale l’interpretazione che la nota società produttrice di lame fa di questo poco convenzionale sport invernale. E se siete freddolosi o troppo pigri per andare al palazzetto del ghiaccio, Bic porta il suo curling umano direttamente sul vostro PC: a fine video l’invito a giocare e a condividere l’esperienza su Facebook. Un altro esempio di viralità ben riuscita!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kiokohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKioko2011-04-21 17:00:532011-04-21 17:00:53Il gioco del curling reinventato da Bic [VIRAL VIDEO]
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