Sotto gli occhi strabuzzati dei passanti, a Francoforte è stata realizzata una campagna ambient per sensibilizzare la popolazione sul tema dello sfruttamento animale e più in particolare sullo sfruttamento delle galline in allevamento, costrette in gabbie di pochi centimetri quadrati e trattate proprio come delle macchine distributrici di uova. Proprio questa frase è lo slogan della manifestazione organizzata dal gruppo animalista NOAH: “il 68% delle galline di tutto il mondo viene trattato come una macchina per deporre uova”.
Per fortuna le sedici galline sono rimaste per un tempo breve in bella mostra ma, inizialmente, i primi “spettatori” pensavano si volessero offrire loro uova fresche di giornata.
Un ambient assolutamente riflessivo che pone un banale quesito: Chi sono a questo punto i polli??
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Makan-huekahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMakan-hueka2011-05-20 14:30:132011-05-20 14:30:13Egg machine: l'ambient contro lo sfruttamento animale
La startup di cui parlerò in questo post è forse la prova tangibile di quanto il web abbia mutato i modi di fare business nel mondo dei viaggi. Una startup con sede a Bologna, ma con un team di 8 giovani provenienti da tutta Europa, ha messo in piedi un sistema che permette ad una struttura ricettiva di creare un sito web con features avanzate con la stessa semplicità con la quale si crea un personal blog.
In sostanza il sistema prevede un periodo di prova di 30 giorni al termine dei quali si possono acquistare pacchetti per usufruire di servizi specifici per l’albergo. I punti di forza del servizio di freshcreator.it sono costituiti da una serie di tools che permettono di creare immediatamente un sito multilanguage, essere posizionati in automatico sui motori di ricerca e poter parametrizzare sulla base delle esigenze dell’albergatore l’Ottimizzazione sui motori di ricerca, e la possibilità di servirsi di un Booking Engine, completamente sviluppato dal team di Freshcreator, vera chicca innovativa della startup. Un video introduttivo spiega in una manciata di secondi quali siano le principali caratteristiche del servizio.
La tendenza
Il servizio messo a punto da freshcreator si inserisce a pieno titolo in un contesto economico mutato grazie al web, il Travel 2.0. L’interazione sempre più spiccata e frequente dei turisti con le strutture ricettive e le destinazioni, che aumenta proporzionalmente con la crescita della rete, ha portato molte strutture ricettive, servizi nelle destinazioni e sistemi turistici interi, a doversi rapportare con la rete secondo le regole che i mercati online stanno dettando.
In questo contesto nascono servizi come TripAdvisor e Nozio, ed è nello stesso contesto che si sono venuti a creare alcuni standard qualitativi che hanno costretto le strutture a dover essere presenti online con servizi avanzati e customer-oriented.
Di questa necessità messa in piedi dal mercato e cui hanno dovuto far fronte le filiere turistiche locali, FreshCreator ne ha fatto un business, inserendosi a pieno titolo tra i servizi che possono contribuire al processo di Disintermediazione Turistica.
Disintermediazione significa più qualità percepita dal cliente, e se vogliamo in generale, più valore percepito, poiché prevede la riduzione al minimo degli intermediari come On Line Travel Agency, o tour operator più in generale, che tendono ad assorbire quote di spesa del cliente offrendo in cambio un servizio di intermediazione, grazie alla rete, non più necessario.
Il servizio dal lato dell’utente
Gli albergatori che decidano di usufruire del servizio, possono partire da un servizio base completamente gratuito, ed eseguire una serie di upgrade sino ad un costo massimo di 360€ annui. Il servizio è inoltre completamente interfacciabile sia con i consueti sistemi di Information Technology frequentemente utilizzati dai gestori delle strutture ricettive, sia con i Global Distribution Systems, attraverso una serie di API.
Il servizio può essere individuato come esempio delle possibilità offerte dal web nel campo turistico, in quanto è in grado di portare ad una sostanziale riduzione dei costi che sino a questo momento dovevano essere sostenuti da un albergo per ottenere un buon posizionamento online, sfruttando economie di scala possibili solamente grazie al web 2.0.
Unico limite, non invalicabile, è la mancanza di un tool standard che permetta ad un albergo di gestire una parametrizzazione ed una connessione del sito web con i canali di social networking, sfruttando tecnologie come il facebook frame nelle pagine, attualmente indispensabile per poter gestire delle corrette politiche di Travel 2.0.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2011/05/Disintermediazione_Turistica_e_portali_alberghieri_Freshcreator.jpg10801789Toshimikihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngToshimiki2011-05-20 14:11:242011-05-20 14:11:24Disintermediazione Turistica e portali alberghieri: Freshcreator.it
Ben&Jerry’s arricchisce la sua strategia di ingresso sul mercato italiano: dopo il successo del Free Cone Day a Firenze, è ora del crowdsourcing! Non un concorso o una competizione ma semplicemente una chiamata a raccolta per chiunque abbia un’idea che possa rendere il mondo un posto migliore.
Nella sezione Good Ideas del sito Ben&Jerry’s ogni associazione, cooperativa sociale, fondazione, ONG, Onlus o start-up può caricare (o segnalare) una buona idea che contribuisca o abbia l’obiettivo di migliorare la vita delle persone, degli animali o della nostra preziosa madre terra.
Ben & Jerry’s metterà a disposizione un budget complessivo di € 50.000 che verrà suddiviso in 25 donazioni dal valore di € 2000 ciascuna da destinare alle 25 “good ideas” più meritevoli di essere promosse e incoraggiate. Gli utenti potranno esprimere il loro gradimento per le buone idee che ritengono più interessanti, attraverso una “like application” – sia attraverso il sito che sulla pagina Facebook -, fino ad un massimo di tre preferenze a persona. Una commissione composta da alcuni rappresentanti ed esperti del brand, ragazzi amanti di Ben & Jerry’s, selezionerà le “good ideas” più innovative, originali, e che, secondo loro, avranno più possibilità di crescita: in parole povere, quelle più meritevoli. (Esplora le idee al top in questo momento!)
I fondatori e la loro filosofia
In realtà, se si conosce un po’ la storia dei fondatori Ben Cohen e Jerry Greenfield non è difficile comprendere quanto le strategie di branding ideate ed applicate nel tempo da Ben&Jerry’s siano vicine al loro universo valoriale ed identitario. La loro amicizia inizia a cavallo tra gli anni ’60 e gli anni ’70, un periodo che il giornalista Hunter Thompson descriveva così: negli Stati Uniti
“… la metà degli anni sessanta erano un posto speciale ed un momento speciale di cui fare parte. Ma nessuna spiegazione, nessuna miscela di parole, musica e ricordi poteva toccare la consapevolezza di essere stato là, vivo, in quell’angolo di tempo e di mondo, qualunque cosa significasse. C’era follia in ogni direzione, ad ogni ora, potevi sprizzare scintille dovunque, c’era una fantastica, universale, sensazione che qualsiasi cosa facessimo fosse giusta, che stessimo vincendo. E quello, credo, era il nostro appiglio, quel senso di inevitabile vittoria contro le forze del vecchio e del male, non in senso violento o cattivo, non ne avevamo bisogno, la nostra energia avrebbe semplicemente prevalso, avevamo tutto lo slancio, cavalcavamo la cresta di un’altissima e meravigliosa onda“.
E quell’onda Ben&Jerry decisero di cavalcarla accoppiando la bontà dei loro gelati con la bontà verso le comunità locali toccate dai loro prodotti e dal brand (che fa la sua prima comparsa ufficiale nel Vermont nel 1978). Una consapevolezza locale animata da una forza di volontà globale ha poi, negli anni, fatto da filo conduttore all’intensa attività di responsabilità sociale collegata ai gelati Ben&Jerry’s ed ai suoi due imprenditori tanto hippy quanto positivamente visionari! Ben ha fondato Business Leaders for Sensible Priorities, un gruppo di 700 manager che lavorano per ordinare le priorità sull’allocazione degli investimenti federali e, pochi anni dopo, TrueMajority (un’organizzazione online di attivisti politici). Sullo sfondo, la partecipazione continua ai board di diverse organizzazioni come Social Venture Network, Business for Social Responsibility, Oxfam e Greenpeace.
Dopo l’acquisizione da parte di Unilever, Ben e Jerry continuano a trasformare il modo in cui il mondo conduce il business ed a supportare le principali iniziative sociali in giro per il mondo. Come ha testimoniato la conversione totale dei propri ingredienti al sistema Fairtrade in UK ed Europa quest’anno (mentre avverrà nel 2013 per il global portfolio di prodotti).
Con la sua riconoscibilissima iconografia rurale, familiare a chiunque riesca ad immaginare una fattoria in stile Woodstock, il gelato Ben&Jerry’s è un vero e proprio simbolo culturale. Sarà un caso ritrovarlo spesso nei blockbuster hollywoodiani?
La filantropia come driver del marketing
La volontà di percorrere l’asse del goodwill come contatto col proprio pubblico di riferimento pervade la catena del valore Ben&Jerry’s. Basti pensare alla strategia di distribuzione esclusiva implementata in USA in partnership con Target: due gusti realizzati ad hoc (Berry Voluntary e Brownie Chew Gooder) sono stati venduti per tutto il 2010 sono nei punti vendita Target con la promozione Scoop it Forward. L’obiettivo? Incentivare nelle comunità locali la partecipazione attività di volontariato attraverso il portale VolunteerMatch.org. Coinvolgendo 5 amici, ci si conquistava un coupon per un gelato gratis, sempre da Target ovviamente.
Le strategie di differenziazione
A guidare l’attività Ben&Jerry’s c’è la volontà sì di creare prodotti di qualità eccezionale ed in maniera tale da consolidare la propria base finanziaria ed aumentare il valore per gli stakeholder; ma la strategia generale è quella di riconoscere il ruolo fondamentale che il business può interpretare nel restituire qualcosa al contesto sociale nel quale opera. Ed è un brand diverso dagli altri a farlo: non si posiziona mai “nel mezzo”, sia dal punto di vista di pricing che di politica di prodotto. Nessun gusto ha mai imitato quelli della concorrenza e nessuna iniziativa targata Ben&Jerry’s può dirsi conservativa o tipica.
Ad esempio, quando l’azienda ha deciso di supportare una nuova legge dello stato del Vermont che avrebbe legalizzato i matrimoni gay. Il popolare gusto Chubby Hubby è stato rinominato “Hubby Hubby” (cioè “maritino maritino”, ndr) e per 30 giorni dopo l’entrata in vigore della legge è stato distribuito nello stato con due uomini in smoking raffigurati sul pack.
Il tone of voice è sempre stato alla pari con il consumatore, senza mai aver paura di affrontare tematiche difficili. Una posizione all’avanguardia, senza mai sembrare però futuristici, finti ed esclusivi. Non c’è mai stato spazio, nella comunicazione Ben&Jerry’s, per quel tipico linguaggio aziendalistico che spopola in molte headline.
Questo è uno dei rari casi in cui la brand personality rispecchia in pieno chi a quel brand ha dato vita: amichevole, casual ed avvicinabile; intelligente ed irriverente, onesto, autentico, creativo, freaky e divertente. E’ il caso di dirlo: peace, love & ice cream!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Aikohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAiko2011-05-20 13:00:542011-05-20 13:00:54Ben&Jerry's Good Ideas: il gelato che fa bene al mondo [CASE STUDY]
Misurare il successo delle attività sui social media è sempre più importante per le imprese di qualsiasi dimensione, che impostano ormai frequentemente progetti web based (a proposito, se siete a corto di idee forse non avete letto i preziosi consigli di 8 internet guru internazionali!)
D’altra parte diventa anche fondamentale adottare una Continua a leggere
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Alberto Maestrihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAlberto Maestri2011-05-20 12:00:152011-05-20 12:00:15Social media metrics: ecco come misurare le attività sul web 2.0 [RICERCA]
Giunge sull'Apple Store, la app ufficiale di McDonald’s Italia che punta tutto sulla genuinità del prodotto, dichiara di credere in uno stile di vita attivo e una dieta equilibrata, e per rendere la vita più facile nel perseguire questo scopo dota la app di un calcolatore di calorie... da non perdere!
Arriva la app ufficiale di McDonald’s Italia che punta tutto sulla genuinità del prodotto. A distanza di 7 anni dall’uscita di Super Size Me, film-documentario diretto ed interpretato da Morgan Spurlock che denunciava i disastrosi effetti sulla salute e la psiche causati dallo “junk-food” servito nei ristoranti McDonalds, la grande multinazionale di Chicago punta con l’uscita della app ufficiale italiana ad approcciare al mercato nostrano con una comunicazione basata sulla cultura del mangiar sano. Approfondiamo la app nel dettaglio.
Appare subito molto più semplice ed immediata di quella ad esempio spagnola, che prevede un menù d’entrata con la foto 3d di un punto McDonalds che cambia angolazione muovendo semplicemente lo smartphone. La versione italiana è improntata alla funzionalità e si presenta più testuale con un menù a tre chiamate: calcolatore Kcal – M news – Store Locator. Il disclaimer alla voce Calcolatore Kcal dà subito l’idea del taglio che si vuole dare alla app, rafforzato da un messaggio in prima pagina in cui affermano:
“Crediamo che una dieta equilibrata e uno stile di vita attivo siano la base di un comportamento corretto per la salute, così come indicato da tutti gli esperti. Decidere quale alimento preferire in piena consapevolezza, comunque, significa conoscerne il valore nutrizionale. Per questo, ci impegniamo da anni nel fornivi informazioni complete su tutti i nostri prodotti ovunque possibile: confenzioni, opuscoli, tovagliette dei vassoi e nel calcolatore di calorie. Dopo aver aggiungo i prodotti al vassoio, premi il tasto “calcola” e otterrai i valori nutrizionali corrispondenti e la loro relazione (percentuale) con il fabbisogno giornaliero di un adulto o di un bambino.”
La sezione M news riporta una ricca serie di informazioni sui prodotti McDonalds, la storia del brand e dei ristoranti, mentre lo Store Locator è una semplice mappa che segnala i “McPOI”. Non c’è dubbio che la parte più interessante sia il calcolatore di calorie, impossibile non testarlo.
Si presenta con un vassoio su cui poter aggiungere tutti gli ingredienti previsti dai menù McDonalds al momento, compresi condimenti, dressing per insalate, e dessert. Una volta selezionato il proprio pranzo ideale, è possibile calcolare il contenuto calorico totale, o dei singoli cibi. Ecco cosa salta fuori se si mette a confronto un normalissimo cheeseburger, un’insalata con pollo alla piastra e un’insalata caprese.
Il risultato è abbastanza eloquente. Un cheeseburger (prima screenshot a sinistra), che nell’immaginario collettivo è necessariamente identificato come più calorico, “nocivo”, rispetto ad un’insalata, fa infatti registrare un apporto di kcal nettamente superiore, ma una percentuale di grassi saturi (quelli che causano il colesterolo) solo del 5% più alta rispetto alla Caesar Salad con pollo, e addirittura del 9% più bassa rispetto ad una semplice Insalata Caprese.
Nel messaggio di introduzione alla app, leggendo tra le righe, sembra quasi che si stia tentando di mettere le mani avanti. Cercando di mettere in luce tutti gli sforzi fatti per fornire ai consumatori gli strumenti e le informazioni su quello che mangiano presso i fast-food Mc Donalds, ma sottilineando di credere “… che una dieta equilibrata e uno stile di vita attivo siano la base di un comportamento corretto per la salute”. Un po’ come con le pubblicità per gli alcolici, ci dovremmo aspettare la chiusura degli spot tv con un laconico “McDonald’s vi raccomanda di mangiare responsabilmente”.
Senza per nulla dubitare dei buoni propositi in termini di sensibilizzazione verso uno stile di vita più salubre come promosso da McDonalds in occasione del lancio della app per iPhone, c’è da chiedersi se un giorno vedremmo mai realizzata una campagna di sensibilizzazione non del consumatore, ma del marchio. Qualcosa che reciti una bodycopy del tipo: “Siamo consapevoli che i nostri prodotti non siano il massimo in termini nutrizionali. E con il tempo lo avrete di certo imparato anche voi a vostre spese. Ma perché negarsi il piacere di un attimo di libertà che fagocitare un nostro panino può offrire? Venite a trovarci. Non tutti i giorni, non tutti i week-end, ma venite.
Ecco il link per scaricare l’app:
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kato Sushihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKato Sushi2011-05-20 11:30:392011-05-20 11:30:39Mc Donald's Italia su iPhone: l'app ufficiale punta su valori nutrizionali e trasparenza
Se il buon giorno si vede dal web, a poche ore dalla pubblicazione del sito www.italianaugmentedreality.com, lo IAR 2011 poteva già contare su prestigiose segnalazioni e una crescente richiesta d’informazioni e iscrizioni.
Ninja marketing è stato tra i primi a investigare e visitare la vetrina del primo evento (o meglio il secondo, se si considera che lo IAR dello scorso anno) dedicato alla Realtà Aumentata, completamente realizzato in Italia. Un evento che già dal claim, svela le sue intenzioni: “dedicato alle aziende. Pensato per i curiosi. Aperto a tutti”.
Nella giornata del 16 giugno, a Milano (nello spazio Torneria di via Tortona 32), si riuniranno in un solo luogo, le imprese e i settori della ricerca e della tecnologia più ricettivi all’innovazione, per incontrarsi finalmente con un mondo di utenti appassionati e di curiosi veri.
La mattina di IAR 2011 sarà IAR BUSINESS: sezione (riservata, su invito) dedicata a speech e workshop sugli ultimi trend tecnologici, come Realtà Aumentata, Geolocalizzazione, Internet degli Oggetti e tutte quelle tecnologie considerate oggi la chiave per rivoluzionare domani il modo di percepire la quotidianità, dagli aspetti privati a quelli propriamente lavorativi.
Il pomeriggio sarà IAR PEOPLE: votato all’intrattenimento attraverso l’innovazione. Oltre che al pubblico, tutto. The HUB Milano ci guiderà alla scoperta delle principali Startup della scena tecnologica italiana, per provare con mano i risultati di ricerche creative e proposte visionarie. Inoltre IAR PEOPLE ospiterà “Appquario”, il Contest per sviluppatori emergenti e immergenti e “Virtual Shop”, la riproduzione di un punto vendita interattivo in Realtà Aumentata in cui vivere l’esperienza di prova e/o acquisto di un “prodotto “aumentato”.
La sera sarà IAR GEEK CULTURE: un aperitivo networking che diventa un party immaginato come un codice open source. Dall’invito aperto a tutti al look geek, corredato da accessori tecnologici e all’avanguardia. Per finire in musica con dj-set prestigiosi: spazi solitamente affini alla mondanità che diventano veicoli di una comunicazione alternativa. La tecnologia diviene costume, e infine style.
Spiegare la tecnologia non è questione di tecnica. L’obiettivo di Joinpad attraverso IAR 2011 è quello di mostrare un mondo di innovazioni e visioni strabilianti attraverso il linguaggio della condivisione e dell’intrattenimento. Nella maniera più creativa possibile. Convinti che promuovere la cultura dell’innovazione non significhi esercitarsi in retorica. Ma conoscere, apprendere, sperimentare. Superare limiti e pregiudizi.
E fargli la Festa.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Joinpadhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngJoinpad2011-05-20 10:30:112011-05-20 10:30:11IAR 2011: Italian Augmented Reality
Questo pomeriggio, in una piccola sala dell’hotel de Russie, in vicinanza di piazza del Popolo a Roma, il premio nobel per la pace Al Gore, nonchè vicepresidente degli Stati Uniti d’America, ha incontrato una ventina di blogger, convocati d’urgenza per comunicare una notizia shock.
Sky Italia, su ordine dell’headquarter americano, ha deciso di chiudere immediatamente Current TV.
Da fine luglio gli abbonati non potranno più vedere i programmi di informazione indipendente realizzati dalla redazione capitanata da Tommaso Tessarolo, presente alla conferenza insieme ad Al Gore e a Paolo Lorenzoni, responsabile del marketing di Current.
Noi ninja eravamo presenti e abbiamo ascoltato l’accorato appello dei Al Gore ai blogger italiani ai quali ha affidato il compito di comunicare la notizia e di mobilitarsi a difesa della libertà di informazione.
Un compito che secondo Gore solo i blogger, considerati l’avanguardia della società dell’informazione e uniche voci indipendenti e libere, possono svolgere. Per questo ha deciso di convocarne una rappresentanza e di comunicargli personalmente la notizia.
L’Italia si merita un canale libero da condizionamenti
Come canale indipendente Current in questi anni ha trasmesso documentari scomodi, come Videocracy, Citizen Berlusconi e Zeitgeist, dato spazio ad Anno Zero e a Santoro quando il suo programma è stato sospeso dalla RAI.
Al Gore ha spiegato che la redazione italiana ha sempre lavorato in autonomia, senza subire mai alcun condizionamento esterno e con l’unico obiettivo di cercare la “verità”. Current non si considera un canale schierato politicamente, ma un gruppo di giornalisti indipendenti che vogliono dare visibilità ed eco a notizie anche scomode, spesso censurate dagli altri canali.
Personalmente credo che Current svolga davvero un ruolo importante per assicurare il pluralismo in un sistema mediatico come quello italiano unico al mondo per la mancanza d’indipendenza dal potere economico e politico.
In questi anni abbiamo apprezzato apprezzato e sostenuto il lavoro di Current TV, il suo stile, la sua grafica, la capacità di mostrare l’altra faccia della luna, con servizi di vero giornalismo come non se ne vedono quasi più sui nostri canali televisivi, con programmi creativi in grado di dare visibilità e riconoscimento a stili di vita alternativi a quelli dominanti.
Chi ce l’ha con Current TV?
Secondo Al Gore la decisione di chiudere Current deriva da una ritorsione dell’azienda proprietaria di Sky, la News Corporationdi Murdoch – uno dei primi quattro conglomerati mediatici degli Stati Uniti e del mondo, ed in Italia secondo gruppo mediatico privato dopo Mediaset – come conseguenza di una serie di programmi mandati in onda negli Stetes e ritenuti scomodi.
Non avendo in USA nessun potere su Current TV, News Corp avrebbe agito sulla sede in Italia, anche in virtù del reciproco interesse dei due conglomerati oligopolisti ad oscurare l’unica fonte di informazione televisiva forte e indipendente. Insomma siamo di fronte all’ennessimo attacco alla libertà e alla democrazia, questa volta proveniente dal gruppo di Murdoch.
Un oligopolio, quello che governa l’informazione, in grado di influenzare l’opinione pubblica con bugie confezionate ad arte in grado di indirizzare gli eventi mondiali con effetti che durano a lungo nel tempo.
La notizia è davvero un ennesimo pugno nello stomaco e decisamente un colpo all’immagine del gruppo Sky, che nello scenario televisivo si era distinta come “terzo polo” informativo, fra la lottizzata RAI e la privatistica Mediaset.
Vedremo come la prenderanno i clienti Sky, molti dei quali sono affezionati a Current TV, un brand molto forte in grado di aggregare una comunità di appassionati e di supportare un “progetto di senso” evolutivo per la società: quello di un mondo in cui le persone possano giudicare meglio perchè meglio informate.
#salviamocurrent + #italianrevolution=?
Indubbiamente si tratta di un ennesimo “momento critico” per la libertà di informazione e quindi per la democrazia italiana, proprio mentre i partiti tradizionali continuano a perdere terreno ed emergono nuovi movimenti autorganizzati grazie ai social media.
Come vi abbiamo segnalato stamattina, la “rivoluzione spagnola”, alimentata dai giovani senza bandiera, sta in queste ore rischiando di contagiare l’Italia. Chissà se vedremo anche noi le piazze inondate di giovani che chiedono il “cambiamento” e una svolta in direzione di una democrazia reale.
Forse non saranno i giovani “indignati” che annunciano di scendere pacificamente in piazza in tutte le città italiane ad avere attivato l’abbonamento Sky, ma è sicuro che Current TV faccia parte del loro immaginario e che si sentano nuovamente colpiti nella loro identità dalla scomparsa di un brand che ha dimostrato di supportare la loro visione del mondo. Attaccare un brand come Current significa attaccare le persone che considerano quella marca di sostegno esistenziale per loro. E’ prevedibile una rivolta pacifica in grado di arrivare a forme di boicottaggio che possono danneggiare Sky come azienda.
#salviamocurrent sarà trendic topici insieme ad #italianrevolution
Se lo vuoi anche tu, puoi fare la tua parte. Puoi scrivere direttamente a SKY chiedendo di non chiudere Current all’indirizzo tom.mockridge@skytv.it Amministratore Delegato di Sky Italia. Segui gli aggiornamenti su facebook.com/currentitalia e twitter (#salviamocurrent).
Lo diciamo da tempo ed ormai è un dato certo: “Revolution will be not telvised, it will be twitted”
be ninja.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Mirko Pallerahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMirko Pallera2011-05-19 19:27:322011-05-19 19:27:32Sky contro Current TV: Al Gore affida ai blogger il compito di salvare la democrazia
Che le App musicali fossero uno dei più forti e interessanti App Trends su App store è ormai cosa risaputa per i tanti possessori del melafonino. Tuttavia bisogna ammettere che nell’ultimo periodo la categoria è stata capace di superarsi, con App realmente capaci di tenere testa a software per Mac e Pc per produzioni musicali.
E poi volete mettere di poter registrare l’ispirazione di una melodia e quattro accordi mentre siete in giro per la città, al lavoro o in vacanza? Le App per suonare con Phone 4 in realtà come vedremo permetteranno di fare molto di più.
In questo elenco potete trovare App diverse per ogni tipo di strumento, in questo caso dedicato alla produzione di musica elettronica.
Un’app sorprendente per la sua semplicità e per la facilità di utilizzo. Se non siete mai riusciti a creare neanche una canzone catchy negli ultimi anni, con questa App creata da Audanika ci riuscirete: accordi preimpostati, pulsanti a sinistra per la linea di basso e a destra sullo schermo centrale con suoni e melodie vi permetteranno di completare, registrare ed inviare via email al resto della band la vostra creazione in pochi minuti (se siete John Lennon) o in meno di un’ora per il resto del mondo.
Di App per le batterie ce ne sono diverse, ma una di quelle che ha colpito la nostra attenzione è certamente questa semplice App prodotta da OutoftheBit, che ha dedicato una intera serie ai diversi tipi di batterie acustiche ed elettroniche. In questo caso Vintage Drum vi permette di scegliere tra 22 dei drumset più famosi dagli anni 70 agli anni 90, il tutto con una divertente interfaccia in stile retro e funzioni di base per la registrazione.
In questo caso la scelta è ancora più varia, noi consigliamo questo programma prodotto da Algoriddim (i creatori della versione uscita per Mac nel 2010) per l’interfaccia immediata e la rapida interazione con le playlist itunes. Con Djay avrete una mini console tra le mani completa di due piatti che vi permetterà di mixare qualsiasi brano, con tanto di modifiche al pitch e una comodissima interfaccia per loop, dai 32 Beat a 1/16. Unica pecca la mancanza al momento di effetti come riverbero e echo, bilanciati però da un mixer essenziale ed efficace e ottimi effetti per lo scratching su piatto. Notevole l’opportunità di utilizzare uno sdoppiatore sulla presa mini-jack per iPhone per attivare la funzione di Pre-Cueing.
Questo prodotto nato dalla collaborazione dell’italiana Tempo Rubato e StandAlone Music è consigliato per chiunqe cerchi un Synth completamente customizzabile e gestibile autonomamente dal proprio iPhone. Tantissimi suoni di qualità decisamente superiore alla norma e un’infinità di opzioni: dalle manopole Pitch e Wheel al Pad XY, a cui sono aggiunti 4 knob per regolare alla perfezione il suono generato con risultati molto dinamici.
Non possiamo che chiudere il post con un software che nonostante le dovute misure è in grado di competere con sistemi di produzione da desktop come Ableton e FL Studio. Definita una vera e propria Mobile Music Workstation,il prodotto di Intua permette di creare produzioni on the go anche in maniera autonoma, senza l’ausilio di nessun’altra App a supporto. Con due controller principali, Drum Machine e Keyboard Sampler, a cui va aggiunto l’FX Bus per modificare le tracce con gli effetti, questa App è probabilmente il prodotto più interessante dell’intera categoria.
Unica pecca forse la gestione delle varie track nella schermata principale, ma era veramente difficile fare di meglio, dato lo spazio a disposizione su uno schermo grande quanto il palmo di una mano. 15,99 per un’App sono davvero tanti, ma per Beat Maker possiamo fare un’eccezione,con tutte le sue funzioni , possiamo dirlo, vale come minimo il doppio dei soldi spesi.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2011/05/produciamo-musica-elettronica-con-iphone4-djay-apps.png321480rikimaru-sanhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngrikimaru-san2011-05-19 18:18:182011-05-19 18:18:18Creare musica con iPhone 4: 5 apps indispensabili!
Questa è la storia di un giorno speciale, un giorno in cui i figli si scervellano per trovare il regalo giusto per il proprio padre (in genere il regalo più gettonato è una cravatta). Nel giorno della festa del papà, un piccolo Post-it giallo e quadrato scopre cosa sia un padre, “Colui che ti ha creato“.
Inizia così il lungo viaggio per trovare Arthur Fry, l’ingegnere americano di 3M che, ormai 31 anni fa, ha creato i celebri foglietti (un tempo solo gialli, oggi di tutti i colori e di tutte le dimensioni) che si attaccano quasi ovunque, ai quali quotidianamente affidiamo eventi e appunti che altrimenti dimenticheremmo. Dopo un ardimentoso volo in aereo, il piccolo Post-it giunge alla sede dell’area research di 3M di Minneapolis. Ad aprirgli la porta trova proprio lui, Arthur Fry, il tanto sognato padre, cui donare la cravatta..rigorosamente disegnata su Post-it!
Tenera e divertente, questa breve avventura è un’ulteriore occasione per correre dal proprio papà e dirgli “Ti voglio bene!”. Il video realizzato da Meditating Bunny Studio Inc. per 3M Canada, in occasione dei 30 anni dalla creazione del primo Post-it (1980-2010) è candidato ai Webby Awards 2011.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kiokohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKioko2011-05-19 18:00:252011-05-19 18:00:25Un Post-it alla ricerca del padre [SPECIALE WEBBY AWARDS]
Kaizers Orchestra è un gruppo di artisti norvegesi, pronto a rilasciare un nuovo singolo estratto dal loro prossimo album. Questa volta, però, non vogliono dare a nessuno la possibilità di rubarlo/piratarlo. Hanno deciso di lanciare un disco senza alcuna registrazione!
I fan, in trepidante attesa per il nuovo singolo, non avranno modo di scaricarlo e tutto il loro entusiasmo non potrà che esprimersi “live”, cioè partecipando direttamente al concerto. Ma a dir la verità i Kaiser Orchestra non hanno lasciato proprio a digiuno i loro seguaci: qualche anticipo è stato dato ma non in vinile, ne tanto meno in file o cd bensì… su CARTA!
Un mese prima della data di uscita del singolo e prima che il brano potesse passare su qualsiasi radio, la partitura è stata affissa su manifesti, siti e forum, lasciando ai fan solo un modo per ascoltare il nuovo singolo dei Kaizers Orchestra e cioè: suonarselo da soli 🙂
Gli appassionati si sono sfidati nell’interpretazione dello spartito dei Kaizers Orchestra insieme alle più grandi scuole di musica in Norvegia.
Le reazioni dei fan sono state clamorose e hanno iniziato a partecipare attivamente all’uscita del disco inviando le loro copertine di Hjerteknuser in diversi stili e generi. Con il diffondersi della parola, i Kaizers Orchestra e la loro sfida Hjerteknuser, sono diventati argomento popolare di blogger, twitter e stampa.
I visitatori del sito possono votare la loro versione preferita e la più popolare è stata annunciata in diretta su P3.
A 48 ore dal lancio del singolo, Hjerteknuser ha raggiunto il 2°posto della Top 10 di iTunes e anche tv e radio sono impazzite per il fenomeno. Cosa ci resta da dire? Quando il mondo diventa sfuggente, intangibile e immateriale non ci si può aggrappare che alla materialità tutelando la proprietà intellettuale con quanto di più antico c’è: i segni.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kiyoshihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKiyoshi2011-05-19 17:00:172011-05-19 17:00:17I Kaizers Orchestra e la soluzione geniale contro la pirateria musicale
Vuoi fare Carriera nel Digital Business?
+100.000 professionisti e 500 grandi aziende hanno incrementato i loro Affari grazie a Ninja.
Non aspettare, entra subito e gratis nella Ninja Tribe per avere Daily Brief, Free Masterclass e l’accesso alla community di professionisti.